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(Adnkronos) - I peacekeeper delle Nazioni Unite manterranno tutte le posizioni in Libano nonostante le richieste israeliane di spostarsi visto l'intensificarsi dei combattimenti tra Israele e Hezbollah e cinque caschi blu feriti. Lo ha affermato il capo del peacekeeping delle Nazioni Unite. "È stata presa la decisione che l'Unifil rimarrà attualmente in tutte le sue posizioni nonostante le richieste delle Forze di difesa israeliane di abbandonare le posizioni che si trovano nelle vicinanze della Blue Line", ha affermato il capo del peacekeeping delle Nazioni Unite Jean-Pierre Lacroix. "Voglio sottolineare che questa decisione rimane valida", ha detto Lacroix, aggiungendo che il piano è stato confermato dal Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. "L'esercito israeliano ha detto che gli attacchi all'Unifil sono accidentali e non voluti", ma che "il modo migliore per evitare incidenti di questo tipo è il ritiro dell'Unifil. L'Unifil non si ritira, è dove essere, almeno finché il Consiglio di Sicurezza dell'Onu non prenderà una decisione diversa", aveva sottolineato in precedenza Borrell in conferenza stampa a Lussemburgo. In base alla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza, solo i circa 9.500 soldati Unifil e l'esercito libanese dovrebbero essere schierati nel sud del Libano. "Abbiamo appena sentito dai membri del Consiglio di sicurezza Onu l'espressione unanime di sostegno all'Unifil. Ovviamente, è molto incoraggiante", ha aggiunto Lacroix. Sulla stessa linea il Ministro delle Forze Armate francese Sébastien Lecornu: i Caschi Blu della Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano sono "destinati a rimanere", ha dichiarato. "Il giorno in cui le armi taceranno, ci sarà ancora la Linea Blu, ci sarà la Risoluzione 1701 o una nuova risoluzione, ci sarà ancora una zona da neutralizzare”, ha spiegato al canale pubblico France 5. "Ecco perché la missione è qui per restare. Sono state le Nazioni Unite a dispiegare queste forze e spetta alle Nazioni Unite ritirarle, a meno che le varie nazioni contributrici non concordino diversamente". E in una dichiarazione congiunta proposta dal ministro Antonio Tajani, i ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito "esprimono profonda preoccupazione per i recenti attacchi delle Idf contro le basi di Unifil, nei quali sono rimasti feriti diversi peacekeeper. Questi attacchi devono cessare immediatamente". "Condanniamo tutte le minacce alla sicurezza di Unifil - prosegue la nota dei 4 Paesi - Ogni attacco deliberato contro Unifil è contrario al diritto umanitario internazionale e alla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell'Onu. La protezione dei peacekeeper spetta a tutte le parti in conflitto". "Chiediamo a tutte le parti di attenersi ai propri obblighi per garantire la sicurezza del personale Unifil e per permettere a Unifil di continuare a condurre il suo mandato", si legge nella dichiarazione congiunta. "Ribadiamo che l'Unifil ha un ruolo di stabilizzatore nel Libano meridionale - viene evidenziato - e sottolineiamo l'importanza delle Nazioni Unite nella risoluzione dei conflitti armati e nella mitigazione degli impatti umanitari". Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha nuovamente contestato le accuse secondo cui le truppe israeliane hanno deliberatamente preso di mira l'Unifil nel sud del Libano, definendole "completamente false" ma ha ribadito l'appello al contingente internazionale ad allontanarsi dalle zone di combattimento. "L'esercito - ha detto - ha fatto del suo meglio per evitare di danneggiare il personale dell'Unifil, pur colpendo i combattenti di Hezbollah. "Ma il modo migliore per garantire la sicurezza del personale Unifil è che ascolti la richiesta di Israele e si allontani temporaneamente dal pericolo". A riferirne è 'Ha'aretz'. "Il giorno in cui Israele ha iniziato la sua operazione di terra nei pressi del nostro confine con il Libano, abbiamo chiesto loro specificatamente: 'Per favore lasciate quest'area così non avrete danni", ha aggiunto Netanyahu, nel corso di un messaggio video registrato in inglese. Il premier israeliano ha poi accusato Hezbollah di usare le postazioni Unifil come copertura mentre attacca Israele. "Questi attacchi hanno provocato la morte di molti israeliani, anche ieri", ha ricordato, riferendosi all'attacco di un drone che ha ucciso quattro soldati dell'IDF e ferito decine di persone. "Israele ha tutto il diritto di difendersi da Hezbollah e continuerà a farlo", ha insistito Netanyahu, aggiungendo che si sta facendo tutto il possibile per evitare danni ai soldati dell'Unifil. "Voglio essere chiaro: continueremo a colpire Hezbollah senza pietà in tutte le parti del Libano, anche a Beirut", ha ribadito Netanyahu, parlando dalla base colpita ieri sera in un attacco con droni rivendicato da Hezbollah e costato la vita a quattro soldati. "Stiamo combattendo una dura campagna contro l'asse del male dell'Iran che vuole distruggerci completamente. Non ce la faranno. Noi continuiamo a combattere - ha detto Netanyahu - Paghiamo un prezzo doloroso, ma abbiamo ottenuto risultati straordinari e continueremo a ottenerli". Il premier israeliano ha poi sottolineato lo "spirito di unità" all'interno delle truppe dell'Idf, "che capiscono di combattere per il bene di Israele". "Con l'aiuto di Dio, combatteremo insieme e insieme vinceremo", ha ribadito Netanyahu, che ha anche inviato un messaggio di sostegno alle famiglie dei caduti. Una serie di ordigni esplosivi incendiari posizionati lungo la strada che conduce alla base operativa avanzata UNP 1-32A, nel sud del Libano, è stata individuata questa mattina da una pattuglia del contingente italiano di Unifil durante un movimento logistico. Un team di artificieri del contingente nazionale, intervenuto sul posto, ha messo in sicurezza l'area ma non ha potuto completare le operazioni di bonifica poiché, per cause in via di accertamento, uno degli ordigni si è innescato provocando un rogo nell'area circostante. Non si registrano danni a persone o mezzi. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha espresso "forti preoccupazioni" per gli incidenti in cui sono stati feriti i peacekeeper delle Nazioni Unite in Libano. "Sullo sfondo delle ostilità in corso lungo la Blue Line, i membri del Consiglio di sicurezza hanno espresso le loro forti preoccupazioni dopo che diverse posizioni Unifil sono state prese di mira nei giorni scorsi. Diversi peacekeeper sono rimasti feriti", ha affermato la presidenza di turno del consiglio, attualmente l'ambasciatrice svizzera delle Nazioni Unite Pascale Baeriswyl.
(Adnkronos) - "A parere mio l'intelligenza artificiale si usa molto di più di quanto la gente se ne rende conto. Perché se tu chiedi a una piccola azienda cos'è l'intelligenza artificiale, pensa al robot che gli va in casa e gli fa il manager al posto suo. E poi pensa a qualcosa di molto avveniristico. Non è vero, la stiamo usando. Chi è che nella propria azienda manifatturiera non ordina le materie prime interrogando una vasta schiera di opportunità? Questo si chiama intelligenza artificiale. Che fa l'intelligenza artificiale? Interroga delle grandi banche dati, tira fuori, col famoso algoritmo, quello che chi interroga vuole sapere e quindi dà diverse possibilità a chi sta interrogando. Quindi parecchie aziende già fanno. Se non lo fanno, la loro concorrenza lo fa e quindi già partono svantaggiati". Lo ha detto Alberto Tripi, special advisor di Confindustria per l’intelligenza artificiale, intervenendo alla presentazione del l VI rapporto dell'Osservatorio di 4.Manager 'Intelligenza Artificiale. Cambiamento culturale e organizzativo per imprese e manager: nuove traiettorie della managerialità'
(Adnkronos) - "La responsabilità sociale oggi non può essere trattata come un semplice add-on, ma deve essere parte integrante della strategia aziendale. Per noi, il primo passo è guardare alle apparenti contraddizioni non come ostacoli, ma come occasioni per innovare e dimostrare che è possibile unire valori solidi e performance economica, benessere individuale e successo collettivo. La nostra filosofia si basa sull'idea che la sostenibilità non sia solo una questione ambientale, ma soprattutto sociale e umana. È il modo in cui trattiamo i nostri dipendenti, i nostri clienti e la comunità che ci circonda". Così Dalila Ferraioli, Hr Director Verisure Italia, nel suo intervento al Salone della Csr e dell'innovazione sociale, a Milano, 12esima edizione dal titolo 'Sfidare le contraddizioni'. "Per questo motivo, mettiamo al centro le persone e creiamo condizioni che favoriscano la loro crescita, sia professionale che personale. Un esempio concreto del nostro impegno in questa direzione è la nostra forte attenzione al work-life balance - aggiunge - In Verisure, siamo profondamente convinti che la sostenibilità inizi dal benessere delle persone. Garantire un equilibrio tra vita privata e lavoro non è solo una scelta etica, ma anche una strategia a lungo termine per migliorare la qualità del lavoro e, di conseguenza, i risultati". In questo quadro, la nuova sede Green Island, a Roma nel quartiere Eur, intende incarnare "i nostri valori: sostenibilità, innovazione e centralità delle persone. Green Island non è solo un luogo di lavoro, ma un ambiente che stimola la collaborazione, la creatività e il benessere. L’efficienza energetica, l'attenzione agli spazi verdi, l’impiego di materiali eco-compatibili e la qualità ambientale interna alla sede, uniti a tecnologie avanzate, hanno permesso all’edificio di ottenere la certificazione Leed Gold, uno dei protocolli più importanti a livello mondiale per la sostenibilità degli edifici, rendendo Green Island un esempio di come si possa conciliare la responsabilità sociale con il benessere delle persone". "Oltre all'attenzione verso i nostri dipendenti, siamo consapevoli della nostra responsabilità nei confronti delle comunità in cui operiamo", spiega Ferraioli citando la collaborazione con Legambiente per il supporto ad iniziative per la tutela ambientale, il programma di volontariato aziendale Verisure, "che coinvolge le nostre persone in diverse iniziative di supporto alle persone più fragili della nostra comunità". Inoltre, "aderendo al Patto Mondiale delle Nazioni Unite (Gcnu), partecipiamo attivamente agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, impegnandoci a creare un impatto positivo e duraturo". Infine, "lavoriamo a stretto contatto con associazioni locali per promuovere la sicurezza, mettendo a disposizione le nostre competenze e risorse per contribuire allo sviluppo di un tessuto sociale più forte e coeso. In particolare, insieme all’associazione Differenza Donna, Verisure in Italia promuove, per i propri colleghi e le Guardie Giurate che gestiscono gli eventi di allarme dei clienti, percorsi di formazione sulla gestione efficace di casi di violenza di genere".