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(Adnkronos) - “L'intelligenza artificiale e l'innovazione digitale cambieranno radicalmente l'agricoltura. Vediamo infatti che gli agricoltori hanno molta esperienza e molta conoscenza e, quando si forniscono loro dati e previsioni migliori, possono prendere decisioni migliori. Supportati dall'intelligenza artificiale possono migliorare la redditività, la resa del raccolto e i risultati di sostenibilità. Si tratta di quella che chiamiamo ‘agricoltura 4.0’, nella quale il ruolo dei dati e del digitale è quello di aiutare gli agricoltori a diventare più efficienti e più produttivi”. Così Feroz Sheikh, Chief Information and Digital Officer di Syngenta, illustrando l’impatto delle nuove tecnologie sul settore agricolo e sulla sostenibilità dello stesso in occasione della Milano Digital Week, della quale Syngenta Italia è quest’anno partner ufficiale. Per la prima volta nel nostro Paese, l’imprenditore tecnologico è stato protagonista dell'evento "The ConversAItion – dialoghi di agricoltura e innovazione", al Made Competence Center, durante il quale Sheikh ha affrontato il legame tra il mondo dell’agricoltura e i temi al centro dell’edizione 2025 della settimana dedicata alla trasformazione digitale, come l'intelligenza artificiale. Le nuove tecnologie possono infatti essere un alleato prezioso per il settore agricolo, aiutandolo a vincere le sfide in termini di sostenibilità e innovazione, come spiega ancora Sheikh: “Il mondo si sta dirigendo verso una grave crisi. La popolazione continua a crescere e non abbiamo abbastanza terra per nutrire tutti. La produttività in agricoltura è rallentata - spiega - Attualmente, registra una crescita dello 0,7% su base annua, quando in realtà ciò di cui abbiamo bisogno è un miglioramento superiore al 2%. La produzione attuale in futuro non sarà sufficiente a sfamare tutti”. “Se a tutto questo aggiungiamo il cambiamento climatico, ogni anno fa infatti più caldo dell'anno precedente, le piante e le colture subiscono uno stress mai visto prima. Quindi, i rendimenti diminuiscono, il tasso di crescita si riduce e la popolazione continua a crescere. Queste sono alcune sfide reali che dobbiamo affrontare e la tecnologia, insieme all’intelligenza artificiale, sarà fondamentale per aiutare gli agricoltori a combattere questo stress”, conclude Sheikh.
(Adnkronos) - Ogni cittadino europeo produce in media 11 chili di rifiuti tessili all’anno: un dato allarmante, diffuso dal Parlamento europeo, che fotografa l’impatto crescente del fast fashion e la mancanza di circolarità nel settore moda. Non sorprende, quindi, che Bruxelles stia spingendo brand e retailer a ridurre gli sprechi e a ripensare i modelli produttivi, introducendo soluzioni che allunghino la vita dei capi. Parallelamente, il mercato del second-hand sta vivendo una crescita senza precedenti. Secondo il report The State of Fashion 2025 di McKinsey & Company e The Business of Fashion, entro quest’anno il resale peserà per il 10% sul mercato globale dell’abbigliamento, con un giro d’affari stimato di 350 miliardi di dollari entro il 2028 e una crescita annua del 12%. Una rivoluzione silenziosa, che sta ridisegnando le regole dell’industria. In Europa, tuttavia, il settore rimane ancora frammentato: tante piattaforme, poca integrazione e processi complessi. È qui che entra in gioco Resellify (https://www.resellify.it/it), startup fondata nel 2023 da Alessio Autore e Alessandro Pavoni, con l’obiettivo di accelerare la transizione al second-hand. Resellify si propone come la prima infrastruttura full-stack europea per il re-commerce, capace di integrarsi direttamente negli eCommerce dei brand e di offrire agli utenti un’app mobile intuitiva. La sua missione è chiara: semplificare e automatizzare la rivendita, trasformando la moda circolare da promessa astratta a realtà concreta, scalabile e accessibile. Un passo decisivo per rendere il second-hand non un’alternativa di nicchia, ma una nuova normalità per l’intero settore retail. Al centro del modello Resellify c’è una piattaforma proprietaria che rende la rivendita un processo semplice, integrato e immediato, eliminando ogni barriera tecnica e operativa. Con il widget ReCommerce Connector, integrato direttamente negli eCommerce partner, ogni acquisto viene salvato automaticamente nel Guardaroba Digitale dell’utente, completo di tutte le informazioni: foto, descrizioni, taglie, codici e dettagli di acquisto. Da lì, l’utente può gestire in modo intuitivo i propri articoli, aggiornandoli o rimuovendoli con facilità. Quando arriva il momento di rivendere, basta un click. Con la funzione OneClick Resell, il prodotto viene pubblicato sui principali marketplace second-hand - come Vinted, Vestiaire, eBay e Depop - senza bisogno di creare account, scrivere descrizioni o duplicare sforzi. È sufficiente aggiornare le foto per mostrare lo stato attuale dell’articolo. Una soluzione definitiva che abbatte le barriere di ingresso al resale, trasformandolo in un’esperienza naturale per l’utente. E se sempre più consumatori scelgono di rivendere, scambiare o acquistare prodotti usati, i retailer iniziano a vedere in questo comportamento non solo un’opportunità di sostenibilità, ma anche una leva di business. Con Resellify arriva ora uno strumento pensato proprio per loro: si chiama ReCommerce Connect e consente ai brand di integrare nei propri eCommerce una piattaforma di resale semplice e immediata. In questo modo, i clienti possono rimettere in circolo i loro acquisti con pochi clic, mentre i retailer riescono a seguire la vita dei prodotti anche dopo la prima vendita. Il risultato è duplice: da un lato si rafforza il legame con i consumatori, che trovano un motivo in più per restare fedeli al brand; dall’altro si apre la porta a nuove forme di monetizzazione, trasformando il mercato dell’usato in una componente stabile e strategica del modello di business. “Il Re-commerce non è più una tendenza, ma un nuovo modello di consumo e un canale di vendita strategico per i brand. Con Resellify rendiamo il Resale as a Service una realtà per i retailer: facile da integrare, pronto da scalare e sostenibile nel tempo”, spiegano i co-founder Alessio Autore e Alessandro Pavoni. Guardando al futuro, Resellify punta ad ampliare ulteriormente il proprio ecosistema. Tra le prossime novità ci sono il Trade-In, che permetterà ai clienti di permutare i loro articoli usati creando nuovo valore per brand e consumatori; strumenti di analisi per misurare in modo concreto l’impatto ambientale del resale e supportare così le strategie Esg; e un Guardaroba Digitale potenziato dall’intelligenza artificiale, capace di offrire suggerimenti di stile personalizzati e opportunità di upsell per i retailer. Un percorso che dimostra come la start-up voglia trasformare il second-hand da servizio innovativo a nuovo standard del retail del futuro.
(Adnkronos) - "L'Unione Europea cinque anni fa ha lanciato il Green Deal che era prima della guerra in Ucraina, prima del Covid, era su un quadro che sembrava abbastanza stabile di domande di consumo energetici e a oggi diciamo che questo quadro è completamente cambiato". Lo ha detto Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in un videomessaggio inviato all'evento 'Mitigare o adattarsi: strategie per il climate change' in collaborazione con il Soft Power Club e sostenuto da Proger, in corso alla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Secondo il ministro, oggi "dobbiamo prendere atto realisticamente come paese di quelli che sono i cambiamenti che la tecnologia ci mette a disposizione e utilizzare tutto il mix di fonti energetiche". E comunque, le varie azioni in campo ambientale necessitano anche di un cambio del "nostro sistema di approvvigionamento energetico" che "man mano deve portarci a fonti diverse e a incrementarle. Dobbiamo anche arrivare alla creazione di una capacità di produrre energia da fonte nazionale". Durante il panel in Biennale, spazio anche alle sfide per contrastare il cambiamento climatico: "Bisogna urgentemente ricorrere all'adattamento in attesa di politiche globali di mitigazione perché finora, quelle adottate, non hanno funzionato" ha spiegato l'amministratore delegato di Proger Marco Lombardi, sottolineando che, adesso, "bisogna riprogettare i nostri territori e le nostre infrastrutture in maniera tale che siano in linea con l'ambiente e con clima". Lombardi si è concentrato anche sull'ingegneria del futuro, con le nuove tecnologie che possono essere utili per rispondere alle sfide ambientali: "Bisogna progettare in un contesto diverso rispetto a quello in cui ci si è mossi fino a ora - ha sottolineato Lombardi -. Sfruttare le nuove tecnologie significa monitorare quello che abbiamo intorno e farlo con l'intelligenza artificiale può predire i movimenti futuri: serve un'ingegneria diversa e in movimento".