INFORMAZIONIDonatella Abbondanzieri |
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(Adnkronos) - Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi, 9 aprile, il nuovo Documento di economia e finanza. "Il Consiglio dei ministri ha approvato quello che abbiamo ribattezzato provvisoriamente 'Documento di finanza pubblica' - ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, riferendosi al fatto che da quest'anno si chiama Dfp -, non è più il famoso Def, la nuova normativa europea prevede un documento diverso rispetto al passato". Si tratta di un documento di aggiornamento di finanza pubblica che "manca dei dati programmatici tipici del Def e attendiamo che la normativa nazionale recepisca e modifichi" la legge per "dare sistematicità e coerenza a tutto l'impianto", ha aggiunto, rilevando che il "documento viene adottato in una situazione molto complessa, diciamo così per il contesto economico globale e i riflessi per l'economia nazionale e tutto ciò rende molto, molto complicato e difficile e persino aleatorie le previsioni non soltanto di lunghissimo termine, ma anche quelle a breve". Per il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti potrebbero "determinarsi circostanze peggiorative" rispetto alle stime di crescita. "Questo piano non sconta la riprogrammazione del Pnrr che sarà eseguita entro fine maggio" ha detto il ministro n conferenza stampa sul Documento di finanza pubblica che ha diffuso una stima di crescita "dimezzata" rispetto allo scorso autunno e del +0,8% nel 2026 e 2027. Nel documento non ci sono "le stime programmatiche", ha poi detto, sottolineando che la situazione economica "è complessa". Il deficit-Pil è stato stimato al 3,3% nel 2025, 2,8% nel 2026 e 2,6% nel 2027, come indicato lo scorso autunno. Il debito pubblico in rapporto al Pil invece sarà al 136,6% nel 2025 e al 137,6% nel 2026. "Le previsioni di crescita le abbiamo già ridimensionate rispetto a quello che era il quadro di qualche giorno fa, ci siamo adeguati alle previsioni di consenso. Notizie come quelle di qualche minuto fa potrebbero indurre a rialzo, ma io non sono in grado ora" di fare previsioni. "Mi sono espresso contro i piani quinquennali che dimostrano spesso di fallire, perché l’economia ci riserva delle sorprese. Mi chiedete di pianificare a tre anni, ma se riesco ad azzeccare il 2025 sono già un mago”, ha chiosato poi Giorgetti. "E' tremendamente complicato stimare un impatto dei dazi diretti, di eventuali dazi indiretti", ha poi spiegato, evidenziando che "un Paese come nostro è un paese esportatore e sì, forse in prima battuta siamo più danneggiati di altri. Ma la qualità dei nostri prodotti li rende commodities difficilmente sostituibili e quindi possono difendersi meglio di altri". “Non bisogna farsi prendere dalla frenesia, questo vale sia per le spese sulla difesa sia per le misure sui dazi" rimarca il ministro Giorgetti. "Per la difesa dobbiamo aspettare le decisioni in sede Nato", mentre sui dazi "prendo atto dell'iniziativa di Trump, che apprezzo. Ha capito esattamente l’obiettivo, era quello su cui chiedevo si orientasse l’amministrazione Usa al G7" ha detto, commentando lo stop di 90 giorni alle tariffe reciproche giunto poco fa dalla Casa Bianca. “Bisogna capire gli impatti diretti, bisogna ragionare a mente fredda. Bisogna essere molto chirurgici per essere anche molto efficaci". "La spesa per la difesa in questo momento mantiene l'orientamento e l'andamento originario, riteniamo in base ai nostri criteri di contabilizzazione che eventualmente saranno discusse in sede Nato, di essere in linea con la richiesta del 2%" ha detto il ministro Giorgetti. Aumentare eventualmente l'incidenza sul Pil delle spese di difesa "implicherà di fare delle scelte che in questo momento non si ritiene di adottare ma che saranno fatte nei tempi prescritti", ha aggiunto. "C'è la richiesta di invocare l'adozione della clausola nazionale di eccezione entro fine di aprile. Quindi probabilmente in sede di risoluzione, il Parlamento si dovrà esprimere perché si dovrà andare in procedura di scostamento", ha proseguito. La questione della proroga del Pnrr, conclude, “può essere declinata in tanti modi: c'è la proposta di Fitto sui fondi di coesione, la proposta di mettere da parte il 10% dei progetti Stem. Vedo che in modo surrettizio e laterale poi si arriva al fine, va bene qualsiasi mezzo purché si arrivi a quel fine". "Al netto del fatto che previsioni di crescita per il 2025 sono state ridotte in funzione delle più pessimistiche stime e in base all'evoluzione potranno determinarsi circostanze peggiorative o migliorative, però questa è la situazione a oggi, questo piano non sconta la riprogrammazione del Pnrr che sarà eseguita entro la fine di maggio". "Quindi il profilo temporale e l'ammontare della spesa risultano distribuiti come originariamente previsto" e "il riorientamento di questo tipo di spesa e la destinazione sarà anche eventuale in funzione a dinamiche e impatti della vicenda relativa ai dazi", conclude.
(Adnkronos) - Con le elezioni per le rsu, la rappresentanza sindacale unitaria, i lavoratori del pubblico impiego, nel comparto istruzione e ricerca, dal 14 al 16 aprile “potranno esprimere la loro fiducia oppure la loro critica e potranno dare maggiore peso alle organizzazioni sindacali. A livello di rinnovo dei contratti, i sindacati vanno ad accelerare la firma e possono addirittura cambiarli. Lo dimostra il lavoro di Anief in questi mesi in politica, nel dialogo costante con le istituzioni italiane ed europee”. Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - Associazione nazionale insegnanti e formatori, partecipando all’incontro ‘Le radici del futuro. Confronto sulle nuove indicazioni nazionali per la scuola’, organizzato a Roma dal dipartimento Istruzione di Fratelli d'Italia (Fdl). Un incontro che ha visto la partecipazione del ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, del sottosegretario al ministero dell'Istruzione e del Merito e responsabile del dipartimento Istruzione di FdI, Paola Frassinetti, oltre che di alcuni componenti della VII Commissione Istruzione alla camera. (VIDEO) Il comparto del pubblico impiego coinvolge oltre un milione di lavoratori che potranno votare “non solo i candidati - ricorda Pacifico - ma anche le liste sindacali”. Il presidente nazionale Anief rimarca l'impegno dell’associazione nel dialogo con la politica sottolineando come “nell'ultimo decreto Pa, il decreto 25 del 2025, abbiamo suggerito degli emendamenti che non solo sono stati presentati, ma anche dichiarati ammissibili”. Emendamenti che riguardano ad esempio “l'indennità di trasferta per tutti i lavoratori fuori sede e il ripristino del primo gradone stipendiale per i neoassunti”. Su quest'ultimo punto Pacifico specifica: “La scuola italiana è la più precaria. Dopo tante denunce dell'Anief, la Commissione europea ha denunciato l'Italia in Corte di Giustizia”. Il presidente nazionale fa sapere che l'associazione si batte anche per favorire l’introduzione di “misure per prevenire l'abuso dei contratti a termine” e che nel frattempo Anief è riuscita ad ottenere “dal Parlamento italiano una legge che concede a chi fa ricorso con più di tre anni su posto vacante, il diritto ad avere da 4 a 24 mensilità come risarcimento”. Gli altri emendamenti citati da Pacifico riguardano “i buoni pasto, la certificazione e la valorizzazione del lavoro del personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata). Tanti emendamenti per i quali speriamo che il Parlamento ci ascolti perché è un momento veramente particolare dove bisogna investire nella scuola italiana. Quando si ritiene di avere ragione, ma purtroppo non si ottengono delle risposte dalla politica si contestano questi diritti in tribunale. In Italia e in Europa negli anni abbiamo vinto tante vertenze. Siamo cresciuti del 30% delle deleghe, nelle ultime rilevazione dei dati. Ora puntiamo al rinnovo con i voti e con il favore degli elettori e delle elettrici”.
(Adnkronos) - Un'ondata di colore, solidarietà e partecipazione sta attraversando la scuola primaria Leonardo Da Vinci di Milano grazie a 'Il bosco invisibile', un progetto promosso dall'associazione dei genitori 'Amici della Leonardo' e realizzato in collaborazione con l'associazione 'We Are Urban! Milano', che lo ha già portato a termine in quattordici scuole. L'obiettivo è semplice, ma potentissimo: migliorare la qualità dell’aria e degli ambienti scolastici ridipingendo tutte le 36 classi in uso nell’istituto con Airlite, una speciale pittura che purifica l’aria, elimina in modo permanente muffe e batterie migliora la vivibilità quotidiana. L’impresa sta coinvolgendo oltre 200 genitori e volontari, decisi a regalare, nei primi due weekend di aprile, tempo, energie, braccia e buona volontà per dipingere la scuola di oltre 700 bambini, che è anche un punto di riferimento per tutta la zona Città Studi con i suoi oltre 90 anni di storia. Il risultato atteso? Classi più sane, pulite e accoglienti per alunni e insegnanti: "Il bosco invisibile è un progetto che trasforma la scuola, ma anche la comunità che la abita -spiega il preside della scuola Leonardo Da Vinci, Antonio Re-. Non solo muri ridipinti, ma relazioni che si rafforzano, alleanze educative che crescono e un esempio concreto di cittadinanza attiva". "Vogliamo che sia prima di tutto un momento di aggregazione -spiega l'associazione genitori Amici della Leonardo, che ha coordinato il progetto e lo ha finanziato per la maggior parte-. Abbiamo messo a frutto le competenze di ognuno nell’organizzazione e abbiamo scommesso sulla volontà di reinventarsi pittori per qualche ora per la realizzazione. Abbiamo scoperto un forte senso di comunità che aspettava il progetto giusto per emergere". L’iniziativa viene realizzata con il supporto di Wau! Milano, associazione che promuove la cura del bene comune, comprendendo anche la risorsa 'aria', attraverso la partecipazione diretta dei cittadini. "Siamo felici di aver incontrato tutti gli studenti della scuola per un momento didattico che promuove la cultura del bene comune a partire dall’importanza di un elemento vitale che non vediamo e che non dovremmo sentire -commenta Andrea Amato, presidente di Wau! Milano-. Un progetto che deve essere spiegato per meglio comprendere il valore un gesto di volontariato che presenta molteplici aspetti positivi". Tra i sostenitori del progetto, anche YesMilano, l’agenzia di promozione del Comune, che ha abbracciato Il Bosco Invisibile come esempio virtuoso di integrazione e attivazione territoriale: "Abbiamo coinvolto la nostra rete di studenti internazionali, oltre 11.000 a Milano, per mostrare come i progetti di comunità siano uno straordinario ponte di integrazione -afferma la direttrice generale di YesMilano, Fiorenza Lipparini-. Il bosco invisibile è un modello da raccontare e replicare". Innamorata del progetto anche l’associazione Officine Rousseau (realtà educativa storicamente riconosciuta fra Milano e provincia come ex cooperativa Centri Rousseau dal 1968) che ha deciso di dare supporto al progetto Bosco invisibile degli Amici della Leonardo regalando due ore di attività nel parco della scuola per i figli dei volontari. Fondamentale anche il contributo degli sponsor e dei partner locali. Vittoria Pirovano di Leonardo Frontero-Frontero Case, ha scelto di sostenere con un contributo economico l’iniziativa: "Abbiamo creduto da subito nella forza di questo progetto. E' raro vedere così tanto entusiasmo, concretezza e impatto positivo in un’unica iniziativa. Era naturale volerla supportare". Anche i fornai di zona, da Viale Romagna a Piazza Piola, hanno voluto partecipare, donando teglie di pizza e focaccia per le giornate di pittura, mentre il Carrefour di via Spinoza ha offerto le bevande e gli snack per chi ha esigenze alimentari particolari, dimostrando la sua consolidata affinità elettiva con gli studenti di tutte le età che popolano Città Studi. Il progetto, realizzato nei primi due weekend di aprile,trasforma la scuola Leonardo Da Vinci in un esempio concreto di collaborazione tra famiglie, istituzioni, associazioni e attività del territorio. Un bosco invisibile che ha reso visibile la forza di una comunità unita.