INFORMAZIONIChristian Matteo Cabriolù |
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(Adnkronos) - Prima la lite, poi la sparatoria. L'uomo di 71 anni che ieri sera ha ucciso la cognata 44enne, e ferito la figlia 28enne di quest’ultima, sarebbe stato infastidito dalla musica ad alto volume alla festa nel cortile di una abitazione in una zona rurale di Marotta, in provincia di Pesaro-Urbino. L'uomo è stato arrestato dai carabinieri che indagano sul caso. Le vittime si stavano intrattenendo ieri sera nel cortile della loro abitazione insieme ad altre donne con i rispettivi figli - tra i 5 e i 6 anni - che frequentano la stessa scuola materna. Il 71enne, che dimora in una roulotte all’interno dello stesso cortile, ha avuto un alterco con le donne, verosimilmente causato dalla musica ad alto volume. Dopodiché l’uomo è rientrato nella sua dimora per poi tornare nel cortile con un'arma in mano sparando verso la 44enne e la 28enne. Quest'ultima è riuscita ad entrare in casa e a chiedere aiuto ad un vicino. Nel frattempo tutti gli altri presenti hanno abbandonato il luogo per trovare riparo, portando al seguito i loro bambini. La donna ferita è stata poi soccorsa dal personale sanitario e trasportata presso l’ospedale Torrette di Ancona, dove è stata ricoverata. Il 71enne, dopo i fatti, si è nascosto in una baracca prospiciente la sua roulotte; proprio lì è stato trovato dai carabinieri intervenuti, che hanno cercato di instaurare un dialogo, visti gli intenti suicidi manifestati. Dopo una lunga trattativa intrapresa dai comandanti della Stazione di Marotta e della Compagnia di Fano, l’uomo si è calmato. A quel punto in un momento di sua distrazione, i militari sono riusciti a bloccarlo, mentre aveva ancora la pistola in mano, anche con l’uso del teaser. Al 71enne, interrogato dal pubblico ministero di turno giunto sul luogo della tragedia, è stata contestata l’ipotesi di reato di omicidio e tentato omicidio aggravati. Dichiarato in arresto, è stato trasferito presso la casa circondariale di Pesaro, a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Nei prossimi giorni dovrà comparire dinanzi al Gip, presso il Tribunale di Pesaro, per la prevista udienza di convalida dell’arresto, richiesta dalla Procura. L’arma utilizzata per commettere il delitto, una pistola semiautomatica regolarmente detenuta, è stata sequestrata insieme al munizionamento e ad alcuni bossoli esplosi rinvenuti nel corso del sopralluogo dei carabinieri. Sono in corso accertamenti per stabilire l’esistenza di eventuali altre motivazioni alla base del delitto.
(Adnkronos) - Nel corso del 2024 il numero medio mensile di persone che lavora tramite agenzia è pari a 485mila, contro i 499mila del 2023, con un calo tendenziale annuo del 2,8%, dovuto principalmente alla diminuzione degli occupati a tempo determinato (-5,8%). Gli occupati a tempo indeterminato sono cresciuti invece del 4,9%. Sono alcuni dei dati resi noti oggi da Assolavoro. Il monte retributivo ha registrato invece una crescita non marginale con un +2,2%, a conferma di una ricomposizione della forza lavoro tramite agenzia verso un maggiore utilizzo di profili e professionalità più qualificate con livelli retributivi medi più elevati. Questa dinamica appare accentuata nella componente a tempo indeterminato, il cui monte retributivo è cresciuto molto più del numero degli occupati (+9% contro il +4,9%). Sono circa 1 milione le persone che nel 2024 hanno avuto almeno un contratto di lavoro in somministrazione. L'incidenza del lavoro in somministrazione sull'occupazione dipendente nel 2024 è pari al 2,6%. Nel 2024, a fronte di un calo su base annua della componente a termine, continua a crescere la componente della somministrazione a tempo indeterminato nel corso dell’intero anno raggiungendo a dicembre il massimo picco storico di addetti con 152mila occupati, con un +5,9% rispetto al valore dello stesso mese del 2023. Anche il dato medio mensile, pari a 147mila lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato, segna nel 2024 un incremento del 4,9% rispetto al dato medio del 2023 (140mila addetti). La componente a tempo indeterminato della somministrazione rappresenta un asset sempre più strategico per le agenzie per il lavoro nell’accompagnamento della domanda delle imprese con una offerta mirata, specializzata e continua, in un contesto di crescente shortage della forza lavoro disponibile e soprattutto di quella tecnica e più qualificata. Se si confrontano gli assunti a tempo indeterminato (o confluiti nel tempo indeterminato a seguito di trasformazioni) tra il 2010 e il 2020 in via diretta dalle aziende (esclusa la Pa) con quelli assunti a tempo indeterminato dalle agenzie, i primi superano un anno e mezzo di durata (547 giorni) nel 56,9% dei casi, mentre nel caso dei secondi la percentuale sale fino a raggiungere il 70,3%. Fatto 100 il numero dei lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato, 85 superano la durata di un anno. Dei restanti che cessano prima dei 12 mesi, 10 rientrano entro 90 giorni sempre con un rapporto a tempo indeterminato, 4 rientrano con un contratto a termine, e solo 1 non trova occupazione o esce dal mercato. La somministrazione rappresenta un'ottima soluzione per le imprese di tutti i settori. Circa il 52% dei lavoratori in somministrazione è impiegato nei servizi, ma si ha anche una forte concentrazione nell'industria. Nella somministrazione sono impiegati profili a elevata qualifica, a media qualifica, tecnici e operai specializzati. Il 61,5% dei lavoratori in somministrazione a tempo determinato entro 30 giorni dalla scadenza del contratto ha una nuova opportunità lavorativa, rispetto ai lavoratori con un contratto a termine non in somministrazione le cui possibilità si arrestano al 43,1%. Anche dopo 90 giorni le possibilità sono maggiori: il 74,9% dei lavoratori in somministrazione con un contratto a termine scaduto o cessato stipula un nuovo contratto. Nel caso di lavoratori con un contratto a termine non in somministrazione le possibilità si arrestano a poco più della metà (58,1%
(Adnkronos) - “Le utilities operano su un ampio spettro di attività energetiche: dalla gestione delle reti tradizionali agli investimenti su rinnovabili, idrogeno e cattura della CO2”. Così Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia, durante l'Assemblea generale, organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione, per riflettere sull'evoluzione dei servizi pubblici negli ultimi dieci anni e sulle principali sfide future. “Quando si parla di energia – ha sottolineato – è fondamentale pensare non solo alla produzione rinnovabile o all’elettrificazione dei consumi, ma anche all’adeguamento delle reti di distribuzione elettrica e gas, che rappresentano la spina dorsale della transizione. Le nostre utilities hanno previsto 19 miliardi di investimenti per i prossimi 5 anni, di cui oltre 7 miliardi destinati alle reti elettriche, di teleriscaldamento e di distribuzione del gas”. Brandolini ha poi ricordato come anche le infrastrutture gas abbiano un ruolo strategico nella decarbonizzazione: “Le reti di distribuzione del gas sono fondamentali per quelle utenze che non potranno elettrificare i consumi nel breve termine. Mantenere e innovare queste reti significa mettere in campo investimenti rilevanti”.