INFORMAZIONIFabrizio AiroldiFabrizio Airoldi |
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(Adnkronos) - Insieme nella vita, unite anche nell'ultimo addio, con un doppio suicidio assistito. Alice ed Ellen Kessler, protagoniste del celebre duo artistico tedesco delle Gemelle Kessler - amatissime anche in Italia dagli anni Sessanta in poi - sono morte all'età di 89 anni . Icone della Germania del dopoguerra e dello spettacolo europeo, le due sorelle avevano conquistato il pubblico internazionale come cantanti, ballerine e attrici. Secondo quanto riportato da giornale "Bild", le gemelle - da sempre inseparabili - avevano espresso già nell'aprile 2024 un desiderio molto preciso riguardo al loro ultimo saluto: volevano essere cremate e deposte nella stessa urna. Con loro, anche le ceneri della madre Elsa, scomparsa a 69 anni, e quelle del cane Yello, morto a 14 anni. "Lo abbiamo disposto anche nel testamento", aveva spiegato Ellen al quotidiano tedesco. Una scelta che riflette la loro storia: due vite parallele, condivise in ogni momento, che ora si ricongiungono anche oltre il palcoscenico. Il loro successo esplose alla fine degli anni '50, quando il celebre look in calzamaglia e le coreografie perfettamente sincronizzate resero le loro lunghissime gambe un marchio di fabbrica noto in tutto il mondo. Da allora, Alice ed Ellen rimasero una presenza costante nella televisione europea, apparendo in varietà, musical e spettacoli che segnarono un’intera epoca. Con le canzoni "Da-da-un-pa" (o "dadaumpa"), "Pollo e champagne" e "La notte è piccola" e con il fisico slanciato le biondissime sorelle conquistarono una popolarità straordinaria nei più noti programmi televisivi della Rai in bianco e nero. Le loro gambe lunghe e affusolate sono entrate nell'immaginario collettivo stravolgendo la storia della tv, cantando e ballando negli show del sabato sera come "Giardino d'invermo", "Studio Uno" e "Canzonissima". Nate il 20 agosto 1936 a Nerchau, cittadina della Sassonia, che dopo la seconda guerra mondiale venne inclusa nella Repubblica Democratica Tedesca, Alice ed Ellen frequentarono la scuola di danza fin dall'età di 6 anni. A 11 anni vennero avviate al programma per adolescenti del Teatro d'Opera di Lipsia e a 18 fuggirono dalla Germania comunista rifugiandosi nella Germania Ovest per intraprendere la carriera di ballerine al Palladium di Düsseldorf come Die Kessler-Zwillinge. Fra il 1955 e il 1960 le gemelle Kessler esibirono al Lido di Parigi con il corpo di ballo delle Bluebell Girls di Margaret Kelly, dove furono scoperte dal ballerino e coreografo Don Lurio (1929-2003). Una volta notate, decise di portarle in Italia e le fece ingaggiare dalla Rai. Il 21 gennaio 1961 debuttarono nella trasmissione televisiva di grande successo "Giardino d'inverno" con la regia di Antonello Falqui, l'orchestra diretta dal maestro Gorni Kramer, le coreografie di Don Lurio e la partecipazione di Henri Salvador e del Quartetto Cetra: le gemelle lanciarono i brani "Pollo e champagne" e "Concertino", cover della canzone del 1959 del Quartetto Cetra. L'allora direttore generale della Rai Ettore Bernabei impose loro le calze nere per coprire i 105 centimetri di gambe, diventando, negli auspici dei funzionari della tv, protagoniste di un erotismo 'freddo', che non emoziona e non turba, teutonico e perciò nordico quanto basta. Il gradimento del pubblico convinse la Rai a includerle nell'ottobre del 1961 cast di "Studio Uno", sempre con la regia di Falqui, in cui cantavano e ballavano la sigla di apertura "Da-da-un-pa", che si trasformò in una sorta di inno alla seduzione: il successo fu così clamoroso che per le gemelle Kessler si aprirono anche le porte del cinema, del teatro e della pubblicità. Sul grande schermo appaiono nei film "Gli invasori" (1961) di Mario Bava (1961), "Rocco e le sorelle" (1961) di Giorgio Simonelli, "Sodoma e Gomorra" (1962) di Robert Aldrich, "Canzoni, bulli e pupe" (1964) di Carlo Infascelli, "Il giovedì" (1964) di Dino Risi, accanto ad Alberto Sordi. Nel 1963 appaiono sulla copertina della rivista "Life" e esordiscono nel teatro impegnato di Bertolt Brecht. Nel 1964 le gemelle Kessler parteciparono al nuovo varietà del sabato sera della Rai "Biblioteca di Studio Uno" di Falqui insieme al Quartetto Cetra. Vennero di nuovo ingaggiate nel cast dell'edizione del 1965 di "Studio Uno", cantando la sigla "La notte è piccola", destinata a diventare una delle loro canzoni più celebri. Nel 1966, durante l'ultima edizione di "Studio Uno" cantarono e ballarono la sigla iniziale "Su e giù" e si poterono esibire per la prima volta senza le pesanti calze scure di nylon e con la minigonna. Il successo delle gemelle Kessler apparve inarrestabile nella seconda metà degli anni '60 con la loro partecipazione a numerose trasmissioni televisive, come "La prova del nove". Nell'edizione 1969 di "Canzonissima" affiancarono alla conduzione Johnny Dorelli e Raimondo Vianello e cantarono la sigla "Quelli belli come noi". Al tempo stesso dettero vita a una nutrita discografia costituita da 45 giri. Girarono anche caroselli pubblicitari per Omsa, una delle più note aziende italiane specializzate nella produzione di calze femminili, all'insegna dello slogan "Che gambe!". Dopo aver recitato accanto a Johnny Dorelli nella serie tv in sette episodi "K2 + 1" (1971) del regista Luciano, negli anni Settanta Alice ed Ellen Kessler diradano le loro apparizioni negli show del sabato sera (era il momento dell'ascesa di Raffaella Carrà), recitando in teatro in commedie musicali di Garinei e Giovannini. Nel 1974 furono invitate dal regista Antonello Falqui al varietà del sabato sera "Milleluci", condotto da Mina e da Raffaella Carrà. Nello stesso anno accettarono di posare per l'edizione italiana del periodico "Playboy", che toccò in quell'occasione il picco massimo di copie vendute fino ad allora. Negli anni Ottanta condussero in Rai le trasmissioni "Buonasera con... Alice ed Ellen Kessler" (Rete 2, 1981), la seconda edizione di "Al Paradise" (Rai 1, 1984) e "La fabbrica dei sogni" (Rai 3, 1987-1988), apparendo anche come ospiti in altri programmi. Nel 1986 le gemelle Kessler tornarono in Germania e si stabiliscono a Grünwald, sobborgo di Monaco di Baviera, pur non trascurando frequenti ritorni in Italia, soprattutto per partecipare a trasmissioni televisive. Ed è in quel periodo che i governi di Germania e Italia conferirono alle due sorelle riconoscimenti per l'opera di promozione della cooperazione fra entrambi i paesi svolta con la loro attività artistica. Nel 1990 fecero parte della seconda edizione del varietà estivo di Canale 5 "Una rotonda sul mare" come cantanti in gara, e si cimentano per l'ultima volta come conduttrici nel 2004 per il varietà comico di Italia 1 "Super Ciro". Nell'ottobre 2011, dopo trent'anni di assenza dal palcoscenico, le gemelle Kessler tornarono in scena nei teatri italiani come protagoniste del musical "Dr. Jekyll e Mr. Hyde", diretto da Giancarlo Sepe e tratto dal romanzo di Robert Louis Stevenson. Sono poi comparse al fianco di Ulrich Tukur anche in un episodio della serie poliziesca tedesca "Tatort", trasmessa sul canale Ard. Nel 2012 cantarono il brano di Carmen Miranda "The Lady in the Tutti Frutti Hat", colonna sonora del film "Good As You - Tutti i colori dell'amore". In occasione del Festival di Sanremo 2014 condotto da Fabio Fazio furono ospiti della seconda serata della kermesse canora. In Italia hanno avuto lunghe storie sentimentali: Alice è stata a lungo la compagna del cantante Marcel Amont e poi dell'attore Enrico Maria Salerno, mentre Ellen è stata per molti anni la compagna dell'attore Umberto Orsini e ha raccontato di essere stata, per una notte, amante dell'attore Burt Lancaster nel suo periodo parigino del 1956. Da tempo ritiratesi dallo spettacolo, vivevano a Monaco di Baviera, ciascuna in un appartamento comunicante con quello dell'altra. (di Paolo Martini)
(Adnkronos) - Sono oltre 6.000 i visitatori che hanno varcato la sede dello stabilimento di Pedrignano (PR), il più grande e sostenibile pastificio del mondo. Lo fa sapere il Gruppo Barilla, che conferma il proprio impegno come azienda aperta, trasparente e vicina alle persone, proprio in occasione Settimana della cultura d’impresa (da 14 al 28 novembre). Le visite guidate rientrano nel progetto 'Porte aperte', un’iniziativa che promuove la conoscenza diretta della tradizione, della qualità e dell’innovazione che da quasi 150 anni rendono Barilla un’eccellenza italiana nel mondo. Consumatori, associazioni, enti, istituzioni e scolaresche hanno potuto scoprire da vicino il percorso che unisce cultura, storia e tecnologia: dalla Collezione Barilla d’Arte Moderna all’Archivio storico Barilla, fino all’esplorazione dello Stabilimento di Pedrignano. Il 2025 ha registrato più di 260 gruppi partecipanti, con un indice di gradimento prossimo al 100%: un segnale forte dell’interesse e dell’apprezzamento del pubblico per un’iniziativa che valorizza l’apertura e la trasparenza come principi fondanti della cultura d’impresa Barilla. Barilla ha inoltre aderito al programma Imprese aperte Parma, offrendo sessioni di visita dedicate sia ai privati sia agli studenti dell’Its tech & food academy e dell’Università di Parma, con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni alle professioni e alle competenze della filiera alimentare. Il successo di 'Porte aperte' si conferma anche per il 2026, con oltre 90 gruppi già prenotati. Per chi non riuscisse a partecipare alle visite, è sempre possibile conoscere da vicino la storia del marchio al Museo della Pasta, realizzato con il contributo del Gruppo Barilla nella corte agricola di Giarola (PR), insieme al Museo del Pomodoro-info su www.museidelcibo.it. Infine, nel cuore di Parma, la storica Bottega Barilla accoglie i visitatori con un percorso immersivo che unisce passato e futuro, tradizione e innovazione. I programmi delle prossime visite e degli eventi Imprese aperte Parma 2026 saranno disponibili da maggio su www.impreseaperteparma.com/barilla.
(Adnkronos) - “La collaborazione tra pubblico e privato è la migliore via per avvicinare il mondo del lavoro delle aziende con quello dei Comuni e delle comunità locali”. Lo ha dichiarato Alberto Pirelli, presidente della Fondazione Sodalitas e business advisor di Pirelli, in un messaggio inviato alla cerimonia di premiazione del Cresco Award 2025 – Comuni Sostenibili e Agenda 2030, svoltasi oggi a Bologna nell’ambito dell’Assemblea annuale dell’Anci. “Cresco Award giunge al suo decimo anno, che coincide con il trentesimo anniversario della nostra Fondazione – ha ricordato Pirelli – nata nel 1995 su iniziativa di Assolombarda, con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità sociale d’impresa sui territori.” Nel bilancio dei dieci anni del progetto, Pirelli ha sottolineato come “siano stati 900 i Comuni coinvolti e 1.300 i progetti realizzati”. E ha aggiunto: “I veri cambiamenti avvengono se fanno parte della cultura e diventano quotidianità, nel modo di affrontare con responsabilità la vita della propria comunità.” Tra i temi centrali emersi anche in questa edizione, il presidente Sodalitas ha citato “la mobilità sostenibile, la gestione efficiente delle risorse, l’inclusione sociale, il benessere e la riqualificazione dei territori, per valorizzare il patrimonio culturale e renderlo ancora vivibile e attrattivo per il futuro”. “Nel fondersi – ha concluso – il sapere aziendale con la tradizione e la cultura locale possono generare meravigliosi risultati, capaci di far vivere e crescere i nostri territori nel segno della sostenibilità.”