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(Adnkronos) - Giorgia Meloni resta impegnata a fare da pontiere tra Usa e Ue dopo le recenti tensioni sul dossier ucraino. La presidente del Consiglio negli uffici di Palazzo Chigi ieri ha limato il discorso che sabato, alle 19.15 italiane, terrà in video-collegamento davanti alla platea del Cpac, la conferenza dei conservatori che si sta svolgendo alle porte di Washington e che ospita attivisti conservatori e politici da tutti gli Stati Uniti e dal mondo. Ad annunciare l'intervento di Meloni - non ancora ufficializzato da Palazzo Chigi - è il sito del Cpac, dove tra i relatori di sabato figurano anche il presidente argentino Javier Milei ed Elise Stefanik, designata Rappresentante permanente degli Stati Uniti d'America alle Nazioni Unite. La leader di Fdi si focalizzerà sulle relazioni transatlantiche - messe a dura prova dalla nuova dottrina targata Trump - soprattutto in relazione al prosieguo del conflitto in Ucraina. Tema, quest'ultimo, affrontato da Meloni nella telefonata con il primo ministro del Canada Justin Trudeau, presidente di turno del G7, per ribadire la posizione italiana sul conflitto in Ucraina, alla luce delle dichiarazioni al vetriolo di Donald Trump contro Volodymyr Zelensky: la presidente del Consiglio, fa sapere Palazzo Chigi, ribadisce che la priorità per l'Italia "è la stessa del resto d'Europa, dell'Alleanza Atlantica e di Kiev: fare tutto il possibile per fermare il conflitto e raggiungere la pace". Meloni ricorda anche "come siano stati il sostegno occidentale insieme al coraggio e alla fermezza ucraina a precostituire le condizioni che rendono possibile parlare oggi di un'ipotesi di accordo". E assicura che l'Italia, "insieme agli Stati Uniti e ai suoi partner europei e occidentali", lavora "per una pace duratura in Europa, che necessita di garanzie di sicurezza reali ed efficaci per l'Ucraina". Nella stessa telefonata Meloni riferisce a Trudeau che non potrà partecipare alla video-call dei leader G7 in programma lunedì 24 febbraio, a causa degli impegni già presi con il presidente emiratino Mohammed bin Zayed, in visita a Roma. Per lo stesso motivo Meloni non sarà a Kiev insieme ai capi dell'Ue in occasione del terzo anniversario dall'inizio della guerra. Si affollano i dossier nostrani e quelli internazionali sulla scrivania dell'inquilina di Palazzo Chigi, che ieri mattina ha visto i suoi vice e alleati di governo, Tajani e Salvini. "Un semplice incontro che i tre leader fanno tutte le settimane", spiegano fonti governative minimizzando la portata del vertice. Ma non si esclude che al centro della riunione ci sia stato il dossier ucraino o temi economici come i balneari (per il Tar della Liguria, la proroga delle concessioni al 2027 non è valida) e la rottamazione delle cartelle, cavallo di battaglia di Salvini: "Ne parliamo da tempo", si limita a rispondere il segretario della Lega, lasciando il Senato dopo il question time. L'obiettivo del vicepremier è dar vita a "un documento di tutta la maggioranza" sul tema delle cartelle, "perché aiutare 20 milioni di italiani in difficoltà con l'Agenzia delle Entrate non è un obiettivo solo della Lega, è un obiettivo dell'intero governo". Ma da parte dei partner della maggioranza si continuerebbe a registrare una certa cautela, legata soprattutto ai dubbi sulla sostenibilità economica della misura. Sul conflitto russo-ucraino continuano a fare rumore le dichiarazioni di Salvini in lode di Trump ("meriterebbe il Nobel per la pace, altro che bullismo"): frasi che nei toni stridono con quelle, molto più prudenti, pronunciate dal titolare della Farnesina. Per Tajani, il linguaggio utilizzato da Trump contro Zelensky ("dittatore" e "comico mediocre") "certamente non ci appartiene, quello che ci interessa è che l'Europa sia unita, dobbiamo tenere i nervi saldi, le schermaglie è ovvio che ci sono". Zelensky "è stato eletto e sempre sostenuto dagli americani, anche dall'amministrazione Trump che portò Zelensky in Europa attraverso l'ambasciata a Bruxelles". Fonti governative provano a 'detonare' la portata delle esternazioni di Salvini, specificando che la linea in materia di politica estera "la danno il premier e il ministro degli Esteri". Ma è con la giustizia che si apre l'ennesimo fronte interno, dopo le tensioni delle ultime settimane: e ad accendere la miccia questa volta è la condanna in primo grado a 8 mesi per rivelazione di segreto d'ufficio inflitta al sottosegretario Fdi alla Giustizia Andrea Delmastro, in relazione al caso dell'anarchico Alfredo Cospito. Una decisione che lascia "sconcertata" la presidente del Consiglio, la quale nel tardo pomeriggio vede il ministro della Giustizia Carlo Nordio e sceglie di blindare il sottosegretario: "Rimane al suo posto". Il sottosegretario - a differenza di quanto accaduto con il rinvio a giudizio del ministro del Turismo Daniela Santanchè - incassa la piena solidarietà anche di Fratelli d'Italia, dal capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami, che parla di "sentenza politica", ai ministri Tommaso Foti, Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani, i quali esprimono solidarietà al collega di partito. Duro il commento di Meloni, che in serata incontra il guardasigilli Nordio: "Sono sconcertata per la sentenza di condanna del sottosegretario Andrea Delmastro, per il quale il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto l'archiviazione e successivamente l'assoluzione. Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione". Per Meloni, le dimissioni di Delmastro - chieste a gran voce dall'opposizione - non sono un tema sul tavolo: il sottosegretario "rimane al suo posto", rimarca la leader di via della Scrofa. (di Antonio Atte)
(Adnkronos) - All'Università degli studi di Brescia la presidenza della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus). Il comitato di coordinamento della rete ha designato il prof. Carmine Trecroci presidente per il triennio 2025-2027. Ordinario di Economia del dipartimento di Economia e Management, il prof. Trecroci, coordinatore della commissione di ateneo per lo sviluppo sostenibile e responsabile dell’organizzazione di numerose attività strategiche sul tema, succede alla prof.ssa Patrizia Lombardi del Politecnico di Torino, che ha ricoperto il ruolo di presidente nel sessennio 2019-2024. Promossa nel 2016 dalla Crui-Conferenza dei rettori delle università italiane, la Rus è la prima iniziativa di coordinamento e condivisione tra 88 atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. Obiettivo principale, la diffusione della cultura e delle buone pratiche di sostenibilità, sia all’interno che all’esterno degli atenei, per contribuire al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite, rafforzando il valore dell’esperienza italiana a livello internazionale. Secondo l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis), l’attuazione degli Sdgs in Italia attraversa una persistente fase di ristagno. Cittadini, imprese e istituzioni sono oggi chiamati ad intensificare i propri sforzi per la realizzazione di profonde trasformazioni, come la riduzione delle emissioni, il rilancio dell’innovatività e della sostenibilità del sistema economico e la promozione dell’inclusività sociale. In questo contesto si inserisce l’esperienza della Rus, intesa come stretta collaborazione e promozione di accordi operativi e sinergie tra le università e con la società. Le numerose azioni nazionali e locali intraprese, infatti, hanno già contribuito fattivamente al dibattito pubblico e alla consapevolezza generale sulle sfide dell’Agenda 2030. Gli 8 gruppi di lavoro e i 3 tavoli tecnici della Rete hanno prodotto inoltre preziose linee guide e raccolte di buone pratiche, che oggi forniscono alle università solidi riferimenti per l’organizzazione e l’attuazione dello sviluppo sostenibile al loro interno, ma anche indirizzi fondamentali per la promozione degli Sdgs sul territorio. "L'incarico alla guida della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile è motivo di grande orgoglio per la nostra università -dichiara il Rettore, prof. Francesco Castelli-. Si tratta di una nomina che accogliamo con grande senso di responsabilità e che ci impegnerà nella definizione delle nuove strategie per supportare atenei e territori nella difficile transizione ecologica e sociale. Consapevoli del ruolo che l'università riveste nell’educazione delle giovani generazioni, la cura e la promozione dei valori della sostenibilità sono inseriti da sempre nel nostro piano strategico. Tra le tante iniziative congiunte, Rus e Università degli studi di Brescia collaborano con convinzione dal 2019 all’evento 'Climbing for Climate' per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della crisi climatica che necessita di azioni comuni, condivisione di conoscenze e competenze". "La realizzazione dello sviluppo sostenibile è oggi, ancora più che in passato, l’unica prospettiva di progresso della nostra società -commenta il prof. Trecroci-. Le università della Rus hanno offerto un prezioso impulso e un’adesione creativa, spesso entusiasta, alla sfida esistenziale della 'resilienza trasformativa'. L'immenso patrimonio scientifico e intellettuale delle università italiane sta già sostenendo la transizione sostenibile. La sincerità di questo proposito di cambiamento deve ora riflettersi nella sua attuazione concreta, in un’ottica di coinvolgimento e collaborazione, dimensioni di cui la società italiana ha sempre più bisogno. Un sincero, sentito ringraziamento va alla prof.ssa Lombardi, alla dott.ssa Paola Biglia e a tutto lo staff tecnico del Politecnico di Torino, che ha assicurato alla rete una brillante crescita e l’attivazione di un elevatissimo numero di partnership di qualità. Ringrazio inoltre il comitato di coordinamento 2025-2027 per il supporto e la fiducia riposta nell’Università degli studi di Brescia". Con l’obiettivo di rafforzare il contributo delle università italiane nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, la Rete proseguirà nelle proprie attività lungo tre indirizzi principali: misurare e ridurre l’impronta ecologica delle università italiane; agevolare e orientare scelte strategiche sostenibili in un’ottica di collaborazione e concretezza; promuovere la diffusione della cultura dello sviluppo sostenibile nella società. La priorità del prossimo triennio, coordinato dalla presidenza dell’Università degli studi di Brescia, sarà l’attuazione degli indirizzi contenuti nel Manifesto 2024 di Udine 'Le università per lo sviluppo sostenibile del Paese. Acceleriamo la realizzazione dell’Agenda 2030, aumentiamo l’impegno per lo sviluppo sostenibile': adozione dello sviluppo sostenibile come paradigma di riferimento per l’organizzazione, le strategie e gli interventi delle università in tutte le loro missioni istituzionali; impegno a inserire il riferimento all’Agenda 2030 negli statuti e nei piani strategici degli atenei, definendo e realizzando iniziative volte a favorire la giustizia ambientale, sociale, intra e intergenerazionale, (ispirandosi anche agli artt. 3, 9 e 41 della Costituzione Italiana); impegno a contrastare le discriminazioni e le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali, adottando un approccio basato sull’inclusione e sul rispetto dei diritti delle persone, sia attraverso le missioni istituzionali e le attività organizzative, sia attraverso processi culturali di co-costruzione e partecipativi, realizzati nelle comunità universitarie e nei loro territori; promozione della pace tra i popoli quale valore universale per lo sviluppo sostenibile, contrastando ogni forma di ossessione identitaria nazionale o locale, anche attraverso la messa a punto di programmi di accoglienza per studiose e studiosi provenienti dai Paesi dove sono in corso conflitti e violazioni dei diritti umani e lo sviluppo di programmi di due diligence etica dei progetti di ricerca, nel rispetto del principio della libera cooperazione tra ricercatori e ricercatrici. Inoltre rafforzamento delle collaborazioni e delle partnership con società civile, imprese e istituzioni pubbliche -a livello locale, nazionale e internazionale- per la valorizzazione delle conoscenze sullo sviluppo sostenibile, anche nella definizione delle politiche industriali e nella decarbonizzazione dei campus universitari e delle città, anche predisponendo piani di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici, con la finalità di accelerare la decarbonizzazione e di rafforzare la lotta ai fattori che stanno alla base dei cambiamenti climatici; valorizzazione dell’istruzione universitaria e dell’educazione per lo sviluppo sostenibile, che adotti approcci sistemici e interdisciplinari, recuperi il valore dell’etica, riconosca il legame con la comunità e il territorio e assuma una forte responsabilità nella formazione e nello sviluppo di competenze di cittadinanza di studenti, studentesse, docenti e personale tecnico-amministrativo e messa a frutto delle competenze interne agli Atenei nella realizzazione dell’Agenda 2030, adottando un approccio volto a contrastare la concentrazione della proprietà intellettuale e a favorire la diffusione delle conoscenze nella società, ispirato ai criteri della open science, anche mediante laboratori di sperimentazione educativa e living lab, al fine di supportare le autorità politiche, le organizzazioni sociali e le imprese nelle scelte organizzative, di investimento e nei processi di decarbonizzazione di città e territori per una transizione equa alla sostenibilità. Infine impegno a operare, anche con il coinvolgimento della componente studentesca, per la rigenerazione dei luoghi, con particolare attenzione ai quartieri e distretti universitari, attraverso la promozione e il sostegno alla residenzialità, all’accessibilità e al diritto allo studio e la messa a punto di specifici protocolli di sostenibilità dei campus, assumendo un ruolo trainante nei confronti del territorio con riferimento alla transizione ecologica e digitale e all’adozione di modelli di sviluppo basati sui principi dell’economia circolare; impegno a costituire, sulla base degli esempi virtuosi già esistenti, una struttura integrata di ateneo per la sostenibilità, dotata di risorse finanziarie proprie e di figure qualificate manageriali e di staff (sostenibilità, energia, mobilità, risorse e rifiuti, cibo, eterogeneità e inclusione, innovazione, etc. ...); misurazione e monitoraggio continuo attraverso opportuni indicatori e strumenti di valutazione dell'efficacia delle politiche e delle azioni per lo sviluppo sostenibile, al fine di migliorare le politiche e consentirne il controllo pubblico.
(Adnkronos) - “Myplant & Garden racchiude un'offerta italiana di verde, quindi piante, piante da arredo e fiori, di altissima qualità, ma stiamo esportando pochissimo nel mercato emiratino, un mercato che sta invece chiedendo questi prodotti”. Lo ha detto Carlo Costa, Chief corporate officer (Cco) di Ieg, Italian exhibition group, intervistato dall’Adnkronos durante la IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, in programma a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio. Dal 15 al 17 novembre 2025 Myplant & Garden approderà per la prima volta a Dubai con Myplant & Garden Middle East: “Già nel 2020 - spiega Costa - Ieg ha voluto essere presente negli Emirati Arabi con una sua società che organizza due eventi. Avendo una base operativa di professionisti in loco, composta da un team internazionale, possiamo provare a esportare i prodotti del gruppo anche all'estero. Dubai sta diventando verde e ha bisogno di prodotti di qualità. L'Italia ci deve essere - dice il Cco di Ieg - My plant and Garden, è lo strumento per aiutare le nostre imprese ad affrontare quel mercato. Non è facile, ma se lo possono fare gli altri Paesi, lo possiamo fare anche noi”, dichiara.