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(Adnkronos) - È salito a oltre 800 morti il bilancio delle vittime causate dalle inondazioni e dalle frane che hanno colpito l'Indonesia. Lo ha annunciato l'Agenzia nazionale per la gestione delle calamità naturali spiegando che più di 650 persone risultano ancora disperse. L'ultimo aggiornamento stima il bilancio delle vittime a 804 morti, con oltre 570mila sfollati interni a causa del disastro causato dalle piogge torrenziali in tre province indonesiane. Sono in tutto tre milioni le persone colpite dall'ondata di piogge torrenziali, alimentate da cicloni, che ha investito il Sud Est Asiatico. Non solo le alluvioni e le frane in Indonesia, ma anche in Thailandia, Malaysia e Sri Lanka. Milioni di persone si trovano ora a fronteggiare strade sommerse e villaggi isolati, mentre le ricerche dei dispersi proseguono in condizioni critiche e oltre 1100 persone hanno perso la vita.
(Adnkronos) - Resta ancora complesso il percorso verso una piena inclusione lavorativa delle persone con disabilità nonostante alcuni passi in avanti. Tra le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo che potrebbero lavorare, solo il 40% risulta occupato, mentre il 30% è alla ricerca di un impiego. Pregiudizi, scarsa conoscenza della disabilità e l’assenza di servizi capaci di facilitare l’incontro tra domanda e offerta restano gli ostacoli principali nella ricerca di un impiego. Alla vigilia della 'Giornata internazionale della disabilità' (3 dicembre), la Fondazione studi consulenti del lavoro, in collaborazione con l’Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo (Anffas), ha diffuso un’anticipazione di una più ampia indagine, condotta su un campione di quasi 500 famiglie con persone con disabilità, che sarà presentata nei primi mesi del 2026, per offrire un quadro aggiornato sullo stato dell’inclusione professionale. Dalle prime evidenze emerge che, nonostante un livello di istruzione medio-alto (il 43% possiede un diploma e il 15% una laurea) sono soprattutto le attività manuali e artigiane a garantire maggiori opportunità di accesso al lavoro. I settori più ricettivi risultano turismo (25%) e commercio (20%). Sul fronte contrattuale, solo il 28,5% degli occupati può contare su un contratto a tempo indeterminato, mentre il 13% lavora a termine e il 30,8% è inserito in un tirocinio. Anche l’orario di lavoro riflette un quadro articolato: il 95% svolge attività part time, nel 55% dei casi per propria scelta, nel 40% dei casi su richiesta dell’azienda. Tra chi è in cerca di lavoro, il 55,3% utilizza i servizi pubblici e privati dedicati al collocamento, che nel 64% dei casi sono gratuiti, ma nel 20% a carico della famiglia. Per migliorare il livello di inclusione, quasi la metà degli intervistati (49%) indica la necessità di potenziare figure specializzate, come il disability manager. Seguono la richiesta di maggiori opportunità lavorative, anche attraverso strumenti contrattuali più flessibili (38%), e il rafforzamento dei servizi pubblici e privati dedicati a chi è in cerca di lavoro (37%). “I dati che emergono confermano che c’è ancora molta strada da fare per garantire un accesso equo e dignitoso al lavoro delle persone con disabilità”, ha dichiarato il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca. “È fondamentale intensificare le politiche attive anche tramite i nuovi strumenti digitali introdotti nel contesto del collocamento. Rafforzare i servizi dedicati e promuovere una maggiore conoscenza delle diverse forme di disabilità deve essere impegno di tutti, compreso il mondo delle imprese e quello professionale, per creare contesti lavorativi ancor più inclusivi e capaci di valorizzare le competenze di tutte le persone”, ha aggiunto. “Ancora oggi, purtroppo, le persone con disabilità, e contestualmente le loro famiglie, hanno davanti un percorso ad ostacoli per riuscire ad entrare nel mondo del lavoro e la situazione è spesso più grave per le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, le cui capacità sono oggetto di pregiudizi e stereotipi”, ha dichiarato Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas. “Eppure, sono proprio loro a chiedere a gran voce di poter avere pari opportunità in ambito lavorativo per un lavoro vero e questo non solo per una questione di vita indipendente, ma per poter dare il loro contributo alla società al pari di tutti gli altri cittadini, come peraltro richiamato dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che tutela il diritto al lavoro e vieta ogni forma di discriminazione. È quindi necessario l’impegno di tutti gli attori a vario titolo coinvolti per continuare a sensibilizzare e promuovere maggiore consapevolezza al fine di far rispettare un diritto sancito da normative nazionali e internazionali. Normative che prevedono, tra le altre cose, anche fattori come l’accomodamento ragionevole, ancora purtroppo poco conosciuto o non considerato”, ha concluso.
(Adnkronos) - La XVII Conferenza nazionale sull’efficienza energetica organizzata dagli Amici della Terra ha aperto i lavori ponendo al centro l’esigenza di resettare le politiche europee. “L’analisi dei dati e dei risultati raggiunti dall’Unione Europea evidenzia con chiarezza una verità ormai difficilmente contestabile: il percorso delineato dall’European Green Deal si è rivelato inefficace e contraddittorio - afferma la presidente degli Amici della Terra Monica Tommasi - Per chi, come Amici della Terra, ha espresso fin dall’inizio posizioni critiche verso l’impianto del Green Deal, il suo fallimento non rappresenta una sorpresa. Ma oggi, con una consapevolezza più diffusa anche sul piano istituzionale, come testimoniano le recenti dichiarazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, diventa imprescindibile avviare una riflessione basata su fatti, dati e responsabilità politiche”. "Per superare l'impasse europea non basta correggere i limiti del Green Deal: occorre abbandonarne l’impostazione ideologica, fondata su un approccio catastrofista al cambiamento climatico e sempre più condizionato dalle strategie economiche e geopolitiche della Cina", osservano gli Amici della Terra per i quali "è necessario rilanciare le politiche energetico-climatiche europee con una nuova impostazione basata su neutralità tecnologica, obiettivi realistici e priorità all’efficienza energetica, valorizzando il ruolo delle pompe di calore, del teleriscaldamento, del recupero energetico dei rifiuti, di biocarburanti, e massimizzando le sinergie con le filiere industriali italiane ed europee". Per Matteo Cimenti, presidente di Assogasliquidi-Federchimica, “è urgente rivedere il quadro normativo europeo per consentire una transizione energetica realmente sostenibile. Le imprese nostre associate stanno investendo in bioGpl, Dme rinnovabile e bioGnl, ma servono regole chiare e flessibili che valorizzino i biocarburanti nell'utilizzo finale sia per la mobilità leggera e pesante sia per il settore residenziale". "Chiediamo che il processo di revisione dei regolamenti comunitari sulle emissioni di CO2 sia rapido, elimini il bando dei motori a combustione interna e introduca il 'carbon correction factor' per riconoscere il contributo dei carburanti rinnovabili - afferma Cimenti - Allo stesso tempo, anche nel settore residenziale è fondamentale adottare un approccio pragmatico: le moderne caldaie a condensazione alimentate da gas rinnovabili consentono di raggiungere i target della direttiva Epbd con costi molto più contenuti e senza disagi per i consumatori, dimostrando che la decarbonizzazione può essere perseguita con soluzioni tecnologiche diversificate e non basate su un’unica opzione. Solo così sarà possibile ridurre le emissioni, sostenere gli investimenti e garantire soluzioni accessibili ai cittadini, evitando obiettivi irrealistici che rischiano di penalizzare l’Europa e l’Italia”.