(Adnkronos) - "Abbiamo un paio di importanti lettere commerciali in partenza, potrebbero essere inviate oggi stesso". Lo ha annunciato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante la cerimonia di firma del Genius Act, una legge a tema criptovalute. "Abbiamo accordi commerciali che ci escono dalle orecchie. Ne abbiamo così tanti che ci stanno chiamando tutti", ha aggiunto Trump, secondo cui "quando mandiamo la notizia dicendo che pagherete dazi del 35% o del 40%, quello è un accordo". Secondo il presidente, i Paesi che riceveranno le lettere "poi chiameranno e vedranno se possono raggiungere un accordo un po' diverso, aprendo il loro Paese al commercio". Intanto il Financial Times riporta che Trump, sta spingendo per dazi minimi del 15-20% in un eventuale accordo con l'Unione europea. Aggiungendo che l'Amministrazione sta ora valutando un'aliquota reciproca superiore al 10%, anche qualora si raggiungesse un'intesa con Bruxelles. Trump - secondo il giornale che cita fonti anonime - non è rimasto impressionato nemmeno dall'ultima offerta dell'Ue di ridurre i dazi sulle auto e manterrebbe le tariffe sul settore al 25%. Il Financial Times riporta inoltre che il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, ha espresso un giudizio negativo sui suoi recenti colloqui sui dazi a Washington in un incontro con gli ambasciatori dell'Ue. Sefcovic "è tornato proprio stamani" da Washington D.C. , ha fatto sapere il portavoce della Commissione europea per il Commercio Olof Gill, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. L'Ue lavora tuttora per raggiungere un'intesa con l'Amministrazione Usa, volta a evitare l'imposizione di dazi unilaterali a livelli ritenuti insostenibili: "Non ci impegneremmo in negoziati con gli Usa se non pensassimo che un accordo è possibile", ha risposto a chi gli chiedeva se la Commissione ritenesse ancora possibile arrivare a un patto con Washington. Nella capitale Usa, il commissario slovacco ha avuto "intensi negoziati con il segretario al Commercio Howard Lutnick e con il rappresentante Jamieson Greer. E' stata un'altra occasione per cercare una soluzione negoziata, dimostrando la nostra buona fede nell'impegnarci in modo costruttivo con l'Amministrazione Usa". Allo stato, "non è previsto nulla in termini di contatti durante il weekend, a quanto ne so", conclude. "Dazi al 15%? E' ancora una tariffa alta" poi "bisogna vedere quali prodotti riguarda, se è 15% e poi ci sono picchi in altri settori non va bene. Bisogna vedere settore per settore, ma certo il 15 è alto", ha detto Antonio Tajani, parlando dal congresso della Cisl, in corso a Roma, presso il palazzo dei Congressi. "Bisogna vedere settore per settore", sottolinea.
(Adnkronos) - "L’associazione Professionitaliane, che rappresenta 23 ordini e collegi professionali, rinnova l’urgenza della definizione di una riforma delle professioni. A oltre un decennio dalla riforma del 2012, il sistema normativo che regola gli ordini professionali risulta frammentato, disomogeneo e in molti casi obsoleto. Molti ordinamenti professionali risalgono a più di trent’anni fa, con norme superate dai cambiamenti legislativi e giurisprudenziali intervenuti nel frattempo". E' quanto si legge in una nota Professionitaliane. "Professionitaliane - spiega - sollecita un intervento normativo che assicuri l’armonizzazione dei principi generali su organizzazione, accesso, formazione continua e sistemi elettorali degli ordini; il rispetto delle competenze professionali, evitando sovrapposizioni e conflitti tra Albi diversi; l’introduzione di regole uniformi su voto a distanza, quote di genere e rappresentanza territoriale; una cornice normativa moderna per le aggregazioni professionali e le nuove forme di esercizio e il rafforzamento del principio di sussidiarietà". "Una riforma strutturata e condivisa - continua - capace di rilanciare il ruolo strategico delle professioni nel tessuto economico e sociale del Paese, non può più attendere. Professionitaliane conferma la piena disponibilità a collaborare con il governo per garantire un’evoluzione ordinistica che sia al passo con le sfide contemporanee".
(Adnkronos) - "Siamo nuovamente qui all’Eco Festival per rafforzare l’impegno di Enel sul tema. In questo contesto, in particolare, raccontiamo il nostro lavoro verso una mobilità diversa e sostenibile, fondamentalmente elettrica, nella quale da anni abbiamo dato prova di credere con impegno ed investimenti”. Sono le parole di Simone Tripepi, Ceo di Enel X Way Italia e responsabile del Charging Point Operator in Enel X global retail, alla presentazione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’. Un evento, alla terza edizione, che fa il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica nella mobilità delle persone e delle merci nel nostro Paese, in programma il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna. “Come già visto l’anno scorso, quello dell’Eco Fest è un contesto capace di amplificare efficacemente quello che è il nostro pensiero, per questo ritorniamo, facendo anche il punto della situazione rispetto a quello che è successo dall’anno scorso ad oggi. - prosegue Tripepi - Per quanto concerne le infrastrutture di ricarica, il nostro impegno più tangibile, che continuano ad essere presenti in numero importante sul territorio italiano, abbiamo portato innovazioni tecnologiche che rendono più semplice la vita e l’esperienza di chi usa le infrastrutture di ricarica, ad esempio implementando la possibilità di effettuare il pagamento per la ricarica con carta di credito o di debito. Proprio in questo mese di luglio infatti celebriamo il lancio dei nostri primi 400 pos fisici nelle infrastrutture di ricarica, oltre ai 3400 pos virtuali, un’innovazione tecnologica non banale”. “Per celebrare questo evento abbiamo un’offerta commerciale, proponiamo infatti tariffe di ricarica scontate per chi carica sui pos della rete Enel, un gesto che dimostra quanto continuiamo a credere nello sviluppo della rete infrastrutturale. - conclude - Rispetto alla scorsa edizione dell’Eco Festival abbiamo installato altri 2000 punti di ricarica sul territorio italiano e, da qui a fine anno, ne metteremo giù altri 3000”.