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(Adnkronos) - È morta nella serata di oggi 10 ottobre all'ospedale di Padova, dov'era stata ricoverata d'urgenza, la bambina ucraina di 12 anni investita dalla motrice di un treno merci sui binari di via Friburgo. Il macchinista, accortosi dell’incidente, ha fermato subito il treno e chiamato i soccorsi. Pare che la ragazzina abbia attraversato i binari, ultima di un gruppetto di amiche, nonostante le sbarre del passaggio a livello fossero regolarmente abbassate.
(Adnkronos) - La vendita diretta è una realtà consolidata, che si basa su un modello di business all’avanguardia, capace di evolversi e intercettare i cambiamenti in atto nella società per rispondere ai bisogni e alle nuove priorità dei lavoratori. Queste caratteristiche fanno sì che numerosi italiani decidono di intraprendere una carriera nel settore che offre meritocrazia, flessibilità e autorealizzazione per il proprio futuro professionale. A rilevare i dati è Avedisco, Associazione vendite dirette servizio consumatori, che rende noto il fatturato complessivo delle proprie aziende associate e il numero di incaricati alla vendita nel 2023, pari rispettivamente a 709 milioni di euro e 364mila venditori. Nel dettaglio, analizzando i risultati ottenuti dalle quattro aree geografiche, emerge che: A incidere maggiormente sul business è stata l’area Nord-Ovest d’Italia, che ha registrato un fatturato di oltre 270 milioni di euro, con oltre 114mila incaricati alla vendita e un tasso occupazionale pari al 31,3% del totale associativo. La regione che ha avuto i migliori risultati è stata la Lombardia, con un contributo del 24,7% al fatturato complessivo delle aziende associate Avedisco e un numero di incaricati alle vendite di oltre 76mila, pari al 21% del totale associativo. Segue il Nord-Est d’Italia, con un giro di affari di oltre 180 milioni di euro e oltre 96mila incaricati alle vendite, che corrisponde al 26,5% delle 345.000 persone impiegate a livello nazionale. La regione che ha avuto più incidenza sia a livello di fatturato che di occupazione è stata il Veneto che ha registrato volumi di vendita pari all’11% del fatturato complessivo delle aziende associate Avedisco, e un tasso occupazionale del 12,8%, con oltre 46mila ncaricati alla vendita. I volumi di vendita aumentano anche nel Centro Italia con un fatturato di quasi 152 milioni di euro e un numero di incaricati alla vendita che rappresenta il 19.5% - oltre 71mila persone - del totale associativo. Ad incidere maggiormente sul business è stata la Toscana, con un giro d'affari pari al 12% del fatturato complessivo delle aziende associate Avedisco, mentre il Lazio, ha registrato la percentuale maggiore di incaricati alla vendita, con un tasso di occupazione del 9,4%, che corrisponde ad oltre 34mila unità. Infine, l’area del Sud Italia e Isole ha registrato volumi di vendita di oltre 107 milioni di euro, con un’occupazione pari al 22,7% del totale associativo, corrispondente a oltre 82mila incaricati alla vendita. La regione che ha ottenuto i risultati migliori è stata la Sicilia, con un contributo del 3,9% al fatturato complessivo delle aziende associate Avedisco e un’occupazione del 5,7% rispetto al totale associativo, pari ad oltre 20mila unità. "Avedisco accoglie con soddisfazione i risultati raggiunti nel 2023, riconoscendo l’impegno e la passione che gli incaricati delle nostre aziende associate mettono quotidianamente nel loro lavoro. È grazie alla loro dedizione e competenza che siamo riusciti a conseguire traguardi così rilevanti, rafforzando la nostra leadership e contribuendo all'evoluzione e all'innovazione del settore della vendita diretta. Questi successi non rappresentano solo la qualità del contributo di ogni singolo Incaricato, ma evidenziano anche il ruolo chiave di questo settore come catalizzatore di crescita economica e coesione sociale, dimostrando come il nostro modello di business sia in grado di creare valore sostenibile nel lungo periodo", afferma Giovanni Paolino, presidente di Avedisco.
(Adnkronos) - Il cambiamento climatico è in atto e gli italiani sono consapevoli della sua evoluzione e ritengono che la causa sia da ricercare soprattutto nelle attività antropiche. E' quanto emerge dalla ricerca 'Il cambiamento climatico nella percezione degli italiani' condotta da Eumetra per conto di 3Bmeteo. L’Osservatorio Meteo Companion 2024 (giunto alla sua terza edizione) dell’istituto di ricerca sociale e di marketing guidato da Matteo Lucchi ha intervistato, tra il 29 agosto e l’11 settembre 2024, un campione rappresentativo della popolazione italiana (1.512 persone dai 18 ai 70 anni attraverso metodologia Cawi) per sondare le opinioni dei nostri connazionali. Secondo l'indagine, tra fenomeni atmosferici estremi in un’alternanza di alluvioni e periodi siccitosi, l’82% degli italiani pensa che il cambiamento climatico sia 'un fatto accertato' o 'una teoria fondata scientificamente'. Solo l’11% del campione ritiene che sia 'una teoria da dimostrare' e un esiguo 4% è convinto che sia 'priva di fondamento'. Persiste infine anche un 3% che la considera 'una bufala'. Il 47% degli italiani pensa che il cambiamento climatico sia l’effetto del 'comportamento dell’uomo': se si somma il 37% che ritiene che il cambiamento climatico sia 'normale evoluzione del pianeta, accelerata dal comportamento umano', arriviamo a un 84% (circa 33,6 milioni di persone) che considera l’uomo responsabile del cambiamento climatico. Solo per il 7% del campione intervistato è conseguenza della 'normale evoluzione del pianeta' (senza intervento umano) e una pari percentuale sostiene di 'non credere al fenomeno'. Il rimanente 2% non ha un parere definito. In questo quadro, le preoccupazioni circa il cambiamento climatico, riguardano: siccità/carenza di acqua 55%; aumento delle temperature 51%; scioglimento dei ghiacciai 50%; alluvioni 50%; temporali di forte intensità 47%; grandinate 41%; innalzamento del livello dei mari 38%; riduzione o assenza di nevicate 34%. Le azioni più importanti da adottare per contribuire a mitigare la situazione sono una esplicita richiesta ad autorità e legislatori: energia da fonti rinnovabili (50%), riduzione dei consumi di acqua (46%) e dei consumi di energia (43%) sono le misure a cui gli italiani riservano moltissima attenzione. Meno indicate le misure che pesano sul comportamento individuale delle persone: una mobilità che faccia uso di mezzi poco o non inquinanti (38%), un turismo più sostenibile attraverso il rispetto del territorio, consumi più responsabili e mezzi di trasporto non inquinanti (38%) e, infine, acquisti verdi, etici e responsabili (carta riciclata o prodotti bio tra gli altri) indicati dal 36%. E nel confronto tra i dati del 2024 sul 2023 emerge una crescita generalizzata della consapevolezza e tutte queste soluzioni vengono indicate da un numero crescente di intervistati. Nei tre anni osservati dallo studio, condotto da Eumetra per conto di 3Bmeteo, non emergono significative variazioni tra i canali di consultazione delle previsioni meteorologiche. L’unica leggera e tendenziale differenza è la riduzione della consultazione delle previsioni meteo su quotidiani digitali o cartacei. Al primo posto, infatti, ci sono le App (il 71% le consulta sempre più spesso contro il 69% del 2021 e il 70% del 2023), seguono i siti specializzati con il 57%. La televisione è quest’anno al 45%, la radio si assesta al 19%. 'Fiducia nelle informazioni' è il primo driver di scelta di una App di previsioni meteo. “In 3Bmeteo riteniamo che una maggiore consapevolezza sul cambiamento climatico possa aiutare gli italiani a comprendere quanto stia accadendo per favorire l’adozione di azioni correttive quotidiane. Innalzamento delle temperature, alluvioni e siccità riempiono le cronache e generano preoccupazioni, la ricerca di Eumetra si inserisce nel più ampio ‘Project for the Climate Change’ di 3Bmeteo per aiutare le persone a comprendere meglio i fenomeni e a fornire loro le informazioni di cui hanno bisogno. Per migliorare i nostri servizi analizziamo anche i canali utilizzati per consultare le previsioni atmosferiche. Dallo studio emerge che la notorietà (83%) e l’utilizzo (51%) di 3Bmeteo crescono proporzionalmente: indici importanti per le nostre iniziative e per l’impegno nel ricercare l’affidabilità delle previsioni, trasmettendo informazioni complete e di facile consultazione”, sottolinea Massimo Pietro Colombo, membro del Consiglio di Amministrazione di 3Bmeteo. “Misurare la percezione sul cambiamento climatico restituisce una fotografia di come gli italiani stiano vivendo l’evoluzione in atto: emerge la convinzione che la responsabilità sia insita nel comportamento dell’uomo e la necessità di una maggiore ricerca di sostenibilità nel quotidiano. A essere più preoccupate rispetto alla media sono le persone più mature, mentre i 18 - 34enni, che per condizione anagrafica hanno un’idea del futuro più aperta e fiduciosa, hanno maggiore speranza che la società intraprenda azioni correttive e comportamenti virtuosi, che peraltro loro già applicano quotidianamente”, sottolinea Alberto Stracuzzi, Market Research Director di Eumetra.