INFORMAZIONIAzimut Benetti Group spa Nautica Ruolo: Architect, Style Manager Azimut Yachts Area: Creative & Design Management Federica Bertolini |
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(Adnkronos) - Promuovere l'alfabetizzazione, in particolare tra i più giovani, sui corretti stili di vita; incrementare l'adesione agli screening oncologici e migliorare la presa in carico dei pazienti e potenziare l'assistenza socio-sanitaria di tutte le persone che vivono con malattie croniche. Sono le priorità sulle quali è necessario intervenire secondo la Fondazione IncontraDonna che, oggi a Roma, presenta il suo 'Manifesto: un impegno per la Salute 2025-2027', con un convegno nazionale al quale partecipano clinici, pazienti, rappresentanti delle istituzioni ed esponenti della società civile. Il documento, risultato di un anno di lavoro, che ha visto l'impegno di più di 50 realtà tra società scientifiche e associazioni - informa una nota - suggerisce 21 obiettivi chiave inseriti all'interno di un piano di advocacy pluriennale volto alla promozione della salute per la collettività e all'implementazione di un efficace 'patient journey' in oncologia. Gli interventi proposti spaziano dalla creazione di un Coordinamento nazionale-locale, volto a garantire un accesso più consapevole alle informazioni e più equo alle opportunità di screening e vaccinazioni, all'integrazione ospedale-territorio per una più efficace presa in carico dei pazienti in fase avanzata di malattia, fino all'attivazione tempestiva delle cure palliative. Secondo gli ultimi dati, in Italia vivono più di 3,7 milioni di persone con una diagnosi di cancro. Molte di più sono quelle affette da cronicità più o meno gravi. "Proprio a loro è dedicato il Manifesto che rappresenta il nostro impegno rinnovato e concreto nella 'patient advocacy'. Segna inoltre l'avvio di un percorso volto a promuovere la salute della collettività, garantire equità di accesso alle cure e mettere davvero al centro i diritti dei pazienti in ogni fase del percorso oncologico - afferma Antonella Campana, presidente della Fondazione IncontraDonna - E' fondamentale che la voce dei pazienti venga ascoltata e integrata nei processi decisionali". Inoltre, "per limitare l'impatto delle patologie croniche e oncologiche in una società che invecchia rapidamente - aggiunge - dobbiamo anche investire nell'educazione alla salute, a partire dai più giovani: nelle scuole, nelle università, nei contesti sportivi". L'Italia ha il triste primato del "più alto tasso di obesità infantile in tutta Europa. Il fenomeno interessa 2,2 milioni di giovani under 17 molti dei quali vivono al Sud e nelle Isole. Oltre 61mila decessi l'anno sono riconducibili al consumo di tabacco che è largamente diffuso anche tra teenager e giovani adulti. Inoltre, il 40% dei 18-29enni - precisa Campana - non conosce i pericoli rappresentati dall'Hpv, mentre il 10% crede che" il Papillomavirus "riguardi solo le donne. Abbiamo bisogno di nuove risorse e di una nuova visione: la spesa per la prevenzione deve essere ripensata, non più un costo, ma un investimento per il futuro del Paese". In Italia nei prossimi 20 anni il numero assoluto di tumori aumenterà, in media, dell'1,3% circa per gli uomini e dello 0,6% circa per le donne. "Noi oncologi ancora in molti casi siamo costretti ad intervenire troppo tardi - spiega Francesco Perrone, presidente Aiom, Associazione italiana di oncologia medica - Ogni ritardo diagnostico comporta l'aumento di neoplasie individuate in stadio avanzato, che sono le più difficili da trattare. Fondamentale risulta l'adesione ai programmi di screening: spesso capita che la presa in carico della paziente cominci proprio con l'esito di questi esami salvavita". "E' necessario adeguare lo screening mammografico alle esigenze attuali delle donne e alle opportunità offerte oggi dalla tecnologia: digitalizzazione dell'intero processo a partire dalla chiamata attiva, adottare la tomosintesi già dal primo livello e permettere un accesso diretto ai referti - sostiene Adriana Bonifacino, fondatrice di IncontraDonna - Si tratta di un cambiamento che intende migliorare efficacia ed efficienza, sia per i pazienti sia per il Servizio sanitario nazionale. Occorrono criteri uniformi su tutto il territorio nazionale, l'estensione della fascia d'età nei Livelli essenziali di assistenza per lo screening mammografico e l'avvio di nuovi programmi, in linea con le raccomandazioni della Commissione europea. Va inoltre riconosciuto il diritto alla sorveglianza per le persone sane portatrici di mutazioni genetiche, attraverso l'introduzione di un codice nazionale di esenzione a uomini e donne. Anche il tumore metastatico della mammella rientra ormai tra le condizioni che richiedono una gestione di tipo cronico. E' la forma più aggressiva della patologia: non ancora guaribile, ma sempre più curabile grazie alle terapie mirate di ultima generazione, che ne rallentano la progressione e ne migliorano la stabilizzazione. Circa 37mila donne convivono con questa diagnosi in Italia - rimarca - E' fondamentale migliorarne la presa in carico e garantire percorsi di cura strutturati e omogenei sul territorio. Nel Manifesto proponiamo l'adozione di un Percorso diagnostico terapeutico assistenziale dedicato, con relativo monitoraggio, sia nei centri di senologia che in quelli di oncologia". "Una delle nuove frontiere più promettenti nella lotta contro il tumore al seno riguarda la gestione della malattia metastatica - sottolinea Maria Rosaria Campitiello, capo del ipartimento della Prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del ministero della Salute - In questo ambito, l'evoluzione delle terapie sta aprendo scenari sempre più efficaci e innovativi. E' fondamentale che questi progressi non rimangano confinati a pochi, ma siano resi accessibili a un numero crescente di donne che convivono con una diagnosi complessa e che necessitano di cure personalizzate e tempestive. Il cancro, così come le malattie croniche, rappresenta oggi una delle principali emergenze sanitarie con cui siamo chiamati a confrontarci. In questo contesto, la prevenzione si conferma il farmaco più efficace che abbiamo per vivere meglio e più a lungo". "Nonostante i grandi traguardi raggiunti dalla medicina e dalla ricerca negli ultimi anni - osserva Campitiello - è ancora essenziale rafforzare le strategie di prevenzione primaria e secondaria: facilitare e ampliare l’accesso agli screening oncologici deve diventare una priorità condivisa da tutte le istituzioni sanitarie. Solo così potremo garantire diagnosi precoci e possibilità concrete di cura. Inoltre, devono essere incentivate tutte le iniziative di sensibilizzazione e promozione della salute rivolte alla popolazione, soprattutto se coinvolgono le nuove generazioni. Investire in consapevolezza e cultura della prevenzione significa costruire oggi la salute pubblica di domani". Per queste malattie "è fondamentale strutturare i percorsi organizzativi in rete, garantendo il Pdta multidisciplinare - illustra Manuela Tamburo De Bella, responsabile Uos Reti cliniche ospedaliere e monitoraggio Dm 70/2015 Agenas - Condividiamo la richiesta, contenuta nel Manifesto, di potenziare la governance delle Ror nel rispetto degli standard 'quality of care' per singola patologia oncologica con innegabili ricadute, oltre che assistenziali per Ssn, sociosanitarie per i pazienti e caregiver per milioni di uomini e donne in Italia". "Investire nella prevenzione e nella salute delle donne significa costruire una sanità più equa, più efficace e realmente vicina ai bisogni dei cittadini - dichiara l'onorevole Simona Loizzo, capogruppo della XII Commissione permanente della Camera dei deputati Affari sociali - La continuità assistenziale e la presa in carico territoriale sono asset imprescindibili del nostro sistema. Eventi come questo rappresentano un momento prezioso per ascoltare, confrontarsi e fare rete". Aggiunge l'onorevole Marco Furfaro, capogruppo della XII Commissione permanente della Camera dei deputati Affari sociali: "Investire in prevenzione non è solo una questione sanitaria. E' una scelta politica, economica e sociale. E' decidere di stare accanto a chi convive, ogni giorno, contro una diagnosi che stravolge la vita. E' dire con chiarezza che la salute non può essere un privilegio, ma un diritto per tutte e tutti. Dobbiamo rendere strutturali politiche di prevenzione e cura, superare ogni diseguaglianza territoriale, di genere o sociale e costruire una sanità davvero vicina alle persone". Il Manifesto gode dei patrocini di: ministero della Salute; Conferenza delle Regioni e delle Province autonome; Agenas; Istituto superiore di sanità e Sport e salute S.p.A. Testimonial dell'iniziativa sono: il ballerino e coreografo Samuel Peron, l'attore Cesare Bocci e l'attrice Anna Ammirati. Videomessaggi di saluto sono stati inviati da Rocco Bellantone, presidente Iss, e da Paola Frassinetti, sottosegretario di Stato al Mim. Una lettera di saluti è giunta da Marcello Gemmato, sottosegretario di Stato alla Salute. Il convegno è moderato da Mauro Boldrini, direttore Comunicazione di Aiom, insieme ad alcune giornaliste Rai, tra cui Adriana Pannitteri. Il progetto è sostenuto anche grazie al contributo non condizionante di Amgen, Daiichi Sankyo, AstraZeneca, Gilead, Lilly, Menarini Stemline e Roche.
(Adnkronos) - Rafforzare la competitività del sistema economico lombardo, sostenere la crescita delle imprese e favorire l’attrattività del territorio. Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa tra Regione Lombardia e Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo. L’accordo è stato siglato dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, e Bernardo Mattarella, amministratore delegato di Invitalia. L’intesa nasce dalla volontà di mettere a sistema le competenze e gli strumenti delle due istituzioni, con l’obiettivo di valorizzare il potenziale imprenditoriale della Lombardia e favorire l’attrattività del territorio, attraverso iniziative congiunte in materia di innovazione, formazione, trasferimento tecnologico e supporto alle imprese. "Questa collaborazione – ha dichiarato l’assessore Guido Guidesi – si inserisce in un quadro strategico volto a rafforzare ulteriormente l’ecosistema produttivo regionale. Con Invitalia condividiamo l’obiettivo di creare le condizioni migliori per attrarre investimenti, far crescere la competitività delle filiere settoriali, delle imprese esistenti e favorire la nascita di nuove realtà imprenditoriali. In quest’ottica, l’intesa sottoscritta rappresenta un tassello fondamentale anche per il raggiungimento di un obiettivo cruciale: sostenere la patrimonializzazione delle imprese, facilitarne l’accesso al credito e sostenere gli investimenti. La Lombardia è già un punto di riferimento a livello internazionale, e con queste sinergie vogliamo garantire continuità all’innovazione, accompagnando il sistema economico regionale in un percorso di crescita solido, stabile e sostenibile". Tra gli ambiti strategici oggetto del protocollo spiccano le Zone di Innovazione e Sviluppo (Zis). In favore di questo modello innovativo, Regione Lombardia e Invitalia collaboreranno per valorizzare gli ecosistemi locali e individuare fonti di cofinanziamento nazionali ed europee. Particolare attenzione sarà riservata anche alla nascita e allo sviluppo di start-up e nuove imprese, con servizi di agevolazione, percorsi di accelerazione e la promozione di iniziative imprenditoriali all’interno delle Zis. L’accordo prevede inoltre azioni congiunte per favorire lo sviluppo industriale, il rafforzamento delle filiere produttive, la rigenerazione di aree strategiche e l’attrazione di investimenti ad alto impatto. Completa il quadro la collaborazione su progetti legati ai fondi europei e nazionali, con l’obiettivo di aumentare le opportunità di finanziamento e rafforzare la capacità progettuale del territorio. “Invitalia è uno dei principali attori impegnati nell’attuazione di politiche pubbliche mirate alla crescita economica del Paese – ha ricordato Bernardo Mattarella, ad di Invitalia -. Nel 2024 ha sostenuto oltre 62.000 imprese e ha contribuito ad attivare quasi 17 miliardi di euro di investimenti tra pubblici e privati. In questo contesto, il Protocollo con la Regione Lombardia ci consente di consolidare la collaborazione reciproca e le azioni per supportare al meglio un territorio strategico per lo sviluppo, la competitività e la crescita del Paese, creando sinergie tra misure regionali e nazionali e sostenendo le imprese e le realtà produttive lombarde con particolare attenzione alle start-up e alle PMI innovative, a progettualità industriali complesse anche nell’ottica del rafforzamento delle filiere produttive, a interventi di rigenerazione e di accompagnamento a investimenti produttivi ad alto impatto”.
(Adnkronos) - “Nell’accingermi a partecipare a Ecoforum per raccontare della nostra filiera circolare per “l’industria pulita” ho avuto l’opportunità, grazie all’indagine IPSOS, di raccogliere le percezioni dei cittadini, poco ottimistiche rispetto alle performance dell’Italia circolare. Lo sottolinea Riccardo Piunti, presidente del Conou ricordando come "gli Italiani, ad esempio, ritengono mediamente che circa il 50% dell’olio minerale usato sia destinato a combustione, molti pensano che la raccolta del rifiuto sia un compito del meccanico vicino di casa, che il processo complessivo sia affidato a singole aziende specializzate senza un coordinamento; addirittura, un 6% pensa che l’olio usato finisca in fogna". Piunti aggiunge che "credono tuttavia che, quando si rigenera, l’olio sia mediamente di buona qualità dando credito alla tecnologia e non all’organizzazione. Vorrei, al contrario, che fossero informati e fieri dei risultati del nostro Paese, consci del ruolo del modello consortile che porta a raccogliere l’olio a titolo gratuito e rigenerare tutto". "La coscienza dei buoni risultati - conclude - aiuterà il conseguimento di ulteriori traguardi che potranno essere raggiunti, nelle filiere più diverse, solo con il contributo informato di tutti".