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(Adnkronos) - Passeggiata reale, oggi, per il Principe Alberto Secondo di Monaco, con una 'guida turistica' d'eccezione, la Soprintendente dei Beni culturali di Palermo, Selima Giuliano. Il Principe è nel capoluogo siciliano in occasione dell'apertura del 43esimo congresso del Ciesm, la Commissione internazionale per l'esplorazione scientifica del mar Mediterraneo, alla Real Cavallerizza di Palermo. Il tema del congresso, cui partecipano 400 ricercatori di 23 nazioni, è il rafforzamento della cooperazione scientifica per lo sviluppo del Mediterraneo. Il principe è stato accompagnato dall'ambasciatrice di Monaco in Italia, Anne Eastwood. Dopo l'inaugurazione, il Principe di Monaco è stato accompagnato dalla Soprintendente Giuliano in una passeggiata nei luoghi più caratteristici del centro di Palermo, dal Palazzo dei Normanni alla Cattedrale, dalla Chiesa della Martorana alla stessa real Cavallerizza, dove si è tenuta la cerimonia inaugurale del congresso Ciesm. La Real Scuderia fa parte di Palazzo dei Normanni, risale al 500, ed è stata interamente restaurata dalla Sopraintendenza di Palermo, guidata da Selima Giuliano. E' stata riaperta in occasione del congresso del Ciesm. "Superbe!", ha più volte esclamato in francese il Principe durante la visita guidata da Selima Giuliano, figlia del vicequestore Boris Giuliano ucciso dalla mafia nel 1979. Già in passato la Soprintendente dei Beni culturali aveva fatto da 'guida' per il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ma anche per il re Felipe di Spagna, per il Presidente del Portogallo e altri.
(Adnkronos) - Anisa (Associazione Nazionale Imprese Sorveglianza Antincendio) - aderente a Confindustria, nata nel 2009 dall’esigenza di tutelare il comparto della sorveglianza antincendio e dei servizi ad essa correlati e che riunisce le imprese di settore con migliaia di addetti operanti sull’intero territorio nazionale - e Confsal, Confederazione generali dei sindacati autonomi dei lavoratori, e Confsal-Vigili del fuoco Sindacato autonomo vigili del fuoco, evidenziano in una nota come, "anche grazie ai doverosi rilievi della Commissione di Garanzia, gli scioperi di Filt Cgil dello scorso 16 settembre e del 7 ottobre siano stati proclamati in modo indiscriminato senza tenere conto delle condizioni di sicurezza delle infrastrutture pubbliche e, soprattutto, degli utenti, per di più in assoluto spregio delle regole della rappresentatività sindacale; e ciò nonostante il vigente ccnl sottoscritto dalle suddette organizzazioni preveda agli artt. 10 e 11 la forma dello sciopero virtuale al pari di quanto previsto per i Vigili del Fuoco". "In effetti, l’unico contratto collettivo rappresentativo del comparto è quello della 'Sorveglianza Antincendio', applicato per l’appunto da tutte le imprese aderenti o meno alla citata associazione datoriale e operanti in strade e autostrade, ospedali, elisuperfici, stazione ferroviarie, depositi di idrocarburi, cantieri navali, enti fieristici, centri commerciali, ecc., ed è solo ed esclusivamente quello di cui sono firmatarie Anisa- Confindustria e Confsal e Confsal-Vv,, come più volte ribadito da tutta la giustizia amministrativa nonché dallo stesso ministero del Lavoro attraverso un decreto ministeriale e specifiche circolari", si ricorda. "In questo contesto, Filt Cgil continua a pretendere l’applicazione di un contratto collettivo, quale quello delle 'Guardie ai Fuochi', non attinente e conforme ai predetti ambiti operativi e di rischio, applicabile tra l’altro al solo ambito portuale, come tra l’altro ammesso anche dalla stessa associazione datoriale Angaf firmataria del suddetto ccnl", avverte. "Ad oggi, solo lo sciopero nel settore strade e autostrade - si precisa - ha una sua specifica regolamentazione volta a contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con le imprescindibili e incomprimibili esigenze di sicurezza connesse alla natura di pubblica utilità dei servizi antincendio, attivati in forza di normative e/o provvedimenti amministrativi, aventi assoluta cogenza: in questo comparto, il bilanciamento si concretizza nell’individuazione di contingenti minimi preposti alla copertura pressoché integrale del servizio di 'Sorveglianza antincendio'”. "Il problema sorgerebbe, quindi, quando le astensioni collettive - si spiega - interessano gli altri settori in cui operano i sorveglianti antincendio, ad esempio quello degli ospedali e delle stazioni ferroviarie, infrastrutture nelle quali, nonostante la sorveglianza antincendio continui ad essere vitale e svolta in funzione di cogenti obblighi normativi, ad oggi manca una disciplina ad hoc che obblighi le parti sociali a stabilire analoghi contingenti minimi". "È necessario, anzi è urgente, che in aggiunta a quanto già previsto dagli art. 10 e 11 del vigente ccnl 'Sorveglianza Antincendio', siano definite nuove regole - si rimarca - volte a disciplinare, ulteriormente, come in questi settori l’esercizio del diritto di sciopero garantisca nel contempo la continuità del servizio pubblico essenziale della sorveglianza antincendio nei cantieri diversi dal comparto strade e autostrade; e quindi si ponga, presso gli ospedali, le elisuperfici, le grandi stazioni ferroviarie, etc., rimedio attraverso una specifica e autonoma regolamentazione, e tanto al preciso fine di contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con l’esigenza di assicurare a tutti, sempre e comunque, servizi essenziali", prosegue la nota. A tal fine, Anisa Confindustria e Confsal e Confsal Vvf quali firmatarie dell’unico ccnl della sorveglianza antincendio applicabile ai suddetti settori, nel mentre sono in procinto di rinnovare tale ccnl, intavoleranno un dialogo per concertare assieme una regolamentazione generale dello sciopero nella 'Sorveglianza antincendio'. Fermo restando quanto statuito dagli artt. 10 e 11 del ccnl oggi vigente e sottoscritto dalle suddette organizzazioni. Tanto anche al fine di far cessare il prima possibile le condotte speculative di chi oggi è abituato a brandire lo sciopero come una clava contro le imprese finendo per arrecare danni soltanto ai lavoratori e a chi fruisce dei servizi pubblici essenziali, cioè a tutti noi", conclude.
(Adnkronos) - “Abbiamo sentito la necessità di facilitare un confronto tra operatori pubblici e privati e mondo associativo sul valore e l’impegno che la 'S' in Esg assume". Così Nadia Boschi, Head of Sustainability Italy&Continental Europe Lendlease a proposito del convegno 'Governance pubblico-privata per la creazione di valore sociale'. “Serviranno 1500 miliardi di euro di investimenti in infrastrutture sociali, ospedali, scuole, servizi, per rispondere entro il 2030 alle crescenti esigenze demografiche e alla fragilità del welfare post-covid. Una cifra che è molto lontana dall’attuale pipeline di investimenti in Europa. La risposta va cercata in una rinnovata concezione dell’istituto della partnership pubblico-privata - afferma - Come è il caso di Mind, partnership pubblico-privata di Lendlease con Arexpo. Della durata di 99 anni, questa formula garantisce un sostanziale allineamento degli interessi che nell’area ex expo sta già raccogliendo i suoi frutti: siamo riusciti a dare risposta ai bisogni sanitari e di istruzione in un unico luogo dedicato all’innovazione, che presto ospiterà il nuovo Campus dell’Università Statale, frutto quest’ultimo di un innovativo modello di project financing”. La tavola di confronto organizzata e promossa dal gruppo internazionale insieme a Plus Value, società specializzata in progetti di innovazione sociale, si è tenuta oggi in occasione della 12esima edizione del Salone della Csr e dell’innovazione sociale a Milano. Scopo del workshop capire come interpretare in modo efficace la 'S' di Esg, così̀ come intesa dal nuovo quadro normativo europeo e riflettere su questioni come la necessità di uno standard di misurazione comune degli impatti sociali e come questo possa servire a comprendere meglio le dinamiche per la creazione di valore sociale identificando le iniziative a maggiore impatto. Lendlease sviluppa soluzioni innovative capaci di generare impatti sociali positivi all'interno dei progetti di rigenerazione urbana. “Il programma 2121, creando percorsi innovativi per l’integrazione dei detenuti delle carceri nel mondo del lavoro, è un modello di innovazione sociale che, nato in seno allo sviluppo di Mind in collaborazione con le carceri di Bollate e Opera, si è dimostrato capace di generare altissimo valore sociale con un ratio pari a $1 : 10.3-13.9 e pertanto assumibile come modello di governance”, afferma Boschi, Esg Director di Lendlease Italy Sgr. Oltre ai casi virtuosi è necessario trovare modelli di governance per un più efficace coinvolgimento degli investitori privati nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, Sdg e Just Transition. “Crescono i bisogni di servizi welfare, dall’affordable housing, a infrastrutture all’avanguardia per la salute e l’educazione, ma all’aumento della domanda è corrisposto negli anni un deficit di investimenti costante - dice Filippo Addarii, fondatore e managing partner di Plus Value - Servono investimenti privati e partnership con il pubblico al servizio dei cittadini. I sistemi di misurazione della sostenibilità devono essere funzionali a questo scopo, con maggior enfasi sulla S di Esg”.