(Adnkronos) - Dopo il trionfo di 'Amarcord'', Sarah Toscano non si ferma e guarda avanti. La giovane artista sogna in grande e confessa il suo desiderio in una lunga intervista all'Adnkronos: un duetto con Elodie ed Emma, le due regine del pop italiano che più la ispirano. “Sarebbe pazzesco cantare con loro", racconta con entusiasmo. Reduce dall'intensità del Festival di Sanremo, Sarah ammette di volerci tornare "nel momento giusto, con il pezzo giusto". A soli 19 anni, mostra una sorprendente lucidità e una visione chiara: il suo futuro è tutto da scrivere, ma brilla già come una star. Ma la cantante precisa sul suo primo album appena uscito: "Il mio 'Met Gala' non è da diva" e sogna "un feat da Spice Girls tutto al femminile" (Video) 'Amarcord', il brano che hai portato a Sanremo è stato un successo enorme. Quando hai capito che aveva davvero sfondato? Oddio, addirittura ha sfondato? Ho capito che era il brano giusto nel momento in cui sono uscita dallo studio. Ci siamo guardati in faccia con tutti e abbiamo detto 'è lui'. Sono contenta che sia andato bene, e che quando lo vado a cantare tutti lo cantano, lo ascoltano. Ogni tanto lo sento nelle macchine a fianco, quindi sono felice di come sia andato quel brano. E' stato un punto molto importante della mia carriera. Continuando sul filone felliniano, qual è stato il momento più amarcord della tua vita? E' un momento amarcord questo attuale della tua vita? Per la verità no. Non è un momento molto amarcord. Sono proiettata sul presente e sul futuro. Amarcord vorrebbe dire che penso molto di più a quello che c'è stato prima. Invece adesso sono ìpiù proiettata su quello che mi aspetta. Sanremo è stato un vero bagno di riflettori per te quest'anno. Qual è stato il momento più bello, più folle che hai vissuto in quei giorni? Tutti i giorni. Tutta la settimana che è molto intensa. Sicuramente il primo giorno quando siamo arrivati. Penso fosse domenica. Entri lì e dici 'ok, sta succedendo davvero'. Sono arrivata a Sanremo. Dopodomani canto, appena arrivi lì l'aria è diversa. È una settimana veramente densa, dal primo all'ultimo giorno. Chiaramente il giorno della prima esibizione, il martedì, è particolarmente emozionante e ansioso. E poi la finale, non per le aspettative di classifica, ma perché comunque è l'ultimo giorno. Vuoi dare tutto quello che magari non sei riuscita a dare durante negli altri giorni. Poi finisce tutto, quindi chissà quando torna. Non è che magari ci dai la notizia: torni a Sanremo? Per adesso non ho avuto il tempo di fare niente, quindi non è nei piani per ora Ma anche in futuro c'è una cosa che escludi? E' un posto meraviglioso, io non vedo l'ora di poterci tornare, però nel momento giusto, con il pezzo giusto. Adesso che ho anche preso un po' di più le misure, che so cosa mi aspetta, non vado lì carta bianca. Voglio prepararmi bene e quindi voglio andrci sicura di quello che sto facendo e con il pezzo giusto nel momento giusto. Non escludi il prossimo anno, sembra questa la risposta. Per adesso non c'è il pezzo, quindi nel senso dovesse saltare fuori, non lo so, per ora non è nei piani. Questo è stato un anno particolarmente fortunato per il pop al femminile in Italia, di cui fai parte anche tu. C'è qualche artista che ti influenza particolarmente, anche musicalmente, che ti piace, che segui? Ci sono donne incredibili in Italia, forse nell'ultimo anno quella che mi ha colpito di più è Elodie, la amo alla follia. Sono molto pentita di non essere riuscita a tornare al suoi tour negli stadi, purtroppo non potevo. Poi anche Annalisa. E sono contenta che Angelina Mango abbia pubblicato l'album, me lo sono ascoltato subito, è bellissimo. Anche Emma: il singolo è bellissimo, non vedo l'ora che pubblichi qualcosa di nuovo. Ci sono un sacco di donne, per la verità, italiane, che sono davvero fighe. Sempre rimanendo su Sanremo, con quale artista hai legato particolarmente? A parte Clara... A dire il vero a Sanremo, a differenza di quello che può immaginare, con gli artisti veri e propri non hai tutto questo gran rapporto durante la settimana. Nel mio caso ci tenevo a fare tutto quello che potevo fare, quindi ho fatto tantissime interviste e attività durante la settimana. Mi alzavo la mattina alle sei e mezza, mi svegliavo e la notte, quando finivo l'esibizione sul palco, finiva la serata. Quindi effettivamente gli artisti li vedevo solamente prima di essersi sul palco, e non è il momento più tranquillo della giornata. Ero un po' agitata, potete capire. Quindi hai legato più con Carlo Conti. Sì, ho visto più Carlo Conti che tutti gli altri artisti, è vero. Però Clara la conoscevo giù e quindi si è anche rafforzato il rapporto tra noi. Tu hai un bel rapporto con i fan, hai parlato anche in una bella fan base, ecco che rapporto hai con loro? Ti parlano apertamente dei loro problemi, vi confidate, condividete momenti? Sì, è bello perché mi vedono come un'amica, non come una persona che sta lì e canta. C'è un rapporto di scambio. Durane gli in store o quando mi vedono in giro, è bello perché mi confidano delle cose non dicono neanche ai loro migliori amici. C'è uno scambio, e io cerco di dare tutto quello che posso, di raccontare il mio vissuto, e probabilmente in quella persona che si confida con me mi sento più libera di aprirmi. Sono contenta di avere una bellissima fanbase perché tengono a me sia come artista, sia come essere umano. Qual è la cosa che ti ricordi, che ti ha colpito più emozionante, che ti ha scritto, raccontato un fan o una fan? Ne sono successe tante di cose veramente belle, che ti fanno capire come la musica non sia solo un passatempo. Al primo in store dell'anno scorso il papà di una ragazzina mi ha detto che la figlia quel giorno non era potuta venire perché doveva fare un'operazione, ma voleva dirmi che non parlava con nessuno, neanche con i genitori ma da quando ti ha vista la prima volta ha ascoltato le mie canzoni, ha iniziato a farlo. Lui è venuto a dirmi che questo lo aveva aiutato come padre. Anche all'ultimo in store, la mamma di una ragazza mi ha ringraziata perché la figlia non ha mai avuto un bel rapporto con il suo fisico, e dopo che ha sentito quello che ho detto l'estate scorsa si è sentita sollevata, e adesso sta molto meglio. Parlando delle critiche che hai ricevuto per Body Shaming, Tu hai reagito con la tua musica, facendo quello che sai fare meglio? Certo, perché mi sembrava la cosa più facile da fare, la più giusta. Io sono una cantante, non vivo per la mia estetica ma per la mia musica. Quando mi si giudica, mi si commenta, e si critica la mia estetica posso anche tranquillamente non rispondere, però era diventata una cosa così popolare che ho detto, 'sai che c'è? Rispondiamo così. E la musica alla fine dice molto di più delle parole, quindi è stata la cosa più facile. Io penso che bisogna stare semplicemente attenti perché non sappiamo con chi stiamo parlando. E un pizzico di rispetto e di empatia in più bisogna sempre averli. Dal mio lato so che non devo farmi influenzare, non rispondo a qualcuno che va a giudicare il mio corpo, il mio fisico, perché non è una cosa che riguarda loro, è una cosa che riguarda me. Non ti piaccio, va bene, ci sta, ma non devi venirmi a criticare in modo così diretto, questo non va bene. Cosa ti senti di dire a delle ragazze che subiscono un trattamento del genere da parte di questi odiatori seriali? Quello che ho detto, ovvero fregatevene di quello che pensano le altre persone, perché l'unica che può giudicare il proprio corpo, siamo noi stessi. Tutti possono avere delle opinioni, ma non bisogna darsi toccare da commenti fatti da altre persone quando si tratta dell'aspetto esteriore. Quando si tratta di arte, di lavoro, è più che giusto ricevere commenti e critiche perché aiutano, fanno bene, aiutano a crescere. Quando si tratta del proprio aspetto, invece, no, non fa bene a nessuno. Parliamo di 'Met Gala', che è il tuo primo album in cui c'è un po' tutto, ci sono delle ballad, c'è il pop, c'è l'urban. Se dovessi vestire questo album, scegliere un outfit, quale sarebbe? L'outfit che ho indossato ai Magazzini Generali è bene o male quello che mi immagino come look del mio album. A parte la copertina che sbrilluccica, lo vedo più sportivo che elegante questo album. E se dovessi andare al Meta Gala a New York lo faresti in sneakers? No, in sneakers mai. Sceglierei sempre i tacchi. Quando si è sul parco si mettono i tacchi. Forse indosserei degli stivali e una magliettona da hockey. Quindi non un vestito con lo strascico da diva? No, perché 'Met Gala' non è da vestito da strascico, 'Match Point' non è da strascico, 'Dopo di te' non è da strascico, non è un album da strascico, la copertina è da strascico, perché deve essere d'impatto. Hai una lucidità impressionante a soli 19 anni. Quanto c'è di istintivo nel tuo percorso artistico e quanto invece di costruito? Per la verità è la maggior parte è istinto: io faccio quello che mi sento, scrivo quello che vivo, è una cosa molto naturale, non vado a costruire niente. Scrivo della mia vita e faccio uscire pezzi della mia vita. Sono cose che vengono dalla mia testa, dalla mia immaginazione, che poi confronto con il team. Ma se non m sento di fare una cosa non la faccio, non la farò mai. Anche nella titletrack dici che ti auguri di brillare come al Met Gala, cosa vuol dire per te brillare in questo momento? Vuol dire aumentare sempre un po' di più la mia consapevolezza, perché parte da come mi sento io. Poi c'è la percezione di tutto il resto. In primis, però, devo piacere a me stessa. Voglio sentirmi brillare, sentirmi buona quando vado a cantare sul palco, sentirmi bene con me stessa. Domanda secca, la canzone più bella per te della musica italiana? Non ti posso rispondere. E' una domanda alla quale non si può rispondere. Peraltro, io ho un problema con le cose preferite. Non riesco a scegliere, perché secondo me è un mondo talmente vasto che è impossibile scegliere. Come il colore preferito. Io amo il rosa ma anche l'azzurro, l'arancione fluo, il nero, il marrone. E' difficile scegliere. Come si fa a scegliere un pezzo preferito? Dalle canzoni del passato a quelle di adesso c'è una differenza gigantesca. Sono completamente diverse, ma non vuol dire che le canzoni di oggi non abbiano lo stesso livello e la stessa dignità di quelle di prima. Chi ascolti del passato? Se apri la mia playlist si passa da Mina e Celentano a Katy Perry, Taylor Swift, Olivia Rodrigo e poi ai Queen, Coez. È molto un up and down, sia di genere, sia di epoca. Di musica italiana, estera. Tu hai lavorato con Carl Brave, Mida, c'è qualcuno con cui sogni di collaborare? Ce ne sono tanti di nomi. Olivia Rodrigo, Tate McRae, Dua Lipa: sono vostra. Le collaborazioni, anche con gli italiani, sono bellissime, perché puoi mettere insieme due mondi che sono l'uno l'opposto dell'altro, oppure anche con due mondi simili c'è più forza. Ci sono molte collaborazioni che mi piacerebbe fare, sia nel pop sia sia nell'urban. Però è sempre il gioco della preferenza. Potrei fare mille nomi. Un sogno che ho è fare una cosa tipo Spice Girls. Metterei insieme quattro o cinque donne pop per un feat gigantesco che diventa la colonna sonora della vita. Faccio i nomi: io, Rose Villain, Elodie, Clara, Annalisa, forse Emma. Emma l'hai citata anche prima, è un'artista che ti piace davvero tanto, però non puoi abbandonare Annalisa. La regina del pop non puoi lasciarla fuori. Ho un po' paura di metterla, in realtà, perché potrebbe finire per oscurarci. Parlando di 'Amici', hai detto che è stato un po' il tuo match point, sempre restando in ambito tennistico, se dovessi parlare di un punteggio della tua carriera in questo momento, quale sarebbe? Mi auguro di essere ancora al riscaldamento. Avendo 19 anni, mi auguro di avere ancora un bel percorso davanti. E magari arriviamo al primo game. Il rapporto con Maria De Filippi com'è? Ti ha dato consigli per Sanremo ma un altro consiglio che ti ha dato recentemente qual è? Niente che mi venga in mente, per la verità. C'è sempre Maria, mi fa sempre notare il suo sostegno e il suo appoggio in tutto quello che faccio. Non c'è niente che non abbia l'approvazione di Maria e anche di Lorella. Ma tu segui i consigli di Maria De Filippi? Come faccio a non seguire i consigli di Maria De Filippi? Non puoi, ha sempre ragione. Sono consigli che ti dà una persona che ha fatto del suo lavoro sua fantastica carriera, è molto brava, mi sembra anche assurdo non ascoltare i suoi consigli. Torniamo sul tennis, che è una tua passione. Tu ti senti più vicino a Sinner, che è silenzioso e letale, o Alcaraz, più spettacolare e istintivo? Direi Sinner perché fuori dal campo è più timidino, poi quando scende diventa una macchina da guerra. E poi viva l'Italia. Sempre restando sul tennis, c'è Berrettini. Ha ufficializzato adesso il fidanzamento. Sei gelosa o sei sportiva? Non sono mai stata gelosa, onestamente. A maggior ragione di Berrettini, che non conosco, specifichiamo. Quindi sono contenta per lui. Fine. Ma sei gelosa in generale? Non lo so. Non ho mai avuto una vera e propria relazione, quindi non posso confermare o smentire questa cosa. Per che squadra di calcio tifi? Milan Hai parlato del fatto che non hai completato l'ultimo anno elle superiori ma ti sei iscritta a Economia dicendo che vorresti continuare gli studi. Cosa ti spaventa di più, affrontare un esame di Economia alla Bocconi o il palco di San Siro? Mi spaventa molto di più il palco di San Siro rispetto a un esame di economia. Poi non ho ancora fatto un esame all'università, e non posso dirlo, però non ho mai fatto neanche San Siro. Quindi se devo mettere a paragone le cose, mi spaventerei un po' di più per San Siro. E mi darebbe anche più, onestamente. Cosa fai nei giorni off? Sono iperattiva e vado in crisi perché devo fare per forza qualcosa. Quest'anno è stato veramente pieno, di adrenalina e di tante cose da fare. Se ho tre giorni liberi torno a Vigevano, a casa. Vedo la mia famiglia, vado a giocare a tennis, vedo i miei amici. Se sono a Milano impazzisco. Inizio a sistemare casa, perché è un disastro. Vado fare shopping, al bar, a fare shopping di nuovo. Cosa ti piace comprare quando fai shopping? Vestiti. Per le scarpe adesso basta perché non so più dove metterle. Ne ho troppe e ne ho dovuta portare qualcuna a Vigevano perché non ci stanno più. Gli stivali occupano un sacco di spazio e sono malata di stivali. Anche i ComaCose si sono separati. Credi all'amore eterno? Ci credo e lo vedo con i miei genitori e i miei nonni. A quello credo, so che esiste. Che succeda a me? Me lo auguro fino alla fine. Sono convinta che arriverà nel momento giusto. Parlavi di Olivia Rodrigo, Tate McRae. Chi sarebbe più facile da conquistare con una storia su Instagram o con un messaggio, se dovessi scegliere di scrivere a una delle due? Certo, adesso mando loro un messaggio, sono convinta che mi risponderanno: 'Finalmente me l'hai chiesto, è da anni che lo sognavo'. (scherza) Non ne ho idea. Ho già scritto a tutti, sono la fan che scrive a tutti. Ho fatto un sacco di figuracce. Avevo scritto a un sacco di cantanti italiane, poi hanno scoperto chi fossi, hanno trovato i miei messaggi da fan psicopatica. Ero piccolina. Per un duetto sceglieresti Elodie o Annalisa? Aiuto! In questo momento forse Elodie perché, quest'anno è stata la donna che mi è piaciuta di più. Lei ed Emma. Forse di più Emma. Anzi, Emma ed Elodie insieme. Possiamo avviare un duetto del genere, che poi non sarebbe un duetto perché saremmo in tre. Però sarebbe molto bello. (di Federica Mochi e Andrea Persili)
(Adnkronos) - “Alle regazze che hanno poca fiducia in loro stesse dico: la vita è complicata, difficile e imprevedibile. Bisogna lavorare, sudare, studiare, approfondire e avere anche un po’ di coraggio e fiducia verso il futuro. Il 10 novembre - con la conferenza nazionale di Obiettivo Effe dell’università Bicocca di Milano - assisteremo alla testimonianza di tante donne che hanno fatto carriera, anche all'interno della propria azienda. Racconteremo il mio percorso, e quello di donne dalle storie straordinarie da cui si può prendere esempio. Se ce l'hanno fatta loro, ce la possono fare tutti. È necessario crederci fortemente, non mollare e ricordarsi che il duro lavoro paga”. Lo ha detto all’adnkronos Giusy Versace, senatrice della Repubblica, membro della VII Commissione Cultura, sport, Istruzione e ricerca del Senato e membro della Bicamerale Infanzia e Adolescenza, alla presentazione della ricerca dell’università Bicocca di Milano, ‘Donne: negoziate meglio’, condotta da Emanuela Rinaldi, professoressa associata di Sociologia dei processi culturali dell'ateneo con la sua collega Veronica Cucchiarini, professoressa di psicologia generale presso la stessa università e Federica Fortunato, membro del Comitato organizzativo di Obiettivo Effe, il progetto che promuove l’educazione finanziaria e l’empowerment femminile. L’incontro organizzato oggi nella sede di Regione Lombardia di via Fabrizio Filzi, a Milano, è stato anche l’occasione per lanciare un appuntamento importante: “il 10 novembre sarà una giornata speciale. Con la consueta conferenza annuale, ‘Obiettivo Effe’ si apre alla cittadinanza, al mondo delle donne e delle giovani adolescenti - fa sapere la senatrice - Parleremo di educazione finanziaria e di quanto sia importante avere delle competenze e delle conoscenze economico finanziarie per scongiurare la dipendenza economica. Molte donne, alle porte del 2026, hanno un conto corrente cointestato con il compagno o il marito - sottolinea - Obiettivo Effe è stato pensato per offrire alle nuove generazioni e alle future donne di domani gli strumenti adeguati per poter lavorare sulla propria autonomia, indipendenza e anche sulle competenze negoziali”, approfondisce. La ricerca condotta dall’università Bicocca evidenzia infatti che la maggior parte delle adolescenti “fa fatica a negoziare il proprio ruolo e il proprio stipendio rispetto alla pari maschile”, illustra Versace che aggiunge: “Mi occupo anche di disabilità e di sport e sottolineo come spesso anche nei ruoli apicali del mondo dello sport non ci siano posizioni dirigenziali e manageriali ricoperte da donne”. La senatrice e atleta paralimpica, che vent'anni fa ha perso le gambe in un incidente stradale, porta all'attenzione l'importanza di “sensibilizzare la cittadinanza su quanto le persone con disabilità siano spesso doppiamente discriminate in quanto donne e disabili. L’ho vissuto sulla mia pelle - racconta - Tornata alla mia nuova vita, dopo l'incidente, ho dovuto sgomitare perché sembrava che avessi perso, insieme alle gambe, anche i neuroni. Ho dovuto dimostrare di essere ancora in grado ricoprire ruoli gestionali - spiega - Dobbiamo continuare a parlare di questi temi, non solo per sensibilizzare le istituzioni, ma per sensibilizzare la società. Non tutto si può risolvere con una legge - riflette - Abbiamo il dovere di smuovere le coscienze, di tutte le realtà, per comprendere che bisogna privilegiare il merito e offrire alle giovani adolescenti gli strumenti adeguati per poter crescere. In tal senso - conclude - Ben venga il progetto Obiettivo Effe dell'università Bicocca”.
(Adnkronos) - Scetticismo verso le strategie UE in materia di ambiente, preoccupazione per le conseguenze sull’economia della transizione green e un messaggio rivolto a istituzioni e imprese: la sostenibilità non può limitarsi a essere dichiarata o raccontata, deve essere dimostrata concretamente e integrabile nelle pratiche quotidiane. È quanto emerge dalla rilevazione condotta tra gli utenti delle piattaforme digital dell’agenzia di stampa Adnkronos tra il 18 agosto e il 29 settembre 2025 e presentata questa mattina al Palazzo dell’Informazione nel corso dell’evento Sostenibilità al Bivio promosso da Adnkronos Q&A. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin partecipando all’evento ha dichiarato: "Quando parliamo di sostenibilità e strategie da ripensare, penso al biocarburante. I biocarburanti sono un percorso per abbattere notevolmente le emissioni, per la crescita del Paese, per la trasformazione delle raffinerie. il green Deal definito dalla normativa europea di cinque anni fa non prevedeva questo percorso, prevede percorsi non più attuali. Il Green Deal originario non prevedeva il nucleare e poi lo ha ammesso. Si possono trovare dei punti di equilibrio”. Ha poi aggiunto: “Se va bene tra oggi e domani chiudiamo la questione sulle aree idonee e il dl energia potrebbe andare in Cdm la prossima settimana. Il primo nodo riguarda la rete elettrica: la nostra rete elettrica è intasata, anche se non occupata. Noi abbiamo una rete elettrica che non è più ricettiva perché è virtualmente occupata; quindi, ci sarà una norma sull'occupazione virtuale della rete elettrica, una norma sui data center e sulle aree idonee. sulle bollette un primo effetto potrebbe esserci da una norma che elimina il perverso sistema di passo Gries. Per quanto riguarda il nucleare invece -conclude- in questa legislatura dobbiamo dare il quadro giuridico: pertanto la legge delega e le norme di attuazione che devono vedere le procedure di permitting, le valutazioni sulle tecnologie, l'agenzia di controllo, una grande formazione e istruzioni”. All’evento è intervenuto con un video messaggio il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso: “La transizione energetica rappresenta una delle sfide più rilevanti per il nostro Paese e per l’Europa, una sfida difficile anche perché ingabbiata dalla logica ideologica del Green Deal che ha tarpato le ali alle imprese europee. Fin dal nostro insediamento abbiamo scelto di assumere un ruolo da protagonisti rispetto al governo di questo processo proponendo in Europa un approccio equilibrato, responsabile, realistico, che si discosta completamente dall’ideologia del Green Deal orientata in via esclusiva all’elettrificazione, cioè a una tecnologia dominio di altri – della Cina- e sulla quale siamo terribilmente indietro. Abbiamo già ottenuto risultati concreti salvaguardando comparti chiave come l’automotive e riportando l’Italia al centro delle scelte europee sui dossier strategici. Proprio la questione centrale dell’auto ci fa capire che non basta fare i compiti a casa: è necessario cambiare le regole europee come finalmente anche la Germania vuole fare con noi”. Sono intervenuti all’evento i rappresentanti delle Istituzioni europee: Brando Benifei, Europarlamentare Pd, Carlo Corazza, Direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia ed Enrico Giovannini, direttore scientifico ASviS. Top manager e rappresentanti del mondo accademico si sono invece confrontati su tre tavoli tematici. Il primo, sul tema 'Mobilità un approccio realmente sostenibile' ha visto protagonisti Daniela Biscarini, Ceo Ewiva, Francesco Calcara, President & CEO Hyundai Italia, Diego Cattoni, Amministratore Delegato Autostrade del Brennero, Caroline Chabrol, Direttrice Generale SNCF Voyages Italia. Hanno discusso, invece, di Economia circolare, la sostenibilità che fa crescere partendo dal primato italiano in materia, Paola Aragno, Vicepresidente Eikon SC, Domenico Calcaterra, Responsabile scientifico Fondazione Return, Giuseppe Pasceri, CEO Subito.it, Marco Versari, Presidente Consorzio Biorepack. Infine, Andrea Diamanti, Head of Wholesale Banking ING Italia, Alfredo Galletti, Corporate vice president e General manager Novo Nordisk Italia, Antonello Giunta, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fs Energy, Fabiana Marchini, Head Sustainability & of Corporate Affairs Gruppo Sanpellegrino, Federico Odella, CEO Bonduelle Italia, hanno preso parte al panel Le imprese, la sostenibilità nel core business mostrando come, nonostante il contesto incerto, le imprese continuino a investire sulla sostenibilità in tutti i settori. Nel dettaglio, dei circa 4.600 rispondenti alla rilevazione, il 69% pensa che il Green Deal europeo vada eliminato, segno di una forte disillusione. Solo il 10% ritiene, invece, che sia una priorità. Rispetto alla transizione green, il processo di trasformazione dei modelli economici, produttivi e sociali attuali verso un sistema più sostenibile, il 68% dei rispondenti dichiara che possa danneggiare l’economia. La percezione prevalente è che la transizione ecologica rappresenti un ostacolo allo sviluppo economico. La transizione verde passa anche attraverso una mobilità più sostenibile, in cui la diffusione delle auto elettriche rappresenta un elemento chiave: per i rispondenti alla rilevazione l’acquisto di un’auto elettrica è subordinata al prezzo e alla disponibilità di ricarica. Il 37% non compra vetture elettriche a causa del costo elevato e il 38% per i problemi legati alla ricarica. Sul versante delle aziende, comunicare il proprio impegno in verso la sostenibilità è per il 59% una strategia di greenwashing mentre per il 34% è un aspetto al quale dedicare maggiore attenzione. La responsabilità delle aziende in materia di sostenibilità per il 64% dei rispondenti non incide significativamente sulle scelte d’acquisto. La comunicazione delle aziende deve essere trasparente e basata sul dato: la fiducia si conquista con dati verificabili per il 65% dei rispondenti e con la coerenza (30%) con le azioni introdotte.