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(Adnkronos) - "Credo sia molto importante che Kamala Harris superi un test cognitivo". Donald Trump risponde a Kamala Harris e rilancia. La vicepresidente e candidata democratica alle elezioni del 5 novembre ha definito il suo avversario "debole e instabile". Trump incassa e replica con un altro colpo all'altezza della cintura o poco sotto. "Le sue azioni hanno portato molti a credere che ci possa essere qualcosa che non va in lei. Persino 60 Minutes e CBS, per proteggere 'Kamala la bugiarda', hanno sostituito illegalmente e senza scrupoli una risposta che aveva dato, che era totalmente sconclusionata, con un'altra risposta che non aveva nulla a che fare con la domanda posta", dice il candidato repubblicano riferendosi ad una clip che è stata diffusa sui social: al posto di una risposta esitante di Harris ad una domanda nel programma 60 Minutes, nel montaggio sarebbe stata inserita una risposta perentoria ma non collegata alla domanda. Harris, secondo Trump, "è lenta e letargica nel rispondere anche alle domande più semplici. Abbiamo appena vissuto questa situazione per 4 anni, non dovremmo ricascarci di nuovo", con chiaro riferimento al quadriennio targato Joe Biden. "Mi domando perché il suo staff vuole che si nasconda. Viene da chiedersi se hanno paura che la gente veda che è troppo debole e instabile per guidare l'America. E' questo quello che sta succedendo?", l'affondo di Harris, in un comizio in North Carolina. Trump non ha reso nota la sua cartella clinica e ha detto no a un nuovo dibattito con l'avversaria. Harris ha accusato l'ex presidente, che ha anche rifiutato l'intervista con 60 Minutes che invece Harris ha concesso la scorsa settimana, di "non essere trasparente" con gli elettori, in particolare riguardo alle informazioni sul suo stato di salute, non facendo quello che "ogni altro presidente dell'era moderna ha fatto". Con i suoi 78 anni, Trump è il più anziano candidato alla Casa Bianca e dopo la rinuncia alla rielezione da parte del presidente più anziano, l'81enne Joe Biden, avrà Harris che il prossimo 20 ottobre compie 60 anni ed ha appena pubblicato la lettera del suo medico curante che attesta una "salute eccellente".
(Adnkronos) - Si è svolta oggi presso la sede del Centro Svizzero a Milano la presentazione della nuova ricerca dal titolo 'Corporate reputation: tendenze emergenti e implicazioni strategiche', realizzata da Icch e Università Iulm. La ricerca esplora le tendenze emergenti sulla reputazione aziendale, fornendo importanti strumenti a manager, accademici e studenti. Il modo in cui si forma la reputazione aziendale, infatti, ha subìto profondi cambiamenti negli ultimi 10 anni, principalmente a causa della rapida evoluzione tecnologica, della crescente interconnessione globale e delle mutevoli aspettative della società nei confronti delle imprese. L’ascesa delle tecnologie digitali, la globalizzazione e una maggiore consapevolezza degli stakeholder hanno reso la gestione della reputazione più complessa e critica, garantendo un accesso senza precedenti alle informazioni e una capacità di condividere le proprie esperienze e opinioni in modo ampio e rapido. Maggiore trasparenza che implica però anche più vigilanza e reattività nella gestione della propria reputazione. Pierangelo Fabiano, Segretario generale di Icch, ha dichiarato: "Crediamo che riflettere sulla gestione della propria corporate e brand reputation, in un contesto sempre più interconnesso, attento ai temi sociali e di sostenibilità e in rapido mutamento come quello odierno, in cui l’avvento dell’Ai crea nuove opportunità ma pone anche sfide e interrogativi, sia fondamentale per il nostro network e siamo felici di ospitare questo dibattito". "Con la presentazione di oggi -prosegue Fabiano- festeggiamo anche i tre anni di attività di Icch. Solo qualche numero: in 3 anni abbiamo riunito più di 45 manager oggi membri del Comitato Scientifico, 7 docenti internazionali membri del Comitato accademico, prodotto 7 ricerche e 12 magazine tematici, che abbiamo presentato in eventi molto partecipati, punto di partenza per riflessioni sul futuro della comunicazione e del mondo corporate. Siamo entusiasti dei tanti progetti in cantiere per il 2025, tra cui il nono Premio Giovani Comunicatori Icch, il nostro nuovo podcast, il sito e il magazine bilingue. In lavorazione anche le nuove ricerche e i nuovi numeri della rivista. Così Icch sta diventando un osservatorio a tutto tondo, punto di riferimento per tanti stakeholder del mondo aziendale e accademico, anche a livello internazionale". Il dibattito introdotto da Fabio Bocchiola, presidente Swiss Chamber e Pierangelo Fabiano, Segretario generale di Icch, è proseguito con la presentazione della ricerca a cura della professoressa Stefania Romenti, coordinatrice del Comitato accademico di Icch e professore ordinario di comunicazione strategica e sostenibilità dell’Università Iulm che ha illustrato i risultati. "Negli ultimi 10 anni sono state pubblicate circa 1000 ricerche scientifiche l'anno sui processi sociali che sottendono la valutazione delle aziende e della loro reputazione. Stigma, status e prestigio organizzativi, legittimità e impatto sociale si intrecciano per formare un tessuto reputazionale complesso e dinamico", ha dichiarato la professoressa Stefania Romenti, presentando le analisi elaborate dal Centro di ricerca per la comunicazione strategica (CEcoms) dell’Università Iulm. A seguire, due tavoli di lavoro con la presenza di importanti manager della comunicazione. Protagonisti del primo, sul tema della crisi della reputazione e di come proteggere il brand, Cristina Camilli, direttore relazioni istituzionali, comunicazione e sostenibilità di Coca-Cola Italia e Albania, Erika Mandraffino, direttrice comunicazione esterna di Eni, Stefano Tassone, head of group communications di Mediobanca, e Fabio Ventoruzzo, corporate communications & sustainability director di Sisal. Al secondo invece, sull’attuale tema di come sviluppare una buona reputazione attraverso le nuove piattaforme digitali, hanno partecipato Alessandra Bianco, corporate communication director di Lavazza Group & Lavazza eventi sole director, Enrico Bocedi, global public affairs, communications & sustainability senior director di Campari Group, Luca Di Persio, managing director marketing, innovation and business services dell’agenzia Ice - Italian trade & investment agency e Alicia Lubrani, chief marketing officer di Axpo Italia e amministratore delegato di Pulsee Luce e Gas.
(Adnkronos) - "Il Salone organizzi al più presto gruppi di ricerca e di studi per analizzare i diversi sistemi di valutazione di impatto e arrivare a sistemi che siano più oggettivi e più coerenti con l'obiettivo di diffondere la cultura della innovazione sociale". Lo ha detto Elio Borgonovi, docente emeritus di Management Pubblico alla Bocconi, emettendo il verdetto nel ruolo di giudice al processo al salone della Csr e dell'innovazione sociale, in corso a Milano. "Nelle prossime edizioni vengano chiamati al tavolo soggetti diversi, ma il Salone resti un luogo di riflessione e non diventi un ennesimo luogo di talk show e di confronti ideologici, mantenendo la sua caratteristica di confronto di idee. Primo capo di accusa? Non colpevole, il salone non è il luogo dove le imprese o chi ha le buone pratiche può trovare consenso, ci sono altri canali. Il salone è e resta un luogo di dibattito".