INFORMAZIONIFederico Bertini |
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(Adnkronos) - Quand'è che Donald Trump e Vladimir Putin si sono sentiti l'ultima volta? Nelle dichiarazioni che arrivano da Usa e Russia sembra esserci qualcosa che non torna. Chi dice la verità? Ieri il presidente americano ha tirato le somme parlando con i leader europei volati a Berlino per il round di negoziati. Due giorni di colloqui con l'obiettivo di raggiungere la pace tra Ucraina e Russia. Dallo Studio Ovale, tra le altre cose, Trump ha rivelato anche contatti recenti con Putin. Ma oggi dal Cremlino arriva quella che può essere interpretata come una smentita. Il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, riferisce la Tass, ha detto che non c'è stata alcuna telefonata tra Trump e Putin dopo quella del 16 ottobre scorso, esattamente due mesi fa. In quell'occasione il tycoon parlò di telefonata "molto produttiva" nel corso della quale, riferì Yuri Ushakov, consigliere del presidente russo, Putin si congratulò con Trump "per i risultati raggiunti nella sua opera di normalizzazione della situazione nella Striscia di Gaza" ma, sul fronte ucraino, avvertì che la fornitura di missili da crociera Tomahawk a Kiev avrebbe potuto danneggiare le relazioni tra Stati Uniti e Russia e ostacolare il processo di pace in Ucraina. La prospettiva di un nuovo incontro tra i due presidenti, dopo il vertice di Ferragosto in Alaska, si è progressivamente allontanata (inizialmente avrebbe dovuto tenersi a Budapest), con Trump che ha alternato posizioni più fiduciose sulla risoluzione del conflitto ad altre in cui non ha lesinato delusione per l'atteggiamento di Putin e l'azione di Mosca, che di fatto non recede da attacchi con missili e droni. Ieri sera il presidente Trump ha manifestato ottimismo dopo i colloqui in Germania. "Non siamo mai stati così vicini" alla pace tra Ucraina e Russia, ha detto il tycoon. I leader europei hanno espresso l'intenzione di costituire una "forza multinazionale per l'Ucraina" a guida europea. Ma l'ottimismo del presidente americano sembra però poco in sintonia con le dichiarazioni che arrivano da Mosca. "Noi non accetteremo mai, né sopporteremo, alcuna presenza di truppe Nato sul territorio ucraino", ha dichiarato il vice ministro degli Esteri, Sergei Ryabkov, in un'intervista con Abcnews, in cui ha escluso "assolutamente" che la Russia possa accettare un accordo che comprenda la presenza di truppe di Paesi Nato in Ucraina, anche come parte di garanzie di sicurezza o come membri della 'coalizione di volenterosi' quindi fuori dalla cornice dell'Alleanza Atlantica. Nell'intervista il vice ministro russo ha comunque affermato di ritenere che le parti siano "sull'orlo" di una soluzione diplomatica che metta fine alla guerra. "Siamo pronti ad avere un accordo", ha detto, esprimendo la speranza che questo venga raggiunto "il prima possibile", passando poi a ripetere le richieste da sempre avanzate da Mosca riguardo alle concessioni territoriali da parte di Kiev. "Ne abbiamo in tutto cinque e non possiamo, in nessun modo, accettare compromessi su questo", ha concluso. Anche tra Kiev e Washington restano divergenze sul nodo delle concessioni territoriali che l'Ucraina potrebbe accettare per porre fine al conflitto. Lo ha ammesso lo stesso presidente ucraino. "Ci sono questioni complesse, in particolare quelle che riguardano i territori. Francamente, penso abbiamo ancora posizioni differenti", ha dichiarato Volodymyr Zelensky dopo un incontro con il cancelliere tedesco Friedrich Merz.
(Adnkronos) - “Pensare che il pagamento dei compensi dei professionisti sia bloccato da eventuali debiti con il fisco, senza individuarne l'entità e i soggetti, non va nella direzione dell'equità e della parità di trattamento, soprattutto considerando che molti professionisti si trovano oggi a loro volta creditori nei confronti delle Pa a causa dei ritardi nel saldo delle parcelle". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia il presidente Paolo Biscaro, presidente del Consiglio nazionale geometri e geometri laureati. "Sarebbe utile - spiega - in un'ottica di vera collaborazione tra professionisti e Pa, poter compensare i crediti vantati con i debiti fiscali, consentendo così di regolarizzare eventuali situazioni anomale e garantendo un corretto ed equo incasso sia per i professionisti che per lo Stato”.
(Adnkronos) - Al via una nuova era per la moda circolare con il riciclo dei capi in fibre miste. Radici InNova, la divisione di RadiciGroup dedicata alle attività di ricerca&innovazione, ha sviluppato un innovativo processo di riciclo basato su una tecnologia di dissoluzione selettiva in grado di trattare i rifiuti tessili misti - provenienti, ad esempio, da costumi da bagno, collant e pantacollant - e recuperare da essi le fibre di nylon e di fibra Lycra, rendendole poi disponibili per la realizzazione di nuovi capi di abbigliamento. La collaborazione con The Lycra Company e Triumph ha consentito di validare il processo utilizzando le fibre recuperate per la realizzazione di un coordinato intimo 100% riciclato. “Grazie a questo progetto, il tema del riciclo nel settore tessile entra in una nuova dimensione, dimostrando per la prima volta che è possibile recuperare fibre tessili da tessuti misti e riutilizzarle per la produzione di nuovi capi di abbigliamento. Si tratta di un’innovazione senza precedenti, che apre rivoluzionari scenari di sviluppo per l’industria tessile. Come RadiciGroup, siamo orgogliosi di aver ideato ed essere riusciti a raggiungere, insieme ai nostri partner, questo importante traguardo e siamo pronti a intraprendere i prossimi passi”, dichiara Stefano Alini, Ceo di Radici InNova. “Questo progetto innovativo mette in evidenza il ruolo che l’elastan può avere nel contribuire a far progredire la circolarità nell’industria dell’abbigliamento. Lavorando a stretto contatto con Radici InNova e Triumph, The Lycra Company ha dimostrato che le fibre di Lycra possono mantenere le loro prestazioni di elasticità e di capacità di recupero della forma originaria che le hanno rese note a livello mondiale, fornendo comfort, vestibilità e libertà di movimento, pur essendo reintegrate nel ciclo di filatura", commenta Nicholas Kurland, Product Development Director, Advanced Concepts di The LycraCompany. Il progetto ha inizio quattro anni fa, quando Radici InNova avvia lo studio di un processo per la dissoluzione e la separazione delle fibre tessili miste. Dopo la messa a punto iniziale del processo, i successivi test consentono di recuperare campioni di fibra Lycra da tessuti contenenti più materiali, campioni che vengono poi inviati a The Lycra Company per verificarne la riciclabilità. Si passa poi al caso concreto per dimostrare la fattibilità: Triumph mette a disposizione il proprio surplus di produzione, tessuto contenente il 16% di fibra Lycra. Da questo materiale, Radici InNova riesce a recuperare la fibra Lycra e il nylon. La fibra Lycra viene quindi rifilata da The Lycra Company, mentre RadiciGroup lavora il nylon riciclato trasformandolo in nuovo filato Renycle. Con questi filati riciclati (fibra Lycra e Renycle) viene realizzato un tessuto nero di 60 metri che Triumph utilizza per produrre un coordinato intimo - reggiseno e slip - dimostrando concretamente la possibilità di chiudere il ciclo di recupero (close loop): da scarto tessile a nuovo capo. Il risultato ad oggi raggiunto da Radici InNova, The Lycra Company e Triumph è da considerarsi come un prototipo (concept garment), pensato per dimostrare la fattibilità tecnica del riciclo di tessuti misti, in grado di porre le basi per sviluppare una sua successiva industrializzazione. “Pur essendo ancora nelle sue fasi iniziali, Triumph è orgogliosa di contribuire a questa iniziativa pionieristica e di esplorare il potenziale di questa innovativa tecnologia di riciclo per future applicazioni. Il nostro prossimo passo si concentrerà sulla creazione di una capsule collection, lavorando al contempo su soluzioni in grado di garantire l'identificazione del prodotto, la sua tracciabilità e i sistemi di circolarità, per far sì che i capi rimangano in uso il più a lungo possibile e, una volta giunti a fine vita, possano essere riciclati nel modo più appropriato. In Triumph, ci impegniamo a promuovere i principi di innovazione e collaborazione in materia di sostenibilità. Far parte di questo progetto rafforza la nostra convinzione che la circolarità dei capi di abbigliamento composti da fibre tessili miste sia possibile e siamo orgogliosi di contribuire a trasformare questa visione in realtà", dichiara Vera Galarza, Global Head of Sustainability Triumph.