(Adnkronos) - Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione del Superenalotto di oggi 25 febbraio. Nel primo concorso settimanale sono stati centrati tre '5' a Roma, a Martina Franca, in provincia di Taranto e a Napoli: vincono 59.049,78 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 78,7 milioni di euro. Si torna a giocare giovedì 27 febbraio per il penultimo concorso del mese. La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è una colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata. Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima: - con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; - con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; - con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; - con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; - con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro. La combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto: 6, 58, 68, 83, 89, 90. Numero Jolly: 73. Numero SuperStar: 50.
(Adnkronos) - Arsenale Bioyards, azienda neoindustriale che sta ridefinendo in modo sostanziale il bio-manufacturing su scala industriale, ha annunciato la chiusura del suo primo round di investimento seed da 10 milioni di euro che ha coinvolto Cdp venture capital e investitori internazionali come Planet A, byFounders e Plug and Play. L’operazione sostiene la mission di Arsenale di trasformare il mercato del bio-manufacturing, che ha un valore di 200 miliardi di dollari (Fonte Bcg), creando una nuova traiettoria industriale in Italia. Con sede legale a Milano e sedi operative a Pordenone e negli Stati Uniti, Arsenale ha sviluppato una piattaforma in grado di colmare il divario tra l'innovazione su scala di laboratorio e la produzione su scala industriale, permettendo a industrie come quella alimentare, chimica e dei materiali di sviluppare e scalare in modo continuativo alternative a base biologica ai prodotti petrolchimici e di derivazione animale. "Arsenale - dice all'Adnkronos/Labitalia Massimo Portincaso, ceo e co-fondatore di Arsenale Bioyards - punta a rendere economicamente sostenibile il processo di sperimentazione in laboratorio e produzione industriale con un forte impatto sui costi che arriveranno a essere ridotti fino al 90% e contemporaneamente abbreviando i tempi per l'adozione su scala industriale di prodotti sostenibili". La piattaforma di Arsenale integra hardware avanzati, software di Intelligenza Artificiale e un’infrastruttura modulare per facilitare un passaggio trasformativo verso modelli di produzione rigenerativi e circolari. Sfruttando la fermentazione di precisione, l'azienda svincola la produzione dai tradizionali input di origine fossile e animale, consentendo alle industrie di adottare alternative migliori e sostenibili su scala. "Con questo finanziamento e il successo operativo del nostro impianto di Pordenone, Arsenale sta dimostrando che il bio-manufacturing scalabile e sostenibile non è un'aspirazione lontana ma una realtà vicina", dice Massimo Portincaso. "Siamo orgogliosi di contribuire alla rinascita industriale dell'Italia, costruendo l'infrastruttura necessaria per fare del nostro Paese un leader europeo nella biotecnologia industriale avanzata", aggiunge. "Da un punto di vista scientifico - spiega - vogliamo fare una cosa che si fa da 40 anni producendo prodotti a livello industriale e, quindi, con costi minori, rispetto a quelli di laboratorio. Abbassiamo di un ordine di grandezza il costo del bio-manufacturing costruendo una piattaforma integrata di hardware e software che parte da condizioni industriali, le porta in laboratorio e permette ai biologi di disegnare già in condizioni industriali. Finora le persone sono andate in laboratorio facendo cose che però non funzionavano sul piano industriale. La nostra grande innovazione è, invece, di partire dal laboratorio cercando di portare tutto su scala industriale, partiamo dalle condizioni industriali e portarle in laboratorio, in modo da abbassare i costi in ordine di grandezza". L'azienda promuove attivamente i talenti locali e internazionali, attirando professionisti stranieri dalla Silicon Valley e non solo per portare la loro competenza in Italia, oltre a far rientrare talenti italiani che attualmente lavorano all'estero. Questa iniziativa sostiene lo sviluppo di competenze di alto livello e posiziona l'Italia come hub per le tecnologie del futuro e l'innovazione industriale, fondandosi su decenni di eccellenza manifatturiera. Le attività di Arsenale sono in stretta sintonia con gli obiettivi dell'iniziativa NextGenerationEU dell'Unione europea, che mira a promuovere la sostenibilità, la trasformazione digitale e la resilienza in tutta Europa. L'investimento di Cdp venture capital è stato effettuato attraverso il Fondo Green Transition, che utilizza le risorse stanziate dall'UE nell'ambito dell'iniziativa NextGeneration EU e riflette l'impegno dell'Italia a guidare il cambiamento verso l'innovazione sostenibile e il rinnovamento industriale. “La soluzione di Arsenale - commenta Cristina Tomassini, senior partner responsabile del Fondo green transition di Cdp venture capital - è un perfetto esempio di come manifattura ed Intelligenza Artificiale possono rivoluzionare settori industriali diversi, contribuendo alla creazione di processi produttivi più sostenibili, riducendo costi ed emissioni di CO2. Arsenale sta realizzando una piattaforma di bio-manufacturing completamente integrata tra fase di coltura in laboratorio delle molecole e produzione industriale delle stesse, accorciando i tempi di produzione, riducendo i costi ed abbandonando l’uso di molecole petrolchimici o animali, attualmente in uso. Il tutto con un funding team che sta attraendo talenti da tutto il mondo. Siamo molto soddisfatti dell’intesa con Arsenale che stimolerà un nuovo modo di fare nuova industria nel nostro Paese”. Arsenale gestisce un sito pilota pienamente funzionante a Pordenone, dotato di bioreattori altamente innovativi, tra cui due unità avanzate da 500 litri e una serie di batterie di reattori di fermentazione di precisione più piccoli. Questa infrastruttura operativa pone le basi per la capacità di Arsenale di scalare da laboratorio a industria e ne evidenzia la preparazione a soddisfare la crescente domanda di soluzioni di biofabbricazione sostenibili. La natura internazionale e interdisciplinare dei fondatori riunisce una profonda competenza in ingegneria, biotecnologia, IA e tecnologie industriali scalabili. Il ceo Massimo Portincaso, ex partner e managing director di Bcg, con base a Berlino, è un opinion leader nel settore che combina una visione audace del futuro del bio-manufacturing con un'esperienza imprenditoriale concreta, dopo aver co-fondato con successo Officinae Bio, azienda acquisita dal gruppo americano Maravai. Gordana Djordjevic, chief scientific officer con base a San Diego, vanta oltre 25 anni di leadership scientifica presso Perfect day, Zymergen, Synthetic genomics, BP e Basf, dove ha costruito l'esperienza necessaria per superare le barriere della fermentazione di precisione industriale e portarla oltre i confini del settore farmaceutico. Niels Lynge Agerbæk, con base a San Francisco, ex vicepresidente di Zymergen, general manager di Xellia Pharmaceuticals US e general manager di Novo Nordisk Engineering US, è alla guida dell'implementazione tecnica in qualità di cto. Il chief information officer Matteo Zanotto, dottore di ricerca in IA e deep learning con base a Verona, guida l'innovazione software e algoritmica di Arsenale, mentre il coo Arnaud Legris, ingegnere ed ex consulente di Bcg con base a Parigi, assicura un'esecuzione operativa senza interruzioni.
(Adnkronos) - “Nelle nostre città, spesso negli anni passati il verde è passato in secondo, terzo e quarto piano. Oggi stiamo recuperando. Milano e Torino stanno tornando a una gestione più efficace dal punto di vista della gestione del verde complessivo. La digitalizzazione e la accountability delle Nature-based solutions, degli effetti della stessa natura al servizio dei cittadini, si deve vedere, ma anche misurare. Oggi, grazie all'intelligenza ufficiale, grazie ai digital tool e ai Nature capital accounting è possibile ed è possibile anche fare bilanci su quanta natura produciamo e possiamo continuamente aumentare e migliorare”. A sostenerlo Andreas Kipar, presidente Green City Italia e membro della Task Force “Nature-Positive Cities” del World Economic Forum, intervenendo a margine del panel ‘Learning from … Gestione del Verde pubblico e cambiamento climatico’ che si è svolto nell’ambito della IX edizione del Salone internazionale del verde, Myplant & Garden 2025. L’incontro, a cura di Green City Italia, in collaborazione con Myplant & Garden, Regione Lombardia e Comune di Milano, ha rappresentato un'importante piattaforma per la condivisione di esperienze e strategie volte a migliorare la gestione del verde pubblico e la natura urbana. Un’iniziativa che quest’anno ha presentato l'esperienza di Green Riyadh alla prima giornata della manifestazione dedicata al florovivaismo, in svolgimento a Fiera Milano Rho, fino al 21 febbraio 2025. Dal confronto sono emersi interessanti aspetti, tra questi Kipar sottolinea: “Dal confronto tra una realtà nuova e le realtà delle nostre città, più che altro storiche e antiche, abbiamo capito subito che laddove c'è una governance con un senso di programmazione, con i fondi e una volontà politica precisa, le cose si realizzano”, conclude.