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(Adnkronos) - Il Dipartimento di Giustizia statunitense ha presentato un atto ad un giudice federale con la richiesta di ordinare ad Alphabet la vendita del suo browser Google Chrome, condividere dati e risultati di ricerca con i concorrenti e adottare una serie di altre misure per porre fine al suo monopolio sulla ricerca di Internet. “Il comportamento illegale di Google ha privato i rivali non solo di canali di distribuzione critici, ma anche di partner di distribuzione che avrebbero potuto altrimenti consentire l'ingresso in questi mercati da parte dei concorrenti in modi nuovi e innovativi”, ha dichiarato il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DoJ) in un documento del tribunale. I documenti del tribunale depositati mercoledì sera ampliano un precedente schema su come gli Stati Uniti vogliono porre fine al monopolio di Google. All'epoca, Google aveva definito le proposte radicali, affermando che avrebbero danneggiato i consumatori e le imprese statunitensi e scosso la competitività americana nel campo dell'intelligenza artificiale. L'azienda ha dichiarato che ricorrerà in appello.
(Adnkronos) - Anche in settori fortemente innovativi e in costante evoluzione come quello delle criptovalute e delle startup, il pregiudizio di genere è una costante dura a morire: new economy, old story. La recente ricerca condotta da Bitget, exchange di criptovalute con 45 milioni di utenti registrati in oltre 200 Paesi nel mondo, sulla disparità di genere nel Web3 ha permesso di evidenziare come le startup blockchain guidate da uomini, nel 2023, abbiano attratto 27,85 miliardi di dollari, mentre quelle create e gestite da donne hanno raccolto 1,77 miliardi di dollari, ovvero solo il 6,34% dell’importo complessivo. Venturebeat, a livello globale, conferma la tendenza, evidenziando come le startup femminili rappresentino il 15% del totale e ricevano poco più del 2% dei finanziamenti complessivi. L’Oceania, con il sostegno a un’iniziativa femminile su cinque, è il paese più virtuoso in quanto a gender gap finanziario; segue il Nord America con il 15,7%, mentre l’Europa dimostra una forte arretratezza, con il 98% dei finanziamenti di venture capital destinato a imprese maschili. Peggio dell’Europa, solo i Paesi dell’area Mena. Ne parla con l'Adnkronos/Labitalia Gracy Chen, ceo di Bitget: "Come donna che lavora nel settore delle criptovalute, ho sperimentato in prima persona le sfide e i pregiudizi. Nonostante l'attenzione del settore sull'innovazione e la disruption, c'è ancora un significativo gender gap da colmare. Uno dei problemi più pressanti è la mancanza di rappresentanza e opportunità di mentorship per le donne. Ho partecipato a innumerevoli conferenze sulla blockchain dove i panel erano dominati dagli uomini. E' scoraggiante vedere una così limitata presenza femminile, soprattutto nei ruoli di leadership”. “Le startup blockchain - prosegue Gracy Chen - guidate da donne spesso incontrano difficoltà nell'ottenere credito economico, poiché gli investitori tendono a favorire i progetti guidati da uomini. Io stessa qualche anno fa, ho sperimentato questa difficoltà quando stavo raccogliendo capitali per la mia azienda, ricevendo feedback negativi da VC che non volevano investire in imprenditrici donne. Questo pregiudizio limita il potenziale imprenditoriale e ostacola in definitiva l'innovazione”. La ricerca condotta dal Boston Consulting Group ha dimostrato come le aziende guidate da donne generino il doppio del guadagno rispetto alle realtà che godono di investimenti e sono amministrate da uomini. In particolare, ogni dollaro investito da una donna nella sua impresa, genera 78 centesimi, contro i 31 centesimi delle realtà maschili, a dimostrazione di quanto colmare il gender gap anche in questo campo convenga a tutti. “In qualità di leader nel settore delle criptovalute, riconosciamo la nostra responsabilità nel generare un cambio di rotta significativo. Le disparità evidenziate dal nostro studio ci ricordano che dobbiamo impegnarci in modo proattivo per creare un ecosistema in cui il talento e il potenziale siano gli unici criteri, senza pregiudizi di genere”, prosegue Chen. Per affrontare questi problemi in modo concreto, Bitget ha lanciato l'iniziativa Blockchain4Her, un impegno da 10 milioni di dollari per favorire l'empowerment delle donne nel settore blockchain. Il programma offre risorse essenziali come formazione, mentorship e supporto finanziario. E' fondamentale che il settore riconosca il valore che le donne possono apportarvi: “Sostenendo la partecipazione e l'avanzamento delle figure femminili, possiamo creare un ecosistema crypto più equo e fiorente", conclude Gracy Chen. Bitget, inoltre, per favorire l’educazione nei giovani sul settore della blockchain ha dato vita al progetto Blockchain4Youth, con un investimento di 10 milioni di dollari destinati alla creazione di corsi online, masterclass nelle università, hackathon e incontri offline per parlare con esperti del settore e offrire borse di studio.
(Adnkronos) - Un forte impegno verso la sostenibilità, ma anche la necessità di un ulteriore sforzo per aumentare la visibilità e l’accessibilità delle informazioni, soprattutto rispetto a obiettivi e risultati, migliorando così la percezione pubblica, attraendo nuovi stakeholder e investitori interessati ai temi ESG. Ecco l’analisi sulla visibilità del TIM Sustainability Report 2023 da parte di SostenibileOggi, sulla base del nuovo strumento “SostenibileRating”. Attraverso una accurata e puntuale ricognizione sui contenuti del Report, il team di SostenibileOggi arriva alla conclusione finale: "Nonostante gli sforzi di TIM in ambito di sostenibilità, la visibilità organica del bilancio di sostenibilità rimane limitata. Questo evidenzia una discrepanza tra l’impegno aziendale e l’interesse percepito del pubblico. Per migliorare questo aspetto, potrebbe essere utile per TIM considerare una strategia SEO più aggressiva e una maggiore promozione attraverso canali di notizie e portali di settore". L'analisi completa su SostenibileOggi.it