INFORMAZIONIUtopia lab srl Relazioni Pubbliche e Uffici Stampa, Comunicazione e Marketing Ruolo: Ufficio Legislativo Area: Legal Management Fabiana Nacci |
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(Adnkronos) - Dopo lo storico oro nel doppio misto a Pechino 2022, con Amos Mosaner e Stefania Constantini, l'Italia torna a guardare al curling per arricchire il medagliere di Milano-Cortina 2026. Si tratta di uno sport che ha debuttato nel programma olimpico ai Giochi di Chamonix 1924, con il solo evento maschile, per tornare a scopo dimostrativo a Lake Placid 1932, Calgary 1988 e Albertville 1992 e poi a livello ufficiale a Nagano 1998. Ma come funziona il curling? Le partite dei tornei maschili e femminili prevedono 10 mani, dette end . Ogni squadra gioca dunque 8 stone per end e il punteggio finale è determinato dopo il lancio dell'ultima stone. Una squadra può avere così una o più stone vicine al centro della "casa" e segnare più punti per ogni end. La vittoria va alla squadra capace di segnare più punti a fine partita (in caso di parità al temine dell’ultima mano, a decidere le sorti della partita sarà un extra end). Diverso il discorso per il doppio misto, in cui gli end da giocare sono otto (ogni squadra lancia cinque pietre per ogni end). Altra nota: nei tornei indoor, il ghiaccio creato in maniera artificiale ha la sua superficie cosparsa di pepple (goccioline d'acqua che si congelano, dando vita a piccoli rilievi sulla superficie). Questa superficie aiuta poi lo scivolamento e le traiettorie delle pietre, favorendo un gioco più regolare. Nei prossimi Giochi invernali, le partite di curling si giocheranno a Cortina d’Ampezzo e verranno assegnati 3 ori (maschile, femminile e doppio misto). Questo sport vanta una tradizione centenaria. Il curling ha debuttato nel programma olimpico a Chamonix 1924 e si è poi rivisto a scopo dimostrativo otto anni dopo, a Lake Placid 1932 e quindi a Calgary 1988 e Albertville 1992. Per il ritorno ufficiale serve aspettare i Giochi invernali di Nagano, nel 1998. A Pyeongchang 2018 un’altra grande novità è stata rappresentata dall’introduzione del doppio misto. I ricordi dell’Italia in questa disciplina sono tutti legati alla storica impresa di Stefania Constantini e Amos Mosaner a Pechino 2022. In Cina, la coppia azzurra ha centrato un oro clamoroso, davanti a Norvegia e Svezia.
(Adnkronos) - 01Green, startup nata per rivoluzionare lo stoccaggio e il trasporto dell'idrogeno, ha concluso con successo un round di investimento pre-seed da 300.000 euro. L'investimento è stato interamente sottoscritto da Tech4Planet, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per la Sostenibilità promosso da Cdp Venture Capital. Grazie alle nuove risorse, 01Green potrà procedere con un Proof of Concept e poter così avviare la sviluppo del prototipo di contenitore per lo stoccaggio e il trasporto dell'idrogeno allo stato solido in totale sicurezza attraverso una tecnologia avanzata basata su magnesio dopato. Il progetto Safeteasy di 01Green mira a risolvere una delle principali sfide riguardante la logistica dell'idrogeno. Questa innovazione offre vantaggi significativi rispetto ai metodi convenzionali, garantendo una maggiore densità di stoccaggio, maggiore sicurezza e costi più contenuti, mantenendo il sistema a temperatura e pressione ambiente. Inoltre, rende il trasporto su lunghe distanze, via mare o su rotaia, più pratico e flessibile. Coperto da brevetto di invenzione industriale, Safeteasy nasce da un significativo processo di innovazione di stampa 3D per metalli di 3D4Mec Srl e porta la firma di Andrea Gatto e di Ivano Corsini. Andrea Gatto, responsabile scientifico del progetto Safeteasy, è un professore Ordinario di Tecnologia meccanica e Sistemi di produzione presso il Dipartimento di Ingegneria 'Enzo Ferrari' dell'Università di Modena e Reggio Emilia e professore Onorario dell'Università della Transilvania di Brasov. Ivano Corsini, presidente e amministratore di 01Green, da circa 40 anni si occupa di meccanica e meccatronica in ogni sua sfaccettatura, partendo dalla sub-fornitura arrivando alla stampa 3D per metalli. Nel 2016 fonda la 3D4Mec Srl, prima azienda italiana a produrre e commercializzare stampanti 3D specialistiche per metalli; 3D4Steel per il processo degli acciai e 3D4Brass, la prima stampante 3D al mondo in grado di processare ottone. Negli ultimi anni Andrea Gatto e Ivano Corsini si sono dedicati allo sviluppo di macchine per la costruzione additiva per metalli e leghe particolari quali l’ottone ad alto tenore di zinco, l’acciaio ad alto tenore di carbonio, il tantalio e il magnesio. “Siamo entusiasti di poter essere al fianco di 01Green e di vedere partire lo sviluppo del prototipo del sistema Safeteasy, una tecnologia che rappresenta una soluzione rivoluzionaria per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno allo stato solido in totale sicurezza”, afferma Claudia Pingue, Senior partner e responsabile del Fondo di Technology Transfer di Cdp Venture Capital, “Siamo orgogliosi di supportare un’innovazione di tale portata, che promette di rendere il trasporto dell’idrogeno più pratico e flessibile, con un impatto significativo sulla transizione energetica”, aggiunge. La missione 01Green srl è quella di superare i limiti dello stoccaggio di idrogeno offrendo una soluzione sicura, efficiente e sostenibile tramite l’innovativa tecnologia dei contenitori in idruro di magnesio. Tramite la propria esperienza davvero unica sia nel settore metalmeccanico che nella fabbricazione additiva, è in grado di sviluppare contenitori che migliorano significativamente l’efficacia dello stoccaggio e del trasporto di idrogeno. 01Green srl, dunque, si propone di rivoluzionare l'industria dello stoccaggio energetico, con l'obiettivo di accelerare la transizione globale verso fonti di energia pulita e sostenibile. "Riconosciamo l'idrogeno come vettore energetico del futuro, ma siamo consapevoli delle sfide che ostacolano la sua adozione su larga scala, principalmente legate allo stoccaggio e al trasporto. La nostra soluzione mira a superare questi ostacoli, rendendo l'idrogeno una scelta praticabile e conveniente per un'ampia gamma di applicazioni energetiche. Guidati dall'obiettivo di ridurre l'impronta carbonica globale e promuovere l'uso dell'energia pulita, ci impegniamo a rivoluzionare il campo dello stoccaggio di idrogeno. La nostra visione è di facilitare un futuro in cui l'idrogeno sia facilmente accessibile, stoccabile e trasportabile, rendendolo una fonte energetica primaria per una varietà di applicazioni", spiegano gli ideatori.
(Adnkronos) - Parte da Brescia il primo servizio di car sharing a guida autonoma d'Europa: un'automobile che raggiunge da sola il potenziale cliente, gli permette poi di guidare fino a destinazione e riparte in autonomia verso un parcheggio, una stazione di ricarica o un nuovo utente. E' questo il futuro della mobilità urbana immaginato da A2a e Politecnico di Milano, che oggi a Brescia hanno fatto percorrere il primo chilometro a una Fiat 500 elettrica a guida autonoma. Il progetto, che è parte del programma di ricerca del Most (centro nazionale per la mobilità sostenibile), punta ad affrontare al tempo stesso il problema della congestione del traffico e la sfida della decarbonizzazione. La sperimentazione su strada pubblica è stata autorizzata dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e dal Comune di Brescia in base alle direttive del decreto ministeriale 'Smart Road'. Si tratta del primo test, da qui a fine novembre 2025 ne verranno effettuati altri uno/due al mese, su una vasta porzione del Comune di Brescia, che include il centro storico e i quartieri limitrofi. Ogni test sarà monitorato da un supervisore a bordo del veicolo - come previsto dal Dm70/2018 (Smart Road) - in grado di intervenire tempestivamente in caso di necessità, e da una control room dedicata, situata presso la sede A2a di via Lamarmora, che garantirà il monitoraggio delle operazioni in tempo reale. Una safety car inoltre accompagnerà i veicoli durante la circolazione per segnalare agli utenti della strada la sperimentazione di guida autonoma su strada pubblica in corso. “Crediamo che il progetto presentato oggi a Brescia rappresenti un passo importante nella definizione della mobilità urbana del futuro", ha detto l’ad di A2a Renato Mazzoncini, sottolineando che "le potenzialità della guida autonoma combinate a quelle del car sharing, possono favorire l’efficientamento degli spostamenti, la fluidità del traffico, un trasporto più sicuro e sostenibile e un progresso nella decarbonizzazione delle città". Dal momento che "nei centri urbani italiani vive oltre il 70% della popolazione, percentuale destinata a superare l’80% nei prossimi anni. Per una Life Company come A2a è dunque importante studiare soluzioni innovative e sostenibili, per contribuire a raggiungere la neutralità climatica, una partita che si gioca e si vince proprio nelle città. La nostra adesione al partenariato Most, uno dei cinque centri nazionali per la ricerca nato con fondi Pnrr e dedicato alla mobilità sostenibile, è stata fondamentale per la nascita di questa iniziativa". “Brescia si conferma terreno fertile per progetti pilota di rilevanza non solo nazionale. Lo siamo stati oltre cinquant'anni fa con il teleriscaldamento, poi con il termoutilizzatore e con la metropolitana leggera automatica. Oggi proseguiamo su questa strada con un’innovazione che pone Brescia come modello europeo per il futuro della mobilità urbana", ha dichiarato la sindaca Laura Castelletti. "Un’innovazione - ha aggiunto - che ha l’obiettivo di dar vita ad un servizio per i cittadini ampliando la gamma delle proposte per la mobilità sostenibile. Questo progetto è anche una leva straordinaria per la nostra candidatura a Green Capital europea: Brescia è una città che non smette di innovare e di investire in sostenibilità, è la nostra città europea.” “Questa sperimentazione rappresenta un fondamentale passo in avanti verso nuovi modelli di mobilità sostenibile, raccogliendo e mettendo a frutto anni di esperienze fatte dal Politecnico di Milano nell’ambito delle competizioni su pista di auto autonome, della 1000 Miglia edizione 2023 e 2024 e anche nell'ambito della ricarica wireless dei veicoli elettrici”, ha evidenziato il professor Sergio Matteo Savaresi del Politecnico di Milano. Per il presidente del Most Ferruccio Resta “questo progetto non è solo un esempio di eccellenza tecnologica, ma un’espressione delle potenzialità generate dall’integrazione di competenze multidisciplinari. Most rappresenta un modello di valore grazie a un approccio collaborativo che supera i confini tradizionali tra pubblico e privato nell’affrontare le sfide della mobilità. Questa capacità di mettere a sistema conoscenze eterogenee permette di accelerare il cambiamento, sviluppando soluzioni concrete che migliorino le città e la vita dei cittadini. È attraverso piattaforme come Most che l’Italia afferma il suo ruolo di laboratorio d’innovazione nella mobilità sostenibile a livello europeo”. L’iniziativa è stata promossa all’interno del partenariato Most, grazie alla collaborazione tra il team di ricerca e sviluppo di A2a e il gruppo di lavoro Aida (Artificial Intelligence Driving Autonomous) del Dipartimento di elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano. Parallelamente, insieme a Dipartimento di energia – sezione elettrica del Politecnico di Milano, è in corso lo sviluppo di una soluzione che completi l’esperienza di autonomous driving attraverso un sistema di ricarica wireless (Wpt) per veicoli elettrici. Il prototipo, con una potenza pari a 7 kW, è progettato per aumentare l’efficienza del servizio, eliminando la necessità dell’intervento umano anche durante la fase di ricarica della batteria. La soluzione integra un setup di hardware avanzato, composto da sensori di ultima generazione, attuatori, servizi di networking e unità di calcolo, con algoritmi di intelligenza artificiale progettati per imitare il comportamento di un conducente umano, garantendo elevati standard di precisione e sicurezza durante la guida. I veicoli possono operare a bassa velocità (fino a 30 km/h), consegnarsi agli utenti, parcheggiarsi autonomamente o dirigersi verso un altro cliente o una stazione di ricarica, riducendo significativamente i rischi e semplificando la gestione del servizio.