ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Una donna, soprannominata 'langoustine lifter', è ricercata a Londra dalla polizia per una serie di furti piuttosto bizzarri che coinvolgono aragoste, carne di manzo da sirloin e persino fiori da aziende di tutta Londra. La ladra è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza mentre rubava una cassa di langoustine (aragoste norvegesi) del valore di circa 300 sterline davanti al ristorante stellato Michelin Elystan Street. Nelle successive indagini, è emerso che la stessa donna sarebbe coinvolta anche nel furto di circa 800 sterline di sirloin beef (controfiletto di carne bovina) da un altro ristorante, Galvin La Chapelle. Ma non solo: anche un fiorista di Londra ha denunciato il furto di orchidee rare, per un valore stimato attorno alle 400 sterilne, attribuendo alla stessa persona l’azione, osservata dalle telecamere di sorveglianza. E un altro ristorante, 104 Restaurant a Notting Hill, avrebbe subito il furto di un secondo box di langoustine. Secondo i proprietari dei locali, il modus operandi suggerisce che non si tratti di furti “casuali”, ma piuttosto di un’azione sistematica e consapevole: rubare ingredienti costosi o “lusso” (carne pregiata, pesce costoso, fiori rari) per poi forse rivenderli a ristoranti, pub o altri acquirenti all’ingrosso. La polizia metropolitana di Londra ha confermato di essere intervenuta su più segnalazioni e di aver aperto un’indagine, chiedendo a chiunque avesse informazioni di contattarli. Il primo furto della cassa di langoustine è avvenuto la mattina di martedì 25 novembre davanti a Elystan Street, stellato Michelin, a Chelsea intorno alle 8 del mattino. Subito dopo la pubblicazione del video da parte del proprietario del ristorante Phil Howard, altri ristoratori e un fiorista hanno riconosciuto la donna come la stessa persona, portando ad una catena di segnalazioni in città. Con l’aumentare delle segnalazioni, gli chef londinesi hanno iniziato a scambiarsi messaggi frenetici su WhatsApp in quella che — secondo alcuni — assomiglia ad un “whodunnit natalizio”.
(Adnkronos) - I risultati principali del XXIII Rapporto Ismea- Quaivita "sono due: "superiamo finalmente i 20 miliardi di valore complessivo e superiamo i 12 miliardi di esportazione, un dato particolarmente significativo perché realizzato nel 2024 che è stato l'anno della tempesta perfetta tra dazi guerre e instabilità anche dei cambi del dollaro. Malgrado questo la nostra Dop economy ha dimostrato un grande valore e una grande resilienza, quindi dobbiamo essere sicuramente molto soddisfatti". Lo ha detto il presidente di Ismea Livio Proietti commentando i dati della ricerca presentata oggi a Roma alla presenza del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. Quanto all'impatto dei dazi Usa Proietti sostiene "un dato è certo che l'Italia è un paese esportatore trasformatore e non ci piacciono i dazi, così come non ci piacciono le guerre. È evidente che questo tutto ciò che crea instabilità nel mercato non è favorevole per l'Italia, però dobbiamo considerare, ripeto, la grande maturità del nostro sistema produttivo, soprattutto nella Dop economy". Inoltre, rispetto a possibili effetti negativi sulle Dop dall'accordo Ue-Mercosur il presidente di Ismea afferma che "al momento no, non è possibile valutarlo, diciamo che si vedrà, ma oggi parliamo di produzioni non hanno timore un grande timore di poter essere sostituite da produzioni all'estero di diversa qualità".
(Adnkronos) - “Dal punto di vista economico abbiamo distribuito valore sul territorio direttamente, agendo verso gli enti locali, le pubbliche amministrazioni e quindi i territori per la promozione della raccolta differenziata, con oltre 780 milioni di euro in un solo anno; 20 milioni di euro sono stati poi destinati come valore distribuito alle piattaforme che si occupano di ritirare, riparare e rigenerare gli imballaggi commerciali industriali e altri 520 milioni di euro sono stati destinati a sostegno delle attività di riciclo e recupero dei materiali di imballaggio”. Così Simona Fontana, direttore generale Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, intervenendo, oggi a Milano, all’evento ‘Il futuro della sostenibilità tra sfide emergenti e transizione competitiva’, organizzato dal Consorzio in collaborazione con il Corriere della Sera, nella sede della Borsa di Milano. Sono numeri importanti quelli illustrati da Fontana che si sommano a quelli generati dall’effetto “indiretto e indotto sull'economia italiana - aggiunge - Stiamo parlando di oltre 3,8 miliardi di euro in un solo anno, pari a 2 miliardi di Pil generato”. Cifre che raccontano di un “indotto e di una filiera industriale che oggi occupa circa 25mila addetti”, ricorda. Risultati raggiunti grazie al sistema italiano di gestione degli imballaggi che si basa “su un approccio di sistema collaborativo tra Conai e i consorzi di filiera, tra le filiere del riciclo e le imprese, ma soprattutto con le istituzioni nazionali e locali - approfondisce il direttore generale del Consorzio - Una collaborazione che ha portato, nel 2024, al riciclo di oltre il 76,7% degli imballaggi che usiamo nelle nostre case e nelle nostre aziende”. Fontana si sofferma poi sulle principali criticità che rischiano di rallentare l'evoluzione del modello italiano per l'economia circolare: “Siamo oggi in una fase di transizione competitiva, dove la transizione ecologica deve ancora di più rafforzare il suo legame con una sostenibilità, non solo ambientale, ma anche sociale ed economica per le imprese - spiega - Da questo punto di vista diventa importante andare verso regole sempre più chiare e orientate ai risultati. Nel settore degli imballaggi si è lavorato tanto su riduzione, riutilizzo, riciclo. Oggi è il momento di lavorare ancora di più di quanto non sia stato fatto fino ad oggi sul tema del riciclato, sostituendo i materiali vergini con materiali da riciclo - raccomanda Fontana - Un passaggio utile a prevenire fenomeni di scambi commerciali non equi, dove la competizione e il costo al ribasso rischiano di mettere a repentaglio il grande lavoro che la manifattura italiana e le filiere del riciclo hanno saputo generare in questi 27 anni di attività”.