(Adnkronos) - Nel 2024 le piogge torrenziali. Quest'anno gli incendi indomabili che stanno devastando la contea di Los Angeles. E' quello che accade in California, diventato il ground zero dei disastri ambientali causati dal cambiamento climatico. Come ricorda la Cnn, meno di un anno fa la parte meridionale dello Stato era sott'acqua a causa delle piogge torrenziali iniziate a dicembre e che raggiunsero il culmine all'inizio di febbraio, allagando le strade di Los Angeles e con tempeste che innescarono decine di frane. Ora la situazione è diametralmente opposta: è la siccità e gli incendi a farla da padrone nello Stato, dopo una delle estati più calde mai registrate e un autunno in assenza di piogge. Il clima secco ha trasformato tutta la vegetazione cresciuta sotto la pioggia torrenziale dell'inverno scorso in un esca che ha alimentato una settimana inimmaginabile: gli incendi boschivi si sono diffusi senza controllo nei quartieri della zona di Los Angeles, alimentati da una tempesta di vento che si verifica una volta ogni dieci anni. "Se avessimo assistito a precipitazioni significative o diffuse nelle settimane e nei mesi precedenti a questo evento, non staremmo assistendo all'entità della devastazione a cui stiamo assistendo attualmente", ha dello alla Cnn Daniel Swain, climatologo presso l'Università della California, Los Angeles. La California è particolarmente suscettibile al peggio che il cambiamento climatico causato dall'uomo ci sta gettando addosso. Il clima mediterraneo dello stato è già condizionato da situazioni estreme; le estati sono senza pioggia e la maggior parte delle precipitazioni cade in inverno. Quindi anche piccoli cambiamenti nei modelli meteorologici possono gettare lo Stato in periodi di inondazioni bibliche o di siccità che brucia il paesaggio. Questi enormi cambiamenti da condizioni secche a umide e viceversa, noti come "colpi di frusta meteorologici", stanno diventando più frequenti con il riscaldamento del pianeta dovuto all'inquinamento da combustibili fossili, secondo uno studio pubblicato ieri su Nature, e queste oscillazioni peggiorano la gravità e le possibilità di pericoli come incendi e inondazioni improvvise. La serie torrenziale di tempeste verificatasi lo scorso inverno in California ha accelerato la crescita delle piante, portando a una quantità di vegetazione che Swain ha stimato essere il doppio della media della regione. Un materiale che è diventato il combustibile per gli incendi di questa settimana. "Questa sequenza di colpi di frusta in California ha incrementato il rischio di incendi due volte: innanzitutto, aumentando notevolmente la crescita di erba e cespugli infiammabili nei mesi che precedono la stagione degli incendi, e poi seccandoli a livelli eccezionalmente elevati con l'estrema siccità e il caldo che ne sono seguiti", ha affermato il climatologo, coautore dello studio della rivista scientifica. Il clima secco e l'abbondanza di combustibile sono sufficienti a scatenare incendi boschivi. Ma gli incendi di questa settimana sono stati potenziati da una tempesta di vento insolitamente potente a Santa Ana, un'aggiunta devastante alla ricetta già pericolosa. Le fiamme sono state trasportate da casa in casa da raffiche di vento fino a 160 chilometri l'ora, rendendo impossibile per i vigili del fuoco tenere le fiamme sotto controllo. Quanto più tempo impiega la pioggia invernale ad arrivare, tanto più la California e il suo clima mediterraneo saranno vulnerabili agli incendi, la cui stagione, nello Stato, culminava storicamente in ottobre, quando l'erba e la vegetazione trasformate in esca dal caldo estivo si scontravano con i venti di Santa Ana, prima dell'arrivo delle piogge invernali. Ma l'incendio di Los Angeles è l'ultimo esempio del fatto che, in un mondo che si sta riscaldando, non esiste più una stagione degli incendi. "Questo periodo dell'anno non fa parte della stagione degli incendi, ma ora smentiamo ogni idea che ci sia una stagione", ha detto martedì il governatore della California Gavin Newsom. "Nello stato della California è tutto l'anno". È stato l'inizio più secco dell'inverno mai registrato nella California meridionale, secondo Swain, e i meteorologi del National Interagency Fire Center avvertono che rimarrà a rischio di "potenziali incendi significativi superiore alla norma" fino a gennaio. Potrebbe anche significare un inizio anticipato della tradizionale stagione degli incendi nelle aree ad altitudini più elevate, ha avvertito l'agenzia. Gli incendi violenti rimarranno possibili finché il pendolo del meteo estremo non tornerà a oscillare verso l'umido e la California non riceverà una forte pioggia invernale. Il cambiamento climatico sta rendendo ancora più difficile prevedere quando ciò accadrà.
(Adnkronos) - "Saremo presenti anche noi a Roma all’incontro interministeriale del 21 gennaio che inaugura i 'South 2 Corridor': da tempo insistiamo sulla necessità di intensificare i rapporti italo-tedeschi in termini di pianificazione economica e industriale. Siamo i due motori manifatturieri del continente, i settori che ci legano sono quelli al cuore dell’industria europea e affrontiamo sfide comuni, dall’energia all’automotive. In questo contesto, abbiamo esigenze compatibili, e una politica industriale comune è una necessità". Così, con Adnkronos/Labitalia, Jörg Buck, consigliere delegato della camera di commercio Italo-Germanica, Ahk Italien, giudica l'intenzione del ministro Pichetto Fratin di puntare su un'alleanza Italia-Germania per frenare i prezzi dell'energia e del gas. "Dopo il Piano d’azione sottoscritto dai due governi nel 2022, la proposta del ministro è interessante perché da concretezza a quel progetto sul fronte energetico. Non dobbiamo dimenticare che una maggiore coordinazione tra Italia e Germania vuol dire anche un’Ue più forte: sono anni decisivi per l’industria europea e la sua competitività, e i nostri due Paesi possono giocare un ruolo centrale nell’indicare una direzione", spiega Buck. E Buck rassicura anche sulla 'tenuta' delle aziende rispetto al boom del prezzo del gas. "I prezzi dell’energia hanno colpito in maniera significativa le nostre aziende nel 2022, ma le diversificazioni di fornitura intervenute negli ultimi anni hanno avuto effetti positivi. Prima dell’invasione dell’Ucraina eravamo i due Paesi più vulnerabili al ricatto del gas russo, oggi la situazione è molto diversa. Attualmente, il prezzo dell’energia rimane ovviamente un tema importante, ma i timori principali delle aziende sono soprattutto quello di un calo della domanda dovuto all’inflazione e alla caduta generale del potere d’acquisto e le scelte in materia politico-economica che i governi si troveranno a prendere", sottolinea. Positivo comunque lo scenario, secondo Buck, per i prossimi mesi. "Nel 2025 circa il 70% delle aziende tedesche in Italia si aspetta una chiara ripresa, anche se più probabilmente nel secondo semestre", conclude. (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - Dall’energia solare alla produzione di idrogeno pulito. È questa la strada tortuosa su cui si è incamminato un gruppo di ricerca internazionale coordinato dalla Flinders University, in Australia, ottenendo risultati eccezionali. Gli esperti avrebbero infatti messo a punto un nuovo metodo che dall’energia immagazzinata nelle celle fotovoltaiche porta dritto alla scissione fotocatalitica dell’acqua, con una netta riduzione delle emissioni inquinanti. I risultati dello studio sono stati pubblicati su “The Journal of Physical Chemistry C”.