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Camminare veloce è una 'medicina', lo studio: bastano 15 minuti al giorno

(Adnkronos) - Camminare fa bene. Camminare velocemente, ancora meglio. La classica passeggiata può aiutare, ma gli effetti positivi sono ridotti rispetto ad una sessione di 'fast walking' che quotidianamente richiede un impegno limitato e garantisce risultati rilevanti, a ...

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Disabili, Pagliaro (Inca Cgil): "Per patronati ulteriore esclusione da riforma"

(Adnkronos) - "I patronati hanno anche lamentato un'ulteriore esclusione con la riforma della disabilità. C’è una sperimentazione in corso, avviata a gennaio 2025 in un numero sempre maggiore di province e destinata a entrare a regime nel 2027. Pur riconoscendo lo ...

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Rinnovabili, 'Parchi del Vento': guida turistica con 29 impianti eolici

(Adnkronos) - Dal cuore dell’Alto Molise, tra le creste appenniniche, alla Valle del Belice, in Sicilia, passando all’entroterra lucano e pugliese: è l’Italia dei 'Parchi del Vento'. Qui, fuori dai circuiti turistici più frequentati, si possono scoprire territori dove ...

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Camminare veloce è una 'medicina', lo studio: bastano 15 minuti al giorno

(Adnkronos) - Camminare fa bene. Camminare velocemente, ancora meglio. La classica passeggiata può aiutare, ma gli effetti positivi sono ridotti rispetto ad una sessione di 'fast walking' che quotidianamente richiede un impegno limitato e garantisce risultati rilevanti, a giudicare dallo studio coordinato dal professor Wei Zheng, direttore del Vanderbilt Epidemiology Center, e pubblicato sull'American Journal of Preventative Medicine. Il menù ideale comprende 150 minuti di attività moderata nell'arco di una settimana per ottenere benefici tangibili in relazione alla propria salute. Si tratta, in sostanza, di camminare per 2 ore e mezza nell'arco di 7 giorni. Il dato viene fuori dall'analisi di dati relativi a 85mila persone, interpellate tra il 2002 e il 2009 sulle proprie attività fisiche, il tempo mediamente dedicato agli allenamenti, la velocità di camminata e le condizioni generali di salute. L'analisi dei risultati, cominciata nel 2023, ha portato ad un verdetto non proprio sorprendente: camminare velocemente può produrre maggiori benefici rispetto ad una sessione di 'walking' lento. Occhio al cronometro Zheng, coadiuvato in particolare dalla professoressa Anne Potter Wilson, ha indicato il 'numero' ideale: per vedere risultati positivi, è necessario camminare velocemente almeno 15 minuti al giorno. In media, i soggetti che camminano velocemente per un quarto d'ora al giorno vedono ridurre del 20% il rischio di morte prematura rispetto al 4% che caratterizza chi cammina lentamente anche per 3 ore al giorno. Ma cosa significa camminare velocemente? Il parametro può variare da persona a persona in base a età, peso, condizioni fisiche generali. Viene in soccorso una 'regola' indicata dal National Health Service nel Regno Unito: se si riesce a parlare ma non a cantare, si sta camminando ad una 'velocità' più elevata del solito. "In realtà sappiamo da tempo che la velocità di camminata è correlata ai risultati: questo significa che più si cammina velocemente, meglio è. E ha certamente senso, perché, come potete immaginare, una persona in pessime condizioni di salute probabilmente non sarà in grado di camminare molto velocemente", dice professor Andrew Freeman, direttore del reparto di prevenzione cardiovascolare e benessere presso il National Jewish Health di Denver, come riporta la Cnn. Camminare produce benefici ben noti: consente di gestire il peso e i livelli degli zuccheri, contribuisce a ridurre il rischio di cancro, allevia dolori articolari e favorisce il rafforzamento del sistema immunitario. Camminare velocemente è associato a specifici effetti positivi, come la riduzione del rischio di insufficienza cardiaca, aritmie e diabete di tipo 2. Secondo recenti ricerche, aggiunge la Cnn, camminare quotidianamente può anche ridurre il rischio di demenza o declino cognitivo nelle persone predisposte a sviluppare l'Alzheimer. "L'attività fisica ha un effetto molto significativo sulla pressione sanguigna, che è uno dei fattori di rischio più esponenziali che abbiamo: un aumento della pressione di circa 20 punti rispetto al valore massimo di 120 comporta un rischio doppio di evento cardiaco", riassume Freeman. "E' un fattore di rischio estremamente potente ed esponenziale, sappiamo che l'esercizio fisico regolare lo riduce".

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Disabili, Pagliaro (Inca Cgil): "Per patronati ulteriore esclusione da riforma"

(Adnkronos) - "I patronati hanno anche lamentato un'ulteriore esclusione con la riforma della disabilità. C’è una sperimentazione in corso, avviata a gennaio 2025 in un numero sempre maggiore di province e destinata a entrare a regime nel 2027. Pur riconoscendo lo sforzo di riforma, che vorrebbe semplificare l’iter, siamo molto preoccupati: la nuova procedura esclude di fatto la rete dei patronati dall’inoltro della domanda, relegandoci a una fase successiva. Questo significa che cittadine e cittadini, spesso persone fragili, malate o anziane, non potranno contare subito sul nostro supporto. È un errore, perché i patronati sono il presidio che più di ogni altro accompagna le persone nei momenti di difficoltà". A dirlo, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Michele Pagliaro, presidente dell'Inca Cgil. "Se da un lato - spiega - la riforma ha escluso i patronati poiché altre norme permettono al sistema dei patronati di intervenire anche successivamente all’inoltro della domanda, nelle province in sperimentazione, su richiesta dei cittadini stiamo raccogliendo e trasmettendo i dati socio-economici indispensabili per chiudere le pratiche. L’Inps riconosce il nostro ruolo, abbiamo accolto con favore l’invito a partecipare a una tre giorni di formazione con l’Inps a Firenze a fine settembre, la cui giornata conclusiva si è svolta proprio nella nostra sede. Da un lato l’Inps ci coinvolge dall’altro il Ministero ci esclude servirebbe una maggiore chiarezza". "In prospettiva - dice - i patronati nella riforma della disabilità potranno giocare un ruolo fondamentale. La riforma introduce il progetto di vita personalizzato, integrato tra servizi sanitari, sociali e sociosanitari. Qui i patronati possono essere un punto di ascolto, orientamento e accompagnamento insostituibile, grazie alla loro capillarità sul territorio e alla fiducia costruita con i cittadini. Questo riguarda non solo la riforma della disabilità: vale per la tutela di tutti i nostri diritti, quando dobbiamo andare in pensione, quando perdiamo il lavoro, quando chiediamo un sostegno per la nascita di una figlia o di un figlio. Sono solo esempi. Non si tratta solo di 'fare pratiche', ma di aiutare le persone e le famiglie a orientarsi in un sistema complesso, mettendo al centro la dignità e i diritti di ciascuno".

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Rinnovabili, 'Parchi del Vento': guida turistica con 29 impianti eolici

(Adnkronos) - Dal cuore dell’Alto Molise, tra le creste appenniniche, alla Valle del Belice, in Sicilia, passando all’entroterra lucano e pugliese: è l’Italia dei 'Parchi del Vento'. Qui, fuori dai circuiti turistici più frequentati, si possono scoprire territori dove gli impianti eolici non solo sono laboratori di transizione ecologica ma anche attrattori di turismo. A raccontarlo sono i 29 impianti selezionati da Legambiente, di cui 7 nel 2025, al centro della quarta edizione della guida turistica 'Parchi del Vento', realizzata dall’associazione ambientalista con il contributo di Agsm Aim, Rwe, Winderg, il patrocinio di Anev, e presentata oggi alla Fiera Internazionale del Turismo a Rimini. “Per contrastare l’emergenza climatica e migliorare le condizioni sociali del nostro Paese - commenta Katiuscia Eroe responsabile energia di Legambiente - è fondamentale non solo far crescere la produzione da rinnovabili e rendere finalmente il nostro sistema energetico libero da carbone, petrolio e gas, escludendo l’inutile e costoso ritorno al nucleare, ma anche fare in modo che queste tecnologie portino sempre più vantaggi ai territori e alle comunità. Con la nostra guida turistica Parchi del Vento, grazie alla collaborazione di diversi partner, raccontiamo a cittadini, turisti, curiosi ma anche imprese e amministrazioni come ciò sia possibile perché un parco eolico, se ben integrato con il territorio, può essere un volano per attirare curiosità verso i territori in cui sono ospitati, valorizzando le attività esistenti”. “Intorno ai parchi eolici che raccontiamo all’interno della Guida Parchi del Vento - aggiunge Sebastiano Venneri, responsabile turismo di Legambiente - stanno nascendo sempre di più opportunità interessanti, come percorsi ciclopedonali, passeggiate a cavallo, il passaggio del Giro d’Italia. Ma anche impianti perfettamente integrati con vitigni e uliveti e che permettono di riscoprire tradizioni e culture storiche, ormai dimenticati da molti. Questi impianti sono la dimostrazione che integrare nuovi impianti nel paesaggio è non solo possibile ma anche una sfida che può essere affrontata solo con il consenso delle comunità attraverso forme innovative e affascinanti di valorizzazione delle risorse locali”. Legambiente ricorda che in Italia l’eolico svolge un ruolo sempre più rilevante, arrivando ad agosto 2025 a quota 13.356 MW di potenza installata, di cui 685 realizzati nel 2024 e 337 nel 2025, in grado di produrre, nel 2024, complessivamente 22.068 GWh/a di energia elettrica, pari al fabbisogno di circa 8,1 milioni di famiglie. Un numero che negli ultimi vent’anni è cresciuto passando da 1.131 MW del 2004 ai numeri attuali, permettendo a questa tecnologia di produrre il 17,2% del totale prodotto da fonti rinnovabili e di fornire un contributo rispetto ai consumi complessivi italiani pari al 7%. "Per accelerare la diffusione dell’eolico, sia a terra sia a mare, occorre però snellire e velocizzare gli iter autorizzativi coinvolgendo sempre più comunità e territori, semplificando anche la normativa per il repowering degli impianti esistenti", avverte l'associazione.

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