(Adnkronos) - Sparatoria nella notte a Napoli. Intorno alle 4 alcuni colpi di spistola esplosi nei pressi di un bar di via Rviera di Chiaia hanno ferito un 24enne, già noto alle forze dell’ordine. Il giovane era in compagnia di altre persone quando è stato colpito al polpaccio destro da un proiettile. Dai primi accertamenti pare che il colpo sia arrivato dall’esterno del bar ad opera di ignoti in sella a uno scooter. La vittima è stata visitata dai medici dell’ospedale San Paolo e non è in pericolo di vita. Sul luogo dei fatti anche i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli che hanno sequestrato un bossolo.
(Adnkronos) - Cambiare vita, tornando alle origini e allo stesso tempo inseguendo un futuro incentrato su sostenibilità e cibo salutare. Lasciando un posto di lavoro sicuro per inseguire il sogno d'impresa. E' la scelta compiuta da Vito Chiumiento, già agente di commercio di successo nel settore food&beverage e oggi titolare di 'Mo Veng' a Battipaglia, una delle pizzerie più innovative del momento in Campania e non solo, secondo diversi addetti ai lavori. Ma per Vito, come racconta ad Adnkronos/Labitalia, 'Mo Veng' non è solo una pizzeria, ma tanto altro. "Il nome 'Mo veng' significa adesso vengo a mangiare, adesso prenoto. E' nata come pizzeria con servizio delivery, poi con il tempo ho stravolto il progetto e mi sono lanciato sulla pizza 'da seduta' con la promozione del prodotti del territorio cilentano e degli Alburni, la terra dei miei genitori". E sì, perchè la scelta di Vito è un ritorno al passato. "Non nasco come pizzaiolo ma ho avuto sempre la passione di avere le 'mani in pasta', tra acqua e farina. La mia era una famiglia di contadini degli Alburni, con una piccola azienda agricola in cui i miei genitori, i miei nonni facevano una produzione per uso familiare sostanzialmente. E io seguivo mia nonna e mia mamma e fin da piccolo ho iniziato a impastare", racconta Vito. Una passione familiare, quella di Vito, che "ho accantonato inizialmente perchè ho seguito un'altra strada: facevo l'agente di commercio per un noto marchio del settore food ed beverage. Ero tra quelli più richiesti e remunerati, ma poi con il tempo mi sono avvicinato a questo lavoro e ho deciso di lasciare tutto, certezze e stipendio". E così è nato 'Mo Veng', tra tradizione e sostenibilità. "Il 99% dei prodotti che uso nella mia pizzeria proviene dal Cilento, alcuni li coltivo io nella mia terra, altri li acquisto da fornitori artigianali del territorio. Questo perchè credo molto nell'approccio sostenibile a questa attività. Solo per la farina mi avvalgo di un piccolo mulino artigianale del Piemonte, con grani italiani biologici certificati che poi miscelo con una farina integrale macinata da me a pietra", sottolinea. E nella sua attività, sottolinea Vito, tutto è scadenzato dalle stagioni. "Tutti i giorni sono alla ricerca di prodotti particolari, di nicchia, del territorio. Uso solo prodotti di stagione, quando finiscono -sottolinea- io cambio il menu, lo faccio 4 volte all'anno. Ho sempre poi dei fuori menu sulla base delle verdure che riesco a trovare, dei prodotti che mi portano i contadini. Quando un prodotto è finito, è finito, andiamo oltre". E in questo periodo, sottolinea, "il prodotto 'forte' ad esempio è il carciofo della Piana del Sele Igp, poi i friarielli, la scarola. E poi la genovese di tonno, con la cipolla del territorio, di Montoro per l'esattezza. E poi faccio la classica pizza con le polpette che le nonne preparavano per la domenica. Il mio cavallo di battaglia è però la pizza cilentana, con pomodoro San Marzano cotto e cacioricotta del Cilento. E' una pizza che non stanca mai e 'va' sempre. E poi tanti fritti e sfiziosità della tradizione". E tra 'cilentana' e 'pizza con le polpette' i sacrifici di Vito ripagano, perchè la sua attività è sempre più un punto di riferimento per quanti vogliono mangiare prodotti a 'km o' e legati al territorio. "La mia è una clientela che apprezza i sapori. E non ho una differenza di prezzo esagerata nei confronti di altre attività che usano prodotti industriali. La pizza per me è un piatto popolare, e per essere tale le pizze tradizionali come margherita, marinara e altri devono essere alla portata di tutti. E la stessa cosa vale per la pizza alla pala che ho lanciato da un po'", spiega. La scelta di Vito è chiara, ribadisce, e viene rinnovata ogni giorno. "Ho dei collaboratori, ma tutte le pizze devono passare sotto i miei occhi. Io ho fatto una scelta di qualità, non mi interessa la quantità. Chi viene qui a mangiare deve mangiare una grande pizza. Non mi interessano i grandi numeri", spiega. E nessun rimpianto per la vita precedente. "Rifarei questa scelta altre centomila volte. Ho lasciato un lavoro sicuro, da agente di commercio con un reddito abbastanza alto, per decidere dalla sera alla mattina di mettermi in gioco. E ho fatto tanti errori che ho pagato cari e amari. Oggi dalle 9 di mattina fino all'1 di notte trascorro il 99% del tempo qui in pizzeria. Ma lo faccio con passione e quindi non mi pesa", sottolinea. E quindi il messaggio ai giovani che si vogliono avvicinare a questo mestiere è chiaro. "L'appello è che questo lavoro lo deve fare solo chi intende farlo con passione e amore, aumentando sempre più l'asticella della qualità perchè per vivere bene dobbiamo mangiare bene. La prima pizza e il primo fritto nella mia pizzeria lo mangiano i miei figli e quello che faccio mangiare ai miei figli lo faccio mangiare a tutti. Questo per far capire quanto ci tengo ai miei clienti, ho un'attenzione maniacale. E questa viene ripagata ogni giorno dalla loro scelta", conclude.
(Adnkronos) - All'Università degli studi di Brescia la presidenza della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus). Il comitato di coordinamento della rete ha designato il prof. Carmine Trecroci presidente per il triennio 2025-2027. Ordinario di Economia del dipartimento di Economia e Management, il prof. Trecroci, coordinatore della commissione di ateneo per lo sviluppo sostenibile e responsabile dell’organizzazione di numerose attività strategiche sul tema, succede alla prof.ssa Patrizia Lombardi del Politecnico di Torino, che ha ricoperto il ruolo di presidente nel sessennio 2019-2024. Promossa nel 2016 dalla Crui-Conferenza dei rettori delle università italiane, la Rus è la prima iniziativa di coordinamento e condivisione tra 88 atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. Obiettivo principale, la diffusione della cultura e delle buone pratiche di sostenibilità, sia all’interno che all’esterno degli atenei, per contribuire al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite, rafforzando il valore dell’esperienza italiana a livello internazionale. Secondo l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis), l’attuazione degli Sdgs in Italia attraversa una persistente fase di ristagno. Cittadini, imprese e istituzioni sono oggi chiamati ad intensificare i propri sforzi per la realizzazione di profonde trasformazioni, come la riduzione delle emissioni, il rilancio dell’innovatività e della sostenibilità del sistema economico e la promozione dell’inclusività sociale. In questo contesto si inserisce l’esperienza della Rus, intesa come stretta collaborazione e promozione di accordi operativi e sinergie tra le università e con la società. Le numerose azioni nazionali e locali intraprese, infatti, hanno già contribuito fattivamente al dibattito pubblico e alla consapevolezza generale sulle sfide dell’Agenda 2030. Gli 8 gruppi di lavoro e i 3 tavoli tecnici della Rete hanno prodotto inoltre preziose linee guide e raccolte di buone pratiche, che oggi forniscono alle università solidi riferimenti per l’organizzazione e l’attuazione dello sviluppo sostenibile al loro interno, ma anche indirizzi fondamentali per la promozione degli Sdgs sul territorio. "L'incarico alla guida della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile è motivo di grande orgoglio per la nostra università -dichiara il Rettore, prof. Francesco Castelli-. Si tratta di una nomina che accogliamo con grande senso di responsabilità e che ci impegnerà nella definizione delle nuove strategie per supportare atenei e territori nella difficile transizione ecologica e sociale. Consapevoli del ruolo che l'università riveste nell’educazione delle giovani generazioni, la cura e la promozione dei valori della sostenibilità sono inseriti da sempre nel nostro piano strategico. Tra le tante iniziative congiunte, Rus e Università degli studi di Brescia collaborano con convinzione dal 2019 all’evento 'Climbing for Climate' per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della crisi climatica che necessita di azioni comuni, condivisione di conoscenze e competenze". "La realizzazione dello sviluppo sostenibile è oggi, ancora più che in passato, l’unica prospettiva di progresso della nostra società -commenta il prof. Trecroci-. Le università della Rus hanno offerto un prezioso impulso e un’adesione creativa, spesso entusiasta, alla sfida esistenziale della 'resilienza trasformativa'. L'immenso patrimonio scientifico e intellettuale delle università italiane sta già sostenendo la transizione sostenibile. La sincerità di questo proposito di cambiamento deve ora riflettersi nella sua attuazione concreta, in un’ottica di coinvolgimento e collaborazione, dimensioni di cui la società italiana ha sempre più bisogno. Un sincero, sentito ringraziamento va alla prof.ssa Lombardi, alla dott.ssa Paola Biglia e a tutto lo staff tecnico del Politecnico di Torino, che ha assicurato alla rete una brillante crescita e l’attivazione di un elevatissimo numero di partnership di qualità. Ringrazio inoltre il comitato di coordinamento 2025-2027 per il supporto e la fiducia riposta nell’Università degli studi di Brescia". Con l’obiettivo di rafforzare il contributo delle università italiane nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, la Rete proseguirà nelle proprie attività lungo tre indirizzi principali: misurare e ridurre l’impronta ecologica delle università italiane; agevolare e orientare scelte strategiche sostenibili in un’ottica di collaborazione e concretezza; promuovere la diffusione della cultura dello sviluppo sostenibile nella società. La priorità del prossimo triennio, coordinato dalla presidenza dell’Università degli studi di Brescia, sarà l’attuazione degli indirizzi contenuti nel Manifesto 2024 di Udine 'Le università per lo sviluppo sostenibile del Paese. Acceleriamo la realizzazione dell’Agenda 2030, aumentiamo l’impegno per lo sviluppo sostenibile': adozione dello sviluppo sostenibile come paradigma di riferimento per l’organizzazione, le strategie e gli interventi delle università in tutte le loro missioni istituzionali; impegno a inserire il riferimento all’Agenda 2030 negli statuti e nei piani strategici degli atenei, definendo e realizzando iniziative volte a favorire la giustizia ambientale, sociale, intra e intergenerazionale, (ispirandosi anche agli artt. 3, 9 e 41 della Costituzione Italiana); impegno a contrastare le discriminazioni e le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali, adottando un approccio basato sull’inclusione e sul rispetto dei diritti delle persone, sia attraverso le missioni istituzionali e le attività organizzative, sia attraverso processi culturali di co-costruzione e partecipativi, realizzati nelle comunità universitarie e nei loro territori; promozione della pace tra i popoli quale valore universale per lo sviluppo sostenibile, contrastando ogni forma di ossessione identitaria nazionale o locale, anche attraverso la messa a punto di programmi di accoglienza per studiose e studiosi provenienti dai Paesi dove sono in corso conflitti e violazioni dei diritti umani e lo sviluppo di programmi di due diligence etica dei progetti di ricerca, nel rispetto del principio della libera cooperazione tra ricercatori e ricercatrici. Inoltre rafforzamento delle collaborazioni e delle partnership con società civile, imprese e istituzioni pubbliche -a livello locale, nazionale e internazionale- per la valorizzazione delle conoscenze sullo sviluppo sostenibile, anche nella definizione delle politiche industriali e nella decarbonizzazione dei campus universitari e delle città, anche predisponendo piani di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici, con la finalità di accelerare la decarbonizzazione e di rafforzare la lotta ai fattori che stanno alla base dei cambiamenti climatici; valorizzazione dell’istruzione universitaria e dell’educazione per lo sviluppo sostenibile, che adotti approcci sistemici e interdisciplinari, recuperi il valore dell’etica, riconosca il legame con la comunità e il territorio e assuma una forte responsabilità nella formazione e nello sviluppo di competenze di cittadinanza di studenti, studentesse, docenti e personale tecnico-amministrativo e messa a frutto delle competenze interne agli Atenei nella realizzazione dell’Agenda 2030, adottando un approccio volto a contrastare la concentrazione della proprietà intellettuale e a favorire la diffusione delle conoscenze nella società, ispirato ai criteri della open science, anche mediante laboratori di sperimentazione educativa e living lab, al fine di supportare le autorità politiche, le organizzazioni sociali e le imprese nelle scelte organizzative, di investimento e nei processi di decarbonizzazione di città e territori per una transizione equa alla sostenibilità. Infine impegno a operare, anche con il coinvolgimento della componente studentesca, per la rigenerazione dei luoghi, con particolare attenzione ai quartieri e distretti universitari, attraverso la promozione e il sostegno alla residenzialità, all’accessibilità e al diritto allo studio e la messa a punto di specifici protocolli di sostenibilità dei campus, assumendo un ruolo trainante nei confronti del territorio con riferimento alla transizione ecologica e digitale e all’adozione di modelli di sviluppo basati sui principi dell’economia circolare; impegno a costituire, sulla base degli esempi virtuosi già esistenti, una struttura integrata di ateneo per la sostenibilità, dotata di risorse finanziarie proprie e di figure qualificate manageriali e di staff (sostenibilità, energia, mobilità, risorse e rifiuti, cibo, eterogeneità e inclusione, innovazione, etc. ...); misurazione e monitoraggio continuo attraverso opportuni indicatori e strumenti di valutazione dell'efficacia delle politiche e delle azioni per lo sviluppo sostenibile, al fine di migliorare le politiche e consentirne il controllo pubblico.