INFORMAZIONISpeexx Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: Bid & Contract Specialist Area: Sales Management Enrico Adduci |
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(Adnkronos) - L'Unione Europea ha offerto agli Usa di portare reciprocamente a "zero" i dazi sui "beni industriali. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen lo ha annunciato in un punto stampa a Bruxelles con il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store. I dazi annunciati dagli Usa "hanno un impatto massiccio sull'economia globale. Vengono colpiti duramente, in particolare, i Paesi in via di sviluppo. È una svolta notevole per gli Usa. Ciò nondimeno, siamo pronti a negoziare con Washington: abbiamo offerto dazi zero-zero sui beni industriali, come abbiamo fatto per molti altri partner industriali", ha detto von der Leyen. "L'Europa è sempre pronta a un buon accordo, quindi la teniamo sul tavolo. Siamo anche pronti a reagire con contromisure e a difendere i nostri interessi", ha concluso. Il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic, in conferenza stampa a Lussemburgo, ha spiegato che l'offerta di dazi zero reciproci riguarda "chimica, farmaceutica, plastica e gomma, macchinari", oltre alle "auto" e agli "altri beni industriali". Per quanto riguarda le auto, il commissario ha spiegato che per gli Usa sembrano essere i dazi applicati dall'Ue sui "pick up e i van" importati nell'Ue dagli States, quindi l'Unione ha proposto di "lavorare" per vedere come azzerarli. Già qualche giorno fa Ursula von der Leyen aveva spiegato che l'Ue è pronta a negoziare con gli Stati Uniti ma anche a reagire ai dazi del 20% imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "Stiamo già ultimando il primo pacchetto di contromisure in risposta alle tariffe sull'acciaio e ora ci stiamo preparando per ulteriori contromisure per proteggere i nostri interessi e le nostre attività se i negoziati falliscono", aveva detto la presidente della Commissione Ue in una dichiarazione da Samarcanda, in Uzbekistan. Oggi il sottosegretario polacco Michal Baranowski, illustrando, in conferenza stampa a Lussemburgo, l'esito del Consiglio Commercio, ha confermato che per l'Ue "il piano A è impegnarsi in negoziati" con gli Usa dopo i dazi annunciati da Donald Trump, mentre "il piano B, una potenziale risposta, lo teniamo saldamente in tasca". A margine, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha informato che la lista dei prodotti Usa che verranno colpiti da controdazi in risposta ai dazi annunciati sull'import di acciaio e alluminio dall'Ue dovrebbe essere attiva "dal 15 aprile" prossimo. Il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic, in conferenza stampa a Lussemburgo, ha confermato che sulle "contromisure" Ue nei confronti dei dazi su alluminio e acciaio decisi dagli Usa "abbiamo ricevuto dei pareri preziosi dai nostri Stati membri e dai portatori di interessi. Dopo averla rivista, abbiamo lavorato per presentare una robusta lista di contromisure, bilanciando gli oneri su tutti gli Stati membri. Il voto è previsto" in comitato "per il 9 aprile, con la lista finale adottata il 15 aprile". L'esazione dei dazi inizierà "il 15 aprile" stesso per "una prima serie di misure" e "il 15 maggio per le rimanenti", ha concluso. Sefcovic ha poi chiarito che "interagire con gli Stati Uniti richiederà tempo e impegno. In questo momento siamo nelle prime fasi delle discussioni, perché gli Stati Uniti vedono i dazi non come una mossa tattica, ma come una misura correttiva". "Siamo pronti a sederci al tavolo delle trattative - ha continuato il commissario- non appena i nostri partner americani saranno pronti. Inoltre, anche se l’Ue resta aperta e preferisce fortemente i negoziati, non aspetteremo all’infinito. Lavoreremo insieme per difendere i nostri interessi attraverso contromisure, diversificando il nostro commercio attraverso nuovi accordi e scoraggiando diversioni commerciali dannose".
(Adnkronos) - “La competitività e la produttività di un'impresa sono fortemente legati al benessere sul posto di lavoro.” Lo ha detto Antonio Calabrò, presidente di Museimpresa e Fondazione Assolombarda ospite oggi al Cirfood District di Reggio Emilia per l'incontro 'Nutrire il benessere: il valore della ristorazione aziendale'. “Nel corso della storia di questo Paese, la qualità delle architetture, la qualità dei luoghi in cui si lavora, ma anche la qualità dei posti in cui ci si ritrova insieme, una mensa, un bar, uno spazio aziendale, sono stati tratti distintivi della capacità tutta italiana di tenere insieme il lavoro industriale, ma anche il senso di comunità, il capitale e il capitale sociale", ha continuato Calabrò. Per Calabrò "mangiare bene significa stare bene insieme, significa avere un elemento di piacevolezza e la piacevolezza rispetto al lavoro è una caratteristica fondamentale. È finita da tempo la stagione della vecchia pesante catena di montaggio, e invece passa come elemento distintivo e dunque competitivo il riferimento allo stare bene insieme. Una mensa non è soltanto un posto in cui si va a mangiare, una mensa è un posto in cui si rafforzano i legami tra le persone, quindi la qualità dell'impresa", ha concluso.
(Adnkronos) - I bambini italiani, tra i 5 e gli 11 anni, soffrono di ecoansia. Il 95% è preoccupato per il futuro del Pianeta e il 40% riferisce di aver fatto un brutto sogno sul cambiamento climatico o sull’ambiente in pericolo con conseguenti difficoltà a dormire o mangiare. Nonostante il 95,6% del campione intervistato si senta responsabile di questa situazione, il 97,2% è convinto che il proprio impegno possa apportare un cambiamento significativo e fare la differenza. Queste sono alcune delle evidenze emerse dallo studio 'Ecoansia e nuove generazioni', promosso da Sanpellegrino e ScuolAttiva Onlus e condotto sotto la supervisione scientifica dell’Università di Pavia. I risultati della ricerca, unica nel panorama scientifico internazionale, sono stati illustrati oggi durante un evento organizzato presso la Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama al Senato della Repubblica su iniziativa della Senatrice Simona Malpezzi, vicepresidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza. La ricerca è nata nel contesto del progetto educativo 'A Scuola di Acqua: sete di Futuro', portato avanti da nove anni dal Gruppo Sanpellegrino e ScuolAttiva Onlus per sensibilizzare i più piccoli sui temi dell’idratazione e della sostenibilità ambientale. Dalla ricerca emerge chiaramente che il fattore di stress percepito dai bambini è direttamente influenzato dalla comunicazione e dall’informazione sui temi del cambiamento climatico. Si evince anche l’importanza di coinvolgere in modo attivo le nuove generazioni nella salvaguardia dell’ambiente con iniziative di informazione e sensibilizzazione. Queste evidenze hanno spinto i promotori dello studio a formulare la proposta di un modello educativo innovativo, presentata oggi in Senato, con l’obiettivo di aiutare i più piccoli a gestire preoccupazione, tristezza e rabbia, alcune delle emozioni più frequenti che provano pensando al futuro del Pianeta. Sanpellegrino ha annunciato contestualmente l’impegno dell’azienda a sostenere la sperimentazione di questo modello educativo con un progetto pilota nelle scuole primarie dei Comuni di San Giorgio in Bosco (PD) e Cepina Valdisotto (SO), territori in cui è presente l’azienda con i suoi stabilimenti. Lo studio effettuato anche su cinquecento insegnanti ricalca specularmente i dati forniti dai ragazzi, seppur con qualche nota di maggiore pessimismo. La maggioranza crede però convintamente nel valore delle iniziative educative tese ad aumentare la sensibilità delle persone sul valore del proprio contributo individuale per combattere le sfide ambientali. “Penso che questo studio abbia due pregi: il primo di aver avuto il coraggio di toccare un argomento mai affrontato prima e in qualche modo sottovalutato rispetto alle possibili ripercussioni sui bambini e sulle bambine, il secondo di offrire delle possibili risposte metodologiche per affrontare il tema nelle classi non gravando ulteriormente sugli insegnanti ma inserendole nel curriculum già previsto. Quando dai un nome alle cose queste esistono. L’ecoansia esiste”, ha dichiarato la senatrice Simona Malpezzi. “Siamo lieti di avere contribuito a stimolare il dibattito sull'ecoansia nelle sedi parlamentari. Lo studio sviluppato dall'Università di Pavia è parte di un progetto più grande, ‘A Scuola di Acqua: sete di futuro’, con il quale da anni Sanpellegrino promuove iniziative per sensibilizzare i bambini a un consumo corretto e consapevole di acqua e alla tutela dell’ambiente. Siamo fermamente convinti che il nuovo modello educativo, presentato oggi, possa sensibilizzare senza creare preoccupazione, educando le nuove generazioni a un futuro più sostenibile. La crescente ansia per il futuro del Pianeta insieme alla convinzione presente nei più piccoli che il loro contributo possa fare la differenza, ci hanno spinto a implementare il progetto pilota in Veneto e Lombardia, nelle scuole di alcuni dei territori in cui la nostra azienda è presente. Crediamo, infatti, che la formazione rappresenti una leva fondamentale per costruire consapevolezza e dissipare i timori gettando le basi per un futuro più sostenibile”, ha dichiarato Fabiana Marchini, Head of Corporate Affairs Sustainability del Gruppo Sanpellegrino. Serena Barello, direttrice del laboratorio di Psicologia della Salute dell’Università di Pavia, ha sottolineato l’importanza dei risultati emersi dalla ricerca. "I dati raccolti - ha detto - mostrano come i bambini in età scolare abbiano sviluppato una consapevolezza significativa riguardo al cambiamento climatico, un aspetto che, dal punto di vista della psicologia della salute, merita particolare attenzione. Se da un lato questa consapevolezza è accompagnata da sentimenti di preoccupazione, dall’altro rappresenta una risorsa preziosa per promuovere il senso di autoefficacia e l’engagement attivo nelle strategie di mitigazione. Il fatto che i bambini non si percepiscano solo come vittime, ma come attori di un cambiamento possibile, sottolinea l’importanza di costruire interventi educativi che rafforzino il loro senso di controllo e li supportino nell’adottare comportamenti proattivi e salutari per sé e per l’ambiente". Livio Provenzi, direttore del laboratorio di Psicobiologia dello Sviluppo dell’Università di Pavia e Irccs Fondazione Mondino, ha aggiunto: "Questi risultati ci impongono una riflessione sulla necessità di ripensare le strategie educative, affinché possano supportare i bambini nel trasformare l’ansia in azione. È fondamentale progettare iniziative formative che valorizzino la collaborazione tra scuola e famiglia, costruendo ambienti in cui i più piccoli non siano solo spettatori, ma protagonisti di buone pratiche di sostenibilità. Solo così potremo aiutarli a sviluppare una consapevolezza responsabile, trasformando la preoccupazione in impegno concreto per il futuro del Pianeta". “L’ecoansia nei bambini è un segnale che non possiamo e non vogliamo ignorare: significa che le nuove generazioni sono consapevoli delle sfide ambientali, ma spesso prive degli strumenti per affrontarle in modo costruttivo. ScuolAttiva da oltre vent’anni è impegnata a sostenere la scuola italiana, proponendo strumenti che forniscano un approccio positivo all’educazione. Attraverso l’ideazione di un laboratorio partecipato con la metodologia Lego Serious Play, offriremo ai bambini uno spazio sicuro e creativo per esplorare le proprie emozioni legate all’ambiente. Giocando e costruendo insieme, trasformeranno l’ecoansia in soluzioni concrete, sviluppando pensiero critico e intelligenza collettiva”, ha dichiarato Simona Frassone, presidente di ScuolAttiva Onlus.