(Adnkronos) - "Secondo alcuni dati del Global Burden of Disease Study, entro la fine del secolo la popolazione italiana andrà diminuendo. Al contempo però si osserva una controtendenza, ossia l’aumento importante degli animali da compagnia", cani e gatti. "Assistiamo quindi a un cambiamento che va governato in termini di processi e di innovazione, dando spazio alla ricerca e soprattutto alle tecnologie che comportano benefici in termini di minor aggravio per i costi accessori legati a una mancata attenzione e comprensione della salute, sia quella umana che veterinaria, sempre più interconnesse". Così Eugenio Di Brino, ricercatore Altems, co-founder & partner di Altems Advisory spin off università Cattolica del Sacro Cuore, all’evento sul ruolo centrale della ricerca e dell’innovazione veterinaria promosso dal senatore Guido Quintino Liris, che si è svolto oggi in Senato, sottolinea come "più del 58% delle recenti" epidemie "sono zoonosi", dovute quindi al salto di specie da animale a uomo di patogeni, come quelli responsabili del vaiolo delle scimmie o del Covid-19. "Il report che presentiamo, nato dalla collaborazione con Boehringer Ingelheim Animal Health Italia - continua Di Brino - è stato realizzato tramite una desk analysis ed è volto a studiare il concetto di one health nella sua interezza. Da economisti sanitari e da studiosi del mondo della salute umana, abbiamo voluto correlare e approfondire il concetto di one health, andando a vedere anche l'altro lato della medaglia, ossia tutto ciò che riguarda il mondo della salute animale, la cosiddetta animal health, e l'impatto che ha in termini di salute veterinaria. Diversi studi - rimarca - confermano il beneficio in termini di ritorno economico dell'investimento sul mondo animale. La maggior presenza di animali da accompagnamento nelle famiglie italiane comporta, come confermato da altri studi, anche un beneficio per la qualità di vita, aiutando ad esempio le condizioni di ansia e depressione. La correlazione tra mondo umano e animale è quindi sempre più forte", conclude.
(Adnkronos) - “Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro è ormai strutturale e caratterizza l’attuale mercato del lavoro dei servizi, compreso i servizi di vigilanza privata". E' quanto dichiara Giulio Gravina, vice presidente dell’Anivp, l’associazione italiana vigilanza privata e servizi fiduciari. “Questa criticità, che ha riflessi sulla crescita delle aziende di vigilanza privata e sulla risposta alla domanda di sicurezza di aziende e cittadini – continua Gravina - si avverte ancor di più in determinati settori, come quello della vigilanza privata, caratterizzati da turni di lavoro in orario notturno e nei giorni festivi.” “Come Anivp, il marchio storico della rappresentanza di settore, proponiano l’estensione anche alla vigilanza privata, così come avviene per il settore turistico, ricettivo e termale del trattamento integrativo speciale per i lavoratori, con qualifica di GPG, impegnati in lavoro notturno e che effettuano straordinari nei giorni festivi” – conclude Gravina. Il settore della vigilanza privata (servizi armati e disarmati) secondo i dati ISTAT rispetto al codice Ateco 80.1 (servizi di vigilanza privata), conta 1.189 aziende per 77.369 dipendenti e un fatturato pari a poco più di 4 miliardi di euro (dati aggiornati al 2022).
(Adnkronos) - “Spesso si pensa che sia l’Europa a imporre scelte ai Paesi membri, ma nel caso dell’economia circolare è accaduto il contrario: l’Italia ha tracciato per prima la strada, con esperienze concrete di raccolta differenziata, impianti industriali e filiere produttive che l’Unione ha inserito nelle proprie direttive e regolamenti, e che hanno anticipato gli obiettivi europei. Abbiamo una leadership internazionale che raccontiamo ancora troppo poco: il modello italiano dell’economia circolare è un esempio straordinario, da preservare e rafforzare per il futuro”. Questo il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, in occasione dell’Ecoforum 2025, tenutosi a Roma e organizzato da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club.