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(Adnkronos) - Jimmy Kimmel, ancora una volta, non la manda a dire. Il conduttore e produttore televisivo americano dello show del lunedì sera, il 'Jimmy Kimmel Live', in onda su Abc, è tornato ad attaccare pesantemente il presidente americano Donald Trump per le sue frasi sul regista Rob Reiner, ucciso a coltellate insieme alla moglie domenica scorsa, definendole "odiose e vili". Trump, dopo la notizia del violento omicidio, sui social aveva scritto che Reiner è morto "a causa della rabbia che ha provocato negli altri con la sua grave, irriducibile e incurabile malattia mentale nota come Trump Derangement Syndrome (Sindrome da squilibrio di Trump), talvolta indicata con l'acronimo Tds". "Ciò di cui abbiamo bisogno in un momento come questo, oltre al buon senso - ha affermato Kimmel in trasmissione - è compassione e leadership. Non le abbiamo ottenute dal nostro presidente, perché non ne ha da offrire. Invece, ci siamo ritrovati con uno sciocco che blaterava di sciocchezze", ha detto Kimmel. "È così odioso e vile", ha detto Kimmel a proposito del post. "Quando l'ho visto per la prima volta - ha aggiunto - ho pensato fosse falso. Mia moglie me l'ha mostrato e ho pensato che anche per Trump fosse troppo'. Ma niente è mai troppo per lui", ha detto il conduttore tv che lo scorso settembre, dopo alcune dichiarazioni sulla reazione del movimento Maga all'assassinio dell'opinionista Charlie Kirk, si era visto chiudere dalla stessa Abc la sua trasmissione, riaperta dopo grandi polemiche e dure prese di posizione da parte della politica e del mondo dello spettacolo. Kimmel è poi tornato alla conferenza stampa nello Studio Ovale, dove a Trump è stata data "l'opportunità di tentare di nuovo di comportarsi da essere umano" e di ritrattare le sue parole su Reiner. Trump invece ha raddoppiato la posta, tornando a parlare della "Sindrome dello squilibrato di Trump", del fatto che "si fosse rovinato da solo la carriera con le sue affermazioni" fino a sostenere che Reiner "fosse un vero male per il nostro Paese". Kimmel ha quindi sottolineato, riferendosi al presidente americano, che "quel cervello corroso è responsabile delle nostre vite". "Se avete votato a favore, potete ripensarci. È perfettamente normale. Posso dire, in base alle mie interazioni personali con Rob Reiner, che lui vorrebbe che continuassimo a sottolineare le atrocità ripugnanti che continuano a uscire dalla bocca di quest'uomo malato e irresponsabile. Quindi lo faremo ancora e ancora, finché tutti noi non ci sveglieremo”.
(Adnkronos) - "La priorità è continuare a rafforzare l’architettura del nostro sistema formativo. Siamo in una fase di grandissimo cambiamento, non solo economico-industriale ma anche geopolitico". Lo ha affermato Paolo Boccardelli, rettore della Luiss, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Ateneo. Boccardelli ha richiamato l’impegno dell’Università nel contribuire, attraverso la ricerca, a interpretare la complessità che investe l’Europa e a produrre idee utili alla definizione di una nuova architettura europea, "necessaria per processi decisionali più veloci, una efficienza amministrativa migliore e una rafforzata capacità competitiva", senza sacrificare pluralismo, democrazia e diritti. Il rettore ha illustrato anche le linee di sviluppo dell’offerta formativa, annunciando il nuovo Teaching and Learning Innovation Hub, "una partnership con Google for Education pensata per creare un laboratorio di innovazione a disposizione di studenti, docenti e della ricerca". Centrale, per Boccardelli, l’equilibrio tra tecnologia e persona: "Per noi la priorità è combinare la tecnologia e la centralità della persona, al punto che apriremo una palestra cognitiva che alimenti il pensiero critico dei nostri studenti". Ha infine evidenziato il rafforzamento del Dipartimento di Studi Umanistici come supporto al pensiero critico, ricordando che "l’intelligenza artificiale è un’opportunità se colta in maniera responsabile e con la volontà di utilizzarla non come sostituto ma come supporto al lavoro cognitivo".
(Adnkronos) - “Come accade per tutti i materiali, anche la plastica sta affrontando una necessaria metamorfosi. Non c’è infatti alcun materiale che oggi possa ignorare la necessità di ridurre il suo impatto” sull’ecosistema. Per raggiungere questo obiettivo disponiamo di “due strategie fondamentali: la prima è la circolarità, la seconda è la capacità di avere un progetto per il fine vita della materia. In questo contesto, il design ha un ruolo molto importante perché può accompagnare i prodotti anche nella relazione con l'utilizzatore” e promuovere “questa operazione”. Con queste parole Frida Doveil, curatrice della mostra Oltreplastica, è intervenuta in occasione dell’evento inaugurale dell’esposizione, realizzata da ADI Design Museum con il supporto di Eni, main partner del museo, e con la presenza in mostra di Versalis con Novamont e Finproject. L’esposizione nasce per rendere evidenti tutte le possibilità che il design ha oggi a disposizione per compiere scelte responsabili quando utilizza la plastica. “La mostra si occupa verticalmente del tema della plastica. Questo materiale è infatti stato un alleato potentissimo dell'innovazione nel secolo scorso, da alcuni chiamato proprio ‘il secolo della plastica’ - aggiunge la curatrice, spiegando come l’arrivo del composto di sintesi “ha spinto verso il miglioramento delle performance anche di altri materiali. Oggi però, accanto alla performance funzionale, dobbiamo guardare anche alla performance ambientale. La plastica sta facendo questa operazione, ma forse è meno visibile rispetto ad altri materiali, anche perchè si tende a pensare che la plastica vada sostituita. Invece, a dover essere sostituita è l’idea che abbiamo di questo materiale. La mostra, con il neologismo ‘Oltreplastica’, vuole suggerire l'idea di questo cambio culturale: dobbiamo vedere la plastica per quello che è già diventata e per l'opportunità che ci dà di fare plastica in una maniera sostenibile e consapevole”. L’esposizione ha un ruolo importante anche nel promuovere una riflessione sul tema della sostituzione dei materiali: “Ogni nuovo materiale entra in campo imitandone un altro - conclude - presentandosi come una proposta migliore o in sostituzione di un materiale precedente. Qui, ad Oltreplastica, vogliamo invece guardare ai materiali in un'ottica diversa, ossia concentrandoci su ciò che ci può aiutare a usare quello che è plastico in una maniera alternativa. Collaborano dunque, in questo universo, anche forme della materia che non hanno a che fare con i polimeri - magari originate dal legno o dai batteri o, ancora, dai funghi - le cui prestazioni però sono simili a quelle dei polimeri. Questo è molto interessante”.