(Adnkronos) - "Le nuove terapie agiscono su un target biologico e, attraverso un'azione più rapida, permettono di dare sollievo molto più velocemente ai pazienti affetti da disturbo depressivo maggiore. Questo è quanto oggi abbiamo a disposizione, ma stiamo sviluppando nuove molecole per rendere ancora più fruibili le terapie nei metodi di somministrazione e nella rapidità di azione. Ci aspettiamo in futuro che i pazienti superino lo stigma e i pregiudizi, che possano finalmente parlare liberamente di depressione come di qualunque altra patologia che conosciamo, dall'ipertensione al diabete, e che possano accedere a queste terapie innovative per poter finalmente avere sollievo". Lo ha detto oggi a Milano Alessandra Baldini, Medical Affairs Director di Johnson & Johnson Innovative Medicine, durante la presentazione della campagna di sensibilizzazione 'Out of the maze - Oltre il labirinto della depressione', promossa da J&J con il patrocinio di Fondazione Progetto Itaca Ets e di Cittadinanzattiva Aps. Un'iniziativa che vuole infondere fiducia in chi soffre di depressione maggiore o in chi vive accanto a una persona affetta da questa malattia. "L'obiettivo di questa campagna non è solo sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema di salute mentale - spiega Baldini - ma anche far prendere coscienza del fatto che oggi, con una diagnosi tempestiva, un intervento adeguato nei centri specializzati e con un percorso diagnostico terapeutico personalizzato, è possibile uscire dal labirinto della depressione". La campagna è stata presentata in occasione dell'evento 'Nel labirinto della depressione è ora di fare chiarezza', organizzato nella sede di J&J Innovative medicine, e che ha radunato esperti del settore, clinici e rappresentanti delle associazioni di pazienti per fare luce su quella che è una patologia complessa. J&J è impegnata "nell'ambito delle neuroscienze da più di 60 anni - sottolinea Baldini - Il nostro predecessore, il dottor Paul Janssen, fondatore della Janssen Pharmaceuticals che dal 2023 diventa Johnson & Johnson Innovative Medicine, ha inventato molte molecole che nell'ambito delle neuroscienze hanno cambiato la vita di moltissimi pazienti. Ben 3 molecole nell'ambito delle neuroscienze sono state inserite nella lista dei farmaci essenziali da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità". "Come azienda continuiamo a investire fortemente per portare innovazione, per trovare nuovi meccanismi di azione, per poter migliorare non solo l'efficacia delle terapie ma anche per soddisfare i bisogni insoddisfatti dei pazienti affetti da depressione e da altre patologie mentali", conclude.
(Adnkronos) - Promuovere interventi mirati per sostenere e rafforzare il lavoro, la creazione di impresa, la formazione, i servizi sociali, le famiglie, gli anziani, nonché i giovani e le persone che vivono condizioni di fragilità e di difficoltà nei territori dell’Appennino centrale colpiti dal sisma 2016. Questi gli obiettivi che si prefigge la Convenzione firmata oggi a Roma, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la Struttura commissariale sisma 2016, dal Commissario Straordinario Guido Castelli e dal presidente e Amministratore Delegato di Sviluppo lavoro Italia, Paola Nicastro. Alla presentazione sono intervenuti anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone e il Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Francesco Zaffini. La Convenzione attua quanto previsto dal Protocollo di intesa firmato lo scorso 19 settembre tra il Commissario Castelli ed il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, individuando in Sviluppo Lavoro Italia (l’ente in house del Dicastero di Via Veneto che promuove le politiche attive e lo sviluppo occupazionale), l’istituzione di riferimento del Ministero che collabora con la Struttura commissariale per l’attuazione degli interventi e delle azioni previste dal Protocollo. Obiettivo dell’intesa è quello di integrare e rafforzare quanto già previsto dalle programmazioni regionali, anche attraverso misure specifiche e progetti innovativi e sperimentali, all’interno di quell’area denominata cratere sisma 2016 che comprende 4 regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria), 138 comuni e una popolazione di circa 600 mila abitanti. Per il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone: ““Il lavoro è fondamentale per ricostruire davvero il territorio. Per questo ho voluto essere presente alla firma di questa Convenzione che avvia l’attuazione del protocollo d'intesa per la ricostruzione nell'area del Cratere Sisma del 2016, sottoscritto da Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e struttura commissariale. Un modo per accompagnare le comunità colpite dal terremoto, unire le forze e individuare, insieme, le priorità per il prossimo futuro – ha aggiunto il Ministro - Una scommessa soprattutto verso giovani e donne. Lo dimostra il collegamento tra la zona del Cratere Sisma con l’area Zes per il Mezzogiorno, con cui sussistono profonde similitudini in termini di necessità di creare modelli di sviluppo e politiche attive del lavoro. Sempre mantenendo alto il sostegno per presenta delle fragilità, in connessione con gli enti territoriali, quelli di formazione e il Terzo Settore”. Secondo il Commissario al sisma 2016, Guido Castelli: “Creare opportunità di lavoro, formazione e sviluppo e la premessa fondamentale per incentivare le persone a restare in questi territori e garantire un nuovo futuro alle comunità dell’Appennino centrale. Oltre alla ricostruzione materiale, tra i compiti che mi sono stati affidati c’è anche la riparazione economica e sociale dei territori colpiti dal sisma e l’odierna Convenzione rientra a pieno titolo all’interno di questa strategia che stiamo attuando in stretta collaborazione con il Governo, il Parlamento, le Regioni e i Comuni. Ringrazio il Presidente Nicastro per aver voluto condividere l’avvio di questo percorso che potrà contribuire attivamente alla crescita di territori che, oltre ad aver subito le conseguenze di un evento catastrofale, da lungo tempo sono afflitte dal fenomeno dello spopolamento. Infine, desidero rivolgere un particolare ringraziamento al Ministro Calderone per la preziosa collaborazione che si è instaurata e per l’attenzione che, anche attraverso la sua presenza oggi, dimostra nei confronti delle nostre comunità”. Il presidente e amministratore delegato di Sviluppo lavoro Italia, Paola Nicastro ha commentato: “Dall’analisi dei nostri dati statistici si conferma un particolare spopolamento delle aree interne nelle zone del cratere, oltre al calo demografico che insiste su tutto il paese. Noi puntiamo a limitare questo fenomeno con iniziative di diffusione delle opportunità e degli strumenti che Il ministero del lavoro ha previsto, ad esempio quelle contenute nel Decreto coesione. E quindi strumenti di autoimpiego e autoimprenditorialità puntando sui settori che possano essere da traino come turismo sostenibile e sull’agricoltura innovativa. Il nostro obiettivo è creare opportunità con quello che abbiamo definito il lavoro a Km 0, interveniamo direttamente nelle aree geografiche interessate, puntiamo in particolare sui giovani e sulle donne. Investire sulle competenze resta fondamentale per accompagnare le persone al lavoro e la formazione digitale è un ambito da rafforzare nei territori interessati”. Attraverso un messaggio, ai presenti ha fatto giungere il suo saluto anche il Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Francesco Zaffini: “Con la convenzione siglata oggi dal Commissario al sisma Castelli e dal Presidente di Sviluppo lavoro Italia Nicastro, si va ad integrare a quanto già previsto dal Protocollo di intesa firmato lo scorso 19 settembre tra il lo stesso commissario ed il Ministro del Lavoro Calderone, per la ricostruzione e la ripresa economica dei territori colpiti dal sisma. L’obiettivo dell’intesa è quello di integrare e rafforzare quanto già previsto dalle programmazioni regionali, anche attraverso misure specifiche e progetti innovativi e sperimentali, all’interno di quell’area denominata cratere sisma 2016 che comprende 4 regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria), 128 comuni e una popolazione di circa 600 mila abitanti. Ciò non significa solo edificare ma anche creare condizioni di legalità e di sicurezza nei circa 10mila cantieri in corso e soprattutto contrastare lo spopolamento per consentire ai giovani di non andarsene. Il tutto creando opportunità di lavoro, formazione e sviluppo, che resta la premessa necessaria per incentivare i cittadini, perché noi sappiamo che dove c'è lavoro c'è dignità ed essendoci dignità c'è anche la possibilità di riconquistare ciò che si è perso, riportando i territori più penalizzati a vivere una nuova stagione, con uno sguardo verso il futuro”. Una strategia che stiamo attuando in stretta collaborazione tra Governo, Parlamento, Regioni e Comuni”. Nel dettaglio, gli interventi e le azioni previste riguardano l’avviamento di imprese giovanili, la formazione e l’attivazione dei disoccupati, la riduzione dei divari territoriali attraverso servizi specifici, la promozione della formazione tecnica e digitale dei giovani, la realizzazione di servizi per le famiglie, i giovani e gli anziani, il sostegno a servizi per il welfare territoriale, comunitario ed aziendale, il rafforzamento del ruolo e dei servizi del terzo settore. In particolare, attraverso la collaborazione con Sviluppo lavoro Italia verranno compiute analisi dei fabbisogni, anche tramite incontri dedicati, con la contestuale raccolta di fabbisogni da parte di associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, imprese, Comuni, Enti del Terzo Settore. Infine, è prevista la progettazione e realizzazione di interventi relativi ad autoimpiego e imprenditoria femminile, sistema duale, its, formazione e altre misure di politica attiva del lavoro utili all’aumento di occupazione e alla riduzione del mismatch di competenze che prevedono il coinvolgimento di stakeholder, soggetti del Terzo Settore, della cooperazione sociale del sistema dei servizi socioassistenziali e socioeducativi.
(Adnkronos) - “L’Italia, Paese leader del riciclo in Europa, vive un paradosso proprio sul materiale riciclabile al 100 per cento e infinite volte, l’alluminio. Non sono infatti disponibili quantità sufficienti di rottami. Abbiamo, cioè, una capacità di riciclo sottoutilizzata”. Lo hanno affermato il presidente di Assomet-Centroal, Danilo Amigoni, e il direttore generale di Cial, Stefano Stellini, in una conferenza stampa alla Camera. (VIDEO) “La ragione - ha spiegato Amigoni - è che in quantità crescente (a livello Ue 1,4 mln t nel 2023, +13% su base annua) i rottami di alluminio vengono accaparrati sul mercato da Paesi del Far East, dove vengono lavorati con bassi standard ambientali e tramite sussidi che danneggiano l’Europa e, al suo interno, in modo particolarmente grave, l’Italia. Chiediamo alla politica italiana, che nei mesi scorsi ha offerto un primo segnale inserendo i rottami di alluminio e di altri metalli non ferrosi nel sistema di monitoraggio nazionale sull’export delle materie prime critiche, di spingere per l’introduzione in Europa di norme che consentano la fuoriuscita di rottame solo verso Paesi terzi in grado di certificare i medesimi standard ambientali della Ue, e dunque i medesimi oneri a carico delle imprese. Chiediamo inoltre una posizione a favore di modifiche al Cbam, il meccanismo che tassa l’importazione in Ue di materiali ad elevate emissioni, ma non i prodotti finiti che al loro interno contengono proprio quei materiali. Il che è un ulteriore elemento di penalizzazione per le attività di riciclo e per il mercato all’interno della Ue”. Le performance dell’alluminio nel riciclo sono molto evidenti nel comparto degli imballaggi, di cui si occupa Cial. Stellini ha evidenziato: “Con un tasso di riciclo medio, negli ultimi cinque anni, del 70% di imballaggi in alluminio, il nostro Paese non solo ha da tempo raggiunto e superato gli obiettivi al 2030, ma si colloca al primo posto in Europa con ben 10 punti percentuali sopra la media (59%) degli altri paesi. L’efficienza del sistema italiano è ancor più evidente se si analizza lo spaccato del tasso di riciclo per le sole lattine in alluminio per bevande, pari al 93,8% per il 2023. Un risultato da record, in linea con quello dei paesi i cui sistemi sono basati sul deposito cauzionale e abbondantemente superiore al tasso medio di riciclo europeo del 76%”. Ma l’Italia è capofila anche sulla prevenzione. "Uno studio realizzato da Cial per tracciare la tendenza evolutiva del packaging in alluminio a partire dal 2000 dimostra come le imprese della filiera siano riuscite a risparmiare in media ogni anno circa 5.350 tonnellate di materiale (l’equivalente di 51.000 carrozzerie per auto) per un totale di 107.000 tonnellate pari ad una riduzione complessiva di 936.000 tonnellate di CO2. Ciò grazie a miglioramenti dei processi produttivi e a una progettazione dell’imballo finalizzata a massimizzare il riciclo”, ha aggiunto Stellini. “In Italia - hanno ricordato Amigoni e Stellini - viene prodotto solo alluminio da riciclo che garantisce sostenibilità ambientale, decarbonizzazione ed efficienza energetica. Il riciclo necessita di solo il 5% dell’energia richiesta per la produzione di alluminio primario. A livello europeo il riciclo dell'alluminio potrebbe comportare una riduzione delle emissioni di CO2 del 46% all’anno al 2050”.