INFORMAZIONIFrancesca Battisti |
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(Adnkronos) - Adesivo choc nella curva romanista durante Parma-Roma. Allo stadio Tardini, nel corso della sfida di ieri tra i padroni di casa e i giallorossi, vinta dagli ospiti 1-0 grazie al gol su punizione di Soulé, nel settore giallorosso è apparso un adesivo che raffigura la stella di David accanto allo stemma della S.S. Lazio e la scritta "peggior nemico", con l'associazione tra il simbolo di Israele e quello della Società Sportiva Lazio in chiave chiaramente dispregiativa. Verifiche sono in corso da parte della Digos di Parma, secondo quanto apprende Adnkronos, sulle telecamere dello stadio. Alcuni anni fa furono attaccati sui vetri divisori dello stadio Olimpico adesivi con la foto di Anna Frank con la maglia della Roma. Azione che portò ad una reazione forte di sdegno e diversi ultras laziali furono accusati di istigazione all'odio razziale. "Vergognoso l'adesivo esposto in Parma-Roma. Come romanista ebreo, sono profondamente offeso. L'antisemitismo è una piaga che non ha posto nello sport e nella nostra società. È il momento di condannare ogni forma di odio razziale", le parole di Vittorio Pavoncello, Presidente della Federazione Italiana Maccabi, con un post su X. "Non è la prima volta che dobbiamo leggere questi insulti antisemiti che nulla hanno a che vedere con i tifosi di calcio perché i tifosi vanno a vedere la partita e se possibile prendono in giro gli avversari ma con modalità molto civili. In questo caso vi è un chiaro messaggio, purtroppo, razzista dimostrando una volta di più che il razzismo non ha una squadra ma purtroppo è diffuso in termini ampi", dice all'Adnkronos Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma. "Questi fenomeni vanno combattuti costantemente perché non si sopiscono e contrastarli continuamente è faticoso ma va fatto. Anche perché nel momento in cui si accettano certe frasi o certe accuse, i passaggi successivi sono imprevedibili, perché una volta che si arriva a una acquiescenza su alcune terminologie, per offendere l'altro, si alzano i toni. È stato studiato in passato che quando le parole perdono la loro efficacia si passa alla violenza", ha detto Venezia, "non sono parole dette al vento, sono parole estremamente gravi che vanno condannate e vanno individuati i responsabili, perché non si può pensare che nel 2025 non si capisca la gravità di ciò che si dice o che si urla in termini razziali". "Che rabbia quando vedo adesivi come quello di ieri a Parma. È l'ennesimo capitolo di una storia che va avanti da anni e da entrambe le tifoserie, sia Roma che Lazio", dice all'Adnkronos Roberto Di Veroli, figlio di Giovanni, primo calciatore ebreo romano ad avere giocato in serie A proprio nella Lazio, con cui conquistò la Coppa Italia nel 1958. "Si sta superando il limite, perché la politica, il razzismo e l'antisemitismo non possono e non devono stare nelle curve. Lo sport è di tutti e per tutti, non può essere solo per alcuni, poi queste offese sono inutili e gratuite, non hanno alcun significato. Bello lo sfottò, ma qui si va oltre. È gente ignorante che ha bisogno di studiare", cintinua, "forse dovrebbero rileggersi un po' di libri di storia. Da una parte i laziali, che dovrebbero essere fieri di aver avuto un calciatore come mio padre che veramente ha dato l'anima e sputato sangue per la squadra e la maglia che indossava. Dall'altra i romanisti, che hanno avuto un presidente di religione ebraica. Gli insulti sono una follia. Non saprei come altro definirli". Come metter fine a un rimpallo di insulti tutti uguali, dalle figurine con Anna Frank vestita con la maglietta giallorossa alla stella di David affiancata in modo dispregiativo allo stemma biancoceleste? "Dovrebbero soltanto far rispettare le leggi che ci sono", spiega Di Veroli, "e forse le società dovrebbero intervenire un po' di più, ma fin quando la magistratura prende sotto gamba tutto questo difficilmente se ne verrà a capo. Non dico che dovrebbero chiudere le curve, perché sono l'anima della squadra e danno un supporto fondamentale, ma quando entrano nei settori dello stadio i cori antisemiti o i 'bu' razzisti, le stesse tifoserie perdono d'immagine e si fanno un dispetto da soli. Paradossalmente viene accusata solo la Lazio di avere un tifo razzista e antisemita. Ecco che la cronaca dimostra il contrario". “Il mondo dello sport, che dovrebbe unire e non dividere, viene di nuovo macchiato da una manifestazione di antisemitismo che di volta in volta è uno striscione o un coro, adesso è un adesivo. Il significato è sempre lo stesso: l’odio antiebraico che va condannato sempre, perché macchia l’intera società" ha detto Victor Fadlun, Presidente della Comunità Ebraica di Roma. "E va condannato soprattutto adesso che gli ebrei sono sottoposti alla reviviscenza di un antisemitismo mai debellato, in tutta Europa. Ci auguriamo che i responsabili vengano presto individuati e isolati anche all’interno delle società di calcio, qualunque siano”, ha concluso Fadlun.
(Adnkronos) - Il consiglio direttivo di Assovernici oggi ha eletto Benedetta Masi come nuovo presidente per il triennio 2025-2027. Succede a Giovanni Marsili, a cui va il ringraziamento dell’Associazione per il lavoro svolto durante il suo mandato. Benedetta Masi, già vice presidente dell’Associazione, è architetto con specializzazioni in Bioarchitettura e Comunicazione e riveste dal 2018 il ruolo di ceo di Colorificio Sammarinese spa. "La sua nomina - si legge in una nota - assume un'importanza strategica per un settore vitale dell'economia italiana: Assovernici, associazione nazionale che rappresenta il settore delle pitture e vernici per edilizia e industria, rappresenta infatti un comparto che genera un fatturato annuo di 3,5 miliardi di euro, impiega 15.000 lavoratori e una produzione di oltre un milione di tonnellate". “Nel mio mandato - dichiara la neo presidente - mi focalizzerò su tre priorità. Intendo, in primo luogo, rafforzare le relazioni con tutta la filiera, promuovendo un dialogo costruttivo e sinergico tra i diversi attori, produttori, associazioni ed enti di riferimento. Lavorerò per potenziare la comunicazione in Associazione, valorizzare la percezione dei nostri marchi nel settore dei prodotti vernicianti e incrementare le opportunità di networking tra le imprese associate. Desidero infine consolidare la rendicontazione di sostenibilità per una cultura aziendale responsabile. I nostri strumenti saranno utili alle piccole aziende come guida e ai grandi gruppi come benchmark”. Ai fini di quest’ultimo traguardo Masi potrà fare leva sull'esperienza positiva generata, lo scorso anno, dall'elaborazione del primo Rapporto di sostenibilità dell’Associazione: un documento che ha consentito di sviluppare un set di indicatori chiave per il monitoraggio dei principali aspetti ambientali dei produttori di pitture e vernici e del settore del coating in Italia, differenziando Assovernici da altre associazioni europee. Nella sua nuova posizione, Benedetta Masi si potrà avvalere del supporto del consiglio direttivo, composto dal vice presidente Silla Giusti (Ppg architectural coatings Italy), da Massimiliano Bianchi (Cromology Italia spa), Andrea Codecasa (AkzoNobel Coatings spa – Interpon), Pietro Geremia (San Marco Group spa), Giampaolo Iacone (Boero Bartolomeo spa), Federico Marchi (Inver spa), Giulia Paulin (Colorificio Paulin spa), Pierangelo Zobbio (Estalia performance coatings spa). “Ci aspetta - aggiunge Masi - una sfida impegnativa. Vogliamo consolidare il nostro ruolo nel settore e lavorare con enti e istituzioni per favorire politiche lungimiranti. La transizione ecologica richiede visione e azioni concrete: noi siamo pronti a fare la nostra parte”.
(Adnkronos) - Affrontare le sfide della sostenibilità declinando i principi Esg in interventi concreti. Questo l’obiettivo di Esg Challenge Iren 2025, appuntamento giunto alla III edizione. "Realtà come Iren giocano un ruolo chiave nel promuovere un dialogo continuo sulla sostenibilità. Esg Challenge Iren 2025 nasce proprio come appuntamento per stimolare un confronto vivo e formativo tra finanza e mondo accademico, favorendo un'interazione intergenerazionale ricca di idee e prospettive", ha spiegato Luca Dal Fabbro, presidente del Gruppo Iren. "Coinvolgendo i principali stakeholder e player nazionali che operano nel settore, l’appuntamento di oggi si conferma come riferimento fondamentale all’interno del dibattito sulla sicurezza energetica e sullo sviluppo sostenibile dell’Italia”, ha aggiunto. Iren ha presentato le più importanti e urgenti sfide della sostenibilità su cui agire e richiamare l’attenzione di tutti i propri stakeholder nell’immediato futuro. Tra le priorità emergenti, secondo Iren, vi è la necessità di diffondere una cultura aziendale improntata alla business ethics, in linea con le recenti linee guida Ocse, promuovendo un uso responsabile dell’intelligenza artificiale e stimolando un cambiamento culturale nelle istituzioni e nel mercato. In un contesto di costante sinergia con il territorio sul quale l’azienda opera, Iren ha focalizzato l’attenzione su dieci sfide su cui si ritiene possibile incidere, con un cambio di passo, già nel 2025, e raggruppate in quattro aree, che comprendono l’azione delle aziende sul sistema e sul territorio, sulla transizione e sulla cultura e l’innovazione. Tutti questi aspetti sono stati approfonditi nel dibattito che si è aperto con l’intervento di Luca Dal Fabbro, presidente del Gruppo Iren, ed è proseguito con Telmo Pievani, filosofo della scienza e professore presso l’Università degli studi di Padova. A seguire, tre tavole rotonde dedicate, tra gli altri, alla finanza Esg, alla just transition e ai Comitati Territoriali Iren, giunti nel 2024 a dieci anni di attività e dialogo con gli stakeholder locali. A concludere il ciclo di panel, l’intervento del sindaco della città di Torino, Stefano Lo Russo. Il Gruppo Iren ha in conclusione premiato le 10 tesi più innovative sulle tematiche Esg (Environmental, Social and Governance) e sostenibilità, selezionate tra oltre 450 candidature. I riconoscimenti sono stati assegnati a giovani studenti che si sono distinti per l’originalità e la rilevanza dei loro elaborati, dedicati allo sviluppo sostenibile delle comunità, alla valutazione e gestione degli impatti ambientali e all’implementazione di policy per il contrasto al cambiamento climatico. Una raccolta di elaborati che si distingue per la varietà dei temi affrontati, spaziando dal contrasto alla desertificazione all’emissione di green bond per la crescita sostenibile, fino ai casi di studio sulla produzione di idrogeno verde.