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(Adnkronos) - Cambio al vertice per Italfarmaco. Dall’inizio di ottobre, Francesco Di Marco è ha preso il ruolo di Group Ceo Designate dell’azienda farmaceutica italiana, per la quale assumerà formalmente l’incarico di Group Ceo a partire dal 1 gennaio 2026 in sostituzione di Carlos Barallobre, al termine di un periodo di affiancamento fra i due manager. Questo ingresso segna l’avvio per il Gruppo Italfarmaco di una nuova fase di sviluppo fondata su innovazione, sostenibilità e valorizzazione delle persone. "Guidare Italfarmaco è per me un onore e una grande responsabilità - dichiara Di Marco all’Adnkronos - Intendo mettere a frutto la mia esperienza internazionale per accompagnare il Gruppo in una nuova fase di crescita, mantenendo saldi i suoi valori fondanti: innovazione, responsabilità e attenzione alle persone". Biotecnologo di formazione, con oltre 25 anni di esperienza nel settore farmaceutico, il nuovo Group Ceo ha ricoperto ruoli di leadership in contesti globali complessi, maturando una profonda conoscenza delle dinamiche internazionali dell’industria. Italfarmaco - informa l’azienda - è oggi una realtà privata italiana con una forte vocazione internazionale, presente in più di 90 Paesi e con oltre 3.800 collaboratori. "Abbiamo superato il miliardo di euro di fatturato consolidato – spiega Di Marco – e continuiamo a crescere grazie a un modello orientato al lungo termine. L’obiettivo non è solo ottenere risultati economici, ma migliorare concretamente la vita dei pazienti". Tra i tratti distintivi della farmaceutica, l’investimento costante in ricerca e innovazione. "Con Givinostat*, il primo farmaco approvato in Europa per la distrofia muscolare di Duchenne, abbiamo posto le basi per una solida franchise nelle malattie rare", sottolinea il manager. "Parallelamente, la specialty pharma resta un pilastro strategico: vogliamo migliorare l’efficacia e l’accessibilità di trattamenti consolidati, generando valore sostenibile per i pazienti e per i sistemi sanitari". Per Di Marco, l’innovazione rappresenta la chiave del futuro: "Siamo solo all’inizio del secolo delle biotecnologie. Le opportunità per i pazienti sono immense - aggiunge - Crediamo nel modello Italia, fatto di eccellenze cliniche e di una forte collaborazione con il mondo accademico e sanitario". Chiare le priorità della nuova leadership : consolidare i risultati raggiunti sotto la guida di Carlos Barallobre e preparare l’azienda a una nuova fase di espansione. "Stiamo elaborando un piano strategico decennale - chiarisce il Group Ceo Designate - che non misura la crescita solo in numeri, ma nella capacità di innovare, ampliare il portafoglio e valorizzare le persone, che sono il vero motore di Italfarmaco". Radicata in Italia ma proiettata sui mercati globali, Italfarmaco si inserisce in un comparto – quello farmaceutico italiano – tra i più dinamici d’Europa. "Il settore genera circa il 2% del Pil nazionale e investe oltre 5,5 miliardi di euro in ricerca, innovazione e produzione ogni anno – ricorda Di Marco – È fondamentale che le istituzioni riconoscano che questo comparto non è un costo, ma un investimento in salute, occupazione e crescita economica". Un elemento centrale della strategia futura sarà la collaborazione con il mondo accademico, istituzionale e associativo. "La malattia è il nemico comune – evidenzia – Solo attraverso la collaborazione possiamo affrontarla. L’Italia dispone di eccellenze cliniche e scientifiche straordinarie che, insieme all’industria, possono renderla un leader mondiale". Guardando al futuro, per Di Marco la visione del Gruppo è in tre parole: "innovazione, responsabilità, futuro. Vogliamo essere un gruppo internazionale con radici solide in Italia, capace di innovare nella ricerca e crescere in modo sostenibile. Il nostro obiettivo - conclude - è migliorare la vita dei pazienti e creare valore per tutti gli stakeholder, contribuendo al sistema Italia e all’Europa".
(Adnkronos) - “La riforma delle professioni è un momento decisivo per tutte le professioni, in particolare per quella degli ingegneri, perché è da tempo che aspettavamo un riordino sia delle norme che riguardano l'esercizio delle professioni, sia l'accesso alla professione che la formazione in servizio. Quindi è una riforma straordinariamente importante che riguarda anche le competenze degli ingegneri e non solo degli ingegneri, ma anche di tutte le professioni attinenti alle attività che sono di competenza degli ingegneri, per cui è l'impegno che noi assumiamo per il futuro”. A dirlo all’Adnkronos/Labitalia Angelo Domenico Perrini, presidente del Cni (Consiglio nazionale ingegneri), a margine del 69° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d’Italia che oggi fa tappa in Croazia. Una puntualizzazione poi sul tema della prevenzione per i rischi idrogeologici: “La prevenzione per i rischi idrogeologici è assolutamente fondamentale, anche perché gli interventi post-evento, come noi sappiamo, costano almeno 5-6 volte di più degli eventi che vengono preventivamente fatti in questo campo”. “La prevenzione - ha detto ancora Perrini - deve però partire dalle scuole elementari, perché dobbiamo essere tutti abituati a sapere che esiste il rischio e conseguentemente bisogna adottare delle misure preventive. Non è possibile ridurre a zero il rischio, anche i bambini devono sapere questo e quindi sia la politica che le professioni devono lavorare in questa direzione”.
(Adnkronos) - Dai bidoni della spazzatura nelle città, fino alle spiagge, agli stadi e ai grandi concerti: è lì che bisogna andare a raccoglierle, per raggiungere l'obiettivo del 100% di riciclo. Un traguardo che non è poi così lontano. "In Italia produciamo quasi due miliardi di lattine ogni anno, di cui ricicliamo l'86%", spiega a margine del Salone della Csr e dell’innovazione sociale Gennaro Galdo, responsabile Comunicazione di Cial, il Consorzio nazionale imballaggi alluminio. "La sostenibilità è nel nostro Dna. Il nostro consorzio nasce per rappresentare le imprese come leva ambientale. Noi siamo il braccio ambientale delle imprese che utilizzano e producono imballaggi, come bottiglie, scatolette, lattine", spiega Galdo. Un progetto particolare riguarda proprio il riciclo delle lattine per bevande, che - sottolinea - "sono di per sé l'imballaggio più riciclato al mondo e quello che forse più conviene riciclare, dal momento che l'alluminio si ricicla all'infinito e al 100%, senza perdere nessuna delle sue caratteristiche. Tra l'altro, tra tutti i materiali della raccolta differenziata, è anche quello che economicamente vale di più. Quindi è importantissimo ri-immetterlo nel mercato". In Italia ancor di più, dal momento che "qui non si produce alluminio primario, ma solo da riciclo. E quindi siamo costretti ad aumentare queste percentuali per soddisfare il fabbisogno nazionale". Per farlo bisogna andare a 'caccia' di lattine nei luoghi in cui rischiano di perdersi tra altri rifiuti. "La raccolta differenziata domestica funziona bene in tutta Italia ormai, ma per arrivare all'obiettivo del 100% di lattine riciclate mancano quelle che si consumano fuori casa, come quelle che si distribuiscono e si vendono durante i grandi eventi". Da qui nasce il progetto 'Ogni lattina vale' di Cial, che quest'anno in collaborazione con Live Nation ha coperto 26 concerti tra Milano, Bologna, Napoli e Roma. Grandi eventi "con in media 60-70mila spettatori e un consumo di lattine abbastanza alto". Alla fine "siamo riusciti a raccoglierne 420mila". Il progetto, grazie a partner locali con cui vengono organizzate raccolte di lattine, ha fatto tappa anche sulle spiagge di Calabria e Campania. "Cerchiamo di arrivare a recuperare la lattina lì dove canonicamente il servizio non esiste, per arrivare all'obiettivo del 100% di riciclo".