(Adnkronos) - "Il cambio di paradigma, che è quello della One Health, ha cambiato profondamente il modo di vedere la salute. Se la psiche non può essere ridotta alla somma delle attività dei neuroni del nostro sistema nervoso centrale, è anche vero che è la plasticità e l'organizzazione di quelle reti che fanno sì e che si formino le basi biologiche della vulnerabilità e della resilienza di ciascuno di noi, in particolare nei primi anni di vita. E' quindi lì che dobbiamo andare con i diversi approcci che sono tipici della neurologia, della psichiatria o della psicologia clinica". Queste le parole di Gemma Calamandrei, direttrice del Centro di riferimento per le scienze comportamentali e la salute mentale dell’Iss, Istituto superiore di sanità, partecipando all'evento organizzato oggi a Roma da Lundbeck per i 30 anni presenza in Italia. "Oggi la parola chiave è plasticità. Gli ultimi anni ci hanno insegnato che non esiste una separazione nell'approccio alla salute tra determinanti ambientali e determinanti genetici - aggiunge - L’epigenetica ci dice infatti che le determinanti sociali, come la povertà, la povertà scolare, le condizioni di svantaggio, la mancanza di rapporti sociali e la solitudine, diventano biologicamente rilevanti per il nostro sistema nervoso centrale e dunque per il nostro cervello. Pertanto, abbiamo bisogno di avere dei modelli per comprendere queste determinanti sociali, che sono dentro la storia dei nostri neuroni e delle nostre reti e che determinano la nostra capacità di rispondere alle avversità". Oggi "ci sono metodiche, come l’intelligenza artificiale - sottolinea Calamandrei - che possono aiutare a ricorrere a database importanti che ci permettono di capire quanto questa conoscenza accumulata possa essere messa a disposizione della ricerca di base e della ricerca epidemiologica e clinica. Un altro aspetto importante della ricerca clinica, in particolare nella salute mentale, è quello dei trattamenti innovativi. Venti anni fa usciva su Nature un articolo che mostrava come, dopo la somministrazione di un ansiolitico, e durante una seduta di psicoterapia, si attivassero le stesse aree del cervello. La parola, l’empatia, il dialogo, assieme ad altre terapie possono cambiare lo stato di una rete neurale. Dobbiamo lavorare sui trattamenti integrati - conclude - aumentando anche i trattamenti psicosociali".
(Adnkronos) - L’Università Luiss Guido Carli ha celebrato oggi, venerdì 13 dicembre, nell’Aula Magna del Campus di Viale Pola, l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2024-2025, alla presenza dei suoi vertici e dell’ospite d’onore, James Manyika, president Research, Technology & Society di Google. Al centro della cerimonia, il tema della rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale, analizzato sotto il profilo delle opportunità, delle sfide educative e delle implicazioni etiche, durante un dialogo tra Manyika e Padre Paolo Benanti, presidente della Commissione AI per l’Informazione presso la presidenza del Consiglio dei ministri. “Disegnare l’Università di domani significa anche tener conto delle profonde trasformazioni introdotte dall’Intelligenza Artificiale nei sistemi dell’higher education a livello globale, valorizzandone i benefici per la didattica e la ricerca”, ha dichiarato, in apertura della cerimonia, il rettore della Luiss, Paolo Boccardelli, proseguendo: “Per governare realmente l’AI, il mondo dell’alta formazione ha la responsabilità di costruire modelli di apprendimento che adattino le macchine alle capacità e ai valori della persona, facendo leva sulle abilità riflessive e sullo sviluppo del pensiero critico, con una forte attenzione alle competenze. Gli Atenei e in particolare la Luiss, promossa da Confindustria, sono chiamati sempre di più ad avere un ruolo attivo nella società, preparando leader consapevoli e impegnati che sappiano affrontare e gestire la rivoluzione digitale”. “Abbiamo bisogno del coinvolgimento di tutti nella società: scienziati, esperti di etica, politici, insegnanti e studenti, solo per menzionarne alcuni, per sviluppare l'AI in modo corretto”, ha affermato James Manyika, president Research, Technology & Society di Google, aggiungendo: “Studentesse e studenti saranno essenziali per garantire che massimizziamo i benefici dell'AI a vantaggio di tutti, ovunque, affrontandone al contempo le complessità e i rischi”. L’esigenza di far convivere innovazione tecnologica e progresso sociale, con un approccio etico orientato al bene comune, è stata sottolineata da Padre Paolo Benanti, nel suo dialogo con il top manager di Google, moderato da Irene Finocchi, Advisor del rettore per la Trasformazione Digitale dell'Ateneo. In linea con questo impegno, la Luiss ha annunciato, inoltre, la nascita del Centro di Ricerca 'AI4Society', che ha l’obiettivo di diventare punto di riferimento internazionale per la riflessione critica e trasversale sull’Intelligenza Artificiale, analizzandone impatti e implicazioni attraverso la doppia lente delle discipline scientifiche e delle scienze sociali. Il nuovo Centro è stato presentato da Giuseppe Italiano, nominato quest’estate prorettore per l'Artificial Intelligence e le Digital Skills: l’Ateneo intitolato a Guido Carli è stato tra i primi in Italia a introdurre questa figura, con una funzione di supervisione sui percorsi di studio innovativi che coniugano tecnologia, sostenibilità e interdisciplinarità, come Management and Artificial Intelligence, Global Law e Strategic Management. E, ancora, la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali ha recentemente introdotto il Certificato di 'AI Literacy': un badge, obbligatorio da quest’anno, per accertare le competenze digitali di laureate e laureati magistrali, con la prospettiva di ampliarlo anche ai corsi triennali. A conclusione della cerimonia, il presidente della Luiss, Luigi Gubitosi, ha commentato: “Il futuro delle competenze sarà all’insegna del cambiamento continuo. Le riflessioni di James Manyika e Padre Paolo Benanti sul futuro dell’AI generativa, sui nuovi diritti digitali e sulla necessità di un’innovazione sostenibile sono coerenti con i valori del nostro Ateneo. Siamo certi che le loro testimonianze e il loro esempio di pionieri dello sviluppo e della regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale saranno d’ispirazione per i nostri studenti. La complessità che caratterizza un futuro che è già presente - ha concluso Gubitosi - richiede una nuova generazione di leader globali e responsabili, capaci di far fronte alle sfide attuali. Questa è la missione della nostra Università”. Il costante impegno nell’innovare la didattica si riflette in un’offerta formativa sempre più internazionale: ad oggi, oltre la metà dei corsi Luiss sono interamente in inglese e il 28% degli iscritti a questi corsi proviene dall’estero. Sono, poi, 360 le Università partner in 73 Paesi, con 69 accordi di Tripla e Doppia laurea. La Luiss, anche nel 2024, ha continuato a scalare le classifiche dell’alta formazione. L’Ateneo è, infatti, al 1° posto in Italia e nella Top 20 al mondo per gli Studi Politici e Internazionali nel QS Ranking by Subject 2024, dove ha raggiunto la Top 50 anche per Marketing e per Business & Management. Inoltre, nelle graduatorie del Financial Times conquista la 25° posizione per il Corso di Laurea Magistrale in Management e la 27° per quello in Corporate Finance. Sempre più consolidato risulta essere, infine, il collegamento con il mondo del lavoro che contribuisce a mantenere elevato il tasso di occupazione di laureate e laureati: a un anno dal conseguimento del titolo si conferma al 96%.
(Adnkronos) - Fondazione Marevivo lancia la campagna 'One Mission, One Planet', una iniziativa, realizzata in partnership con Bat Italia e Udinese Calcio con la partecipazione della start-up JustOnEarth e il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, che punta a ridurre le emissioni di CO2 e a contrastare il fenomeno del littering nelle aree circostanti gli stadi. Nel corso dell’attuale campionato di calcio e durante la stagione 2025-2026, in occasione delle partite casalinghe dell’Udinese, verrà realizzata una campagna di sensibilizzazione dei tifosi seguita dal monitoraggio della qualità dell’aria. Tra gli obiettivi anche quello di avviare un percorso per rendere il Bluenergy Stadium il primo stadio 'smoke free' in Italia. Obiettivo di 'One Mission, One Planet' è unire innovazione tecnologica e informazione per accrescere il livello di consapevolezza dei tifosi e dell’opinione pubblica sull’impatto ambientale di uno smaltimento non adeguato dei piccoli rifiuti in occasione degli eventi sportivi. La campagna prevede un'azione di sensibilizzazione al problema e di incentivazione all'utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili per raggiungere lo stadio, come car sharing e mezzi elettrici. Tra i media previsti: la cartellonistica e la proiezione di video durante i match. In programma anche la promozione dell'impegno ad adottare comportamenti virtuosi firmando sulla piattaforma digitale www.onemissiononeplanet.it il 'Manifesto del Tifoso'. In parallelo, grazie al contributo della start-up Just on Earth, verranno raccolti e analizzati i dati satellitari sulla produzione di littering e sulle emissioni di CO2 attraverso varie rilevazioni nei giorni antecedenti e successivi alle partite giocate al Bluenergy Stadium. I risultati verranno poi condivisi sulla piattaforma digitale con un costante aggiornamento dei progressi. “Questo progetto ha un duplice valore strategico: ridurre drasticamente il littering, uno studio pubblicato nel Regno Unito stima che una partita di calcio in Europa genera in media da 1,82 a 6,81 kg di rifiuti per spettatore, limitare le emissioni di anidride carbonica e promuovere tra i tifosi comportamenti responsabili. Lo sport, in particolare il calcio che aggrega milioni di tifosi, è un veicolo importante nella promozione di una maggiore consapevolezza ambientale e di azioni corrette per la salvaguardia del nostro Pianeta”, dichiara Raffaella Giugni, segretario generale Marevivo. “La nostra strategia globale, 'A Better Tomorrow', è il cuore di tutto ciò che facciamo. Puntiamo a un futuro migliore e il progetto 'One Mission, One Planet' è la dimostrazione di quanto questo impegno possa acquisire concretezza anche nei momenti di aggregazione. Attraverso questa iniziativa, non solo promuoviamo la sostenibilità ambientale, ma contribuiamo a costruire comunità più sane e accoglienti, puntando a un futuro senza fumo, in linea con la nostra visione di un ‘domani migliore’”, osserva Fabio de Petris, amministratore delegato di Bat Italia. “'One Mission, One Planet' rappresenta un importante punto di partenza di un percorso più ampio. Perché siamo certi che con questa prima iniziativa si potranno poi coinvolgere, potenzialmente, tutti gli stadi di Serie A, con l’ambizioso obiettivo di avere impianti smoke free in tutta Italia. Questo percorso complesso e sfidante vede Bat Italia in prima linea, perché siamo convinti che tutti dobbiamo fare il possibile per innovare, guardando anche oltre gli steccati esistenti, per garantire un futuro più sostenibile a tutti noi”, rimarca Andrea Di Paolo, Corporate&Regulatory Affairs Director di Bat Italia e presidente Bat Trieste. “Partecipiamo con entusiasmo a questa interessante iniziativa della Fondazione Marevivo per ridurre l'impatto ambientale dei matchday casalinghi al Bluenergy Stadium e sono convinto che il pubblico risponderà in modo molto positivo. La ricerca della sostenibilità è una delle priorità della nostra società che, nel 2023, BrandFinance ha classificato al primo posto in Italia e al 4° in Europa per rating Esg in una comparazione internazionale tra club calcistici - sottolinea il direttore generale di Udinese Calcio Franco Collavino - La sinergia che si realizza con questa campagna coincide con la recente installazione di 20 isole ecologiche per la raccolta differenziata nelle aree interne dello stadio e con altre azioni che stiamo portando avanti in collaborazione con l'Uefa con l'obiettivo di contrastare il cambiamento climatico”.