(Adnkronos) - Il self-care, utilizzando l'espressione dell'Organizzazione mondiale della sanità, è "tutto quello che ciascuno di noi può fare per prendersi cura della propria salute. Visto così è un mondo estremamente ampio e variegato" a cui appartengono prodotti come "il farmaco da banco che non richiede prescrizione medica (Otc), gli integratori alimentari, i supplementi e tutti i prodotti che si prendono cura della salute, come i prodotti per l'igiene orale. E' un mercato che in Italia vale circa 7,5 miliardi di euro, in crescita, e che ha preso sempre più piede e importanza dopo la pandemia. Dal punto di vista economico, solo l'utilizzo dei farmaci da banco genera un risparmio di circa 5 miliardi di euro all'anno per il sistema sanitario italiano. Questo grazie a circa 137 milioni di disturbi minori autogestiti dai cittadini con il supporto di prodotti che hanno così evitato inutili accessi ai servizi medici di base o al pronto soccorso". Così Davide Fanelli, General Manager Southern Europe, Haleon, all'Adnkronos Salute, spiega il ruolo del settore il cui valore va al di là di quello economico. (VIDEO) "Il self-care presenta numerosi vantaggi sia diretti che indiretti - continua Fanelli - Dal punto di vista diretto, una buona salute individuale contribuisce a una società più produttiva e sostenibile: una persona sana, infatti, può partecipare attivamente alla vita sociale e lavorativa, supportando anche la propria famiglia. Al contrario, una persona malata comporta costi elevati per il sistema sanitario e una riduzione del benessere collettivo. Un ulteriore vantaggio - illustra - è legato alla sostenibilità del sistema sanitario. In un contesto caratterizzato dall'invecchiamento della popolazione, dalla diffusione delle malattie croniche e dalla carenza di personale sanitario, il self-care può alleggerire la pressione sul sistema, consentendo una gestione autonoma delle problematiche minori e alla prevenzione di possibili peggioramenti. Tuttavia, questo richiede un cambio di paradigma, considerando che oggi solo il 2% delle risorse sanitarie è destinato alla prevenzione, mentre il 98% è focalizzato sulla cura delle patologie. Un maggiore investimento sulla prevenzione - rimarca - potrebbe evitare l'insorgenza di molte malattie o consentirne una gestione precoce, migliorando così la qualità della vita e riducendo i costi complessivi per il sistema sanitario". Haleon "è leader mondiale nel settore del self-care e opera per sviluppare soluzioni che rispondano ai bisogni delle persone, con un'attenzione particolare anche agli aspetti sociali - sottolinea il general manager - Uno dei focus principali dell'azienda è lo studio delle dinamiche che influenzano la salute della popolazione. Ad esempio, ha sviluppato strumenti come Haleon Pain Index, per monitorare l'evoluzione delle problematiche legate al dolore e al suo impatto sulla qualità della vita dei cittadini, e un indice di inclusività, che valuta l'accessibilità ai sistemi sanitari a livello globale". In Italia "l'obiettivo principale - chiarisce Fanelli - è rendere il sistema salute più accessibile e sostenibile, promuovendo la diffusione del self-care attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori del settore, tra cui istituzioni, farmacie e pazienti. Un altro pilastro è l'utilizzo della capillare rete di farmacie italiane, accessibili 7 giorni su 7, per portare il self-care nella quotidianità delle persone. La mia priorità, in linea con la visione aziendale - conclude - è mettere le persone al centro. La nostra missione, espressa nella frase 'Deliver better health with humanity', si concentra sul comprendere le esigenze della popolazione e sviluppare prodotti e servizi per rispondere a queste necessità. Questo approccio umanistico è il cuore della strategia, sia in Italia che nel resto del mondo".
(Adnkronos) - L’economia italiana è fatta da piccole e micro imprese, per questo “difendiamo in tutti i modi gli artigiani, ne rappresentano una parte importante. L’artigianato è un mestiere che spero tanti giovani vogliano seguire”. Lo ha detto il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, a margine dell’inaugurazione della Fiera dell’Artigianato. “C’è questa proposta - ha aggiunto il ministro - di questo disegno di legge sulle botteghe storiche e artigiane a cui vogliamo dare vantaggi competitivi. Sono un parte essenziale di quello che rappresenta la nostra nazione, il made in Italy e i nostri valori”. La Fiera dell'Artigianato è la più importante manifestazione del settore “a livello mondiale. Ringrazio tutti gli espositori", ha detto il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, durante il suo intervento all'inaugurazione dell'Artigiano in Fiera di quest’anno, in corso a Milano. La fiera registra "numeri molto importanti". Il ministro ha poi ricordato come le fiere siano “elemento fondamentale per il turismo".
(Adnkronos) - Rispetto a boomer e generazione X, hanno una radicata cultura sugli aspetti centrali della sostenibilità come natura, clima e ambiente e sulla necessità di un atteggiamento proattivo delle persone, con parole come riciclo, riutilizzo, risparmio ecc…, ma si trovano spesso a dover fare scelte obbligate dalla necessità o semplicemente dalla volontà di non fare rinunce. Sono i futuri protagonisti del 2030, una platea censita da Istat in oltre 11,5 milioni di cittadini italiani, i 16-34enni interpellati dalla ricerca di Eikon Strategic Consulting Italia dal titolo ‘Giovani e sostenibilità sociale’ e si collocano tra millennials e (soprattutto) GenZ. La presentazione della ricerca è l’evento di apertura della Social Sustainability Week, in programma a Roma, dal 2 al 6 dicembre. “La Social Sustainability Week nasce per costruire una comunità di pensiero e di pratica tra leadership visionarie e organizzazioni impegnate nella sostenibilità sociale. Una settimana ogni anno per fare network e cambiare le regole del gioco, usando il fattore ‘S’ come strategia trainante”, afferma Cristina Cenci, Senior Partner di Eikon Strategic Consulting Italia. La ricerca è stata oggi al centro del dibattito, al quale hanno partecipato Paola Ansuini, direttore della Comunicazione-Tutela clientela e educazione finanziaria di Banca d'Italia, Enrico Giovannini, direttore scientifico AsviS, Francesco Sinopoli, presidente della Fondazione Di Vittorio, Patrizia Lombardi, presidente del comitato coordinamento Rete Università Sostenibili, Giorgio Grani, vicepresidente dei Giovani di Confagricoltura - Anga, Dario Scalia, vicepresidente dei Giovani Imprenditori Confcommercio - Imprese per l'Italia e Riccardo Porta, presidente dei Giovani imprenditori Confartigianato. “Quest’anno abbiamo voluto interpellare i Generazione 2030 - spiega Enrico Pozzi, Ceo di Eikon Strategic Consulting Italia - perché dalle precedenti rilevazioni avevamo colto alcuni tratti distintivi di questi giovani rispetto alla sostenibilità e agli obiettivi dell’Agenda 2030. Scuola, università e social media tornano spesso su questi temi ma i ragazzi li interpretano o li applicano spesso in maniera originale. E colpisce il fatto che nelle loro risposte non venga mai menzionata l’Europa e il Green Deal. L’indagine 2024 ‘Giovani e sostenibilità sociale’ vuole capire se e quanto attraverso la Sostenibilità Sociale i protagonisti del futuro del nostro Paese si sentano autentici attori-chiave del cambiamento delle proprie vite e del mondo che li circonda”. La ricerca conferma, infatti, che il 78% conosce Agenda 2030, 64% dei giovani ha sentito parlare di sostenibilità sociale e il 65% si sente molto coinvolto mentre ritiene che aziende (47%) e istituzioni lo siano molto meno (38%). Poi, entrando nel dettaglio, un giovane su 4 non sa spiegare la sostenibilità sociale e quasi 9 su 10 (86%) non ha mai sentito parlare dell’acronimo Environmental, Social, Governance. Ma pur apprezzando l’impegno per smart working e lavoro flessibile (53%), il campione crede (78%) che le istituzioni non si impegnino nella promozione dell’occupazione giovanile e le aziende (67% dei giovani che lavorano) siano poco attente al benessere psico-fisico delle persone. Anche se nella scelta dell’azienda a pesare di più sono sempre la retribuzione (47%) e il contratto stabile (41%). Sempre in materia di lavoro, per il 59% di chi lavora, le donne sono discriminate professionalmente quando diventano madri. E proprio l’attenzione verso i giovani e la visione delle aziende risulta fondamentale per attrarre i talenti, valorizzare la sostenibilità sociale, come hanno raccontato in occasione dell’evento di presentazione alcuni dei rappresentanti delle organizzazioni partner della Social Sustainability Week: Stefano De Vita, responsible Gaming&Global Research Director di Sisal, Andreana Esposito, responsabile Sviluppo Sostenibile del Gruppo Poste Italiane, Anna Maria Morrone, responsabile Organization&People Development del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e Michelangelo Suigo, External Relations Communication&Sustainability Director di Inwit. Tra i partner anche Edison. “Gli under 34 già occupati - osserva Paola Aragno, Vice President Eikon Strategic Consulting Italia - hanno un’idea ben precisa di ciò che vogliono: ritengono fondamentale il work life balance e quasi il 70% chiede con forza alle aziende di mettere al centro il benessere psico-fisico delle persone. Non sono disposti a scendere a compromessi sugli aspetti contrattuali e il 67% giudica inappropriato il ricorso a stage e contratti a termine. Abbastanza buono il giudizio sulle misure a supporto della genitorialità messe in campo dalle organizzazioni, attenzione però a quel 60% che ritiene che le donne siano discriminate professionalmente quando diventano madri”. Colpiscono le risposte sulla transizione energetica, il 56% dei giovani vede il nucleare ‘molto’ o ‘abbastanza’ una valida scelta green, e sull’intelligenza artificiale, con un atteggiamento molto equilibrato: 8 giovani su 10 invitano alla prudenza. Alcune risposte denotano un forte pragmatismo dovuto in parte a disponibilità economiche, come ha di recente confermato Istat sulle retribuzioni di Under 35, e dall’altra da logiche di praticità o comodità che prevalgono su quelle di tutela ambientale o sociale. Il 75% degli intervistati, ad esempio, non considera la sostenibilità negli spostamenti quotidiani ma si fa guidare da rapidità e comodità. Gli acquisti sono guidati più dall’economicità dei prodotti che dalla sostenibilità dell’azienda che li produce e/o commercializza. Al prezzo si guarda meno con l’alimentazione: il 76% non approva il consumo di cibi pronti e l’uso dei delivery. E il futuro non è molto roseo: solo il 37% intravede più opportunità rispetto ai genitori. Stessa percentuale di chi crede nella meritocrazia, puntando sulle proprie capacità mentre il 13% ritiene centrale anche il ruolo della fortuna. Ma il 22% dice di resistere a fatica, identificandosi in un albero, pur carico di frutti, piegato dal vento. Il 23% sceglie la sterile immagine in bianco e nero di un albero isolato che sta perdendo le sue foglie e il 17% sceglie la negazione fiabesca e onirica del problema del ‘chi sono’ (albero centrato e colorato carico di frutti). Nelle associazioni spontanee degli intervistati, temi di ampio respiro come economia, lavoro, clima, inquinamento, guerra, sanità, povertà, crisi e disoccupazione dominano l’orizzonte delle incertezze. A livello personale, invece, trovano spazio preoccupazioni più intime: la casa, i figli, la famiglia, l’amore, la libertà, la felicità, e la paura della solitudine. Il futuro non appare lontano, appesantito da timori concreti e tangibili, in cui l’insicurezza economica è il filo conduttore (dallo stipendio alla pensione). Particolarmente significativa è la paura per la salute, considerata la giovane età del campione. La Social Sustainability Week proseguirà all’Università di Roma La Sapienza con il 'Rewriters fest.' dove si ritrovano per fare rete organizzazioni, influencer, società civile, imprenditori, aziende, artisti, intellettuali, professionisti, stakeholder, opinion leader, giornalisti e istituzioni per un focus point sul game-changing. La ricerca ha coinvolto un campione nazionale rappresentativo di 2000 persone, tra i 16 e i 34 anni, e ha rilevato la conoscenza e la percezione della sostenibilità e il coinvolgimento del campione in 9 su 17 Obiettivi Sdgs 2030.