(Adnkronos) - "Per chi ha una diagnosi di cancro e deve curare la malattia, le liste d'attesa sono umanamente difficili da accettare. Una delle maggiori sfide all'interno della Rete oncologica regionale è proprio la tempestività della presa in carico dei pazienti. Per questo motivo dobbiamo cercare di migliorare le liste d'attesa. Quando sono troppo lunghe, infatti, rappresentano uno dei grandi determinanti del danno economico per i pazienti, perché aspettare per un tempo lungo la prestazione nel servizio pubblico se si ha un tumore è umanamente difficile da accettare, e quindi proprio il cancro è il motivo per cui si mette mano alla tasca se l'attesa è troppo lunga". Così all'Adnkronos Saute Francesco Perrone, presidente nazionale dell'Associazione italiana oncologia medica, oggi a Roma a margine dell'apertura del XXVII Congresso nazionale Aiom, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le liste d'attesa "sono sicuramente una materia sulla quale c'è grande allerta in tutto il Servizio sanitario nazionale, in tutte le strutture oncologiche - spiega Perrone - Siamo ancora in attesa di vedere l'impatto positivo dei recenti provvedimenti di tipo nazionale, ma non dimentichiamo che in Italia in termini organizzativi vale il meccanismo dei Servizi sanitari regionali. Quindi in realtà per dare una risposta seria bisognerebbe sempre poter fare un'analisi differenziata per regione. Ci sono contesti nei quali le reti oncologiche regionali funzionano e funzionano bene. Io sono fiero di vivere in Campania, una regione che sul piano dell'efficienza della Rete oncologica regionale sta facendo passi da gigante".
(Adnkronos) - “La formazione della classe dirigente è un percorso complesso: le competenze sono indispensabili, ma non bastano. L’università è nata per dare le competenze, ma una vera classe dirigente deve avere anche il senso di una missione che va oltre la tecnica, la capacità di convincere gli altri a perseguirla e il coraggio di andare controcorrente quando la direzione è sbagliata”. Lo ha dichiarato Giuliano Amato, professore emerito dell’università degli Studi di Roma La Sapienza e dell’Istituto Universitario Europeo che, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico 2025/2026 dell’Universitas Mercatorum, l’università delle camere di commercio italiane del Gruppo Multiversity, ha tenuto la lectio magistralis sull’educazione come fondamento della democrazia. “Oggi - ha spiegato - molti di coloro che acquisiscono competenze non sentono più la responsabilità verso la comunità e preferiscono dedicarsi ad altro, dalle imprese alla finanza” Amato ha poi ricordato che “i grandi momenti storici nascono quando si fondono il saper fare e il finalizzarlo al benessere collettivo”, aggiungendo: “Ci sono stati tempi in cui i grandi personaggi sapevano trasmettere il senso di una missione agli altri. Dovremmo chiederci chi, oggi, ha ancora questa capacità”.
(Adnkronos) - Innovazione e sostenibilità si incontrano nel cuore del distretto pratese. In occasione di Ecomondo, Lorenzo Perra, presidente di Plures, multiutility toscana attiva nei settori ambiente, energia e acqua, ha annunciato che dal 1° dicembre inizierà la posa delle linee impiantistiche del Textile Hub di Prato, il primo impianto in Italia a utilizzare intelligenza artificiale e tecnologia a infrarossi per la selezione e il riciclo dei materiali tessili. "Con il Textile Hub di Prato apriamo una nuova stagione per la Toscana e per l’Italia - ha dichiarato Perra intervenendo al convegno di Utilitalia dedicato all’economia circolare - E’ un impianto che unisce innovazione e sostenibilità, trasformando gli scarti in nuova materia prima e restituendo valore a un settore simbolo del saper fare italiano. È un passo concreto verso un’economia circolare reale, non solo dichiarata". Finanziato con risorse del Pnrr e con investimenti diretti di Plures Alia per un valore complessivo di 29,5 milioni di euro, il Textile Hub sorgerà su un’area di 24mila metri quadrati e potrà trattare fino a 33mila tonnellate di materiali all’anno, tra flussi di pre e post consumo, coprendo l’intero fabbisogno regionale. Circa la metà dei materiali proverrà direttamente dal distretto tessile pratese. Sul piano tecnologico, l’impianto rappresenterà un salto di qualità senza precedenti: i sistemi di visione ottica e gli algoritmi di riconoscimento delle fibre permetteranno una selezione automatica dei materiali con altissima precisione, aumentando le percentuali di recupero e riducendo drasticamente gli scarti non valorizzabili. La conclusione dei lavori e il collaudo finale sono previsti per giugno 2026.