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(Adnkronos) - Ha tentato il suicidio Emanuele Ragnedda, trasferito in ospedale a Sassari dopo che, secondo quanto apprende l'Adnkronos, stanotte ha cercato di impiccarsi in carcere. L'imprenditore 41enne era stato arrestato dopo aver confessato l'omicidio di Cinzia Pinna nella sua tenuta di Conca Entosa, nelle campagne di Palau. Ora si trova all'ospedale Santissima Annunciata ricoverato nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura della Asl di Sassari. Il fermo dell'uomo era stato convalidato il 26 settembre scorso. Dopo la confessione che ha risolto il giallo, l'imprenditore di Arzachena ha parlato di nuovo con gli inquirenti e durante l'udienza di convalida ha aggiunto nuovi dettagli al suo racconto. Le indagini continuano perché ci sono ancora molti punti da chiarire, sia sul movente sia sul possibile aiuto ricevuto da qualche complice. Ragnedda ha mostrato dove aveva nascosto il cadavere. Era vicino a un albero all'interno della sua grande tenuta nelle campagne di Palau. Nella villa per due giorni gli specialisti del Ris di Cagliari hanno prelevato reperti. Diverse tracce di sangue e polvere bianca che potrebbe essere cocaina. Ignoto ancora il movente che ha spinto l'uomo a uccidere Cinzia con un colpo di pistola.
(Adnkronos) - ''Il mio sistema ottimale, questo lo dico da tecnico, non da politico, non da viceministro dell'Economia, è un sistema a due aliquote, del 23% e 35%''. ''Non lo possiamo fare, non si farà assolutamente''. ''E' un'utopia in questo momento, però sarebbe un segnale importante''. Lo afferma il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, parlando degli interventi sull'Irpef che dovrebbero essere introdotti con la prossima lege di bilancio. Intervenendo all'incontro 'Fisco e welfare: proposte per una nuova stagione di crescita' Leo spiega che ''quest'anno quello che si può fare è muoversi sulla fascia 28 mila - 50 mila euro, evitando poi delle penalizzazioni ai soggetti che superano'' la soglia. ''Anche lì dovremmo vedere dove si fissa l'asticella'', avverte il viceministro. ''Voi ricordate che in passato, proprio quando si fece il primo intervento, si sterilizzò la misura a 50 mila euro, proprio sotto forma di minori deduzioni, detrazioni e via dicendo. Questo penso che non si farà quest'anno o, se lo si dovesse fare, lo si porterà a un reddito più elevato''. Al momento ''si stanno facendo i conteggi, soprattutto per evitare che il ceto medio venga ad essere penalizzato da questo intervento sulle aliquote. Quindi, diciamo, questa è la misura che vogliamo introdurre''. ''Lo sforzo che si sta facendo riguarda coloro i quali si collocano tra i 28 mila e 50 mila euro, qui possiamo abbassare l'aliquota di due punti percentuali con un beneficio massimo di 440 euro. Non è una cifra rilevantissima, però è un segnale che si sta andando in questa direzione''. Afferma il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, illustrando la misura che dovrebbe essere introdotta con la prossima legge di bilancio. ''Se già quest'anno possiamo fare un primo passo, e poi spingerci nell'anno successivo a fare un ulteriore passo avanti, penso che è la direzione che abbiamo tracciato sin dall'avvio della nostra riforma, quindi di abbassare gradualmente il mio sistema ottimale''. ''Io ho sempre detto, sin dall'inizio, che il vero problema del nostro paese è il ceto medio, quindi bisogna venire incontro al ceto medio''. ''Non so se quest'anno riusciremo ad arrivare ad abbracciare sino ai 60 mila euro e quindi portare l'aliquota dal 35 al 33% sino ai 60 mila''. Afferma il viceministro parlando degli interventi sull'Irpef che dovrebbero essere introdotti con la prossima legge di bilancio e aggiunge: ''La sforzo che si sta facendo riguarda coloro i quali si collocano tra i 28 mila e 50 mila euro, qui possiamo abbassare l'aliquota di due punti percentuali con un beneficio massimo di 440 euro''.
(Adnkronos) - “Credo che le aziende in Europa abbiano il grande compito di attrezzarsi per collegare i processi creativi che hanno luogo fuori dalle imprese con la capacità di tradurre l’innovazione in prodotti e servizi che possono modificare il nostro modo di vivere e anche la redditività delle imprese”. Lo ha detto il presidente di A2a, Roberto Tasca, alla presentazione di A2a Life Ventures, il primo veicolo societario in Italia creato da una corporate per integrare tutte le leve dell’open innovation. “Sono entusiasta perché il messaggio che passa è di progresso e sviluppo dell’umanità”, ha detto Tasca. “Vedo in Italia e in Europa - ha aggiunto - una nuova attitudine a sviluppare ricerca in stretta connessione con l’industria. E questo secondo me è un modo importante per attrarre i nostri giovani. Credo che dare un’aspirazione ai giovani sia fondamentale per poterli trattenere. E io attribuisco in questo processo un ruolo fondamentale alle imprese”. Infine la raccomandazione dal presidente di A2a: “Non possiamo lasciare al processo di riarmo, l’unico driver forte di innovazione”. "Credo che le imprese siano un grande stimolatore e un grande finanziatore potenziale" per l'innovazione. Una società che s'inserisce nel gruppo con l'obiettivo di sostenere i pilastri del piano strategico 2035, economia circolare e transizione energetica. "Siccome non siamo in grado di poterlo fare totalmente all'interno, abbiamo internamente sviluppato queste competenze e adesso le portiamo all'esterno, per poter ampliare l'ecosistema di riferimento. E questo è l'obiettivo che abbiamo con A2a Life Ventures. Credo che sarà portatrice di innovazione non solo per il gruppo A2a, ma anche per il Paese", ha detto Tasca. Il rapporto tra imprese e innovazione - ha sottolineato il presidente della life company - "dev'essere virtuoso", anche perché al giorno d'oggi "i fondi per il finanziamento dell'innovazione sono molto più disponibili presso le imprese che non presso gli Stati sovrani, vedendo la situazione dei debiti pubblici dei Paesi europei. Quindi credo che imprese siano un grande stimolatore e un grande finanziatore potenziale e il filtro che consente di trasformare un'idea in un prodotto o in un servizio nuovo. E credo dall'altra parte che sia imprescindibile questo passaggio: se noi non diamo possibilità a grandi idee di diventare prodotti e servizi anche gli inventori sono meno stimolati. E qui invece noi vogliamo farlo, ecco perché abbiamo anche attrezzato A2a Life Ventures in questo senso".