(Adnkronos) - "Il sistema di presa in carico delle persone dal punto di vista sociale e sanitario deve guardare al futuro, in un'ottica di cambiamento. Per quanto riguarda le persone con disabilità, grazie alla riforma sulla disabilità e al progetto di vita in particolare, mettiamo al centro la persona". Chi opera nel settore sociale e in quello sanitario "deve dialogare, cooperare per dare le risposte che tengano conto della vita di ogni persona, del suo diritto di scegliere, delle preferenze, così come previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità". Così Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, in un videomessaggio inviato agli organizzatori del 57esimo Congresso nazionale di Sumai-Assoprof, il sindacato degli specialisti ambulatoriali, dal titolo 'Dove finisce la teoria e inizia la cura', in corso a Roma. "Questa è una grande sfida che abbiamo davanti perché abbiamo capito, ormai da tempo, che gli strumenti di cui ci siamo sempre avvalsi fino ad oggi iniziano a scricchiolare. Forse non funziona più tutto come 30-40 anni fa, quando sono iniziati i primi sistemi di welfare - sottolinea Locatelli - Ma abbiamo bisogno di dare risposte sempre più mirate, personalizzate, e di flessibilizzare i servizi per andare incontro alle esigenze specifiche di ogni persona e per rendere dignitosa la vita di ognuno anche nel percorso di cura, che sia ospedaliero o domiciliare, che sia in una condizione di disabilità grave o gravissima che necessita di sostegni specifici e mirati alle esigenze e ai bisogni. In tutto ciò non ci possiamo dimenticare delle famiglie". "Una persona per avere una vita dignitosa ha bisogno sicuramente di benessere, salute e cure, di medicine, ma anche di poter avere una vita piena e partecipata dal punto di vista sociale, ricreativo, sportivo, relazionale, affettivo. Ecco - conclude il ministro - noi viviamo per questo, per poter avere una vita felice. Quindi tutti coloro che operano nelle istituzioni, nei vari contesti sanitario, sociosanitario, sociale, in qualsiasi ambito della vita, anche quello scolastico, sportivo e lavorativo, devono concorrere alla costruzione di un progetto di vita e di un percorso dignitoso nella vita di ogni persona".
(Adnkronos) - Alla presenza del Console Generale d’Italia in Francia, Jacopo Albergoni, nell’Istituto italiano statale comprensivo di Parigi si è tenuta la cerimonia di premiazione della prima edizione del progetto 'Diventerò nel mondo': l’iniziativa, promossa da Fondazione Bracco in collaborazione con Ufficio V della Direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, si pone l’obiettivo di valorizzare le materie StemM e favorire l’accesso delle ragazze alle carriere scientifiche. In questa occasione è stata anche lanciata ufficialmente la seconda edizione del percorso, che si svilupperà durante l’anno scolastico 2025-2026. I numeri sono già significativi: alla prima edizione hanno infatti partecipato 10 istituti, 35 classi e 584 studenti provenienti da tutto il mondo. Ogni classe o gruppo, guidati dai propri insegnanti, ha realizzato un elaborato digitale individuale o collaborativo in cui approfondire figure rilevanti di scienziate del proprio Paese e far emergere l’importanza delle carriere Stem per la società del futuro, prendendo spunto dal manifesto 'Mind the Stem gap' di Fondazione Bracco, che promuove la parità di genere e l’inclusione scientifica. Le tre scuole vincitrici premiate a Parigi sono: Istituto Leonardo da Vinci - scuola primaria di Parigi (Francia), con un e-book che ha rivisitato la storia della Cattedrale di Notre-Dame de Paris, immaginando un contributo di grandi donne durante le fasi cruciali della sua storia quasi millenaria; Istituto Galileo Galilei - scuola superiore di II grado di Addis Abeba (Etiopia), con un video che denuncia gli stereotipi che troppo spesso investono le donne e che mette in luce il ruolo che le personalità femminili hanno avuto anche nella guida di grandi civiltà; Istituto Raimondi-scuola superiore di II grado di Lima (Perù), con un video racconto di tre grandi figure scientifiche peruviane che hanno saputo ispirare generazioni di ragazze, facendo leva sulla necessità di coltivare e affermare una forte leadership femminile. “E' per noi tutti un onore che l’Istituto Statale Leonardo Da Vinci di Parigi sia vincitore del Premio di Fondazione Bracco dedicato alla promozione inclusiva della cultura scientifica”, ha affermato Jacopo Albergoni, console generale d’Italia a Parigi. “Siamo molto orgogliosi che ciò avvenga proprio in Francia, dove sono diversi milioni i francesi di origine italiana e dove ancor oggi il contributo della comunità italiana, a partire dalle più giovani generazioni, è di primissimo piano. Perché l’Italia, accanto a bellezza, arte e cultura, è anche tecnologia, scienza e innovazione e le nostre ragazze e i nostri ragazzi svolgono e svolgeranno in questi campi e a livello globale un ruolo di primissimo piano”. “E’ un’iniziativa in cui credo molto - ha dichiarato Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco e presidente e ceo del Gruppo Bracco -perché rientra a pieno titolo in quella più ampia diplomazia culturale che il nostro Gruppo porta avanti da sempre come via privilegiata nelle nostre relazioni internazionali: siamo una realtà globale presente in 100 Paesi che ha sempre puntato sulla valorizzazione della cultura italiana nel mondo e sulla spinta continua alla formazione - in particolare scientifica - come biglietto da visita e viatico del suo processo di internazionalizzazione”. In un mondo in cui l’accesso delle donne al mondo della scienza è ancora fortemente ostacolato da pregiudizi e stereotipi di genere, è fondamentale che le nuove generazioni ricevano dalla scuola stimoli culturali in grado di accrescere la loro consapevolezza sui temi dell’inclusione scientifica e sociale. “Occorre dunque promuovere un modello di sviluppo in cui le donne possano essere libere di esprimere il loro potenziale”, conclude Diana Bracco. “L’impegno per la formazione dei giovani della nostra Fondazione parte sin dal 2012 con il nostro programma pluriennale 'progetto Diventerò', e ora la collaborazione con il Maeci, avviata ufficialmente lo scorso dicembre con la firma congiunta del ministro Antonio Tajani, che ringrazio ancora una volta, rappresenta un passo importante in questa direzione”. Durante la cerimonia sono intervenuti anche Jeanclaude Arnod, dirigente scolastico, Scuola statale italiana di Parigi, Serena Bonito, capo sezione valorizzazione Sfim, ufficio V Dgdp, Maeci, Gaela Bernini, segretario generale, Fondazione Bracco ed Ersilia Vaudo, dell’Agenzia spaziale europea e membro del network '100esperte', con un intervento motivazionale dal titolo 'La scienza, la più grande delle avventure'. A chiusura dell’evento è stata lanciata la seconda edizione del concorso, che sarà esteso non solo alle scuole italiane statali e paritarie, ma anche alle sezioni italiane nelle scuole straniere, europee e internazionali, portando a oltre 150 il numero potenziale di istituti coinvolti.
(Adnkronos) - "Per un’azienda come Mondelēz - protagonista nel panorama alimentare italiano e globale, con brand iconici amati da milioni di consumatori - è essenziale investire nelle filiere agricole e guidare la transizione verso modelli più sostenibili". Ad affermarlo è Alessandra Mangiarotti, Sustainability Specialist per il Gruppo Mondelēz International in Italia, ad Adnkronos. "Un dato parla chiaro: oltre il 70% del nostro impatto ambientale deriva dalla produzione degli ingredienti che utilizziamo. Raggiungere l’obiettivo Net Zero al 2050 richiede quindi un forte focus su programmi capaci di sostenere l'evoluzione delle nostre catene di approvvigionamento verso soluzioni più resilienti, responsabili e rigenerative. In questo contesto, Harmony - il nostro pionieristico programma europeo dedicato alla filiera del grano - è una leva strategica. Basato su un patto con agricoltori locali, prevede incentivi legati al rispetto delle buone pratiche contenute nella Carta Harmony, co-sviluppata con gli agricoltori stessi, Ong, esperti agroecologici e tecnici. Alla fine del 2024, il programma contava più di 1.200 agricoltori in 7 Paesi, 59.000 ettari coltivati e aree fiorite per la biodiversità che ospitano 24 milioni di api e 30 specie di farfalle". Oggi, sottolinea, "grazie ad Harmony Ambition 2030, ci impegniamo a supportare l'introduzione di tecniche di agricoltura rigenerativa: un approccio olistico volto a ripristinare il naturale bioritmo dell’ecosistema, favorendo la salute del suolo e la densità dei nutrienti. L’obiettivo è ambizioso: entro il 2030, il 100% del volume di grano necessario per la produzione dei nostri biscotti in Europa sarà coltivato nel rispetto della Carta Harmony Rigenerativa".