(Adnkronos) - Sono più di 9 milioni le persone in Italia che convivono con disturbi mentali e comportamentali, ma solo il 9% di loro (circa 777mila) è seguito dai Dipartimenti di salute mentale, a causa principalmente di stigma e difficoltà di accesso ai servizi. Troppo spesso gli spazi dedicati alla presa in carico di queste persone non riflettono l’importanza del percorso che vi si compie, con locali poco accoglienti, arredi non adeguati, ambienti che non supportano davvero chi li vive ogni giorno. L’umanizzazione dei percorsi di cura - affermano gli esperti in una nota - è però oggi una priorità, "per favorire l’empowerment dei pazienti e sostenere al meglio il lavoro degli operatori sanitari". Per rendere i luoghi di cura più adatti alle attività assistenziali, Lundbeck Italia prosegue il suo impegno con il progetto ‘Coloriamo i luoghi della salute del cervello’. Partito a Milano nel 2024, con l’obiettivo di percorrere tutto lo Stivale per ridisegnare gli spazi dedicati alla cura delle malattie del cervello, l’iniziativa - informa la nota - approda oggi in Campania, a Salerno, con l’inaugurazione della rinnovata sala d’attesa del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di via Martin Luther King, alla presenza delle più alte istituzioni regionali. "Questo progetto s’inserisce nella complessità di una grande Organizzazione che sviluppa servizi per il cittadino. Umanizzare gli spazi oltre che le procedure, e quindi colorare di bello gli ambienti avvicina l’Asl ai cittadini dei quali si prende cura – spiega Gennaro Sosto, direttore generale Asl Salerno – La promozione della salute mentale è da sempre tra le dimensioni più propositive per l’innovazione in sanità, anche dal punto di vista dell’umanizzazione delle cure e dei processi assistenziali. Queste iniziative rafforzano e rilanciano la centralità della persona, prima che del paziente, nei percorsi di cura". "Oggi osserviamo un fenomeno complesso: il disagio psichico giovanile è sempre più diffuso, mentre la vera patologia psichiatrica riguarda un numero più circoscritto di persone – sottolinea Giulio Corrivetti, direttore del Dipartimento di Salute mentale Asl Salerno e psichiatra – Tuttavia, una quota significativa di condizioni che inizialmente si collocano nel perimetro del disagio tende a evolvere in disturbo psichiatrico vero e proprio. Stiamo assistendo a 2 tendenze critiche: da un lato - illustra - un aumento dei giovani in cui il disagio si trasforma in patologia, anche a causa di determinanti sociali come l’abuso di sostanze o stili di vita irregolari che fungono da stress su un terreno di vulnerabilità neuro evolutiva; dall’altro, un abbassamento progressivo dell’età d’esordio. Oggi circa il 75% delle malattie psichiatriche inizia prima dei 24 anni, e le forme che incontriamo sono molto diverse rispetto al passato: meno schizofrenie e psicosi classiche, più forme psicopatologiche temporanee e multifattoriali, spesso legate a uso di sostanze, con sintomi acuti ma reversibili". Questo "offre maggiori opportunità di guarigione - continua Corrivetti - soprattutto se si interviene presto e in strutture dedicate ai giovani come il nostro Dipartimento, che accoglie neuropsichiatria infantile, disturbi del comportamento alimentare, un centro per gli esordi psicopatologici e un’odontoiatria dedicata alle persone con disabilità psichiche. Attraverso il progetto ‘Coloriamo i luoghi della salute del cervello’ saremo in grado di accogliere i ragazzi in una struttura realmente pensata per loro e di dedicarci in modo funzionale al loro benessere mentale". Il progetto - chiarisce Lundbeck Italia - vuole ridisegnare gli ambienti destinati alla cura delle persone con malattie mentali – mettendo al centro la persona, consapevole che i luoghi costituiscono un tassello fondamentale nel percorso di cura e che uno spazio accogliente e funzionale può così supportare maggiormente la persona che c’è dietro la malattia. L’iniziativa prevede, sulla base dei bisogni dei centri coinvolti, una ridefinizione degli spazi in linea con i percorsi di cura offerti, includendo piccoli lavori di ristrutturazione, la fornitura di arredi e mobili, e un abbellimento degli spazi grazie all’installazione di opere tratte da ‘People In Mind’, concorso di arti grafiche promosso dalla farmaceutica per sensibilizzare la società sul superamento di stigma e pregiudizi attraverso il linguaggio universale e inclusivo dell’arte. L’iniziativa prevede inoltre di misura l’impatto del progetto su operatori sanitari e pazienti attraverso un’indagine, condotta con approccio scientifico prima e dopo la modifica degli spazi. Il prossimo passo sarà ridisegnare la sala multifunzionale del Dipartimento di salute mentale dell’Asl di Bari, che verrà inaugurata a novembre, ma successivamente il progetto raggiungerà altri centri di salute mentale e diventerà un’iniziativa di più ampio respiro, estendendosi nel 2026 anche ai centri neurologici italiani, continuando a promuovere un’idea di cura che metta sempre la persona al centro. "Crediamo fermamente che chi entra negli spazi di cura debba sentirsi accolto come persona, prima ancora che come paziente – afferma Tiziana Mele, amministratore delegato di Lundbeck Italia – Un ambiente armonioso può offrire forza e serenità a chi affronta la malattia, così come a chi, ogni giorno, dedica la propria professionalità alla cura degli altri. Il progetto ‘Coloriamo i luoghi della salute del cervello’ nasce dalla volontà di promuovere una nuova cultura del benessere nei luoghi dedicati alla salute del cervello, attraverso interventi concreti e collaborazioni con le strutture sanitarie. Con questa iniziativa - conclude - rafforziamo la sinergia tra pubblico e privato, convinti che solo attraverso una collaborazione attiva possano nascere progetti di reale valore per le persone che vivono con disturbi neurologici e psichiatrici".
(Adnkronos) - L’Agentic Ai sta rapidamente evolvendo da tecnologia emergente a infrastruttura strategica. Secondo un recente studio riportato dalla piattaforma editoriale specializzata TechedgeAI, ben 7 organizzazioni su 10 (68%), a livello globale, prevedono di integrare agenti Ai entro il 2026, segno di una transizione ormai avviata verso modelli operativi più intelligenti, autonomi e collaborativi. A conferma di questa tendenza, un recente report pubblicato dalla testata giornalistica specializzata Cfo, mostra come l’adozione degli agenti ai sia in forte crescita in tutto il mondo: +64% nella regione Asia-Pacifico, +59% in Medio Oriente e Africa, +56% in America Latina, +47% in Europa e +46% in Nord America, nell’ultimo anno. I settori più attivi sono servizio clienti, marketing, assistenza tecnica, progettazione, produttività e risorse umane, ambiti in cui gli AI Agent specializzati stanno già generando benefici concreti. Le proiezioni di mercato prospettano una crescita vertiginosa: nel 2034, secondo uno studio pubblicato sul portale Medium.com, il giro d’affari raggiungerà la cifra di 196 miliardi di dollari, contro i 5,2 attuali. Complessivamente si tratterebbe, quindi, di una crescita del 3.680% in un decennio. Di fronte alla rapida accelerazione tecnologica e all’emergere di nuovi paradigmi digitali, il mondo accademico e scientifico si interroga sul ruolo che l’intelligenza artificiale avrà nel plasmare il nostro futuro, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche etico, sociale ed economico. “Stiamo vivendo una trasformazione profonda, in cui l’intelligenza artificiale non è più solo uno strumento, ma un vero e proprio attore nei processi decisionali", ha dichiarato Francesco Sacco, professore di Digital Economy presso l’università dell’Insubria e Sda Bocconi. "È una rivoluzione guidata dalle persone, che cambia il modo in cui interagiamo con la tecnologia, con effetti che toccano ogni ambito. In questo contesto, serve una nuova visione: più consapevole, più sicura, più orientata al valore. Una tecnologia che non sostituisce, ma potenzia", ha continuato. Anche il panorama italiano dell’innovazione tecnologica sta guadagnando crescente visibilità internazionale, grazie a realtà che si distinguono per eccellenza e visione strategica. È il caso di Hevolus, AI-tech italianissima e leader internazionale nelle tecnologie di generative Ai e intelligent reality, che ha ottenuto la prestigiosa certificazione microsoft designation nel settore retail ai proprio grazie alla sua piattaforma innovativa Xr Copilot. Questo riconoscimento, riservato ai partner strategici di Microsoft, attesta l’eccellenza tecnica e l’impatto concreto della soluzione nel trasformare l’esperienza utente attraverso l’intelligenza artificiale. Xr Copilot, la prima piattaforma di Ai Agent specializzati sviluppata in Italia, è stata progettata a partire da tre agenti Ai speciali, l’agente video, l’agente analista e l’agente delle risposte, orchestrati per comprendere il contesto, analizzare contenuti complessi e generare conoscenza attiva. Xr Copilot consente inoltre l’espansione simultanea in oltre 100 Paesi e la gestione di conversazioni in 100 lingue, in tempo reale. “Grazie a un’interfaccia no-code, alla telemetria avanzata e al supporto multilingua, Xr Copilot consente di creare agenti conversazionali personalizzati, capaci di interagire in modo fluido e naturale con utenti di ogni parte del mondo – spiega Antonio Squeo, ceo di Hevolus – L’integrazione con ambienti Xr e modelli 3D interattivi rende infine l’esperienza ancora più immersiva, permettendo di dialogare con contenuti digitali in modo intuitivo e coinvolgente”.
(Adnkronos) - "Abbiamo il 100% di energia elettrica consumata, auto-prodotta e auto-consumata da fonte rinnovabile, da almeno otto anni". Lo ha detto GianNicola Scarcella, direttore generale di Romagna Acqua, a margine del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, in corso dall’8 al 10 ottobre all’università Bocconi. "Su questo tema l'attenzione è sempre stata molto alta. Abbiamo iniziato a redigere bilanci di sostenibilità nel 2004 e non ci siamo mai fermati. Pensiamo di essere abbastanza avanzati", ha detto Scarcella, spiegando che l'impegno - da un lato - è per "contrastare lo spreco in termini di utilizzo di energia. Tutti gli investimenti che facciamo sul parco impianti esistenti è sempre finalizzato a trovare la soluzione tecnologica migliore, che consenta di ridurre il consumo di energia elettrica. Abbiamo poi una quota consistente di investimenti del nostro piano industriale finalizzata a costruire impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Abbiamo costruito negli ultimi anni nove parchi fotovoltaici e sette centrali idroelettriche". A questo si affiancano le scelte nell'acquisto di energia: "Acquistiamo solo energia elettrica prodotta da impianti che utilizzano fonti rinnovabili. Quindi quella che acquistiamo è prodotta da fonti rinnovabili, quella che auto-produciamo e auto-consumiamo è prodotta da fonti rinnovabili, quindi alla fine abbiamo il 100% di energia elettrica consumata, auto-prodotta e auto-consumata da fonte rinnovabile". Guardando al futuro la sostenibilità si declina in investimenti per adattare le infrastrutture ai cambiamenti climatici. "Dal punto di vista strategico il passo principale dal punto di vista strategico è cercare di attivare una serie di soluzioni per aumentare la capacità delle nostre infrastrutture di resistere ai cambiamenti climatici. Un esempio su tutti: abbiamo una diga da cui esce più del 50% dell'acqua potabile che distribuiamo sul territorio romagnolo, che è molto vulnerabile dal punto di vista dei cambiamenti climatici, perché si alimenta dell'acqua piovana. Abbiamo annate in cui le acque piovane sono molto scarse e ci troviamo a gestire situazioni di crisi. Un grande investimento strategico che stiamo cercando di fare è collegare con la galleria di gronda un altro bacino parallelo a quello esistente, per avere una capacità di raccolta molto più elevata", ha raccontato l'ad di Romagna Acque.