(Adnkronos) - La ginnasta brasiliana Rebeca Andrade, campionessa olimpica al corpo libero a Parigi 2024, ha elogiato il coraggio della sua rivale nella disciplina, la statunitense Simone Biles, una "guerriera", dopo la decisione di ritirarsi dai Giochi di Tokyo 2021 a causa di un blocco mentale. Ha affermato che abbandonare la competizione olimpica "è molto difficile", perché ci si prepara per questo evento "tutta la vita". "Non sapevo cosa stesse succedendo in quel momento. E' stato molto difficile per lei, ma ha dimostrato una grande forza. E' una guerriera, soprattutto coraggiosa. Lasciare i Giochi è molto difficile. Ci prepariamo a questo per tutta la vita", ha detto la brasiliana durante una tavola rotonda al Palazzo de Cibeles a Madrid, nell'ambito dei Laureus Awards 2025, dove è candidata come 'ritorno dell'anno'. Andrade, che ha vinto quattro medaglie ai Giochi di Parigi 2024 e che ha partecipato alla tavola rotondo con l'atleta svedese Mondo Duplantis e dall'ex ginnasta Nadia Comaneci, ha sottolineato la "capacità di superare" di Biles a Tokyo. "Se qualcosa non va come previsto, è complicato. Arrendersi è molto difficile. Poi ci sono i giornalisti, i tifosi, le domande...", ha commentato la pressione a cui era sottoposta l'americana. "Non è stato facile. Non posso dire di aver mai provato una sensazione simile, ma ero preoccupata. Lei è un'atleta e una persona fantastica, molto forte. È un'ispirazione per tutti", ha aggiunto parlando della sua più grande rivale. Vorrei competere con lei ancora per molto tempo, perché penso che noi due, quando siamo insieme, gareggiamo davvero bene". Andrade ha superato Biles per la prima volta a Parigi, conquistando la medaglia d'oro al corpo libero, in una prestazione "storica", con "tre donne di colore di paesi diversi" sul podio. "Salire sul podio olimpico mi rende così orgogliosa. Vedere la mia squadra emozionata, vedere la mia bandiera, sentire l'inno nazionale... mi fa ancora venire la pelle d'oca. Nel mio Paese, mi trattano come una di famiglia; ne sono così orgogliosa", ha detto. La brasiliana ha quindi sostenuto che la sua più grande ispirazione è il suo stesso team di allenatori. "Non riesco a pensare a una sola persona o a un'unica atleta. Per tutta la vita ho dovuto superare ostacoli. Traggo ispirazione dalle ragazze della mia squadra; imparo ogni giorno. Anche se ho avuto momenti difficili, è il fatto che hanno creduto in me, nella persona che ero. Ogni giorno, che abbia dubbi o dolori, mi fido di loro, perché loro si fidano di me", ha detto. "Comaneci è un grande modello nello sport, non solo per le ginnaste. E vorrei anche conoscere Sabalenka; è molto talentuosa, divertente, premurosa e coinvolgente. È sempre fantastico poter ammirare qualcuno e vedere in un'altra persona tratti che anche tu possiedi", ha aggiunto parlando di alcuni dei suoi idoli. Infine, Andrade ha ricordato i suoi infortuni al legamento crociato, tre in quattro anni, e ha confessato che la prima volta, nel giugno 2015, aveva pensato di abbandonare la ginnastica, ma la sua famiglia l'aveva esortata a continuare a perseguire il suo sogno. "Mia madre non me l'ha permesso. Mia madre mi ha parlato e mi ha detto: "Sai, ti arrendi solo per paura, devi continuare. Devi provarci. Devi andare in palestra". E non mi ha lasciato mollare. Mi ha anche detto: "Se non ce la fai, va bene. Andrà tutto bene. Hai ancora la tua casa. Hai ancora la tua famiglia". "Nel 2019, quando ho subito il mio terzo infortunio, ho avuto un attacco d'ansia. Ho trovato una forza dentro di me. È stato allora che ho scoperto di aver bisogno di aiuto, ma non ce l'avevo. Ho capito quanto forte potessi essere mentalmente per raggiungere la migliore forma fisica possibile. Anche il mio allenatore mi è stato di grande supporto", ha ricordato. Ha anche rivelato un episodio chiave della sua carriera nel campo emotivo, insieme alla sua migliore amica. "Pregavo, avevo bisogno di un abbraccio, lei dormiva, poi ha aperto gli occhi e mi ha abbracciata, è stato l'abbraccio più bello del mio viaggio, poi ho pensato di tornare, ero pronta ad allenarmi. "Ho detto ok, torno, ho chiamato il mio coach e gli ho detto: "Sì, sono pronto ad allenarmi. Sono pronta a tornare". Perché so che le persone intorno a me sono state quelle che mi hanno aiutato perché credevano in me al 100%. Credevano in me come persona. Credevano nei miei sogni. Credevano nel mio talento, nel mio potenziale. In pratica, credevano in chi sono, e ne avevo bisogno. Avevo bisogno di tutte queste persone intorno a me per ottenere risultati. Il 2019 è stato un momento chiave della mia vita, sto ancora andando forte", ha concluso. Nadia Comaneci, ginnasta pluripremiata e membro di lunga data della Laureus Academy ed è uno dei giudici elettivi per gli Awards. "È una sfida scegliere tra così tante leggende dello sport", ha riconosciuto e poi parlando della ginnasta brasiliana Rebeca Andrade ha aggiunto. "È arrivata in Oklahoma quando aveva dieci anni e avevo già detto a mio marito che sarebbe diventata una ragazza fantastica. Lo sport ha i suoi aspetti difficili, e aver continuato a praticarlo è fonte d'ispirazione per molte ragazze", ha detto parlando della campionessa brasiliana sudamericana, che è riuscita a continuare ad allenarsi ai massimi livelli nonostante tre gravi infortuni al ginocchio.
(Adnkronos) - Valorizzazione del patrimonio costruito. Questo il tema centrale dei lavori della seconda Giornata nazionale dell’Ingegneria Economica, evento organizzato dal Consiglio nazionale degli ingegneri con Ance che ha visto come focus principale lo sviluppo del Partenariato pubblico privato. Le sessioni di lavoro sono state precedute dalla presentazione, da parte della consigliera del Cni Ippolita Chiarolini, di una indagine realizzata dal Centro studi Cni sulla presenza degli ingegneri nei ruoli apicali. Gli ingegneri italiani inquadrati con un ruolo di dirigente o di quadro direttivo/apicale sono l’87% uomini, il 13% donne. Appartengono per il 40,4% alla fascia di età 46-55 anni, per il 30,7% alla fascia 56-65. Il 61,2% di loro assume il ruolo di direttore tecnico, il 21,6% quello di direttore generale, il 16,1% dirige le attività di ricerca, sviluppo e progettazione. Significativo il fatto che il 10,5% di questi ingegneri dirige la pianificazione strategica. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, il 27% degli ingegneri manager è attivo nel Nord-Ovest, il 26,2% nel Sud e nelle isole, il 24 nel Centro, il 22,2% nel Nord-Est, 0,6% all’estero. Le regioni leader sono la Lombardia e il Lazio, con rispettivamente il 16,7% e il 12,4% del totale degli ingegneri manager. Relativamente ai singoli settori, il 28,8% è rappresentato da ingegneri civili, il 15% da ingegneri meccanici, il 10,7% da ingegneri elettronici. Il 98,7% di loro è iscritto all’Albo: il 51,6% nella sezione civile-ambientale, il 37,2% nella sezione ingegneria industriale, l’11,1% nella sezione ingegneria dell’informazione. Interessante notare le motivazioni che spingono questi ingegneri manager ad iscriversi all’Albo: il 38,2% lo fa perché l’iscrizione è necessaria per l’esercizio dell’attività lavorativa, il 35,6% per mantenere il titolo di “ingegnere”, il 32,9% per senso di appartenenza alla categoria. “Gli ingegneri che hanno risposto al sondaggio - ha affermato Ippolita Chiarolini, consigliera del Cni, commentando questi dati - mostrano di avere in grande considerazione l’Albo e l’Ordine professionale ma chiedono ad esso un forte supporto in termini di formazione dedicata, soprattutto per tutti quei settori diversi da quello civile, con particolare riferimento a quelli emergenti. Interessante rilevare che il 10% degli intervistati ricoprono ruoli nella pianificazione strategica”. I lavori, moderati dalla stessa Chiarolini e da Remo Chiodi, componente del gruppo tematico PPP del Cni, hanno quindi affrontato l’argomento del giorno: la valorizzazione del patrimonio del costruito nel nostro paese in relazione ai bisogni emergenti. Stefano Betti (vice presidente di Ance) ha dichiarato: “Serve una normativa adeguata alle trasformazioni delle città, dove nel 2050 vivrà il 75% della popolazione. Riscriviamo regole urbanistiche e edilizie obsolete per garantire un dialogo trasparente tra operatori, cittadini e pubblica amministrazione”. Gabriele Buia (presidente Unione Parmense degli Industriali) ha definito uno degli scopi del Ppp. “L’obiettivo - ha detto - deve essere quello di dare una casa agli italiani. Occorrono iniziative di housing sociale e studentati attraverso operazioni immobiliari con garanzia dello stato, risolvendo così molte criticità e tensioni sociali. Naturalmente è fondamentale la sostenibilità degli investimenti che è realizzabile anche attraverso accordi operativi”. Sono intervenuti anche Guglielmo Calabresi (responsabile Fondo Sviluppo Cdp real asset SGR) che ha illustrato il caso di Manifattura Tabacchi di Firenze e Isabella Di Marsico (Agenzia del demanio) che ha parlato del caso di Tor Vergata. Nella seconda sessione è stato approfondito il ruolo dell’Intelligenza Artificiale, attraverso il racconto e testimonianze relativi a casi concreti, con messa in evidenza dei punti di forza e quelli di debolezza. Hanno partecipato a questo confronto Valter Quercioli (presidente Federmanager), Francesco Visconti (head of Ai solutions Mangrovia), Paola Russillo (dirigente Ministero della Giustizia - direttore tecnologie e pmi Italy Cic board member), Giovanni Gambaro (Rina global executive ai technology strategy director) e Cinzia Pica (head of Rina consulting digital transformation). A Massimo Angelo Deldossi (vice presidente Ance) sono state affidate le conclusioni dei lavori: “Quest’iniziativa ha consentito di rafforzare il legame tra due mondi, quello finanziario e quello tecnico. Uniti per garantire sostenibilità e sicurezza dei progetti e utilizzare al meglio le opportunità della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale, valorizzando le competenze della filiera”.
(Adnkronos) - Il Gruppo Davines, azienda attiva nel settore della cosmetica professionale, B Corp dal 2016, rinnova il suo impegno per incentivare le pratiche agroecologiche e lancia, in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, la seconda edizione del 'The Good Farmer Award'. L’iniziativa è la prima in Italia che premia gli agricoltori che abbiano avviato progetti ispirati ai principi fondamentali dell’agricoltura biologica rigenerativa e dell’agroecologia. Anche quest’anno il Premio è dedicato ai giovani agricoltori under 35 che potranno candidare il proprio progetto dal 3 aprile al 16 giugno 2025 sul sito https://davinesgroup.com/il-nostro-impatto/percorsi/the-good-farmer-award. L’obiettivo è di contribuire alla diffusione di una nuova cultura di produzione agricola, che sostenga la transizione ecologica delle filiere agroalimentari. La Giuria del Premio selezionerà i due progetti più innovativi e avanzati e i due vincitori riceveranno dal Gruppo Davines 10.000 euro ciascuno per l’acquisto del materiale e per interventi finalizzati a migliorare e sviluppare le pratiche agroecologiche già avviate. La cerimonia di premiazione si terrà tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre 2025 al Davines Group Village di Parma. Requisiti necessari per accedere al bando sono l’avere una certificazione biologica in corso di validità e applicare i principi dell’agricoltura biologica rigenerativa e dell’agroecologia. In particolare i giovani agricoltori coinvolti e le loro aziende agricole dovranno dimostrare di utilizzare almeno tre tra le strategie e le pratiche di agricoltura biologica rigenerativa e agroecologia identificate dal bando, tra cui la rotazione colturale, il minimo disturbo del suolo, l’utilizzo di fertilizzanti organici, la coltivazione di alberi associata a campi seminativi o a pascoli, l’uso di colture di copertura come le leguminose e la pacciamatura del terreno (ossia la copertura del terreno con materiale organico come paglia o foglie). Per la sua seconda edizione il Premio si arricchisce con un’importante novità: potranno candidare i loro progetti anche le aziende agricole-zootecniche attente al benessere animale, che utilizzano sistemi di allevamento estensivi e che adottano pratiche zootecniche rivolte al miglioramento degli agroecosistemi, attraverso per esempio l’utilizzo del letame per la concimazione e il riciclo di nutrienti vegetali come mangime. La scelta di coinvolgere anche le aziende agricole-zootecniche è coerente con le finalità del Premio, rivolto a supportare e incentivare la creazione di sistemi agricoli sinergici, che imitano i processi naturali e traggono vantaggio dalle interazioni benefiche che si verificano naturalmente in campo. La Giuria del Premio La Commissione che valuterà e selezionerà i progetti è composta da otto membri, fra professori universitari ed esperti in temi di agricoltura, agroecologia e sostenibilità, integrata quest’anno con due esperti di zootecnia. Quest’anno il premio 'The Good Farmer Award' ha anche un’edizione americana: la filiale del Gruppo Davines in Nord America, insieme al Rodale Institute, ha da poco chiuso le candidature per gli agricoltori e gli allevatori che abbiano avviato un'attività negli Stati Uniti da meno di dieci anni e che utilizzano pratiche di agricoltura biologica rigenerativa. Il 22 aprile 2025, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, verrà nominato il vincitore del 'The Good Farmer Award' US che riceverà un premio di 10.000 dollari da Davines Nord America da investire in attrezzature o iniziative che migliorino le pratiche agro-ecologiche della sua impresa agricola. Il farmer premiato avrà anche la possibilità di visitare l'European Regenerative Organic Center (Eroc) che il Gruppo Davines ha realizzato a Parma insieme al Rodale Institute. Il secondo e terzo classificato dell’edizione americana del Premio vinceranno un corso di formazione del Rodale Institute Education Resources sulle migliori pratiche di agricoltura biologica rigenerativa.