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(Adnkronos) - Il campionato da incubo della Fiorentina sembra non finire mai. L'occasione per risvegliarsi, e dare un segnale positivo ai tifosi, potrebbe essere il match di Conference League di domani con la Dinamo Kiev. Una vittoria sarebbe una boccata d'ossigeno in vista di una partita - contro il Verona domenica - che sembra davvero già decisiva. La Viola è ultima in campionato, con zero vittorie e 6 punti in 14 giornate. Numeri da Serie B. I tifosi sono smarriti davanti a mesi di sconfitte che potrebbero costare alla Fiorentina la permanenza in Serie A. Sono lontani i proclami di inizio campionato quando, sulla carta, in tanti pensavano di poter competere per le prime posizioni. "C'è una crisi profonda per la squadra della Fiorentina, dove alcuni giocatori faticano anche a concepirla questa situazione, non sono abituati a lottare per la salvezza quando sull'orlo del baratro si dovrebbe dare il meglio. Questo quadro - spiega all'Adnkronos Salute Pietro Bussotti, psicologo dello sport e coordinatore di Psicologia dello sport dell'Ordine degli psicologi dell'Umbria - genera una forte delusione nei tifosi e nella città: la sfiducia arriva nello spogliatoio, la mancanza di vittorie pesa tantissimo sul morale e sulla psiche dei calciatori". "Il cambio di allenatore", da Pioli a Vanoli, "non ha portato un miglioramento delle prestazioni, così c'è il rischio di un ulteriore abbassamento del morale generale della squadra. Il gruppo di giocatori - avverte lo psicologo - deve trasformare la crisi in occasione e lo deve fare solo passando attraverso il rafforzamento della componente collettiva. La frustrazione deve diventare benzina per il colpo di reni, serve un 'noi' che difenda un 'fortino' contro le difficoltà". Ma come si interviene sul gruppo squadra? "Il confronto diretto tra i giocatori, a livello umano, il parlarsi faccia a faccia e il sostenersi è fondamentale. La componente psichica e morale conta più degli aspetti tecnici, almeno in questo momento", risponde Bussotti che analizza la situazione della Fiorentina e come invertire la rotta. "Risalire la china da una crisi - illustra lo psicologo dello sport - richiede un lavoro a tre livelli: la gestione delle emozioni dove la paura, la frustrazione della sconfitta e lo spettro della B, va controllata. La paura va trasformata in energia motivazionale, le emozioni non sono negative o positive, ma sono adattive o disadattive. Nel momento in cui si ha paura di retrocedere ci si può paralizzare, quindi l'emozione diventa disadattiva perché non ti aiuta ad adattarti alle richieste. Oppure l'emozione può diventare adattiva e aiutare a dare il colpo di reni ai calciatori e ad uscirne. Per allineare queste emozioni - suggerisce Bussotti - può servire anche il rilassamento, il mental training, sono strumenti che possono essere leva motivazionale". Serve poi "il lavoro sulla coesione del gruppo - prosegue - serve un'identità condivisa, un confronto interno, una leadership positiva. Infine, un focus sul processo e non sul risultato: i giocatori devono migliorare ogni dettaglio riducendo la pressione sul risultato, deve crescere il processo che porta al risultato". "Nella prestazione sportiva di una squadra di calcio, la sicurezza - l'etimologia di sicurezza deriva dal latino 'securitas', che a sua volta si compone di 'se-' (prefisso privativo, che indica assenza) e 'cura' (preoccupazione, affanno, sollecitudine), significando letteralmente 'senza preoccupazioni' - diventa un fattore decisivo", rimarca Bussotti. "Quando i giocatori si liberano dalle ansie e dalle paure, sentendosi leggeri e protetti dal gruppo, riescono a esprimere al meglio il proprio talento. E' proprio questa condizione di 'assenza di preoccupazione' che permette loro di giocare con fluidità, fiducia reciproca e coraggio, trasformando la serenità interiore in energia collettiva capace di migliorare la performance sul campo".
(Adnkronos) - Per gli acquisti natalizi, tre italiani su quattro si fanno guidare dalla presenza di una Marca. Nella scelta del brand, i fattori determinanti sono: la qualità (58% di risposte), il positivo rapporto qualità-prezzo (52%), la reputazione (29%), la storia e la tradizione della azienda (24%), l’innovazione (20%), i valori come etica e sostenibilità (16%) e la comunicazione (10%). Se non trovano il prodotto di Marca preferito, sette italiani su dieci lo cercano presso altri rivenditori. I Millenials con il 77% di risposte e i GenX con il 74% sono le generazioni più fedeli. Questi e altri dati sul comportamento natalizio del consumatore emergono da un’indagine realizzata da SWG per Centromarca presentata oggi nel corso di un incontro stampa cui hanno preso parte Francesco Mutti (Presidente, Centromarca), Gabriele Barbaresco (Direttore Area Studi, Mediobanca), Laura Cavalli (Responsabile Centro Studi, Centromarca), Stefano Cini (Head of Consumer Intelligence GeoMktg South Europe, NIQ), Michele Tesoro (Chief Customer Strategy Officer, Caliber). La ricerca rivela che gli italiani acquisteranno per uso personale o per regali principalmente generi alimentari e bevande (37% di risposte), prodotti per la cura della persona (36%), libri e hobbistica (34%), abbigliamento (33%) e prodotti per la casa (25%). Per il 58% del campione la presenza della Marca è decisiva al momento della scelta di un regalo, per la qualità e il prestigio che comunica a chi lo riceve. Il dato segna un incremento di 15 punti percentuali rispetto al 2024. Il ridotto potere d’acquisto delle famiglie si fa sentire se si considera che due consumatori su cinque prevedono di ridurre il budget per regali, pranzi e cene fino a oltre il 50% rispetto al 2024; il 47% manterrà l’importo dell’anno precedente; il 13% lo aumenterà fino a oltre il 50%. La spesa per pranzi e cene delle festività si aggirerà sui 130 euro. Ai regali saranno destinati mediamente 176,7 euro, ad altre attività 80, euro e 53,9 euro alle donazioni. Per il mercato del largo consumo, Niq prevede nel 2026 un’espansione a valore del +2,6%, sostanzialmente in linea con l’anno in corso. In questo scenario, secondo le elaborazioni del Centro Studi Centromarca, l’Industria di Marca registrerà una crescita di circa 2 punti percentuali, continuando a detenere una quota di mercato tra le più elevate in Europa pari al 68,1% nell’omnichannel (76,7% nei canali iper/super/libero servizio). ''La moderna Industria di Marca è fondamentale per lo sviluppo del largo consumo confezionato -sottolinea Francesco Mutti, Presidente di Centromarca- la leadership si fonda su investimenti destinati alla selezione delle migliori materie prime, all’innovazione dei prodotti e dei processi produttivi, alla sostenibilità dello sviluppo. Ne derivano una qualità e una distintività nel mercato che fa premio nel rapporto con i consumatori italiani ed esteri''. Il primato è confermato da uno studio svolto da Caliber, da cui si evince che le aziende associate a Centromarca godono di una reputazione superiore rispetto alla media globale ed europea. In particolare, il settore del largo consumo italiano (rappresentato nella ricerca dal perimetro Centromarca) è l’unico in crescita, con uno score reputazionale del 77%, a fronte di una media internazionale pari al 72%. Nel corso dei lavori, Mediobanca, nell’ambito di una più ampia riflessione sulle dinamiche dello scenario economico, ha riportato recenti stime della Commissione Europea, che prevedono una crescita del prodotto interno lordo italiano del +0,4% nel 2025 e del +0,8% annuo nel biennio 2026-2027. In un contesto di sostanziale stagnazione, secondo il Presidente Mutti: ''È indispensabile puntare allo sviluppo di un’industria eccellente e innovativa, capace di generare valore a monte e a valle delle filiere. Servono aziende solide, capaci di affrontare l’instabilità che in questi anni caratterizza le catene del valore. In tal senso si collocano i nostri interventi e le proposte di policy recentemente presentate al Governo, alle forze politiche e alle associazioni delle imprese operanti nella filiera del largo consumo''.
(Adnkronos) - Cerved Rating Agency ha assegnato ad Agsm Aim un Rating Esge pari ad A, in rialzo rispetto alla precedente valutazione (BBB). L’agenzia di rating italiana, specializzata nella valutazione del merito creditizio e del grado di sostenibilità degli operatori economici, ha infatti riconosciuto al Gruppo un’alta capacità di gestione delle variabili di rischio e delle opportunità Esg. Dall’analisi, basata sulla rendicontazione di sostenibilità dell’anno 2024 e sul confronto con il cluster 'Utilities', emerge come Agsm Aim abbia rafforzato i presidi in ambito sociale, proseguito e pianificato investimenti rilevanti nelle fonti rinnovabili, nella digitalizzazione delle reti e nell’ampliamento dei servizi smart, oltre ad aver definito una nuova pianificazione di obiettivi Esg per una governance orientata alla creazione di valore sostenibile nel lungo periodo. Di seguito, in sintesi, le motivazioni che hanno portato al raggiungimento di questo riconoscimento. Sul piano ambientale, Agsm Aim adotta una Politica per la Tutela dell’Ambiente, che integra principi e linee guida in materia di sostenibilità. In crescita gli investimenti a favore della transizione energetica, tra cui il parco eolico di Monte Giogo, l’impianto di produzione di idrogeno verde di Marghera e il revamping della centrale di cogenerazione di Borgo Trento. Il sistema di gestione ambientale si conferma solido grazie alla presenza delle certificazioni Iso 14001 per la grande maggioranza dei siti operativi del Gruppo e il conseguimento della Iso 50001 per Agsm Aim Power e Agsm Aim Calore. In crescita la valutazione della dimensione social, data dalla conferma di un’elevata contrattualizzazione a tempo indeterminato che assicura una forte stabilità occupazionale ai collaboratori del Gruppo, con un tasso di assunzioni superiore al turnover in uscita e un incremento delle ore di formazione pro capite. Il welfare aziendale è giudicato di alto livello, grazie a misure come benefit tradizionali e flessibili, smart working, part-time post maternità e l’attivazione di uno sportello psicologico. Il report valorizza inoltre l’impegno di Agsm Aim sulla parità di genere, confermato dall’ottenimento della certificazione Uni/PdR 125:2022 per la Capogruppo, e dall’avvio di programmi formativi e survey sul gender empowerment e sull’inclusione. Migliorata la valutazione di Agsm Aim nella governance, che si posiziona al di sopra della mediana del settore. Il Gruppo dispone di un organo di governo pluralistico, con adeguate competenze industriali ed Esg. La rendicontazione di sostenibilità del 2024 è stata redatta secondo i principi Esrs e sulla logica della doppia materialità. Il giudizio considera anche l’introduzione di target Esg nei meccanismi di premialità del management, l’adozione del Green Financing Framework a supporto degli investimenti in rinnovabili e digitalizzazione, e la presenza di un sistema di gestione anticorruzione strutturato (Modello 231), che si sta orientando verso la certificazione Iso 37001.