(Adnkronos) - "Per lo ius italiae vorrei convincere i nostri alleati, entrando nel merito della nostra proposta, quella del referendum era una proposta per 5 anni, noi siamo per dieci anni. Intanto in Parlamento facciamo la riforma della giustizia e quella fiscale, poi spiegheremo ai nostri alleati la bontà della nostra proposta". Lo dice Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, ospite del Forum in Masseria. "Non è che ti fai rispettare se insulti un musulmano, devi essere forte della tua identità, la paura di inglobare è un segno di debolezza", dice. Per Tajani "lo ius italiae significa dare la cittadinanza italiana, attraverso un percorso serio". "Per diventare italiani non è sufficiente vivere in Italia, va affrontato un problema che riguarda un milione di studenti non nati in Italia: diciamo che se tu hai frequentato con profitto la scuola dell'obbligo, fino a 16 anni, puoi chiedere la cittadinanza con un anno di anticipo rispetto alla legge attuale, e non lo diciamo perché vogliamo essere lassisti, ma il contrario". "Non è una norma per facilitare, ma per rendere più serio l'ottenimento della cittadinanza. Il modello è quello romano, che includeva", dice. "Il centrodestra moderno deve farsi carico di questo problema", chiede. Rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulla posizione di Marina Berlusconi, il leader di Forza Italia spiega che "è un'amica, non abbiamo mai affrontato questo tema. Non si è mai espressa su questo tema''. Rispetto a quanto scritto oggi su un quotidiano, Tajani rivolgendosi a una giornalista aggiunge: ''Ha letto l'articolo della Stampa di oggi? Non c'è una dichiarazione'' di Marina Berlusconi. A stretto giro la replica della Lega che ribadisce la propria contrarietà: "Invitiamo l’amico Antonio Tajani ad archiviare ogni polemica sulla riforma della cittadinanza. Non passerà mai, non è prevista dal programma di centrodestra, è stata bocciata perfino dal recente referendum promosso dalla sinistra. Guardiamo avanti, al Paese non serve un’estate di inutili polemiche: abbiamo il dovere di realizzare il programma che ha convinto gli italiani a darci fiducia".
(Adnkronos) - “In un contesto in cui il fattore tecnologico e l'innovazione sono ormai alla base di tutte le attività umane, è fondamentale che gli ingegneri cambino pelle. Non devono essere solo tecnici e progettisti, ma degli elementi di indirizzo per società, istituzioni ed enti. Noi come Ordine abbiamo la responsabilità di aiutare i nostri iscritti in questo senso, favorendo le competenze e il loro inserimento nei momenti istituzionali. E' fondamentale che l'Ordine utilizzi le proprie risorse proprio per sviluppare questo nuovo modo di concepire l'essere ingegnere”. Così Carmelo Iannicelli, consigliere tesoriere dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano, all’assemblea ordinaria degli iscritti 2025, tenutasi presso la sede dell’Ordine di Palazzo Montedoria a Milano, un’occasione d’incontro e dibattito sul presente ed il futuro della professione. Nel corso della giornata, sono stati condivisi il bilancio consuntivo dell’esercizio 2024 ed il conto economico preventivo 2025. Tra i temi al centro dell’incontro la formazione, il dialogo con le istituzioni, la condivisione e la collegialità. “Quando si parla di bilancio - prosegue Iannicelli - si pensa sempre a qualcosa di tecnico, però, dietro i numeri ci sono indirizzi politici e scelte future. È fondamentale che agli iscritti venga ben spiegato quelle che sono state le attività che abbiamo svolto e quali sono stati gli indirizzi cercando di orientarci con questi numeri”. Infine, Iannicelli sottolinea i punti di svolta: “Le ingegnerie tradizionali ormai stanno cambiando modo di essere. Ci sono novità, come l’intelligenza artificiale, che impongono di cambiare il passo di marcia degli ingegneri e cercheremo di fare questo proprio grazie al bilancio, anche coinvolgendo le istituzioni in questo percorso”.
(Adnkronos) - "La priorità è coniugare la sicurezza energetica con la resilienza ambientale e la competitività. La grande sfida che le utilities avranno nei prossimi 5-10 anni è quella di fare in modo che le reti elettriche, in particolare, possano resistere alle onde climatiche, quindi al riscaldamento globale, alla richiesta di maggiore energia, ad esempio da parte dei condizionatori e dei data center, e quindi rendere le reti più resilienti, più solide.” Così Luca Dal Fabbro, vicepresidente vicario Utilitalia, in occasione dell'Assemblea generale “Utilitalia 2035: Costruiamo insieme i prossimi 10 anni di futuro” organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione. “Oggi abbiamo reti italiane che vanno aggiornate alle nuove sfide. Occorre produrre energia in maniera più competitiva ed aumentare il peso delle rinnovabili. Il gas continuerà ad essere molto importante ma le rinnovabili devono crescere. Il motivo per cui la Spagna ha un prezzo più basso dell'Italia dell'energia è perché hanno molto eolico e solare. Noi abbiamo la fortuna di avere molto sole, abbiamo la possibilità di sviluppare ancora 60 gigawatt di solare e 20 gigawatt di eolico. Abbiamo 5-10 anni di grande sviluppo e investimenti su questo settore, su cui le utilities giocheranno una partita importante.”