(Adnkronos) - Dopo il maltempo torna il caldo grazie all'anticiclone africano che si riprende la scena. Dopo una settimana in compagnia della vecchia estate italiana, caratterizzata da numerosi break temporaleschi, anche violenti nella giornata di domenica 13, ci aspetta una fase più stabile. Questa sarà dovuta a una nuova rimonta anticiclonica di matrice africana, spiegano gli esperti del sito www.iLMeteo.it. Federico Brescia, meteorologo di www.iLMeteo.it, conferma un netto miglioramento delle condizioni meteo già a partire da lunedì 14. L'anticiclone africano proverà a riprendersi la scena ma sarà ancora disturbato. Non si tratterà di una rimonta "da far tremare i termometri". Sarà intensa, ma non eccessiva, con un aumento termico che non raggiungerà valori eccezionali. Inoltre, intorno a metà settimana, verrà disturbata temporaneamente dall'ingresso di correnti più fresche da Nord-Est con locali temporali sul Triveneto e medio-alto Adriatico. Pertanto, è lecito aspettarsi temperature nella media, con minime comprese tra 19 e 23°C e massime intorno ai 31-33°C. Insomma, nulla di clamoroso, anche se qualche picco oltre i 35°C sarà possibile all'estremo Sud. Lo scenario che abbiamo appena vissuto e che all'apparenza può essere sembrato anomalo o persino fresco, è in realtà in linea con quello che dovrebbe essere il clima mediterraneo in estate. È vero che le temperature hanno subito un netto calo nella fase più calda e stabile della stagione, ma giugno e i primi giorni di luglio hanno mostrato il lato peggiore del cambiamento climatico. Abbiamo assistito a ondate di calore estremo, con massime ripetutamente superiori ai 35-37°C e minime che raramente sono scese sotto i 23-25°C, registrando un numero record di notti tropicali consecutive su larga scala nel nostro Paese. Con notti tropicali si intende quando la temperatura non scende sotto i 20°C nemmeno in piena notte, un fenomeno sempre più frequente negli ultimi anni. A conferma di ciò, i modelli mostrano una tendenza per l'ultima decade di luglio dominata dal caldo africano. Le carte sono alquanto bollenti! Si prevedono possibili picchi termici di +28°C a 1500m di altitudine, il che significa che al suolo non vivremo una fase molto piacevole, in particolare al Centro-Sud. Non si esclude però che la cupola africana non riesca a estendersi troppo verso nord, lasciando spazio a qualche temporale sulle aree più settentrionali del nostro Paese. Lunedì 14: Al Nord: locali temporali su Alpi. Al Centro: soleggiato. Al Sud: soleggiato e più caldo. Martedì 15: Al Nord: sole e più caldo. Al Centro: soleggiato. Al Sud: soleggiato e più caldo. Mercoledì 16: Al Nord: temporali sul Triveneto, calo termico. Al Centro: soleggiato e caldo. Al Sud: sereno e caldo. Tendenza: ulteriore rimonta dell’anticiclone africano dal weekend
(Adnkronos) - Nel corso del 2024 il numero medio mensile di persone che lavora tramite agenzia è pari a 485mila, contro i 499mila del 2023, con un calo tendenziale annuo del 2,8%, dovuto principalmente alla diminuzione degli occupati a tempo determinato (-5,8%). Gli occupati a tempo indeterminato sono cresciuti invece del 4,9%. Sono alcuni dei dati resi noti oggi da Assolavoro. Il monte retributivo ha registrato invece una crescita non marginale con un +2,2%, a conferma di una ricomposizione della forza lavoro tramite agenzia verso un maggiore utilizzo di profili e professionalità più qualificate con livelli retributivi medi più elevati. Questa dinamica appare accentuata nella componente a tempo indeterminato, il cui monte retributivo è cresciuto molto più del numero degli occupati (+9% contro il +4,9%). Sono circa 1 milione le persone che nel 2024 hanno avuto almeno un contratto di lavoro in somministrazione. L'incidenza del lavoro in somministrazione sull'occupazione dipendente nel 2024 è pari al 2,6%. Nel 2024, a fronte di un calo su base annua della componente a termine, continua a crescere la componente della somministrazione a tempo indeterminato nel corso dell’intero anno raggiungendo a dicembre il massimo picco storico di addetti con 152mila occupati, con un +5,9% rispetto al valore dello stesso mese del 2023. Anche il dato medio mensile, pari a 147mila lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato, segna nel 2024 un incremento del 4,9% rispetto al dato medio del 2023 (140mila addetti). La componente a tempo indeterminato della somministrazione rappresenta un asset sempre più strategico per le agenzie per il lavoro nell’accompagnamento della domanda delle imprese con una offerta mirata, specializzata e continua, in un contesto di crescente shortage della forza lavoro disponibile e soprattutto di quella tecnica e più qualificata. Se si confrontano gli assunti a tempo indeterminato (o confluiti nel tempo indeterminato a seguito di trasformazioni) tra il 2010 e il 2020 in via diretta dalle aziende (esclusa la Pa) con quelli assunti a tempo indeterminato dalle agenzie, i primi superano un anno e mezzo di durata (547 giorni) nel 56,9% dei casi, mentre nel caso dei secondi la percentuale sale fino a raggiungere il 70,3%. Fatto 100 il numero dei lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato, 85 superano la durata di un anno. Dei restanti che cessano prima dei 12 mesi, 10 rientrano entro 90 giorni sempre con un rapporto a tempo indeterminato, 4 rientrano con un contratto a termine, e solo 1 non trova occupazione o esce dal mercato. La somministrazione rappresenta un'ottima soluzione per le imprese di tutti i settori. Circa il 52% dei lavoratori in somministrazione è impiegato nei servizi, ma si ha anche una forte concentrazione nell'industria. Nella somministrazione sono impiegati profili a elevata qualifica, a media qualifica, tecnici e operai specializzati. Il 61,5% dei lavoratori in somministrazione a tempo determinato entro 30 giorni dalla scadenza del contratto ha una nuova opportunità lavorativa, rispetto ai lavoratori con un contratto a termine non in somministrazione le cui possibilità si arrestano al 43,1%. Anche dopo 90 giorni le possibilità sono maggiori: il 74,9% dei lavoratori in somministrazione con un contratto a termine scaduto o cessato stipula un nuovo contratto. Nel caso di lavoratori con un contratto a termine non in somministrazione le possibilità si arrestano a poco più della metà (58,1%
(Adnkronos) - “Gli italiani hanno una percezione distorta della filiera degli oli minerali usati: pensano che siano in parte bruciati, in parte smaltiti impropriamente o raccolti in modo spontaneo dalle officine, ma la realtà è un’altra. L’Italia è un’eccellenza in Europa: raccoglie e rigenera la quasi totalità (98%) dell’olio usato mentre la media dell’Unione si ferma intorno al 60%. Al centro di questo sistema c’è il modello consortile del Conou, che organizza in modo efficiente tutta la filiera. È un peccato che i cittadini non conoscano questi risultati: la consapevolezza dell’efficacia dell’economia circolare italiana può rafforzarne il successo, anche grazie al ruolo attivo dei cittadini”. Queste le parole di Riccardo Piunti, presidente Conou, in occasione dell’Ecoforum 2025, organizzato a Roma da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club.