(Adnkronos) - 'Amici' di Maria De Filippi torna oggi, domenica 2 marzo, con un nuovo appuntamento, in onda alle 14.00 su Canale 5. Tra gli ospiti di oggi arriva in studio, Giorgia con la sua 'La cura per me'. Ecco tutte le anticipazioni. Sono 9 gli alunni che oggi, domenica 2 marzo, proveranno a conquistare la maglia oro, che permetterà di accedere alla fase serale del talent show condotto da Maria De Filippi. Sei i cantanti: Chiamamifaro, Deddè, Luk3, Senza Cri, Trigno e Vybes. E tre ballerini: Dandy, Daniele e Raffaella. Chi di loro riuscirà a convincere i tre professori di categoria? Sul palco di Amici, a giudicare le performance di canto arriva Giorgia, che presenterà live la canzone portata in gara al Festival di Sanremo 2025 e che si è classificata sesta, ‘La cura per me’. Superospiti di oggi, reduci dalla kermesse di Sanremo 2025: il duo musicale indie-pop, Coma_Cose con il brano ‘Cuoricini’ e la cantautrice e polistrumentista, Francesca Michielin che presenta il brano ‘Fango in paradiso’.
(Adnkronos) - Nelle Marche è iniziato il grande spettacolo della fioritura della pesca Saturnia, un fenomeno naturale che lega l’agricoltura di qualità al paesaggio collinare e che sta diventando sempre di più un motivo di attrazione turistica. La fioritura iniziata in questi giorni raggiungerà il suo culmine nella prima decade di marzo, per protrarsi fino alla fine dello stesso mese a seconda delle varietà delle pesche. E da quando sono stati implementati i pescheti di Saturnia, marchio detenuto dall’azienda agricola Eleuteri di Civitanova Marche, i campi coltivati a pesca sono diventati meta di veri e propri pellegrinaggi primaverili, con visite di scolaresche, turisti e semplici curiosi che passando e godendo dei panorami non possono fare a meno di notare l’intensa colorazione rosa dei boccioli di pesca in fiore. “L’agricoltura di qualità - commenta Marco Eleuteri, che insieme alla sorella Laura conduce l’azienda di famiglia - può segnare il paesaggio, con ripercussioni positive sul territorio. La nostra passione per le pesche piatte nasce più di 40 anni fa, quando mio padre, Giorgio Eleuteri, piantò le prime selezioni nella nostra azienda agricola, qui nelle Marche. Eravamo proprio agli albori, ma già si intravedeva il potenziale che si è palesato a metà anni ‘80 con la selezione, negli Stati Uniti, di Stark Saturn® che abbiamo subito portato in Italia. Da lì è nato un progetto di miglioramento genetico in collaborazione con l'Istituto Sperimentale di Frutticoltura di Roma, che ha generato la serie Ufo". "Nel frattempo, la Spagna è salita in cattedra, ed è diventata rapidamente leader su questo prodotto a livello europeo grazie anche agli importanti investimenti proprio nel breeding, senza dimenticare il ruolo della Francia, che tuttora detiene un patrimonio genetico di tutto rispetto. Con gli investimenti della nostra azienda, oggi l’Italia si è resa protagonista di una rapida ascesa tra i principali produttori di qualità nel settore delle pesche piatte”, aggiunge. I luoghi dove la fioritura è più visibile sono le colline intorno al paese di Monte Urano, in provincia di Fermo, dove gli alberi sono oltre 80mila in un grande impianto produttivo ribattezzato l’anfiteatro delle pesche Saturnia, poi Montecosaro e Porto Potenza Picena, in provincia di Macerata, dove sono presenti altri sessantamila alberi, e infine a Montegranaro (FM) che con i suoi 15mila alberi completa l’areale di produzione. Si tratta in totale di 155mila piante (una ogni dieci abitanti della regione Marche) coltivate su una superficie totale di 105 ettari. Coltivazioni a basso impatto ambientale che quest’anno nelle previsioni stagionali produrranno oltre 3 milioni di chili, dei quali 2,6 milioni di pesca Saturnia e 400mila chili della varietà nettarina Saturnia. Nel 2023 in molti ricordano anche lo spettacolo offerto dall’accensione delle fiaccole, oltre diecimila candelotti che hanno illuminato le colline nelle gelide notti e che furono accesi in più occasioni per evitare che le gelate primaverili rovinassero il raccolto, considerato vero e proprio cru della frutta italiana di qualità. "La pesca Saturnia rappresenta una delle eccellenze agronomiche della regione Marche - dichiara il sindaco di Monte Urano, Andrea Leoni - e siamo orgogliosi che sia stato scelto il comune di Monte Urano nella filiera di produzione. Viene prodotta in gran parte nel territorio fermano-maceratese e rappresenta un piccolo passo avanti per convertire e valorizzare le nostre produzioni partendo da una storicità e valorizzazione delle nostre eccellenze. La fioritura è l'elemento che unisce la valorizzazione, lo spettacolo che ancora la natura ci offre ed è nostro compito valorizzarlo e promuoverlo in connubio con la filiera produttiva". Evoluzione della pesca Tabacchiera, pesca piatta prodotta in Sicilia, la pesca Saturnia è nata nel 1985 nelle zone collinari attraversate dal fiume Chienti, in provincia di Macerata e Fermo. I comuni dove si è maggiormente diffusa questa coltura sono quelli di Monte Urano, Montecosaro, Montegranaro, Potenza Picena e Civitanova Marche. Per le pregiate caratteristiche organolettiche la pesca Saturnia è reputata da esperti e appassionati un gioiello della gastronomia marchigiana e uno dei diamanti dell’intero comparto agricolo nazionale. Dimostrazione ne è, che negli anni, i più importanti chef della regione hanno dedicato ricette e menù a questo prodotto, alimentando l’attenzione verso la frutta di qualità e i nuovi modi di consumo.
(Adnkronos) - Con una produzione dal valore di 277 milioni di euro nel 2023, la Lombardia è la quarta regione italiana più rilevante nel comparto florovivaistico. E' quanto afferma la Coldiretti regionale, sulla base del primo Rapporto nazionale sul settore realizzato dal centro studi Divulga e da Ixe’ con Coldiretti, in occasione della giornata conclusiva di Myplant&Garden, una delle più importanti manifestazioni internazionali per i professionisti delle filiere del verde in corso a Rho Fiera Milano. In Lombardia, precisa la Coldiretti regionale su dati Registro delle Imprese, sono oltre 2.500 le aziende florovivaistiche, a cui vanno aggiunte quelle che si dedicano alla cura e alla manutenzione del paesaggio, per una filiera del verde lombarda che in totale può contare su più di 7.900 imprese. Sulla base del rapporto Divulga/Ixè, nel 2024 il florovivaismo Made in Italy ha raggiunto il valore massimo di sempre a quota 3,3 miliardi di euro, grazie anche al traino dell’export che chiuderà l’anno a 1,3 miliardi, ma sulle aziende nazionali pesa oggi la difficile situazione internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina. Proprio a causa del conflitto, le aziende hanno subito un aumento dei costi del +83% per i prodotti energetici e del +45% per i fertilizzanti rispetto al 2020, oltre a un +29% per altri input produttivi quali sementi e piantine. Costi in progressivo aumento, che ancora fanno fatica ad essere riassorbiti, tanto più se si considera la concorrenza sleale che pesa sulle imprese tricolori a causa delle importazioni a basso costo dall’estero, dove non si rispettano le stesse regole in termini di utilizzo dei prodotti fitosanitari, ma anche di tutela dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Non va poi trascurato, avverte Coldiretti, l’impatto dei cambiamenti climatici: secondo il rapporto Divulga/Ixe’ due aziende agricole su tre (66%) hanno subito danni nell’ultimo triennio a causa di eventi estremi, tra grandinate, trombe d’aria, alluvioni e siccità che a più riprese hanno interessato il territorio nazionale. Il risultato di tutti questi fattori è che più di un terzo delle aziende florovivaistiche italiane denuncia difficoltà economiche. Un quadro dinanzi al quale Coldiretti chiede misure di sostegno alle imprese per contrastare i cambiamenti climatici che, oltre agli eventi estremi, hanno moltiplicato le malattie che colpiscono le piante, spesso peraltro diffuse a causa delle importazioni di prodotti stranieri. Ma serve anche puntare sulla promozione dei prodotti 100% Made in Italy, mettendone in risalto l’elevato valore ambientale, oltre che gli effetti positivi dal punto di vista della salute e della lotta all’inquinamento. Importante anche una maggiore considerazione per il settore all’interno della Politica agricola europea e, di riflesso, nelle politiche di sviluppo rurale.