(Adnkronos) - Mangiare una fetta di una torta 'reale' del 1947? C'è chi vuole farlo. Ed è disposto anche a pagarla cara e conservarla ancora prima dell'assaggio. Per 2.700 sterline, comprese le commissioni, l'equivalente di poco più di 3.100 euro, è stato venduto all'asta un altro pezzo della sontuosa torta nuziale, a base di frutta e a quattro piani, della regina Elisabetta e del principe Filippo. Una delle ultime fette delle 2.000 del ricevimento che venne organizzato a Buckingham Palace, ha riportato il Telegraph, raccontando dell'acquisto da parte di un 'fan' della famiglia reale, che già dice di 'custodire' una fetta della torta delle nozze del 1981 di Carlo e Diana. La storia di questa preziosa fetta di torta inizia da un sottufficiale della Royal Navy. Non la mangiò mai. La passò al figlio, che la conservò in un cassetto. È alla morte di quest'ultimo che subentra la moglie, nuora dell'ufficiale. La torta è sempre stata conservata nella confezione originale, con le iniziali in argento della regina e del principe, 'EP', sul coperchio. 'Passata' dalla casa d'aste Reeman Dansie di Colchester, è arrivata alla fine nelle mani di Gerry Layton, che si è battuto per conquistarla e dice di volerne mangiare un pezzo l'anno prossimo per i suoi 65 anni. Un 'passaggio' nel rum, un pezzetto 'flambé' "per uccidere i batteri". Tutto, rigorosamente, con una replica di un banchetto. E non sembra essere l'unico amante di dolci 'reali'. Lo scorso anno faceva il giro del mondo e arrivava fino alla Cnn la notizia di un'altra fetta della stessa torta nuziale venduta all'asta per 2.200 sterline. Conservata anche 'lei' nella sua confezione originale, era stata inviata in dono a Marion Polson, allora governante del Palazzo di Holyrood, a Edimburgo, con tanto di lettera. Nel 2013, ricordava la rete americana, per 2.300 sterline un'altra fetta 'superstite' della torta del banchetto del 1947 era stata venduta all'asta da Chtistie's.
(Adnkronos) - Passaggio di consegne al vertice di Confesercenti. Dopo otto anni alla guida dell’associazione, Patrizia De Luise lascia la presidenza. Le subentra Nico Gronchi, attuale vicepresidente vicario e presidente di Confesercenti Toscana. Lo rende noto Confesercenti in un comunicato. Patrizia De Luise ha condotto la confederazione di imprese, che associa circa 300mila pmi nel commercio, nel turismo e nei servizi, attraverso alcune delle fasi più complesse della sua storia recente, dall’emergenza pandemica alla ripartenza post-lockdown, fino allo scenario attuale, segnato da inflazione e tensioni internazionali, contribuendo a rafforzarne il ruolo e il radicamento nei territori. Si dimette dall’incarico in considerazione dell’impegno appena assunto alla Fondazione Enasarco. Passa dunque il testimone a Nico Gronchi, imprenditore toscano di 52 anni, attivo nella distribuzione commerciale di moda e calzature con l’azienda di famiglia ‘Luisa Di Mauro’, fondata nel 1976. Parallelamente all’attività d’impresa, Gronchi porta avanti un ruolo attivo nel mondo associativo. Nel 1998, a 25 anni, è presidente della Confesercenti di Certaldo. Successivamente guida l’area Empolese Valdelsa e, nel 2007, Confesercenti Firenze. Nel corso degli anni seguenti ricopre numerosi incarichi in rappresentanza dell’associazione, tra cui quelli nel Consiglio della Camera di commercio e in Firenze Fiera Spa. Crea a Firenze la Fondazione Sviluppo Urbano, di cui è presidente dal 2015 al 2017. Sempre nel 2015 diventa presidente di Confesercenti Toscana e dal 2017 di Italia Comfidi, la società consortile per il credito alle pmi promossa da Confesercenti. In qualità di vicepresidente vicario, incarico assunto nel 2021, Gronchi subentra come presidente nazionale di Confesercenti fino all’assemblea elettiva che si terrà nel 2026.
(Adnkronos) - "La priorità è coniugare la sicurezza energetica con la resilienza ambientale e la competitività. La grande sfida che le utilities avranno nei prossimi 5-10 anni è quella di fare in modo che le reti elettriche, in particolare, possano resistere alle onde climatiche, quindi al riscaldamento globale, alla richiesta di maggiore energia, ad esempio da parte dei condizionatori e dei data center, e quindi rendere le reti più resilienti, più solide.” Così Luca Dal Fabbro, vicepresidente vicario Utilitalia, in occasione dell'Assemblea generale “Utilitalia 2035: Costruiamo insieme i prossimi 10 anni di futuro” organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione. “Oggi abbiamo reti italiane che vanno aggiornate alle nuove sfide. Occorre produrre energia in maniera più competitiva ed aumentare il peso delle rinnovabili. Il gas continuerà ad essere molto importante ma le rinnovabili devono crescere. Il motivo per cui la Spagna ha un prezzo più basso dell'Italia dell'energia è perché hanno molto eolico e solare. Noi abbiamo la fortuna di avere molto sole, abbiamo la possibilità di sviluppare ancora 60 gigawatt di solare e 20 gigawatt di eolico. Abbiamo 5-10 anni di grande sviluppo e investimenti su questo settore, su cui le utilities giocheranno una partita importante.”