INFORMAZIONIDaniele BelfioreCreative Site Web Agency, Informatica e Software, Professionisti: Art Director, Illustratori e Fotografi, Professionisti: Consulenti Ruolo: Project manager - CEO Area: Creative & Design Management Daniele Belfiore |
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(Adnkronos) - Aleppo è nelle mani dei ribelli siriani. Le forze armate riconoscono l'avanzata dei gruppi, capeggiati da Hayat Tahrir al-Sham. Sull'intera area è stato imposto il coprifuoco di 24 ore. I ribelli hanno preso il controllo dell'aeroporto di Aleppo e di diverse città e località a nord di Hama, mentre prosegue l'offensiva lanciata mercoledì scorso. Nella regione di Hama, stando alle notizie pubblicate sul sito web dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, Hts e le fazioni alleate avrebbero ora il controllo delle località - in precedenza in mano alle forze di Damasco - di Hilfaya, Morik, Al-Latamna, Kafr Zaita, Qala'at Al-Madiq, Kafr Naboda, Karnaz, Lahaya, Al-Buwaida, Latmin, Soran, Al-Maghir e Ma'aradbis. Il ministero della Difesa ammette che nei giorni scorsi i gruppi armati, "sostenuti da centinaia di terroristi stranieri", hanno lanciato un attacco contro le città di Aleppo e Idlib e parlano di "battaglie feroci" in attesa di "rinforzi". Decine di soldati, fedeli a Bashar al-Assad, sono caduti nell'offensiva. Immagini geolocalizzate dalla rete americana confermano che i gruppi armati hanno preso il controllo di ampie aree di Aleppo e un video mostra uomini armati che sventolano una bandiera dell'opposizione siriana in una piazza centrale della città. Altre immagini ritraggono ribelli nella cittadella di Aleppo. Secondo la Cnn, solo nel nordest della città poche aree restano sotto il controllo delle forze di Damasco e delle milizie iraniane alleate. Diversi abitanti di Aleppo hanno raccontato alla rete che ci sono stati combattimenti 'minimi' nelle aree urbane, confermando le prime valutazioni secondo cui l'avanzata delle fazioni armate avrebbe incontrato poca resistenza da parte dell'esercito siriano. I ribelli armati hanno affermato di aver preso il controllo della Grande Moschea di Aleppo e della storica cittadella. I militanti sono riusciti a entrare in piazza Saadalá al Jabri, la piazza più importante della città, secondo le informazioni raccolte da Al Jazeera. L'Italia coordina con l'Onu l'evacuazione di connazionali e funzionari stranieri. E' quanto si apprende da fonti Farnesina. Le Nazioni Unite hanno avviato un’evacuazione da Aleppo verso Damasco con un primo convoglio di auto - compresi mezzi con alcuni italiani a bordo - già in viaggio per uscire dalla città. Saranno, poi, seguiti da altri pullman Onu. L'ambasciata a Damasco è in contatto con il gruppo e riceverà i connazionali, in maggioranza con doppia cittadinanza. Una volta arrivati a Damasco si valuterà se la permanenza nella capitale o uno spostamento altrove. Un limitato numero di religiosi ha deciso di rimanere ad Aleppo, contando sui buoni rapporti stabiliti dai Francescani con tutte le comunità e Ravagnan è in contatto con loro. Vengono aiutati i religiosi che vogliono uscire e l'ambasciatore è anche in contatto con il vescovo, che sta bene ed è monitorato nella misura del possibile. "Seguo con attenzione gli sviluppi in Siria con particolare riguardo alla situazione ad Aleppo" scrive il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X. "L'Ambasciata dell'Italia in Siria sta fornendo assistenza ai nostri connazionali". Almeno 16 civili sono morti e 20 sono rimasti feriti in un raid aereo ad Aleppo, in Siria, che ha colpito veicoli civili. Lo denuncia l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo, precisando che si tratta probabilmente di un raid effettuato dai russi, alleati del leader siriano Bashar al-Assad, che ha colpito una zona della città conquistata dai gruppi armati protagonisti dell'offensiva lanciata mercoledì scorso. Un caccia russo ha lanciato tre missili contro un quartier generale militare situato alla periferia della città, nella zona rurale di Aleppo nord, in cui si trovava un gruppo dei membri della "Forza congiunta affiliata all'Esercito nazionale sostenuto dalla Turchia". I morti sono stati quattro. In seguito all'attacco, è stato distrutto il quartier generale e diversi veicoli militari, come precisato dalla stessa organizzazione, con sede a Londra. L'Iran afferma che "gruppi terroristici" hanno "attaccato" il consolato della Repubblica Islamica ad Aleppo, nel nord della Siria, teatro di un'offensiva di gruppi armati. Teheran, riporta l'iraniana Press Tv, "condanna con forza l'attacco da parte di gruppi terroristici all'edificio che ospita il suo consolato ad Aleppo". Il ministero degli Esteri di Teheran, alleata del leader siriano Bashar al-Assad, definisce "inaccettabile" qualsiasi attacco a sedi consolari. "Gli sviluppi pericolosi della situazione" in Siria sono stati al centro del colloquio telefonico tra i capi delle diplomazie di Russia e Turchia. E' quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri russo, dopo la notizia del colloquio telefonico tra Sergei Lavrov e Hakan Fidan, che "hanno espresso la forte preoccupazione per gli sviluppi pericolosi" in Siria, "in relazione all'escalation militare nelle province di Aleppo e Idlib". La Russia chiede, insieme all'Iran, "sforzi più attivi per stabilizzare la situazione in Siria e una rivalutazione complessiva urgente della situazione nel quadro del formato di Astana", rende noto il ministero degli Esteri a Mosca. Mosca e Teheran confermano "per l'integrità territoriale e la sovranità della Siria". Il processo negoziale di Astana, lanciato durante la guerra civile in Siria, prevede lo sforzo di mediazione di Russia, Turchia e Iran. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha insistito sulla "necessità di attenzione e coordinamento" tra Teheran e Mosca, alleate di Damasco, per "neutralizzare questo complotto pericoloso e far fronte alle azioni dei gruppi terroristici in Siria e nella regione". Il capo della diplomazia iraniana, Abbas Araghchi, sarà domani a Damasco per colloqui con i responsabili siriani e si sposterà successivamente ad Ankara per incontrare gli interlocutori turchi e parlare degli ultimi sviluppi. Lo riferiscono i media iraniani dopo la notizia del colloquio telefonico di Araghchi con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, incentrato sulla situazione in Siria. Teheran e Mosca sono alleate del leader siriano Bashar al-Assad e Iran, Russia e Turchia avviarono nel 2016 il processo di Astana per la Siria. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu verrà aggiornato dai responsabili dell'intelligence israeliana sugli ultimi sviluppi in Siria, in particolare sulla situazione ad Aleppo, e sulle implicazioni per la regione. Lo riferiscono i media israeliani. Il Jerusalem Post sottolinea come uno scenario riguardi il possibile spostamento di forze e armamenti dal Libano alla Siria - da parte degli Hezbollah libanesi, da sempre al fianco del leader siriano Bashar al-Assad - e come i timori si concentrino anche sul possibile trasferimento di armi da parte dell'Iran per sostenere Damasco. Secondo l'articolo del giornale israeliano, non sarebbe neanche esclusa l'adesione degli Houthi dello Yemen al fronte al fianco di Assad. “Dopo tre giorni di attacchi, le milizie cosiddette dell’opposizione hanno preso la città. Ora tutto tace. La città è come sospesa. E nessuno ci dice niente”. Lo testimonia a Fides l’arcivescovo maronita di Aleppo Joseph Tobji. “Dopo i combattimenti per ora non ci sono spargimenti di sangue, grazie a Dio. L’esercito è andato via da Aleppo e la città è ora in mano delle milizie dell’opposizione. Ci sono arrivate delle voci sull’arrivo delle truppe dell’esercito siriano ma di certo non c’è nulla. Stiamo vivendo nell’insicurezza", dice. “Per ora noi siamo tranquilli ma non sappiamo cosa accadrà. È come se tutta la città vivesse sospesa”, osserva ancora. L’arcivescovo Tobji racconta che l’offensiva dei gruppi armati “è arrivata a sorpresa. Non ci sono state avvisaglie. La vita qui stava riprendendo. La situazione era calma, ora però è tutto chiuso. Negozi, forni… Le persone non sanno come andare avanti, e non hanno fatto scorte. Nessuno ci aveva allertati”. La Francia "segue con attenzione gli sviluppi militari ad Aleppo", in Siria, e "fa appello a tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario e proteggere i civili". "Questi sviluppi - si legge in una nota del ministero degli Esteri - dimostrano la necessità, 13 anni dopo l'inizio della guerra civile siriana, di riprendere le riunioni del comitato costituzionale siriano, per arrivare finalmente a una soluzione politica in linea con la risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite".
(Adnkronos) - Sono 500 mila i precari della scuola italiana con più di 36 mesi di servizio. Se fossero dipendenti del privato sarebbero stati stabilizzati, mentre nella scuola pubblica sono abusati dallo Stato italiano con contratti più sfavorevoli rispetto al personale di ruolo per risparmi di bilancio. Risparmi che, in verità, da quando i legali Anief hanno denunciato in Europa la persistente violazione della direttiva europea sui contratti a termine, poi sono ammortizzati dai milioni di euro di risarcimenti disposti dai giudici: 30 milioni di euro soltanto a seguito dei ricorsi patrocinato dal giovane sindacato negli ultimi due anni. I lavoratori precari della scuola, di certo, oggi sono più tutelati di dieci anni fa, ma in Tribunale dove è disapplicato il diritto interno a favore di quello europeo: il merito è della sentenza Mascolo della Corte di Giustizia europea che ha aperto le porte per poter rivendicare le discriminazioni subite rispetto al personale di ruolo, il risarcimento sull'abuso dei contratti a termine, soprattutto nella scuola rispetto a tutto il pubblico impiego. Una sentenza storica, ottenuta il 26 novembre 2014 in Corte di giustizia europea, la prima di tante sentenze favorevoli ai supplenti vinte dall’anno successivo dagli avvocati Anief Walter Miceli, Fabio Ganci, Nicola Zampieri, Giovanni Rinaldi, Sergio Galleano, Vincenzo De Michele e da tutta la rete legale che opera per il giovane sindacato. “Da allora - spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - tutto è cambiato, almeno nelle aule dei tribunali italiani: negli ultimi dieci anni, infatti, la Corte costituzionale italiana e la Corte di Cassazione hanno riconosciuto diritti negati dalla legge e dal contratto in merito alla parità di trattamento tra personale precario e di ruolo e all'abuso dei contratti a termine”. I successi in Tribunale ottenuti dal sindacato autonomo sono tantissimi: dalla progressione di carriera con il riconoscimento degli scatti di anzianità al risarcimento fino a 24 mensilità per ogni anno di supplenza dopo i 36 mesi su posto vacante; dal salario accessorio con la retribuzione professionale docente e il contributo individuale per il personale Ata alla ricostruzione di carriera per intero del pre-ruolo senza il cosiddetto ‘raffreddamento’; dalla Carta dei docenti ai supplenti annuali e al termine delle attività didattiche al bonus mamme di decontribuzione fino a 3 mila euro annue; dalle ferie non godute e mai monetizzate fino alla retribuzione delle ore di formazione e oltre le 40 ore annuali. E si attende ora la pronuncia per il riconoscimento del servizio svolto presso la scuola paritaria. Va ricordato, a tal proposito, che il legislatore è dovuto intervenire recentemente per estendere la carta docenti ai supplenti annuali (legge 106/2023) e per raddoppiare l’indennizzo per mancata immissione in ruolo, conseguente al ricorso al giudice per ottenere 24 mensilità, quasi 40mila euro netti recuperati a seguito dell’abuso dei contatti a termine (legge 166/2024). E ciò mentre è stata deferita l’Italia alla Corte di Giustizia Ue per l’abuso dei contratti a termine intrapreso solo alcun giorni fa dalla Commissione Europea e che rende ancora più vergognoso il record di 250mila supplenze annuali che ogni anno sono sottoscritte a partire dal mese di settembre per coprire i posti liberi. “La nostra lotta contro la precarizzazione del rapporto di lavoro, la discriminazione, l'omissione contributiva rispetto all'effettivo stipendio spettante - dice ancora il presidente Pacifico - continuerà ancora, fino a quando lo Stato italiano non adeguerà la sua normativa a quella europea, con misure che evitino l'abuso dei contratti a tempo determinato e introducano il ‘doppio canale’ di reclutamento come misura di prevenzione con l’assunzione degli idonei dei concorsi e dei precari dalle graduatorie per le supplenze. Abbiamo restituito più di 30 milioni di euro in 20 mesi a 12 mila precari o già precari nei soli ultimi due anni: l’ultima sentenza favorevole è di poche ore fa, con il tribunale di Milano che ha riconosciuto a una ricorrente Anief oltre 10 mila euro di risarcimento per i giorni di ferie assegnati d'ufficio durante le vacanze e mai monetizzati. Come lei, almeno mezzo milione di lavoratori precari della scuola attendono ancora giustizia”. Il sindacato ricorda agli interessati che ricorrere in tribunale per ottenere il risarcimento è sempre possibile, bisogna però affrettarsi per interrompere in alcuni casi la prescrizione per la parte economica.
(Adnkronos) - “Con approccio interdisciplinare intendiamo un approccio al problema dei rischi naturali e antropici che incombono sulle comunità sociali, sul territorio, che combina diverse discipline. L'interdisciplinarietà è il fil rouge di questo progetto Return che è stato costruito per mettere insieme competenti su diverse discipline affinché integrassero i loro risultati scientifici con questo obiettivo comune”. Lo ha affermato Francesca Bozzano, del Dipartimento Scienze della Terra dell'Università La Sapienza di Roma, a margine dell'incontro di Bologna sul Progetto Return (Multi-Risk Science for Resilient Communities under a Changing Climate). “Nel nostro progetto le diverse discipline nei diversi gruppi tematici che si occupano di ciascuna delle tipologie di rischi naturali e antropici, hanno come obiettivo creare metodologie e procedure che puntino ad integrare insieme i prodotti che ciascuno crea”, ha concluso Bozzano.