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(Adnkronos) - L'Inter Miami di Lionel Messi esce di scena al primo turno dai playoff della Eastern Conference di Major League Soccer (Mls). La franchigia della Florida che aveva dominato la stagione regolare con record di punti è stata eliminata dall'Atlanta United, che l'ha sconfitta 2-1 nella serie. Nella terza e decisiva sfida, disputata al Chase Stadium di Fort Lauderdale, Miami è andata in vantaggio per prima con Rojas, ma poi ha subito una doppietta del senegalese Thiare. L'otto volte pallone d'oro ha riequilibrato il risultato al 20' della ripresa ma la squadra della Georgia si è imposta 3-2 grazie al gol decisivo del polacco Slisz.
(Adnkronos) - "Sui dazi prospettati verso il 'Made in Europe' staremo a vedere se le minacce del presidente eletto verso alcuni paesi europei si concretizzeranno davvero e in che misura. Il tempo ce lo dirà. Certamente la domanda di cambiamento è diventata molto forte in Europa e da questa notte ancora più forte negli Usa". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Massimo Veccia, presidente onorario di Business care communications by Learn Italy Usa, che ha la mission di formare e sostenere i giovani talenti e le eccellenze italiane negli Usa, accompagnandoli e formandoli. "Anche la stanchezza verso un certo establishment e verso certe modalità comunicative - commenta - sommato al grande bisogno di sicurezza delle famiglie e alla voglia di risolvere le guerre in corso a cominciare dal conflitto in Ucraina, hanno certamente giocato un ruolo fondamentale, in questa elezione dai numeri che, definire 'storici' non è esagerato. Numeri che inviano all’America e al mondo occidentale, un segnale assordante e una richiesta di forte cambiamento, che sarà impossibile da oggi in poi ignorare, e per niente saggio snobbare e i cui effetti, nel bene e nel male vedremo molto presto". "La netta vittoria del presidente eletto Donald Trump - fa notare Veccia -con oltre trecento voti elettorali, la maggioranza dei voti a livello Nazionale uniti alla conquista del controllo del Senato e la conferma della maggioranza al Congresso, non si configura più come un semplice voto di protesta o di reazione, ma piuttosto come una chiara richiesta di cambiamento di prospettiva. Dopo le ultime elezioni nei principali Paesi Europei, l’America riflette e rafforza, una volontà di cambiamento, probabilmente caratterizzato dalla richiesta di maggiore pragmatismo fuori dalle ideologie 'woke' e di maggior sicurezza per le famiglie e di stabilità internazionale".
(Adnkronos) - “Una giusta transizione energetica non avverrà mai se non prendiamo in debita considerazione la sostenibilità economica e sociale del processo e i risultati in termini di benefici per tutti gli stakeholder coinvolti lungo la filiera, tra cui comunità locali, investitori, aziende e governi. La transizione energetica, una 'giusta transizione' per Eni, non riguarda solo l'innovazione; è un impegno a trasformare il modo in cui produciamo e consumiamo energia, assicurando che nessuno venga lasciato indietro”. Così Luigi Ciarrocchi, direttore Ccus, Forestry & Agro-feedstock di Eni, al Forum Africa Green Growth a Ecomondo. Esempio di giusta transizione, spiega Ciarrocchi, sono le iniziative Agro-feedstock in Kenya che mirano a sviluppare un approvvigionamento sostenibile di materie prime di origine agricola per la produzione di biocarburanti. (VIDEO) Ad oggi, in Kenya, Eni ha già ultimato due impianti di lavorazione che producono olio vegetale da ricino, residui agroindustriali e forestali, coinvolgendo oltre 100mila agricoltori in 16 contee che coltivano ricino in aree degradate identificate dal ministero dell'agricoltura del Kenya, altre colture energetiche in rotazione come cartamo e crambe, e raccolgono residui forestali. Nell'ambito di queste iniziative, Eni ha avviato partnership con organizzazioni internazionali, come l'International Finance Corporation, il Fondo per il clima italiano del ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica italiano, Cdp e l'Organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite (Ilo). "Stiamo supportando gli agricoltori kenioti - spiega Ciarrocchi - fornendo loro sementi di qualità e fertilizzanti, un accesso stabile al mercato, formazione e supporto tecnico, consentendogli di migliorare le rese ottenute in campo" e "creando benefici economici che rimangano all'interno del paese, fornendo una fonte affidabile di reddito per gli agricoltori, promuovendo la creazione di posti di lavoro e la diversificazione economica in quelle aree rurali, dove spesso la dipendenza dalle attività agricole tradizionali e di basso valore è elevata". Eni ha sviluppato un modello di integrazione verticale per la produzione di biocarburanti, focalizzandosi sulla produzione di olio vegetale da coltivazioni su terreni degradati e in rotazione, come previsto dalla Direttiva sulle energie rinnovabili (RED) dell'Unione Europea, e dalla valorizzazione di residui agroindustriali e forestali. La coltivazione è affidata ad agricoltori locali, che coltivano i propri terreni; l'estrazione dell'olio vegetale dalle materie prime avviene in impianti industriali realizzati da Eni o utilizzando quelli di terze parti, a seconda della disponibilità e della maturità industriale del Paese; i sottoprodotti di lavorazione vengono recuperati. "Nel complesso, le iniziative Agro-feedstock di Eni prevedono di coinvolgere oltre 700.000 agricoltori entro il 2027, principalmente in Africa, per rigenerare 1 milione di ettari di terreni abbandonati e degradati e contribuire alla sicurezza alimentare con la produzione di circa 1 milione di tonnellate di mangimi e fertilizzanti", dice Luigi Ciarrocchi, aggiungendo che "iniziative simili sono state avviate dal 2022 in Costa d'Avorio, Mozambico, Angola, Italia, Kazakistan e Vietnam".