(Adnkronos) - Milano Cortina, ma non solo. Il binomio che racchiude la fusione tra metropoli e montagna, scelta vincente dell'Italia per le prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali, ha altri territori tutti da scoprire. Immersi tra il candore della neve e panorami mozzafiato. Le due location principali dei Giochi saranno affiancate, tra 470 giorni, da luoghi iconici che permetteranno alla rassegna di coprire nel complesso 22.000 chilometri quadrati. Una cosa mai vista. È questo il punto di partenza, che tratteggia in parte uno dei leitmotiv di Milano Cortina 2026: l'inclusività. I prossimi Giochi invernali coinvolgeranno tre regioni, la Lombardia, il Veneto e il Trentino-Alto Adige, per una diffusione da record in termini di suolo. A mettere in cornice le Olimpiadi ci saranno anche Bormio, Livigno, la Val di Fiemme e la sempreverde Anterselva, casa delle gare di biathlon. A poco più di un anno di distanza dal grande evento, l'Adnkronos ha osservato da vicino il "work in progress", con lente d'ingrandimento su Bormio e Livigno. Le altre host venue della Lombardia piazzate sulla mappa dei Giochi. Nel corso delle Olimpiadi invernali del 2026, gli occhi del mondo sportivo saranno puntati anche sui venti affilati di Bormio, gemma della Valtellina. Una località incastonata nel cuore delle Alpi, a 1225 metri d'altitudine. Perfetta per accogliere alcune delle più attese gare a cinque cerchi, durante Milano Cortina 2026 Bormio ospiterà in primis le gare di sci alpino, che si divideranno in discipline veloci (discesa libera e super-G), tecniche (slalom, slalom gigante) e miste (combinata alpina). La grande novità sarà lo sci alpinismo, per la prima volta alle Olimpiadi: si assegneranno qui le medaglie per le gare sprint (maschile e femminile) e la staffetta mista. La poesia sta tutta nella mitica pista Stelvio, capace di scaldare il cuore degli appassionati già in tante mitiche tappe di Coppa del Mondo. Con un percorso di 3.186 metri, un dislivello di 987 metri e una pendenza massima del 63%. Qui sarà di casa la discesa libera maschile, che - con le dovute differenze di contesto - è un po' come la finale dei 100 metri. La gara della vita, che trasforma gli atleti in eroi capaci di oltrepassare i confini del tempo. A Bormio tutto si sta muovendo in ottica green e i lavori procedono senza sosta. Grande attenzione è per la Ski Arena, su cui ad oggi sono concentrati gli sforzi maggiori. Poi c'è il tema della viabilità, con potenziamento di ciclabili, parcheggi in ingresso al paese e la realizzazione di una passerella sul Frodolfo per migliorare i collegamenti ciclopedonali. Il Pentagono, il centro sportivo locale, diventerà un'arena multifunzionale che avrà la modernità come stella polare. "Per noi, essere parte di un evento del genere è un qualcosa di mai visto" ha spiegato Samantha Antonioli, assessore a Bormio con delega in materie di sport, turismo, Olimpiadi e grandi eventi. "Parliamo di un paese che conta poco più di 4mila abitanti, proprio per questo è una sfida avvincente in termini di crescita. Le Olimpiadi saranno orientate al rispetto dell'ambiente ed è bello far parte del gioco. Stiamo cercando di fare il massimo per arrivare al meglio al grande appuntamento". Sulle nevi di Livigno, a 1.816 metri di altitudine, si assegneranno 26 medaglie. Il "Piccolo Tibet", altro gioiello delle Alpi a due passi dalla Svizzera, sarà teatro - con i suoi due versanti - delle competizioni di freestyle e snowboard. Il Livigno Snowpark, in allestimento presso la ski-area Mottolino, vedrà battagliare i fuoriclasse di half pipe, slopestyle, big air, snowboard cross, ski cross e parallel giant slalom. Nella zona di Carosello 3000, fari puntati invece sul Livigno Aerials & Moguls Park. Un fiore all'occhiello dei luoghi olimpici, che vedrà le sfide nelle discipline di moguls (freestyle) e aerials (salti). Verranno fuori da qui tante cartoline dei Giochi. La curiosità è che, sempre in scia al concetto di sostenibilità, Livigno non vedrà la costruzione di un villaggio olimpico. Tante strutture già presenti sul territorio saranno in questo senso riadattate, sistemate e messe a norma per ospitare gli atleti delle varie nazionali. "Vogliamo portare lo spirito olimpico in montagna e l'entusiasmo non ci manca" ha spiegato all'Adnkronos il sindaco di Livigno Remo Galli. "Il cronoprogramma procede bene, rincorriamo un po' sulla viabilità ma su alcuni punti siamo anche in anticipo. Ci teniamo a far bene per l'Italia e siamo ottimisti. Organizzare Olimpiadi così diffuse è sfidante, ma tutti insieme stiamo realizzando l'impresa. È bello coinvolgere tante zone e unire più persone". Eccolo, il manifesto dello spirito olimpico. (di Michele Antonelli)
(Adnkronos) - Il Black Friday apre la stagione dei grandi acquisti in vista del Natale e poi dei saldi. Si tratta di uno dei periodi più intensi per i consumatori che si dedicano allo shopping online, ma anche per le aziende che si occupano di home delivery e di servizi logistici, impegnate a consegnare i prodotti in tempo e, soprattutto, in maniera impeccabile. “Tra qualche giorno- precisa Raffaele Ghedini, presidente di Oikyweb, azienda specializzata nell’offerta di servizi integrati di gestione e movimentazione di prodotti, da oltre 20 anni nel settore dell’home delivery - la stagione di shopping entrerà nel vivo e noi saremo impegnati a garantire una esperienza di acquisto senza intoppi e il più possibile piacevole perché non c’è niente di più stressante, quando si aspetta un prodotto magari anche costoso o delicato, di non sapere dove sia, quando verrà consegnato o, ancora peggio, di riceverlo danneggiato perché non si è prestata la giusta attenzione nell’imballaggio o nel trasporto”. Cercando di sfruttare gli oltre 20 anni di esperienza sul campo, i responsabili operativi di Oikyweb hanno illustrato i problemi principali incontrati dai consumatori per offrire servizi adeguati soprattutto in questi momenti di super-acquisti. Ecco una serie di consigli molto utili per aiutare i consumatori a gestire al meglio la fase post acquisto, affinché tutto proceda senza rischi e senza spiacevoli sorprese. 1) Parola d’ordine 'pianificare'. Prima di effettuare qualsiasi acquisto, controllare le date di appuntamento per la consegna, per avere certezza di non avere altri impegni e di ricevere gli acquisti nei tempi desiderati e senza sorprese. 2) Scegliere il giusto partner: non tutte le aziende sono uguali e questo può fare un’enorme differenza. Informarsi sulle opzioni e affidarsi all’azienda giusta, in relazione al servizio che si desidera avere, permette di avere un servizio adeguato e di alto livello. Oikyweb, ad esempio, offre servizi personalizzabili e di alta qualità anche per prodotti ingombranti (come elettrodomestici, arredamenti o attrezzature sportive), delicati e molto costosi (come strumenti musicali, ceramiche e opere d’alto artigianato artistico in generale). Sbagliare la scelta su prodotti come questi può comportare conseguenze e danni gravissimi. Non tutti i consumatori sanno di poter scegliere l’azienda da cui farsi prestare il servizio di home-delivery, molti pensano di dover necessariamente utilizzare le aziende che lavorano per il venditore dei prodotti che hanno acquistato. Ma non è così: ogni consumatore è libero di acquistare qualsiasi prodotto da qualsiasi venditore o produttore, e ordinare poi il servizio di ritiro e consegna a casa sua, con o senza montaggio, dall’azienda che considera più adatta. Certo, non tutte le aziende sono attrezzate, come Oikyweb, per poter lavorare direttamente per il consumatore finale, ma anche questo è un indicatore importante che un consumatore può usare per capire la “caratura” di un’azienda. 3) Sfruttare la tecnologia: è un valido alleato per verificare lo stato delle spedizioni. Grazie ad un tracciamento puntuale e preciso è possibile ricevere aggiornamenti in tempo reale e su eventuali modifiche. Se ci sono i servizi. Meglio ancora però, se l’azienda scelta ha, come Oikyweb, un efficientissimo servizio di customer service con operatrici o operatori che aggiornano il Cliente passo per passo. 4) Fare attenzione ai picchi di acquisto. Durante il Black Friday, eventuali ritardi nelle consegne aumentano a causa dell'elevato volume di ordini. Meglio avere un 'margine' di sicurezza per qualsiasi problema. 5) Verificare che l’imballaggio sia adeguato. Quando si riceve un prodotto, è fondamentale verificare lo stato dell’imballaggio e, se non è perfetto, apporre una riserva sul modulo di accettazione che viene fatto firmare. 6) Assicurarsi sul mantenimento di temperatura e umidità. Quando i prodotti che si ricevono sono sensibili a temperatura e/o umidità, è importante assicurarsi che siano stati mantenuti in luoghi e movimentati con mezzi dotati di adeguati sensori. “Non dobbiamo pensare - afferma Raffaele Ghedini - che per logistica si intenda semplicemente portare un prodotto da un punto A ad un punto B. Questo è sicuramente quello che si vede, ma in verità c’è molto di più. E' un processo spesso molto delicato che parte dalla scelta del giusto imballaggio, del mezzo più indicato e che passa dalla formazione del personale, che deve conoscere le procedure corrette per maneggiare oggetti delicati o particolari. In Oikyweb puntiamo davvero moltissimo sulla formazione continua dei nostri tecnici ed operatori, in modo che siano in grado di fronteggiare qualsiasi evenienza e garantire ai Clienti la migliore esperienza di consegna possibile”.
(Adnkronos) - Più di un milione di chili di plastica riutilizzata ogni anno nelle proprie produzioni, arrivando a coprire fino al 90% della produzione totale. È il caso studio di Ifaba, presentato da Omnisyst a Ecomondo, evento di riferimento in Europa per nuovi modelli di economia circolare, terminato l'8 novembre a Rimini. Il caso vede protagonisti gli stabilimenti produttivi di Ifaba, multinazionale tascabile milanese specializzata nella fornitura di forme per la produzione di scarpe ai principali marchi mondiali del lusso. Affiancata da Omnisyst, attiva nella gestione circolare dei residui di produzione, Ifaba ha intrapreso un progetto che unisce logistica inversa, simbiosi industriale e responsabilità estesa del produttore per un riutilizzo virtuoso dei materiali plastici. Nel dettaglio, l’azienda ha richiesto supporto a Omnisyst per ridurre il quantitativo di residui in un ambito specifico: la produzione di forme in plastica per calzature, che hanno una vita molto breve. Queste forme, diverse per ogni collezione, modello di scarpa e taglia, non possono essere riutilizzate per le produzioni successive, incrementando così la quantità di rifiuti. È nato, così, un approccio che prevede il ritiro e il recupero delle forme di plastica ormai esauste dai clienti del lusso di Ifaba e il loro conferimento in un impianto che le riduce in granuli per essere reimpiegate nella produzione di nuove forme di scarpe, creando un ciclo virtuoso che minimizza l’impronta ambientale. “Le esigenze sono quelle di avere dei livelli di servizio, di professionalità e di struttura dell’azienda - afferma l’amministratore delegato di Ifaba Luca Giani - che devono essere sempre di più ricercate nell’eccellenza. Solo in innovazione, macchinari e attrezzature, nel piano industriale di Ifaba, investiamo tra il 7 e il 9% dei ricavi”. Ifaba decide, così, di assumersi la responsabilità del destino di residui industriali che non erano più in loro gestione: questo concetto di responsabilità estesa del produttore va oltre gli obblighi normativi e rappresenta un nuovo impegno per l’ambiente. La logistica inversa, che ha inizio alla fine del ciclo di vita delle forme per calzature e che mira a restituire valore al prodotto per un suo riutilizzo, rappresenta una soluzione di grande impatto nell’ambito della gestione sostenibile dei materiali, permettendo di chiudere il ciclo di vita dei prodotti riducendo gli sprechi. “Omnisyst ha supportato Ifaba in questo percorso - spiega Antonino Rapisardi, direttore Commerciale, Strategia e Sviluppo di Omnisyst - studiando il flusso di rifiuti plastici generati alla fine del ciclo di vita delle forme per calzature e progettando un processo per il recupero e la riduzione in granuli della plastica. Il modello operativo sviluppato è il risultato di un Waste Check-Up approfondito, che ha permesso di ottimizzare le soluzioni di riutilizzo con un approccio data-driven, monitorando al contempo le emissioni”. L'intervento ha portato a risultati tangibili: in due soli carichi, sono stati recuperati oltre 25mila chili di prodotto e compensati 540 kg di emissioni di CO2, monitorati con algoritmo proprietario e certificato Omnisyst, garantendo un processo carbon neutral. Questo modello integrato è stato reso possibile grazie alla digitalizzazione e a un’accurata gestione dei dati. Rapisardi continua: “Questi processi sono già in essere in Italia in certi ambiti da trent’anni. Se parliamo di riciclo, l’Italia è campione europeo, come dimostrato dal recente report GreenItaly. Qui si tratta ora di diffondere il messaggio e fare in modo che diventi una pratica sempre più diffusa. La sensibilità delle aziende a questo tipo di pratiche è fondamentale, altrimenti queste eccellenze restano dei silos pur virtuosi a livello europeo, ma che non si propagano in tutto il tessuto industriale”. Sono stati seguiti, dunque, i principi di simbiosi industriale, che puntano alla creazione di un circuito chiuso, in cui i cosiddetti 'scarti' di lavorazione possono essere riutilizzati all’interno di altri processi, che siano di un’azienda prossima o della stessa azienda che li ha generati. La simbiosi industriale consente alle aziende di condividere risorse e know-how, ottimizzando l’efficienza dei processi e abbattendo i costi.