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(Adnkronos) - "In questo periodo di malattia ho continuato a dipingere più che a fare musica. E mi ha aiutato moltissimo". Dopo due anni di allontanamento dalle scene per motivi di salute (nella primavera del 2022 gli è stato diagnosticato un tumore al polmone), Luca Carboni torna ad incontrare il pubblico nella doppia veste di cantautore e pittore. L'artista ha presentato oggi, 21 novembre, a Bologna 'Rio Ari O', la mostra che si tiene da domani al 9 febbraio al Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, con cui celebra i quarant'anni di carriera: nel 1984 uscì infatti il suo album d’esordio "...intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film" ma parallelamente, nello stesso periodo, Carboni cominciò a dedicarsi anche alla pittura. "La pittura - sottolinea Carboni - ha accompagnato tutti questi miei anni di musica come un diario di immagini e visioni: personale, intimo, privato, mai messo in mostra, fatta eccezione qualche disegno finito sulla copertina di dischi". Curata da Luca Beatrice, critico e curatore d’arte contemporanea, l'esposizione (ideata e prodotta da Elastica in collaborazione con il Settore Musei Civici Bologna | Museo internazionale e biblioteca della musica) celebra proprio la sinergia tra musica e arte visiva, mostrando un percorso creativo inedito e parallelo, ma spesso intrecciato a quello musicale, dato che molti album di Carboni si sono accompagnati ad una produzione fatta di disegni, schizzi e dipinti che raccontano il processo creativo dietro ogni brano, concerto o tour. Sono oltre una cinquantina le opere pittoriche esposte, tutte realizzate a partire dalla metà degli anni ‘80. "Nella pittura – dice Carboni - mi ispirano le donne, i colori piatti delle bandiere, i cartelli stradali, i portici e le chiese. Nella produzione di solito mi piace mescolare la tempera, i colori acrilici, le bombolette spray per la pittura di strada, il tutto applicato sempre su diversi tipi di supporto, a volte la tela classica ma anche legni di recupero, compensati vari e altri materiali come il ferro, il cartone, la carta da pacchi e da regalo". Ma non finiscono qui i piani del racconto: nello spazio mostre i visitatori potranno trovare esposti oggetti, copertine di dischi, testi inediti, appunti, memorie che partono proprio dal quel 1984 che ha segnato la data di inizio della carriera di Carboni. L’intento è quello di raccontare la storia nascosta, più che la dimensione pubblica dell’autore di Mare, mare e di tanti altri successi. La mostra è una sorta di dietro le quinte dove i block notes, gli appunti, i disegni e i quadri sono stati un percorso parallelo ma non disgiunto con i successi musicali. In quattro stanze più una wunderkammer di ingresso, Bologna Città Creativa della Musica Unesco, festeggia con questa mostra uno dei suoi artisti più rappresentativi e poliedrici. "In quarant’anni di carriera – afferma Luca Beatrice - Luca Carboni ha pubblicato dodici album in studio, un live e diverse raccolte. Ma nel frattempo ha coltivato altro, magari in solitudine o appartato: ha disegnato, dipinto, realizzato opere installative, raccolto immagini, perché nel suo percorso arte e musica sono andate insieme, l’una ispirava l’altra, l’una aiutava l’altra". Una parte nascosta, un percorso parallelo intimo e personale, sperimentale, quasi mai raccontata se non in alcuni rari momenti in cui Luca ha utilizzato disegni per copertine di album, immagini per proiezioni in alcuni tour e una raccolta di schizzi nel libro “Autoritratto” del 2004. Una parte che, come le canzoni, ha dentro, in modo profondo, la sua città, Bologna, le piazze, le strade, le chiese, figure femminili ispirate alle forme e alle linee dei portici. Non può, ovviamente, mancare la musica nella mostra di uno dei cantanti che hanno segnato maggiormente la storia della canzone italiana. Per questo, la sala finale del percorso espositivo sorprenderà il visitatore con un sound design che include canzoni, inediti, audio rubati in studio, il tutto accompagnato da immagini e video clip, in un allestimento dall’atmosfera pop. Infine, il centralissimo Portico del Pavaglione, in via dell’Archiginnasio, accoglierà una sorta di ghost track della mostra dall’8 gennaio 2025: sono gli autoritratti di Carboni stampati su larga scala e appesi alle chiavi di ferro degli archi del portico. La mostra sarà completata da un programma di incontri pubblici che vedranno per protagonisti, oltre allo stesso Carboni, altri artisti che sono stati suoi compagni di viaggio. 'Rio Ari O incontri' è infatti il ciclo di conversazioni che si terranno nel periodo della mostra, sempre presso la Sala Eventi del Museo: tre appuntamenti pubblici con l’artista e ogni volta un ospite diverso. Si comincia il 28 novembre alle 18.30 insieme a Giorgio Diritti per 'Dai Teobaldi rock al David di Donatello'. Una maestosa storia di cinema, teatro e rock parrocchiale, modera la giornalista Emanuela Giampaoli. Poi appuntamento il 19 dicembre alle 18.30 insieme al curatore Luca Beatrice per 'Il racconto della mostra Rio Ari O'. Un grande viaggio tra musica e arte. Infine il 16 gennaio 2025, sempre alle ore 18.30, l'ultimo incontro con un ospite che non è ancora stato svelato.
(Adnkronos) - Prende il via oggi il progetto 'Pasta masterclass', un’iniziativa promossa da Academia Barilla e realizzata in collaborazione con Cfp del Consorzio Sir e Trattoria Solidale, il primo ristorante didattico di Milano, che unisce l’alta qualità gastronomica all’impegno sociale. Un progetto inclusivo, dedicato ai giovani in situazioni di fragilità, che il Gruppo Barilla ha scelto di sostenere e riflette il suo impegno costante per promuovere diversità e inclusione. La Trattoria Solidale è un modello innovativo di ristorazione inclusiva e sostenibile: oltre a privilegiare materie prime di alta qualità, molte delle quali a km zero, impiega persone con fragilità psichiche, fisiche e sensoriali, insieme a individui provenienti da percorsi di reinserimento sociale. Durante la settimana, la cucina e gli spazi della Trattoria Solidale diventano un laboratorio didattico dove gli allievi del Centro di formazione professionale del Consorzio Sir, consorzio di cooperative sociali specializzate nei servizi alla persona, guidati da docenti-chef, possono apprendere e mettere in pratica la professione. Nel fine settimana, invece, la Trattoria apre al pubblico, offrendo l’opportunità a chi ha completato il percorso formativo di lavorare, con regolare contratto, sia nella brigata di cucina che nel servizio in sala. “Desidero esprimere - afferma Andrea Pellegata, direttore del Centro di formazione professionale del Consorzio SiR - un profondo ringraziamento al Gruppo Barilla e ad Academia Barilla per il sostegno straordinario che stanno offrendo con il progetto ‘Pasta Masterclass’. Questa collaborazione è un esempio concreto di come si possano unire eccellenza gastronomica e impegno sociale, contribuendo a creare opportunità di crescita per i giovani con fragilità. Iniziative come questa dimostrano che l’inclusione e la solidarietà non sono solo valori, ma azioni tangibili che trasformano vite e costruiscono un futuro migliore”. E' proprio in questo contesto che Academia Barilla, hub culinario del Gruppo Barilla, da sempre impegnata nella promozione della cultura gastronomica italiana, con il coinvolgimento del suo chef Marcello Zaccaria, guiderà i partecipanti di 'pasta masterclass' in un viaggio alla scoperta dell’identità italiana attraverso la pasta in tutte le sue varietà, esplorando le profonde connessioni tra tradizione culinaria e territorio. Ci sarà naturalmente una parte teorica sulla pasta: come nasce la selezione delle migliori semole, il processo produttivo dall’impasto all’essiccazione, i segreti e le differenze delle trafilature e così via. E, dalla teoria alla pratica, Chef Zaccaria mostrerà ai ragazzi i segreti dell’abbinamento perfetto tra formati di pasta e condimento che, ne valorizza struttura e palatabilità, condividendo tecniche e segreti per creare abbinamenti autentici e di alta qualità. Secondo Barilla Group “Pasta Masterclass vuole avvicinare giovani in situazioni di fragilità al mondo delle professioni food, dove serve personale preparato e qualificato. La collaborazione con Trattoria Solidale e il Cfp unisce la formazione e il lavoro con l’inclusione e la solidarietà. Diamo ai ragazzi l’opportunità di conoscere da vicino l’arte pastaria e il nostro saper fare, ma soprattutto vogliamo arricchire, attraverso la formazione, le loro competenze professionali e personali”. Con questo spirito, il percorso formativo avrà un ulteriore momento di condivisione e formazione al termine dell’anno accademico: una visita esclusiva al pastificio Barilla di Parma. Questa esperienza offrirà ai partecipanti un’occasione unica per conoscere il processo di produzione della pasta e del suo design, e per comprendere il valore e le opportunità del settore alimentare. La visita sarà una tappa importante per motivare i ragazzi a proseguire gli studi e considerare una carriera nel Food, valorizzando le competenze specialistiche acquisite e aprendo nuove prospettive professionali. Il progetto 'Pasta Masterclass', ideato da Felice D’Elia, del Gruppo Barilla, rappresenta un nuovo passo nell’impegno di Barilla verso diversità, uguaglianza e inclusione, valori fondamentali che l'azienda integra nel proprio modello di crescita e nel modo di fare impresa, sia all'interno dell'ambiente di lavoro che all'esterno. Molte delle iniziative del Gruppo Barilla in ambito D&I partono dal basso e sono sostenute dagli Employee Resource Group (ERG), gruppi di persone Barilla che si offrono come volontari organizzati in tutto il mondo, con l'obiettivo di favorire una cultura aziendale ancora più inclusiva e di dare impulso al cambiamento. Attualmente, Barilla conta 17 erg attivi guidati da dipendenti che coinvolgono attivamente quasi 2.000 persone in numerose iniziative DE&I, tra cui 'ThisAbility', un’iniziativa creata per promuovere l’inclusione sul posto di lavoro e valorizzare le persone con abilità diverse, offrendo loro un ambiente che incoraggia la crescita personale e professionale, che nel 2023, ha ricevuto il Premio Aretè. Barilla ha inoltre collaborato nel 2018 con Hackability, un’organizzazione non profit specializzata in design e tecnologie a impatto sociale. Questa partnership ha dato vita a Hackability@Barilla, una competizione che ha riunito maker e persone con esigenze specifiche per progettare soluzioni innovative, come packaging migliorato e strumenti di cucina inclusivi. Le fasi cruciali dell'iniziativa si sono svolte nella sede centrale del Gruppo di Parma, con lo scopo di trovare soluzioni adatte per persone con disabilità, degli anziani e in generale di chi ha bisogni speciali. Anche i plant di Barilla dislocati su tutto il territorio italiano e le sedi estere rinnovano quotidianamente il loro impegno per le comunità in cui operano. In Italia, per esempio, il pastificio Barilla di Foggia collabora da oltre un anno con l’associazione IFun, offrendo un prezioso supporto alle famiglie di bambini e ragazzi autistici della zona, attraverso visite e attività ludiche all’interno dello stabilimento e la donazione di un pulmino attrezzato per il trasporto di persone con disabilità. Mentre i plant di Castiglione delle Stiviere e di Novara, rispettivamente nel 2023 e 2024, hanno donato ambulanze alla Croce Rossa locale, affiancando le regolari donazioni di prodotti a organizzazioni accreditate per sostenere le comunità e i più bisognosi. Inoltre, Barilla anche quest’anno è partner dei WEmbrace Awards 2024, il Charity Gala ideato dalla campionessa paralimpica Bebe Vio e dall’associazione Art4sport, che promuove inclusione e diversità attraverso storie ispiratrici. L’evento, che segue l’iniziativa WEmbrace Sport, celebra lo sport integrato ad altissimo livello tecnico con la partecipazione di campioni Olimpici e Paralimpici. La collaborazione di Barilla con Bebe Vio e Art4sport, avviata negli anni per supportare iniziative come i WEmbrace Games, conferma l’impegno del Gruppo nella promozione di inclusione e benessere. Academia Barilla è il centro culinario del Gruppo Barilla dedicato alla promozione della Cultura Gastronomica Italiana, con la pasta come suo principale ambasciatore. Academia Barilla è guidata da un unico obiettivo: far vivere il cibo come espressione di cultura e non solo come un'esperienza sensoriale o alimentare. Fondata nel 2004 a Parma, Città Creativa della Gastronomia Unesco, la struttura ospita 18 stazioni di cucina, spazi multifunzionali, un auditorium con una cucina centrale, oltre a un Centro di Collaborazione con i Clienti multimediale dotato di tecnologie avanzate. Chef professionisti, appassionati di cucina e gastronomi trovano in Academia il luogo per esprimersi e condividere conoscenze ed esperienze. La Biblioteca gastronomica è il cuore culturale di Academia Barilla; uno strumento eccezionale di conoscenza sull'evoluzione della gastronomia e del gusto, una collezione di oltre 15.000 volumi (il più antico risale al XVI secolo) e 30 periodici, alcuni molto rari. La collezione è completata da una straordinaria selezione di oltre 5.000 menu storici. Inoltre, Academia Barilla si fa promotrice di The book of pasta, un volume pubblicato in collaborazione con ’editore internazionale Phaidon, che celebra la pasta in tutte le sue forme, raccogliendo oltre 150 ricette che spaziano dai grandi classici della tradizione italiana alle interpretazioni più innovative. Un omaggio al simbolo della cucina italiana, che mostra l’innovazione di Academia Barilla raccontando l’ingrediente simbolo della tradizione culinaria italiana per ogni occasione: la pasta.
(Adnkronos) - "Abbiamo aggiornato i numeri delle wave precedenti in questo terzo rapporto, in particolare l’aspetto delle modifiche che vengono ad impattare l’agricoltura dal punto di vista dei cambiamenti climatici". A dirlo Paolo Tassani, presidente di Agrofarma-Federchimica, durante la presentazione del report dell’Osservatorio Agrofarma presso Palazzo Ripetta a Roma. "Il 2023 e 2024 - ha spiegato - sono stati anni molto particolari dal punto di vista climatico, le piante, come organismi viventi, hanno subito lo stesso impatto che abbiamo subito noi uomini. Di conseguenza l’industria si è attivata per mettere a disposizione soluzioni che permettano alle piante di rispondere in maniera adeguata a questi stress esattamente come accade per gli altri organismi viventi". "Dovremmo adeguarci - ha aggiunto - ad una consuetudine di cambiamento e a leggere in maniera rapida questi avvenimenti, utilizzare in maniera importante le previsioni e adottare le misure di mitigazione come l’utilizzo di sostanze che assumono una funzione antistress come protezione dal calore, protezione dall’accesso o mancanza di acqua. Così come l’innovazione nella messa a punto degli agrofarmaci, si parla di investimenti per 10 miliardi di euro nell’industria entro il 2030, perché i cambiamenti climatici si portano anche un cambiamento delle avversità che vanno a colpire le piante. Un po’ il gioco del ladro e della guardia in cui dobbiamo mettere in atto sempre nuove strategie per prevenire che i furti di produzione avvengano”.