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Milan-Lazio, era rigore o no? Rocchi: "Doppio errore e risultato corretto"

(Adnkronos) - Giusto non assegnare il rigore alla Lazio nel match con il Milan. Giusto non fermare il gioco in Roma-Napoli nell'azione che ha portato al gol dei partenopei. Sono le 'sentenze' del designatore arbitrale Gianluca Rocchi a 'Open Var', su Dazn, in relazione agli ...

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Università, nasce nuova casa editrice Tor Vergata University Press

(Adnkronos) - Oggi il lancio ufficiale della pubblicazione dei primi titoli di Tor Vergata University Press, la casa editrice universitaria che opera in open access nel trasferimento e nella disseminazione della conoscenza: dopo due anni di intenso lavoro, le opere sono consultabili ...

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Imprese: Grins, strumenti e strategie per la transizione verde

(Adnkronos) - Uno strumento avanzato per misurare e ridurre l’impatto ambientale delle imprese italiane con 250 dataset relativi ai settori come allevamento, frutta, legumi e olio d’oliva ma anche fonderie d’alluminio, carta tissue e cartongesso. È uno dei risultati degli studi ...

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Milan-Lazio, era rigore o no? Rocchi: "Doppio errore e risultato corretto"

(Adnkronos) - Giusto non assegnare il rigore alla Lazio nel match con il Milan. Giusto non fermare il gioco in Roma-Napoli nell'azione che ha portato al gol dei partenopei. Sono le 'sentenze' del designatore arbitrale Gianluca Rocchi a 'Open Var', su Dazn, in relazione agli episodi più controversi dell'ultima giornata di Serie A. In Milan-Lazio, finita 1-0 per i rossoneri, l'arbitro Collu è stato richiamato al Var per un tocco di mano di Pavlovic. Rigore per la Lazio? No, per l'arbitro fallo di Marusic sul difensore del Milan. "Non ci sono dubbi. È una decisione che meritava un check di 15 secondi, questo episodio non ha grado di punibilità e mi sorprende che il Var sia andato in quella direzione subito. Non è mai rigore e mai fallo in attacco. Si doveva ripartire da un calcio d'angolo", dice Rocchi. "Abbiamo fatto un errore meno importante, ma la situazione non è stata gestita bene", aggiunge. In sostanza, non era fallo di mano e non c'era fallo di Marusic. In Roma-Napoli, l'arbitro Massa non ha giudicato falloso l'intervento di Rrahmani su Koné. "In sala Var, all’inizio c’è un po’ di confusione. In contemporanea, sia il Var che l'Avar (Di Bello e Aureliano, ndr) hanno opinioni diverse. Alla fine, però non c'è il fallo. All’inizio sembrava fallo anche a me. Devo fare i complimenti a Massa per come ha arbitrato. Lui vede il pallone prima di tutto, quindi la decisione è giusta. Anche in Sala Var sono stati bravi, perché hanno valutato bene l’azione. Per far capire, se qui viene assegnato un rigore, il Var te lo fa togliere", dice Rocchi. Nell'audio mandato in onda si può ascoltare il parere netto dell'Avar Di Bello: "È fallo questo". Poi interviene Aureliano al Var: "Rrahmani prende il pallone e il numero 17 della Roma vuole continuare a giocare".

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Università, nasce nuova casa editrice Tor Vergata University Press

(Adnkronos) - Oggi il lancio ufficiale della pubblicazione dei primi titoli di Tor Vergata University Press, la casa editrice universitaria che opera in open access nel trasferimento e nella disseminazione della conoscenza: dopo due anni di intenso lavoro, le opere sono consultabili e scaricabili gratuitamente su tvupress.uniroma2.it. Presentata dal rettore Nathan Levialdi Ghiron durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2025-2026 dello scorso 21 novembre, Tor Vergata University Press è il risultato dello sforzo comunicativo dell’Ateneo: “È un progetto ambizioso - ribadisce il rettore - per promuovere adeguatamente la diffusione dei risultati della ricerca scientifica. La nostra University Press rafforza il profilo di eccellenza dell’Ateneo ponendolo al fianco delle prestigiose istituzioni internazionali già attive nel campo dell’editoria scientifica". Tor Vergata University Press entra a pieno titolo quindi nel novero degli editori nati negli atenei italiani (circa 20), che hanno ricevuto l’importante eredità delle University Press europee e statunitensi: i contenuti scientifici devono poter trovare naturale sbocco grazie al rigore dell’editoria accademica, che si arricchisce di collane, riviste, monografie. A segnare l’avvio delle attività è la collana di short monographs 'Turres', progetto unico nel panorama editoriale italiano, che unisce rigore e agilità del formato per favorire la disseminazione della conoscenza, spaziando dalla medicina alla storia medievale, dalla filosofia all’economia, dall’astrofisica all’ingegneria, a testimonianza della ricchezza e della pluralità della ricerca. Tra gli autori di spicco, le cui opere sono disponibili alla lettura, l'economista Leonardo Becchetti con Voting with the Wallet, l'astrofisico Amedeo Balbi e La ricerca di vita nell'universo, l'endocrinologo Emmanuele A. Jannini e La costola di Eva, il giurista Marco Fioravanti e Tangeri Cosmopolis e lo storico Sandro Carocci con Città di torri. Un vero invito alla lettura. In catalogo anche la prima opera della collana Premio Giulia Cecchettin, Alla scoperta della multidisciplinarietà nella prospettiva di genere, raccolta delle tesi di laurea premiate nel 2025 dall'Ateneo nell’ambito del Premio “Giulia Cecchettin”, nato per valorizzare l’impegno di studentesse e studenti che hanno affrontato con rigore scientifico e sensibilità i temi dell’inclusione, della parità e del rispetto tra i generi. “La conoscenza è strumento di sviluppo ed emancipazione umana - commenta Lucia Ceci, prorettrice alla Comunicazione dell’università di Roma Tor Vergata e presidente della neonata casa editrice - la sua disseminazione favorisce l’impatto della ricerca d’eccellenza e dell’innovazione tecnologica. Ma Tor Vergata University Press è anche impegnata nella realizzazione di manuali e strumenti di supporto alla didattica con particolare attenzione alle forme innovative e alla sperimentazione didattica”. Un richiamo forte alla conoscenza come bene comune dell’umanità, da divulgare in una modalità quasi rivoluzionaria come l'open science, accessibile a tutti.

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Imprese: Grins, strumenti e strategie per la transizione verde

(Adnkronos) - Uno strumento avanzato per misurare e ridurre l’impatto ambientale delle imprese italiane con 250 dataset relativi ai settori come allevamento, frutta, legumi e olio d’oliva ma anche fonderie d’alluminio, carta tissue e cartongesso. È uno dei risultati degli studi del Gruppo di ricerca Grins dedicato alla sostenibilità delle imprese e coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dall’Università Bocconi. (VIDEO) I team di lavoro, che hanno visto oltre 100 ricercatori del partenariato Grins impegnati in tre anni di progetto Pnrr, iniziano a presentare i risultati per identificare, misurare e valutare le strategie aziendali e le azioni necessarie per affrontare le sfide della sostenibilità, con particolare attenzione agli aspetti ambientali e ai percorsi verso l’economia circolare. “Abbiamo adottato un approccio olistico e multidisciplinare, combinando la prospettiva della finanza sostenibile con quella dei processi produttivi e gestionali a livello d’impresa e integrando al tempo stesso le dimensioni del consumo, dei prodotti e delle catene globali del valore, fino alla gestione del fine vita dei beni - spiega Marco Frey, professore ordinario della Scuola Superiore Sant’Anna e coordinatore del gruppo di ricerca Grins - L’attività ha portato alla creazione di due strumenti principali: database e configuratori. I database sviluppati riguardano dati di survey sulle abitudini e le scelte ‘green’ dei consumatori, come essi reagiscano a messaggi social e digitali di imprese che comunicano il loro impegno verso la sostenibilità e dataset di inventario dei principali settori produttivi italiani”. In particolare, i dataset di inventario (Life Cycle Inventory - Lci) nazionali e regionali riguardano i principali sistemi produttivi italiani, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza nella gestione circolare delle risorse lungo l’intera catena del valore. Si sono analizzati gli impatti ambientali di filiere strategiche come quella agroalimentare (allevamento, frutta, legumi, olio d’oliva) e industriale (fonderie di alluminio e carta tissue), promuovendo modelli di simbiosi industriale e soluzioni innovative e sostenibili. L’inventario, sviluppato secondo la metodologia Life Cycle Assessment (Lca) e integrato con sistemi Gis, raccoglie dati da fonti statistiche, monitoraggi territoriali e indagini dirette, fornendo così solide fondamenta su cui prendere delle direzioni più mirate e con minor rischi. Conforme agli standard dell’International Reference Life Cycle Data System (Ilcd) del Jrc, il database sarà ospitato sulla piattaforma Amelia di Grins e includerà oltre 250 dataset relativi ai settori analizzati, offrendo uno strumento avanzato per misurare e ridurre l’impatto ambientale delle imprese italiane. Un secondo filone strategico di ricerca e analisi riguarda l’impatto ambientale delle filiere e la valutazione della sostenibilità e resilienza delle Pmi italiane rispetto ai cambiamenti climatici. Su questo tema si è concentrato un team di lavoro composto da 30 ricercatori di cinque università italiane partners - Torino, Bologna, Ca’ Foscari Venezia, Roma Tor Vergata e Sant’Anna Pisa - insieme al Centro di ricerca Unioncamere Guglielmo Tagliacarne, coordinato da Vera Palea, Università di Torino. L’ampia indagine esamina il livello di percezione del rischio climatico, il grado di preparazione organizzativa e l’accesso ai finanziamenti verdi delle Pmi italiane, fornendo un quadro dettagliato delle dinamiche in atto. Ha coinvolto 9.630 imprese non quotate in 5 regioni (Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Lazio e Toscana), con attenzione al periodo 2021–2026, considerando anche gli investimenti previsti. I risultati delineano quattro profili di impresa: dalle ‘attendiste’, che non hanno ancora avviato investimenti di mitigazione, alle ‘proattive’, già impegnate nel percorso verso la sostenibilità. Colpisce il dato sulla percezione del rischio che evidenzia la scarsa consapevolezza: circa il 53% delle imprese ritiene che il cambiamento climatico non incida significativamente sulle proprie attività e il 45% rientra tra le aziende attendiste. Solo il 13% ha investito per ridurre il rischio fisico acuto, anche in aree colpite da eventi estremi come l’Emilia-Romagna. Gli interventi più diffusi sono di tipo protettivo - come le polizze assicurative - più che trasformativo. Circa il 25% delle imprese ha invece avviato investimenti di mitigazione, orientati alla riduzione delle emissioni. I risultati mostrano inoltre che le imprese più proattive sono anche quelle dotate di assetti organizzativi orientati alla sostenibilità: la presenza di un Csr manager, la redazione di un bilancio di sostenibilità, la formazione sui temi climatici e sulla normativa rilevante sono fattori determinanti. I risultati dell’indagine saranno disponibili in una dashboard interattiva all’interno della piattaforma Amelia di Grins, attualmente in fase di finalizzazione. La dashboard sarà accompagnata da uno strumento di benchmarking che consentirà alle imprese di confrontarsi con i propri pari per territorio o settore, valutando così il proprio posizionamento all’interno del sistema produttivo di riferimento. L’output di questo lavoro, assieme ai risultati dei gruppi di ricerca sui temi della finanza sostenibile e dell’innovazione circolare, è una delle attività strategiche di Grins. L’obiettivo è offrire una serie di servizi web-based per le Pmi italiane (Portale Imprese) per monitorare e accrescere la consapevolezza alla sostenibilità e fornire al contempo supporto al ministero dell'Economia e delle Finanze, al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica attraverso toolkit progettati per monitorare la sostenibilità territoriale nel tempo, con attenzione sia agli aspetti finanziari sia all'impatto materiale. “Oggi - sottolinea Vera Palea ordinaria di Economia Aziendale all’Università di Torino - siamo in grado di offrire un ulteriore configuratore che aiuta le imprese a valutare la propria capacità di adattarsi ai cambiamenti economici, ambientali e organizzativi. Il contesto sempre più competitivo crea infatti sfide complesse che solo con strumenti adeguati e una visione condivisa possiamo affrontare con successo”.

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