(Adnkronos) - "Il ruolo del Consorzio di Rilegno è fondamentale per quanto concerne la possibilità di creare dei progetti che ottimizzino e migliorino le risorse forestali. Come prescritto dalla normativa sulla responsabilità estesa dei produttori, che nel campo degli imballaggi è in vigore da più di 25 anni, il Consorzio continua a svolgere, per conto delle aziende, le attività inerenti al fine vita dei materiali, dando la possibilità di poter accedere a un materiale che altrimenti andrebbe disperso. Ciò fa in modo che il sistema produttivo e il sistema forestale abbiano i tempi e i processi giusti per restare sostenibili”. Sono le parole di Nicola Semeraro, presidente di Rilegno, al convegno ‘Il futuro del mondo legno: economia circolare e risorse forestali’ a Mantova, organizzato da Rilegno e Conlegno. “Il consorzio non è altro che il punto di equilibrio tra la produzione e il mondo del riciclo delle materie prime. C’è la necessità di essere sempre pronti a cogliere le opportunità di intraprendere nuovi progetti che vanno nella direzione del miglioramento delle aziende del legno - spiega - Abbiamo deciso di fare questo convegno anche per dimostrare che solo insieme si può fare qualcosa che serve a tutti, siamo aperti ad ogni forma di collaborazione perché è necessaria per puntare a progetti innovativi. Quello che noi facciamo non lo facciamo per noi o per le aziende, ma per il sistema Paese". “La crisi che, secondo tanti, sta colpendo il settore del legno non è dettata dalla disponibilità di materiali ma dai prezzi, un fattore da sempre presente nel nostro mondo. Se guardiamo i dati dell'immesso al consumo negli ultimi tre anni, vediamo che sono numeri in crescita. Bisogna quindi lavorare sul mercato della vendita, un aspetto più difficile perché siamo il mercato non lo si può controllare, si può solo cercare di conoscerlo”, conclude.
(Adnkronos) - “Quello del legno rimane un settore fondamentale, tanto dal punto di vista della produzione che del riutilizzo del legno già in circolazione. Sappiamo bene quanto sia importante, sia a fini ambientali che economici, riciclare, riutilizzare ed evitare gli sprechi. Quindi si deve andare avanti su questa strada”. Lo ha affermato l’economista Carlo Cottarelli nel suo intervento al convegno ‘Il futuro del mondo legno: economia circolare e risorse forestali’ a Mantova, organizzato da Rilegno e Conlegno. “Nel biennio 2021-2022 abbiamo osservato un’ondata di aumenti di costi che ha coinvolto tutte le materie prime”. Un’impennata che si è verificata “perché le politiche di quel periodo, rivolte a far uscire il mondo dal Covid, sono state un po’ troppo espansive e questo ha fatto innalzare i prezzi - aggiunge - Successivamente la situazione si è normalizzata e ad oggi non credo che ci siano le basi per un altro shock di questo genere”. “Naturalmente, è essenziale che le politiche monetarie continuino ad essere usate prudentemente. L'inflazione è tornata a livelli bassi e questo consentirà anche di tenere moderati i prezzi delle materie prime. Nonostante tutti gli shock che ci sono stati - conclude - la situazione macroeconomica si è abbastanza normalizzata dal 2022 ad oggi e la crescita continua a livello mondiale intorno al 3%”.
(Adnkronos) - Benessere delle famiglie con animali d’affezione, l’Italia non tiene il passo: i servizi offerti nel settore pet care mostrano ritardi strutturali e forte disomogeneità tra Comuni costieri e interni. E' la fotografia del XIV rapporto nazionale 'Animali in Città' di Legambiente sulle performance dei Comuni e delle Asl nella gestione degli animali nei centri urbani (con il patrocinio di Anci, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Enci, Fnovi, Amvi e Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva), presentato questa mattina in occasione ella 37esima edizione di Festambiente, il festival nazionale del Cigno Verde dal 6 al 10 agosto a Rispescia (GR). Nel 2024, su un campione di 734 amministrazioni comunali (appena il 9,3% dei comuni italiani) che hanno risposto in modo completo al questionario di Legambiente, solo il 39,5% (meno di 4 comuni su 10) ha ottenuto una performance almeno sufficiente nella gestione degli animali d’affezione. Di questi - spiega l'associazione - 82 Comuni costieri (il 12,7% del totale in Italia) e 652 interni (il 9% del totale) che, pur condividendo ritardi strutturali, dimostrano andamenti divergenti, con differenze marcate nella qualità e disponibilità dei servizi offerti ai cittadini e ai loro animali. La disomogeneità più evidente riguarda l’accesso ad aree libere per cani: presenti nel 36,2% dei Comuni costieri e nel 10,4% appena dei Comuni interni - rileva Legambiente - Altra differenza si registra per i servizi di pensione per animali, disponibili nel 57,3% dei Comuni costieri e in appena il 21,9% di quelli dell’entroterra. Nella gestione del fine vita degli animali d’affezione, invece, solo il 28% dei Comuni costieri e il 10% degli interni ha predisposto regolamenti per cremazione, tumulazione o inumazione. Altro tema sensibile sono botti e fuochi d’artificio, spesso fonte di stress per gli amici a quattro zampe - si legge nel report - ad adottare regolamenti specifici per limitarne l’uso il 21,9% dei Comuni costieri e l’8,3% di quelli interni. Ancora limitata, poi, la presenza di Sportelli Animali o di un Garante per i diritti degli animali (l’8,5% dei Comuni costieri e il 4,4% per quelli interni) e di un sostegno economico ai cittadini nella sterilizzazione degli animali (14,6% e 4,7%). Un grave ritardo dei Comuni costieri - avverte l'associazione - è costituito dall’adozione di un regolamento per la corretta fruizione delle spiagge da parte delle famiglie con animali d’affezione, presente solo nel 23,2% dei casi. Il Cigno Verde è tornato a denunciare, poi, l'assenza di una sanità veterinaria pubblica di prossimità. Non solo la fotografia dei ritardi da colmare. Anche quest’anno Legambiente assegna il Premio 'Animali in città' a quelle realtà virtuose che si sono distinte per l’offerta di servizi e azioni dedicate alla prevenzione del benessere animale, sulla base di 36 indicatori per i Comuni e di 25 per le Aziende Sanitarie. Tra le amministrazioni comunali premiate, Napoli che si distingue per la copertura sanitaria e l’integrazione tra servizi veterinari e socioassistenziali; San Giovanni in Persiceto (BO) che eccelle grazie a servizi integrati, un forte attivismo civico e ordinanze comunali efficaci; Modena per l’investimento economico significativo e una regolamentazione urbana completa a tutela del benessere animale. Tra i Comuni sotto i 5mila abitanti, premiati Zocca (MO) e Campodolcino (SO) per i loro investimenti in educazione civica e in progetti sociali adattati al contesto rurale e montano. Tra le Asl più virtuose, invece, si distinguono Napoli 1, Bergamo e Vercelli, che oltre a fornire dati puntuali, integrano meglio i servizi sanitari con quelli offerti dai Comuni, operando con proattività. "Il XIV Rapporto di Animali in città - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente - conferma che solo grazie a solide alleanze tra amministrazioni pubbliche e soggetti privati è possibile garantire il benessere delle famiglie con animali d’affezione. Per questo chiediamo di promuovere ed agevolare la firma di 1.000 accordi o patti di comunità in tutto il Paese. È urgente rilanciare la sanità veterinaria pubblica di prossimità, obiettivo per cui chiediamo al governo di realizzare un piano nazionale a supporto delle Regioni che consenta l’assunzione stabile di 6mila veterinari e alle Regioni il raggiungimento complessivo di 1.000 strutture veterinarie pubbliche (850 tra canili sanitari e gattili sanitari e circa 150 ospedali veterinari pubblici), distribuite equamente sul territorio in rapporto alla popolazione servita. Inoltre, alle Amministrazioni comunali l'appello è di potenziare le aree verdi con libero accesso dedicate alle famiglie con cani, di valorizzare l’applicazione di regolamenti e ordinanze e rafforzare il senso civico grazie al supporto di 10mila guardie ambientali e zoofile delle associazioni di volontariato, per migliorare concretamente la qualità della vita di cittadini e animali”.