INFORMAZIONIDavid Bonato |
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(Adnkronos) - Imperturbabile come un medico esperto. Un robot ha eseguito il primo intervento chirurgico senza l'aiuto umano. Addestrato con video di operazioni, ha portato a termine in modo autonomo la complessa procedura di rimozione della cistifellea operando per la prima volta su un paziente reale e, durante l'intervento, ha risposto e imparato dai comandi vocali del team, come un camice verde alle prime armi che lavora con un mentore. Anche in scenari inaspettati tipici delle emergenze mediche, poi, il robot ha sfoderato la stessa competenza di un abile chirurgo umano. L'impresa è stata raccontata su 'Science Robotics'. Il lavoro guidato dai ricercatori della Johns Hopkins University - e finanziato con fondi federali Usa - rappresenta un progresso importante nel campo della robotica chirurgica, grazie al quale i robot potranno operare con una precisione tipica delle macchine e al tempo stesso con un'adattabilità e capacità di comprensione simili a quelle umane. E' un salto che "ci porta da robot in grado di eseguire compiti chirurgici specifici a robot che comprendono veramente le procedure chirurgiche", afferma il professore associato e medical roboticist Axel Krieger. Una "distinzione fondamentale - chiarisce - che ci avvicina significativamente a sistemi chirurgici autonomi clinicamente validi, in grado di operare nella caotica e imprevedibile realtà dell'assistenza effettiva al paziente". Nel 2022 il robot Star (Smart Tissue Autonomous Robot) di Krieger aveva eseguito il primo intervento chirurgico robotico autonomo su un animale vivo: un intervento laparoscopico su un maiale. Ma quel robot richiedeva tessuti appositamente marcati, operava in un ambiente altamente controllato e seguiva un piano chirurgico rigido e predeterminato. Per Krieger era come insegnare a un robot a guidare lungo un percorso accuratamente tracciato. Con il nuovo sistema, invece, "è come insegnare a un robot a percorrere qualsiasi strada, in qualsiasi condizione, rispondendo in modo intelligente a tutto ciò che incontra", dice. Il nuovo robot chirurgo si chiama Transformer-Hierarchy, Srt-H, ed esegue davvero interventi adattandosi alle caratteristiche anatomiche individuali in tempo reale, prendendo decisioni al volo e autocorreggendosi quando le cose non vanno come previsto. Costruito con la stessa architettura di apprendimento automatico che alimenta ChatGpt, il 'dottor Srt-H' è anche interattivo, in grado di rispondere a comandi vocali ("afferra la testa della cistifellea") e correzioni ("muovi il braccio sinistro leggermente a sinistra") e impara dai feedback che riceve. Vengono superati "alcuni degli ostacoli fondamentali all'implementazione di robot chirurgici autonomi nel mondo reale", sottolinea l'autore principale Ji Woong 'Brian' Kim, ex ricercatore post-dottorato della Johns Hopkins, ora alla Stanford University. "Il nostro lavoro dimostra che i modelli di intelligenza artificiale possono essere resi sufficientemente affidabili per l'autonomia chirurgica, un obiettivo che un tempo sembrava lontano, ma che ora è realizzabile", assicura. L'anno scorso il team di Krieger ha utilizzato il sistema per addestrare un robot a svolgere tre compiti chirurgici fondamentali: manipolare un ago, sollevare tessuti e suturare. Ciascuno di questi compiti richiedeva solo pochi secondi. La procedura di rimozione della cistifellea è molto più complessa, è una sequenza di 17 azioni della durata di alcuni minuti. Il robot doveva identificare determinati dotti e arterie e afferrarli con precisione, posizionare strategicamente le clip e recidere alcune parti con le forbici. Srt-H ha imparato a eseguire l'operazione guardando video di chirurghi della Johns Hopkins. Il team ha rafforzato l'addestramento visivo con didascalie che descrivevano le attività. Dopo aver guardato i video, il robot ha eseguito l'intervento con una precisione del 100%. Sebbene abbia impiegato più tempo di un chirurgo umano per eseguire il lavoro, i risultati sono stati paragonabili a quelli di un chirurgo esperto. "Proprio come gli specializzandi in chirurgia spesso padroneggiano diverse parti di un'operazione a ritmi diversi, questo lavoro illustra la promessa di sviluppare sistemi robotici autonomi in modo altrettanto modulare e progressivo", dichiara il chirurgo Jeff Jopling della Johns Hopkins, coautore dello studio. A un certo punto per metterlo alla prova i ricercatori hanno anche modificato la posizione di partenza del robot e aggiunto coloranti simili al sangue che hanno modificato l'aspetto della cistifellea e dei tessuti circostanti. "Per me, tutto ciò dimostra davvero che è possibile eseguire procedure chirurgiche complesse in modo autonomo", conclude Krieger. Il team vorrebbe ora addestrare e testare il sistema su più tipi di interventi chirurgici ed espandere le sue capacità di eseguire un intervento chirurgico completamente autonomo.
(Adnkronos) - Passaggio di consegne al vertice di Confesercenti. Dopo otto anni alla guida dell’associazione, Patrizia De Luise lascia la presidenza. Le subentra Nico Gronchi, attuale vicepresidente vicario e presidente di Confesercenti Toscana. Lo rende noto Confesercenti in un comunicato. Patrizia De Luise ha condotto la confederazione di imprese, che associa circa 300mila pmi nel commercio, nel turismo e nei servizi, attraverso alcune delle fasi più complesse della sua storia recente, dall’emergenza pandemica alla ripartenza post-lockdown, fino allo scenario attuale, segnato da inflazione e tensioni internazionali, contribuendo a rafforzarne il ruolo e il radicamento nei territori. Si dimette dall’incarico in considerazione dell’impegno appena assunto alla Fondazione Enasarco. Passa dunque il testimone a Nico Gronchi, imprenditore toscano di 52 anni, attivo nella distribuzione commerciale di moda e calzature con l’azienda di famiglia ‘Luisa Di Mauro’, fondata nel 1976. Parallelamente all’attività d’impresa, Gronchi porta avanti un ruolo attivo nel mondo associativo. Nel 1998, a 25 anni, è presidente della Confesercenti di Certaldo. Successivamente guida l’area Empolese Valdelsa e, nel 2007, Confesercenti Firenze. Nel corso degli anni seguenti ricopre numerosi incarichi in rappresentanza dell’associazione, tra cui quelli nel Consiglio della Camera di commercio e in Firenze Fiera Spa. Crea a Firenze la Fondazione Sviluppo Urbano, di cui è presidente dal 2015 al 2017. Sempre nel 2015 diventa presidente di Confesercenti Toscana e dal 2017 di Italia Comfidi, la società consortile per il credito alle pmi promossa da Confesercenti. In qualità di vicepresidente vicario, incarico assunto nel 2021, Gronchi subentra come presidente nazionale di Confesercenti fino all’assemblea elettiva che si terrà nel 2026.
(Adnkronos) - Nuovo record per gli energy manager, l'esperto in gestione dell'energia, nel 2024: sono 2571 le nomine totali (+19% tra il 2014-2020 e +4% 2020-2024) di cui 1752 da soggetti obbligati (+17% 2014-2020 e +3% 2020-2024). Questi i dati del Rapporto ufficiale sugli energy manager nominati in Italia, predisposto da Fire e presentato in occasione del webinar 'Presentazione del Rapporto Gli Energy Manager in Italia 2025'. "C'è stato un trend tendenzialmente crescente che si è interrotto solo fra il 2021 e il 2022 a causa della pandemia e della forte riduzione dei consumi registrata in quel periodo - spiega Dario Di Santo, direttore Fire - Appena c'è stata una ripresa, le statistiche sono tornate a salire raggiungendo nuovi record". "Complessivamente abbiamo 1869 energy manager che sono meno delle nomine perché per le realtà medio-piccole spesso un consulente opera per più soggetti, quindi ovviamente non c'è un'equivalenza fra nomine ed energy manager", osserva. Da segnalare "una continua crescita della parte femminile che è arrivata al 12%, era al 10% l'anno scorso, al 7% 3-4 anni fa" e che "un terzo delle nomine viene da soggetti non obbligati che quindi ritengono un energy manager comunque fondamentale per le loro attività". Dal punto di vista dell'inquadramento, "se parliamo dei soggetti che scelgono di nominare un proprio dipendente, vediamo che per il 28% sono dirigenti, per il 34% quadri, per il 38% hanno altre posizioni all'interno dell'azienda. Dopodiché un 33% circa delle nomine riguarda consulenti esterni. L'energia gestita è pari a 95 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio". Di Santo sottolinea nel suo intervento che "usare meglio l'energia conviene non solo in termini di bolletta: c'è la riduzione delle emissioni, sia climalteranti sia nocive, c'è il tema del miglioramento della sostenibilità, che ovviamente è importante per imprese che magari sono sottoposte agli obblighi di reportistica, e c'è il tema del miglioramento dell'uso delle risorse economiche perché chiaramente se uso meglio l'energia riduco i rischi sugli approvvigionamenti, riduco i costi, libero risorse per poter fare altro. D'altra parte in termini sistemici usare meglio l'energia mi consente di ridurre gli investimenti in nuova potenza di generazione, riduce la domanda e la dipendenza dall'estero per gli approvvigionamenti energetici e riduce anche la necessità di intervenire sulle reti di trasporto e distribuzione". Il tutto con una serie di ricadute in termini di "valore degli asset, sicurezza, continuità produttiva, produttività, conformità legislativa o ambiente". Durante il webinar è stata presentata, tra le altre, un'indagine realizzata da Fire sull'uso dell’Ia per l’energy management. Il campione contattato da Fire coinvolge fornitori di tecnologie, esperti del settore e aziende utilizzatrici di media-grande dimensione. "Il 38% delle aziende di taglia medio-grande ha implementato l'Ia nel proprio lavoro. Invece, il 56% sta valutando come può implementarla nei prossimi anni", spiega Yasaman Meschenchi di Fire. Quanto alle aree di applicazione, l'Ia viene impiegata per lo più "per monitoraggio, ottimizzazione dei consumi, manutenzione predittiva, automazione dei processi e gestione delle rete". Tra i benefici indicati, "riduzione dei costi, aumento dell'efficienza energetica, riduzione degli sprechi, riduzione del tempo necessario per fare analisi". Non mancano le sfide come la "mancanza di risorse umane con formazione adeguata e macchinari adatti, e a volte ci sono scetticismo e diffidenza verso l'Ia". In conclusione "i risultati della nostra indagine confermano che l'intelligenza artificiale è una leva strategica per migliorare l'efficienza energetica, per ridurre i costi, accelerare la transizione verso un futuro più sostenibile. Se usiamo bene l'intelligenza artificiale, possiamo sfruttare molto bene l'Ia nel nostro lavoro", conclude Meschenchi.