(Adnkronos) - Torna in campo l'Italia Under 21. La Nazionale allenata da ct Silvio Baldini sfida oggi, martedì 14 ottobre, l'Armenia - in diretta tv, in chiaro, e streaming - allo stadio Zini di Cremona nella partita valida per la qualificazione ai prossimi Europei di categoria. Gli azzurri sono reduci dalla netta vittoria contro la Svezia, battuta per 4-0 grazie alla doppietta di Pisilli e ai gol di Camarda e Berti. L'Italia si trova al momento al secondo posto del girone E con 9 punti ed è a pari punti con la Polonia capolista, ma indietro per differenza reti. L'Armenia invece si trova in ultima posizione con 0 punti. La sfida tra Italia e Armenia è in programma oggi, martedì 14 ottobre, alle ore 18.15. Ecco le probabili formazioni: Italia (4-3-3): Palmisani; Palestra, Marianucci, Mane, Bartesaghi; Pisilli, Lipani, Ndour; Cherubini, Camarda, Koleosho. All. Baldini Armenia (3-5-2): Davtyan; Manukyan, Hakobyan, Tarloyan; Afyan, Hakobyan, Bandikyan, Sargsyan, Hovhannisyan; Eloyan, Hovhannisyan. All. Flores Italia-Armenia sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su Rai 2. Il match si potrà seguire anche in streaming sull'app o la piattaforma web di RaiPlay.
(Adnkronos) - In un momento in cui le imprese italiane trovano sempre più difficoltà nel reperire manodopera specializzata, il cosiddetto 'Decreto Cutro' si propone come uno strumento utile per favorire l’ingresso di lavoratori stranieri qualificati nei settori tecnici e industriali. E' l'esempio che arriva dalla Irem Spa di Siracusa, storica azienda dell’impiantistica industriale, che ha avviato l’inserimento di 60 lavoratori egiziani specializzati in saldatura e tubisteria. "Il nostro obiettivo - racconta l’amministratore delegato Giovanni Musso - non è sostituire i lavoratori italiani, ma integrarli con nuove competenze. Sul mercato nazionale, figure come saldatori e tubisti sono sempre più difficili da trovare. Abbiamo scelto di formare e inserire professionisti qualificati che possano lavorare fianco a fianco con il nostro personale, condividendo metodi, esperienze e valori", sottolinea. Il progetto, sviluppato in collaborazione con l'agenzia per il lavoro Orienta Spa, è partito in Egitto con corsi di lingua italiana e formazione tecnica certificata da enti terzi. "Abbiamo voluto costruire un percorso completo - aggiunge Musso - che parte dalla selezione e arriva fino all’inserimento operativo nei nostri cantieri. Il primo gruppo di venti lavoratori è già attivo da gennaio 2025 a Siracusa, mentre altri quaranta stanno arrivando progressivamente in Italia". Ma nonostante la positività del percorso, non mancano i passaggi critici, secondo Musso. Il 'Decreto Cutro' "è un provvedimento utile e necessario - sottolinea - perché consente alle aziende di reperire manodopera qualificata in modo più flessibile rispetto al vecchio Decreto Flussi, che era troppo rigido e vincolato da quote e click day. Tuttavia, i tempi delle procedure restano eccessivi: tra corsi di formazione, nulla osta e rilascio dei visti sono passati circa sei mesi. Per un’impresa che lavora su commesse complesse, con tempistiche molto rigide, questo è un ostacolo serio". E il dirigente aziendale sottolinea la centralità della formazione come leva di integrazione: "Crediamo fortemente che la competitività passi dalle persone - spiega ancora Musso - questi lavoratori, che arrivano con competenze già solide, si stanno integrando bene nei nostri team. Stanno imparando la lingua, la cultura aziendale e le regole di sicurezza. Non c’è distinzione tra chi è italiano e chi no: tutti lavorano con la stessa professionalità e dignità". Secondo l’ad di Irem, la sfida è comune a molte realtà italiane: "Il problema non è solo del Sud o del nostro settore - conclude Musso - ma di tutto il Paese. Se vogliamo davvero sostenere la crescita industriale, dobbiamo creare canali di ingresso più rapidi e strutturati per i lavoratori qualificati, senza rinunciare alla formazione e alla legalità. Il Decreto Cutro va nella giusta direzione: ora serve farlo funzionare con tempi certi e procedure più snelle".
(Adnkronos) - "Abbiamo il 100% di energia elettrica consumata, auto-prodotta e auto-consumata da fonte rinnovabile, da almeno otto anni". Lo ha detto GianNicola Scarcella, direttore generale di Romagna Acqua, a margine del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, in corso dall’8 al 10 ottobre all’università Bocconi. "Su questo tema l'attenzione è sempre stata molto alta. Abbiamo iniziato a redigere bilanci di sostenibilità nel 2004 e non ci siamo mai fermati. Pensiamo di essere abbastanza avanzati", ha detto Scarcella, spiegando che l'impegno - da un lato - è per "contrastare lo spreco in termini di utilizzo di energia. Tutti gli investimenti che facciamo sul parco impianti esistenti è sempre finalizzato a trovare la soluzione tecnologica migliore, che consenta di ridurre il consumo di energia elettrica. Abbiamo poi una quota consistente di investimenti del nostro piano industriale finalizzata a costruire impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Abbiamo costruito negli ultimi anni nove parchi fotovoltaici e sette centrali idroelettriche". A questo si affiancano le scelte nell'acquisto di energia: "Acquistiamo solo energia elettrica prodotta da impianti che utilizzano fonti rinnovabili. Quindi quella che acquistiamo è prodotta da fonti rinnovabili, quella che auto-produciamo e auto-consumiamo è prodotta da fonti rinnovabili, quindi alla fine abbiamo il 100% di energia elettrica consumata, auto-prodotta e auto-consumata da fonte rinnovabile". Guardando al futuro la sostenibilità si declina in investimenti per adattare le infrastrutture ai cambiamenti climatici. "Dal punto di vista strategico il passo principale dal punto di vista strategico è cercare di attivare una serie di soluzioni per aumentare la capacità delle nostre infrastrutture di resistere ai cambiamenti climatici. Un esempio su tutti: abbiamo una diga da cui esce più del 50% dell'acqua potabile che distribuiamo sul territorio romagnolo, che è molto vulnerabile dal punto di vista dei cambiamenti climatici, perché si alimenta dell'acqua piovana. Abbiamo annate in cui le acque piovane sono molto scarse e ci troviamo a gestire situazioni di crisi. Un grande investimento strategico che stiamo cercando di fare è collegare con la galleria di gronda un altro bacino parallelo a quello esistente, per avere una capacità di raccolta molto più elevata", ha raccontato l'ad di Romagna Acque.