(Adnkronos) - Bisogna scongiurare il rischio che l'Occidente si divida, lavorare per un vertice urgente tra Usa e Ue con l'obiettivo di assicurare una pace "giusta e duratura" per l'Ucraina - che è anche "nell'interesse degli Stati Uniti", non solo di Kiev - e insistere sulla "cornice atlantica" come soluzione più efficace per dare al Paese di Volodymyr Zelensky le garanzie di sicurezza che chiede. Il sole che 'bacia' Londra nel giorno del summit dei leader sull'Ucraina stride con il clima di tensione che accompagna l'attuale situazione internazionale. Giorgia Meloni arriva nella capitale inglese con una missione precisa: tenere ancorate Europa e America nella ricerca di una soluzione al conflitto russo-ucraino, provando a fare da 'ponte' tra le due sponde dell'Atlantico. Con Kiev, ma insieme a Trump: questo, in buona sostanza, il messaggio che la premier consegna sia nel bilaterale a Downing Street con l'omologo inglese Keir Starmer sia nel summit pomeridiano a Lancaster House, convocato dallo stesso primo ministro britannico per parlare del futuro di Kiev (presenti una quindicina di Paesi euroatlantici, oltra ai vertici di Ue e Nato). Nei colloqui avuti oggi, Meloni non nasconde le sue forti perplessità sulla proposta anglo-francese di inviare truppe europee in Ucraina come forze di interposizione. E nel punto stampa a conclusione della visita in terra inglese ribadisce il suo no: è una soluzione "che rischia di essere molto complessa e probabilmente meno risolutiva di altre", rimarca la presidente del Consiglio, precisando come l'ipotesi di un contingente italiano in Ucraina non sia mai stata "all'ordine del giorno". Secondo l'inquilina di Palazzo Chigi la soluzione per impedire il ripetersi di ciò che è accaduto in Ucraina negli ultimi tre anni potrebbe essere un'estensione dell'articolo 5 della Nato all'Ucraina, "che non vuol dire necessariamente un ingresso di Kiev nell'Alleanza atlantica": "Bisogna pensare 'fuori dalla scatola', in modo creativo. Bisogna ripartire da lì prima di fare altre proposte. Abbiamo corso un po' troppo", il rimprovero di Meloni. A margine del summit di Lancaster House, la premier incontra Zelensky per un faccia a faccia, rinnovando al leader ucraino e al suo popolo il sostegno dell'Italia e "l'impegno, insieme ai partner europei, occidentali e agli Stati Uniti" per la costruzione di "una pace giusta e duratura, che assicuri un futuro di sovranità, sicurezza e libertà all'Ucraina". Interpellata dai cronisti, la premier torna sul drammatico scontro alla Casa Bianca tra Donald Trump e il presidente ucraino, dicendosi "dispiaciuta" per quelle immagini che hanno fatto il giro del mondo: "Penso però - puntualizza - che non sia utile per nessuno in questa fase lasciarsi andare alle tifoserie". Un riferimento, indiretto, al battibecco consumatosi all'interno del centrodestra dopo le dichiarazioni del segretario della Lega Matteo Salvini a sostegno di Trump, seguite dalle parole filo-europeiste di Forza Italia. La proposta di Meloni di tenere insieme Stati Uniti e alleati europei incassa l'apprezzamento di Starmer, che definisce "ottimo" il bilaterale avuto con la leader italiana: "C'è molto terreno comune tra di noi, soprattutto sull'importanza per la sicurezza e la difesa di continuare a lavorare con gli Usa". Anche Meloni - protagonista di un siparietto a Downing Street con il celebre gatto Larry - parla di "interessi convergenti" con il Regno Unito. Ma il nodo di come rafforzare la difesa europea resta sul tavolo. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, annuncia un piano per il potenziamento della capacità difensiva del Vecchio Continente, focalizzato su garanzie di sicurezza per l'Ucraina e un incremento degli investimenti a lungo termine nel settore: Kiev deve diventare "un porcospino d'acciaio, indigesto per i potenziali invasori", la metafora utilizzata dal capo dell'esecutivo Ue. Al termine del summit, i leader internazionali concordano sulla necessità di continuare a fornire aiuti militari all'Ucraina e di aumentare la pressione economica sulla Russia, ribadendo che Kiev dovrà essere parte integrante di qualsiasi negoziato di pace. Starmer comunica l'intenzione di formare "una coalizione di volenterosi" per far rispettare un eventuale accordo di pace, con il Regno Unito pronto a giocare un ruolo di primo piano. Il premier britannico lavorerà con il presidente francese Emmanuel Macron a un piano per la pace in Ucraina, che verrà presentato successivamente al presidente americano, Donald Trump. E mentre la premier non cela il suo scetticismo di fronte all'attivismo di Francia e Regno Unito, proprio dal capo dell'Eliseo, intervistato da 'Il Foglio', arriva un appello all'unità rivolto a Meloni: "Abbiamo bisogno dell'Italia, di un'Italia forte che agisca al fianco della Francia, della Germania, nel concerto delle grandi Nazioni" per fornire a Kiev "garanzie di sicurezza solide". C'è spazio anche per il tema dazi nella domenica londinese di Meloni. La leader di Fratelli d'Italia dice di essere "molto preoccupata" dalla minaccia americana di alzare le tariffe sui prodotti europei. L'Italia è "una Nazione esportatrice" e un'eventuale escalation "indebolirebbe tutti quanti", ragiona la premier, secondo la quale, però, con Trump è possibile intavolare una trattativa: "Credo che si possano trovare delle soluzioni che non siano necessariamente di rottura. Del resto" il tycoon è un "dealer", sottolinea Meloni, "una persona che ama parlare di accordi e credo che noi dobbiamo ragionare di un accordo". L'intenzione è quella di volare a Washington per un incontro alla Casa Bianca: un colloquio "non è ancora calendarizzato, ma prima o poi andrò", assicura.
(Adnkronos) - La Fiera del Cicloturismo è il più grande evento in Italia dedicato ai viaggi in bicicletta e tra i più importanti al mondo, si prepara ad accogliere i visitatori per la sua quarta edizione, dal 4 al 6 aprile 2025 a Bologna, in piazza Lucio Dalla. Sarà un’occasione unica per esplorare le migliori destinazioni cicloturistiche, scoprire le tendenza del settore e incontrare esperti e appassionati provenienti da tutto il mondo. L'evento ospiterà numerosi stand con espositori italiani ed esteri con una crescita del 30% rispetto alla terza edizione, offrendo una panoramica completa delle mete più affascinanti e dei servizi dedicati ai cicloturisti. Tra i protagonisti spiccano l'Emilia-Romagna, ospite della manifestazione, Sicilia e Spagna come sponsor e il Friuli Venezia Giulia come partner speciale. Tra le regioni bike-friendly l’Emilia-Romagna risulta essere sempre più dedicata mobilità sostenibile, e il prossimo anno ospiterà anche, a Rimini, Velo-city 2026, un evento di riferimento internazionale della mobilità ciclabile che non tornava in Italia da ben 30 anni. A livello internazionale, la Spagna riconferma la presenza in Fiera nelle vesti di sponsor, con Turespaña, Aragona, Asturie, Navarra, Regione di Valencia e Tenerife. Grazie alla varietà di paesaggi e al clima favorevole tutto l’anno, infatti, è di una destinazione ideale per il cicloturismo, con percorsi iconici come il Cammino di Santiago, la Via dell’Argento e il Camino del Cid. Il paese offre anche oltre 3.200 km di Vías Verdes e una vasta rete di Caminos Naturales ed EuroVelo. Il tema del contrasto al furto sarà centrale grazie a Bosch eBike Systems, sponsor del parcheggio bici custodito. Non mancheranno le aree esterne dedicate ai test: i visitatori potranno provare e conoscere diverse tipologie di biciclette e accessori. I workshop pratici e gli incontri con esperti forniranno preziosi consigli sia ai cicloturisti che agli operatori desiderosi di ampliare la propria offerta. Per rendere l'evento adatto a tutta la famiglia, sarà allestito uno spazio dedicato ai bambini con laboratori specifici, pensati per coinvolgere anche i più piccoli. Pinar Pinzuti, direttrice della Fiera del Cicloturismo, ha dichiarato: “La Fiera del Cicloturismo vuole trasformare il modo di viaggiare, rendendolo più consapevole, più lento e avvincente, più rispettoso dei territori e delle tradizioni. Questo cambiamento per essere reale deve abbracciare viaggiatori e operatori coi quali vogliamo ridefinire l’approccio al turismo stesso, per generare valore reale per i territori e le comunità. Nell’era dell’overtourism dobbiamo puntare alla creazione di un turismo che non consuma, ma arricchisce, che non invade, ma dialoga, che lascia un’impronta positiva anziché cicatrici". Il turismo sportivo si è affermato come una delle principali motivazioni di viaggio, risultando essere la ragione dichiarata dal 26% dei vacanzieri italiani e stranieri nel 2024 e salendo al 5° posto nella graduatoria. Nel 2024, in particolare, la vacanza in bicicletta ha generato oltre 80 milioni di presenze (notti spese in strutture ricettive ed abitazioni private), circa la metà generate dal target dei millennial (tra i 30 e i 45 anni). L'ultimo rapporto Isnart-Legambiente presentato alla Fiera del Cicloturismo 2024 parlava di una crescita annuale 2024 contro il 2023 del 35%, il settore vale 5,5 miliardi euro. Il cicloturista medio spende circa 95 euro al giorno in beni e servizi, una cifra che sale a 104,5 euro per i turisti stranieri, valori significativamente superiori rispetto alla spesa media giornaliera di 59,6 euro dei turisti in generale. "Il cicloturismo consolida la propria forza attrattiva di fasce crescenti di utenza turistica, confermando il suo ruolo di attivatore una nuova economia turistica a basso impatto ambientale e di particolare valore aggiunto per le tante aree interne del Paese", ha spiegato Paolo Bulleri, dirigente dell'Area per la Ricerca economica e sociale sui fenomeni turistici e culturali di Isnart, che realizza il Rapporto nazionale sul Cicloturismo 'Viaggiare con la Bici 2025', in collaborazione con Legambiente e Bikenomist. Inoltre, si osservano trend emergenti che evidenziano la dinamicità e l'evoluzione costante di questo segmento turistico; tra questi, il turismo rigenerativo perché il turismo in bicicletta conferma essere una chiave per il rilancio delle aree interne del paese a rischio spopolamento e abbandono; il tema del 'gravel' conquista appassionati alla ricerca di avventure autentiche su percorsi meno battuti e lontani dal traffico e il segmento della bicicletta al femminile che, assicurano gli organizzatori della Fiera del Cicloturismo, rappresentano il futuro del settore. La Fiera del Cicloturismo non è solo un evento espositivo, ma anche un'importante piattaforma di business che coinvolge operatori e stakeholder italiani e internazionali. Fiore all’occhiello dell’edizione 2025 è il Forum del Cicloturismo, il punto di incontro degli operatori del turismo in bicicletta per conoscersi, creare reti, trovare soluzioni condivise a problemi comuni e imparare dagli errori e dalle esperienze degli altri. Il Forum si basa sulla formazione per iniziare, laboratori per migliorare, e incontri per incrementare il business. Inoltre, Isnart presenterà per la prima volta un’analisi dettagliata su alcune ciclovie italiane. I viaggi e il turismo in bicicletta stanno vivendo un notevole aumento, con l’Europa che emerge come forza pionieristica in questa tendenza. Il cicloturismo è uno dei settori in più rapida crescita e la crescita della Fiera del Cicloturismo lo dimostra: gli operatori specializzati nelle vacanze in bicicletta stanno assistendo a un’impennata della domanda, sfruttando il fascino delle vacanze attive e il potenziale inespresso dei territori meno conosciuti. Il Forum del Cicloturismo è il momento di incontro tra buyer e seller e di creazione di partnership innovative per lo sviluppo di infrastrutture e servizi. Il 5 e il 6 aprile il pubblico della Fiera del Cicloturismo avrà anche la possibilità di partecipare alle pedalate guidate per esplorare con calma il territorio bolognese in modo unico e coinvolgente. Dai paesaggi all’alba alle bellezze della street art, passando per i sapori tipici e l’architettura industriale. La Fiera del Cicloturismo inviterà poi tutti i propri visitatori e i cittadini bolognesi a recarsi in bicicletta ai concerti che Jovanotti terrà in città.
(Adnkronos) - “Nelle nostre città, spesso negli anni passati il verde è passato in secondo, terzo e quarto piano. Oggi stiamo recuperando. Milano e Torino stanno tornando a una gestione più efficace dal punto di vista della gestione del verde complessivo. La digitalizzazione e la accountability delle Nature-based solutions, degli effetti della stessa natura al servizio dei cittadini, si deve vedere, ma anche misurare. Oggi, grazie all'intelligenza ufficiale, grazie ai digital tool e ai Nature capital accounting è possibile ed è possibile anche fare bilanci su quanta natura produciamo e possiamo continuamente aumentare e migliorare”. A sostenerlo Andreas Kipar, presidente Green City Italia e membro della Task Force “Nature-Positive Cities” del World Economic Forum, intervenendo a margine del panel ‘Learning from … Gestione del Verde pubblico e cambiamento climatico’ che si è svolto nell’ambito della IX edizione del Salone internazionale del verde, Myplant & Garden 2025. L’incontro, a cura di Green City Italia, in collaborazione con Myplant & Garden, Regione Lombardia e Comune di Milano, ha rappresentato un'importante piattaforma per la condivisione di esperienze e strategie volte a migliorare la gestione del verde pubblico e la natura urbana. Un’iniziativa che quest’anno ha presentato l'esperienza di Green Riyadh alla prima giornata della manifestazione dedicata al florovivaismo, in svolgimento a Fiera Milano Rho, fino al 21 febbraio 2025. Dal confronto sono emersi interessanti aspetti, tra questi Kipar sottolinea: “Dal confronto tra una realtà nuova e le realtà delle nostre città, più che altro storiche e antiche, abbiamo capito subito che laddove c'è una governance con un senso di programmazione, con i fondi e una volontà politica precisa, le cose si realizzano”, conclude.