(Adnkronos) - Insieme nella vita, unite anche nell'ultimo addio, con un doppio suicidio assistito. Alice ed Ellen Kessler, protagoniste del celebre duo artistico tedesco delle Gemelle Kessler - amatissime anche in Italia dagli anni Sessanta in poi - sono morte all'età di 89 anni . Icone della Germania del dopoguerra e dello spettacolo europeo, le due sorelle avevano conquistato il pubblico internazionale come cantanti, ballerine e attrici. Secondo quanto riportato da giornale "Bild", le gemelle - da sempre inseparabili - avevano espresso già nell'aprile 2024 un desiderio molto preciso riguardo al loro ultimo saluto: volevano essere cremate e deposte nella stessa urna. Con loro, anche le ceneri della madre Elsa, scomparsa a 69 anni, e quelle del cane Yello, morto a 14 anni. "Lo abbiamo disposto anche nel testamento", aveva spiegato Ellen al quotidiano tedesco. Una scelta che riflette la loro storia: due vite parallele, condivise in ogni momento, che ora si ricongiungono anche oltre il palcoscenico. Il loro successo esplose alla fine degli anni '50, quando il celebre look in calzamaglia e le coreografie perfettamente sincronizzate resero le loro lunghissime gambe un marchio di fabbrica noto in tutto il mondo. Da allora, Alice ed Ellen rimasero una presenza costante nella televisione europea, apparendo in varietà, musical e spettacoli che segnarono un’intera epoca. Con le canzoni "Da-da-un-pa" (o "dadaumpa"), "Pollo e champagne" e "La notte è piccola" e con il fisico slanciato le biondissime sorelle conquistarono una popolarità straordinaria nei più noti programmi televisivi della Rai in bianco e nero. Le loro gambe lunghe e affusolate sono entrate nell'immaginario collettivo stravolgendo la storia della tv, cantando e ballando negli show del sabato sera come "Giardino d'invermo", "Studio Uno" e "Canzonissima". Nate il 20 agosto 1936 a Nerchau, cittadina della Sassonia, che dopo la seconda guerra mondiale venne inclusa nella Repubblica Democratica Tedesca, Alice ed Ellen frequentarono la scuola di danza fin dall'età di 6 anni. A 11 anni vennero avviate al programma per adolescenti del Teatro d'Opera di Lipsia e a 18 fuggirono dalla Germania comunista rifugiandosi nella Germania Ovest per intraprendere la carriera di ballerine al Palladium di Düsseldorf come Die Kessler-Zwillinge. Fra il 1955 e il 1960 le gemelle Kessler esibirono al Lido di Parigi con il corpo di ballo delle Bluebell Girls di Margaret Kelly, dove furono scoperte dal ballerino e coreografo Don Lurio (1929-2003). Una volta notate, decise di portarle in Italia e le fece ingaggiare dalla Rai. Il 21 gennaio 1961 debuttarono nella trasmissione televisiva di grande successo "Giardino d'inverno" con la regia di Antonello Falqui, l'orchestra diretta dal maestro Gorni Kramer, le coreografie di Don Lurio e la partecipazione di Henri Salvador e del Quartetto Cetra: le gemelle lanciarono i brani "Pollo e champagne" e "Concertino", cover della canzone del 1959 del Quartetto Cetra. L'allora direttore generale della Rai Ettore Bernabei impose loro le calze nere per coprire i 105 centimetri di gambe, diventando, negli auspici dei funzionari della tv, protagoniste di un erotismo 'freddo', che non emoziona e non turba, teutonico e perciò nordico quanto basta. Il gradimento del pubblico convinse la Rai a includerle nell'ottobre del 1961 cast di "Studio Uno", sempre con la regia di Falqui, in cui cantavano e ballavano la sigla di apertura "Da-da-un-pa", che si trasformò in una sorta di inno alla seduzione: il successo fu così clamoroso che per le gemelle Kessler si aprirono anche le porte del cinema, del teatro e della pubblicità. Sul grande schermo appaiono nei film "Gli invasori" (1961) di Mario Bava (1961), "Rocco e le sorelle" (1961) di Giorgio Simonelli, "Sodoma e Gomorra" (1962) di Robert Aldrich, "Canzoni, bulli e pupe" (1964) di Carlo Infascelli, "Il giovedì" (1964) di Dino Risi, accanto ad Alberto Sordi. Nel 1963 appaiono sulla copertina della rivista "Life" e esordiscono nel teatro impegnato di Bertolt Brecht. Nel 1964 le gemelle Kessler parteciparono al nuovo varietà del sabato sera della Rai "Biblioteca di Studio Uno" di Falqui insieme al Quartetto Cetra. Vennero di nuovo ingaggiate nel cast dell'edizione del 1965 di "Studio Uno", cantando la sigla "La notte è piccola", destinata a diventare una delle loro canzoni più celebri. Nel 1966, durante l'ultima edizione di "Studio Uno" cantarono e ballarono la sigla iniziale "Su e giù" e si poterono esibire per la prima volta senza le pesanti calze scure di nylon e con la minigonna. Il successo delle gemelle Kessler apparve inarrestabile nella seconda metà degli anni '60 con la loro partecipazione a numerose trasmissioni televisive, come "La prova del nove". Nell'edizione 1969 di "Canzonissima" affiancarono alla conduzione Johnny Dorelli e Raimondo Vianello e cantarono la sigla "Quelli belli come noi". Al tempo stesso dettero vita a una nutrita discografia costituita da 45 giri. Girarono anche caroselli pubblicitari per Omsa, una delle più note aziende italiane specializzate nella produzione di calze femminili, all'insegna dello slogan "Che gambe!". Dopo aver recitato accanto a Johnny Dorelli nella serie tv in sette episodi "K2 + 1" (1971) del regista Luciano, negli anni Settanta Alice ed Ellen Kessler diradano le loro apparizioni negli show del sabato sera (era il momento dell'ascesa di Raffaella Carrà), recitando in teatro in commedie musicali di Garinei e Giovannini. Nel 1974 furono invitate dal regista Antonello Falqui al varietà del sabato sera "Milleluci", condotto da Mina e da Raffaella Carrà. Nello stesso anno accettarono di posare per l'edizione italiana del periodico "Playboy", che toccò in quell'occasione il picco massimo di copie vendute fino ad allora. Negli anni Ottanta condussero in Rai le trasmissioni "Buonasera con... Alice ed Ellen Kessler" (Rete 2, 1981), la seconda edizione di "Al Paradise" (Rai 1, 1984) e "La fabbrica dei sogni" (Rai 3, 1987-1988), apparendo anche come ospiti in altri programmi. Nel 1986 le gemelle Kessler tornarono in Germania e si stabiliscono a Grünwald, sobborgo di Monaco di Baviera, pur non trascurando frequenti ritorni in Italia, soprattutto per partecipare a trasmissioni televisive. Ed è in quel periodo che i governi di Germania e Italia conferirono alle due sorelle riconoscimenti per l'opera di promozione della cooperazione fra entrambi i paesi svolta con la loro attività artistica. Nel 1990 fecero parte della seconda edizione del varietà estivo di Canale 5 "Una rotonda sul mare" come cantanti in gara, e si cimentano per l'ultima volta come conduttrici nel 2004 per il varietà comico di Italia 1 "Super Ciro". Nell'ottobre 2011, dopo trent'anni di assenza dal palcoscenico, le gemelle Kessler tornarono in scena nei teatri italiani come protagoniste del musical "Dr. Jekyll e Mr. Hyde", diretto da Giancarlo Sepe e tratto dal romanzo di Robert Louis Stevenson. Sono poi comparse al fianco di Ulrich Tukur anche in un episodio della serie poliziesca tedesca "Tatort", trasmessa sul canale Ard. Nel 2012 cantarono il brano di Carmen Miranda "The Lady in the Tutti Frutti Hat", colonna sonora del film "Good As You - Tutti i colori dell'amore". In occasione del Festival di Sanremo 2014 condotto da Fabio Fazio furono ospiti della seconda serata della kermesse canora. In Italia hanno avuto lunghe storie sentimentali: Alice è stata a lungo la compagna del cantante Marcel Amont e poi dell'attore Enrico Maria Salerno, mentre Ellen è stata per molti anni la compagna dell'attore Umberto Orsini e ha raccontato di essere stata, per una notte, amante dell'attore Burt Lancaster nel suo periodo parigino del 1956. Da tempo ritiratesi dallo spettacolo, vivevano a Monaco di Baviera, ciascuna in un appartamento comunicante con quello dell'altra. (di Paolo Martini)
(Adnkronos) - In collaborazione con Ringo C’è un bisogno profondo, spesso poco riconosciuto, che attraversa l’infanzia e la preadolescenza: tempi e luoghi tra coetanei, liberi ma sicuri, dove costruire autonomia e relazioni autentiche: il cosiddetto ‘Terzo Spazio’. Una ricerca promossa da Ringo, in collaborazione con AstraRicerche, ha esplorato, intervistando i genitori, come i loro figli tra i 7 e i 14 anni vivono oggi tempo libero, uso del digitale e supervisione di un adulto, mettendo a fuoco il ruolo del 'Terzo Spazio' al di fuori di casa e scuola. In continuità con la campagna 'Tra di noi c’è più gusto!', on air da settembre, Ringo sceglie di dare voce a questo bisogno, facendo conoscere, in primis ai genitori, l’importanza dei 'Terzi Spazi', momenti in cui i tween sono completamente liberi di essere loro stessi e creano rapporti più profondi: ridono, scherzano, scoprono il mondo e crescono, insieme. Piccoli spazi che restano tra loro ma che legano, un po’ come fa la crema di Ringo con i suoi due biscotti, per creare qualcosa di unico. Dare fiducia e creare occasioni di autonomia significa quindi investire nelle nuove generazioni e, di riflesso, in quello dell’intera società. Ciò si concretizza nella routine familiare e nei momenti di condivisione tra ragazze e ragazzi che Ringo accompagna da generazioni con i suoi biscotti dal gusto inimitabile. La ricerca fotografa la quotidianità di ragazzi e ragazze, divisa fra momenti in famiglia, routine scolastica, hobby e tempo libero con i coetanei. Infatti, il 66% dei tween riserva almeno un’ora a compiti e studio, con sport e TV (entrambi al 52%) a completare il quadro. In mezzo, trova posto il tempo dedicato agli amici, che dà forma alle relazioni e all’autonomia. Ed è così che il Terzo Spazio prende forma nei luoghi di prossimità: cortili scolastici, campi sportivi, biblioteche, panchine. La sua importanza per autonomia e indipedenza è riconosciuta dall’87% dei genitori, che in larga maggioranza credono che rafforzi le abilità sociali (66%). Nella pratica però i momenti senza supervisione sono rilevati nel 33% dei casi, e salgono al 47% nella fascia 13–14 anni. A incidere ci sono il timore dei genitori per la sicurezza fisica e le “cattive compagnie” (entrambi al 34%), ma anche come gestire il controllo online (33%). I momenti di autonomia, infatti, non si sviluppano più solo all’esterno, ma anche nel digitale, con internet, utilizzato da quasi la metà dei preadolescenti (44%), che diventa a tutti gli effetti un nuovo Terzo Spazio da considerare. Online, l’attenzione di ragazzi e ragazze è catturata dai social media (59%), specialmente nella fruizione di video brevi (YouTube e TikTok). In preadolescenza poi l’uso del web si allarga: tra gli 11–14 anni entra nello studio (47%) e diventa il modo per restare in contatto con gli amici (46%), più che tra i 7–10 anni (35% e 21%). Cambiano anche le modalità con cui ci si collega: i più grandi navigano più spesso da soli (39%), i più piccoli lo fanno affiancati dai genitori (56%). E gli effetti? Più occasioni di dialogo (33%) ma anche qualche momento di isolamento (26%), segnali che descrivono un uso del digitale in continua trasformazione. “Questa ricerca restituisce tutta la verità della complessità educativa attuale. I genitori sono consapevoli dei rischi connessi all’uso eccessivo di internet e contemporaneamente non si fidano del mondo reale, percepito come inospitale e pericoloso. Allo stesso tempo riconoscono che l’autonomia individuale e sociale di bambini e preadolescenti possa svilupparsi solo attraverso esperienze di gioco e socializzazione fuori dal controllo adulto”, commenta lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini. “Non bastano la scuola, lo sport e le attività ricreative, serve anche -continua- la sperimentazione graduale di sé nel mondo. L'aggregazione libera tra coetanei. I rapporti di amicizia in assenza degli adulti sono fondamentali per la crescita. Per questo a noi adulti tocca lasciarli andare e non solo organizzare”. La fotografia restituita dalla ricerca guidata da Ringo è quella di una quotidianità tangibile: pomeriggi tra compiti, sport e TV; passioni digitali che scorrono tra social media e video ultrabrevi e la rete che, in preadolescenza, diventa anche studio e modo per restare in contatto con gli amici. Dentro questo ritmo, il Terzo Spazio è fatto di momenti e luoghi semplici in cui autonomia e relazioni prendono forma, delineando un equilibrio contemporaneo tra presenza adulta, coetanei e digitale. Come sottolinea lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini, la complessità educativa di oggi chiede agli adulti di favorire esperienze di autonomia graduale e di fidarsi dell’aggregazione tra ragazzi e ragazze, permettendo legami e tempi tra amici senza una regia costante. Lasciarli andare, senza scomparire, è l’atto educativo più difficile, eppure necessario.
(Adnkronos) - L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e la Sogesid Spa, la Società di ingegneria dello Stato, hanno firmato un Accordo Quadro che rafforza la collaborazione istituzionale su temi strategici come la difesa del suolo, la tutela delle acque e la gestione integrata delle risorse idriche. "L’intesa - spiega una nota congiunta - mira a promuovere iniziative comuni per una governance efficiente e sostenibile del territorio, con particolare attenzione al Mezzogiorno come area chiave per lo sviluppo di modelli innovativi di gestione idrica e ambientale nel Mediterraneo". A firmare l’intesa sono stati Vera Corbelli, segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale, ed Errico Stravato, amministratore delegato di Sogesid Spa. Tra gli obiettivi principali: la definizione di proposte operative congiunte di interesse governativo e la valorizzazione di approcci metodologici condivisi, anche in ambito di cooperazione internazionale, per affrontare le sfide dei cambiamenti climatici. L’accordo prevede inoltre la possibilità di affidare alla Sogesid specifici servizi tecnico-specialistici in materia di mitigazione del rischio idrogeologico, infrastrutture idriche e governance distrettuale, garantendo il pieno rispetto dei criteri di efficienza e sostenibilità. “Con questo Accordo - ha dichiarato Corbelli - rafforziamo un modello di cooperazione tra istituzioni che mette al centro la conoscenza, la pianificazione integrata e la responsabilità condivisa nella gestione del territorio. L’obiettivo è costruire risposte efficaci e tempestive alle criticità ambientali e idrogeologiche e nel contempo mettere in atto una governance integrata e sostenibile del Mezzogiorno e del Paese”. Da parte sua, Stravato ha sottolineato che "la collaborazione con l’Autorità di Bacino rappresenta un importante riconoscimento del ruolo tecnico e operativo della Sogesid Spa, che da trent’anni affianca le amministrazioni pubbliche nella progettazione e realizzazione di interventi per la tutela del territorio, la gestione delle risorse idriche e la bonifica ambientale. È un impegno che prosegue nel segno della sostenibilità e dell’efficienza amministrativa”. L’Accordo prevede anche l’attivazione di gruppi di lavoro congiunti composti da esperti dell’Autorità e della Società, incaricati di individuare priorità di intervento, condividere dati e strumenti di analisi, e promuovere azioni pilota su scala distrettuale. Le attività potranno estendersi a iniziative di cooperazione internazionale, in particolare nell’area del Mediterraneo, per la diffusione di modelli e buone pratiche di gestione integrata delle acque e di resilienza territoriale.