(Adnkronos) - La Juventus non sa più vincere. I bianconeri, con l'1-1 contro il Torino, sono andati incontro al 12esimo pareggio in 17 gare disputate e Thiago Motta ha raggiunto il poco invidiabile record del secondo peggior avvio di stagione degli ultimi 15 anni. Soltanto Luigi Delneri, nella stagione 2010/11, aveva fatto peggio nelle prime 19 giornate di campionato con 31 punti conquistati contro i 33 di Motta. Il pareggio nel derby della Mole ha fatto risaltare le difficoltà di una squadra che fatica a mantenere compattezza in situazione di vantaggio e si fa spesso rimontare, avendo ormai perduto, anche complice l'infortunio di Bremer, quella solidità difensiva che aveva contraddistinto la Juventus nelle prime giornate. E se Motta e Giuntoli sperano nel mercato per svoltare la stagione e risalire la classifica, la pazienza dei tifosi sembra stia per finire. Il malcontento dei tifosi juventini si è ovviamente riversato sui social network. In tanti sono arrivati a rimpiangere anche Massimiliano Allegri, molto discusso lo scorso anno e che in estate ha lasciato posto proprio all'ex tecnico del Bologna. "Oggi più di ieri, chiedete scusa a Max. Dieci volte superiore a Motta", scrive un utente su X. "La differenza tra Allegri e Motta non sta nel gioco o nei risultati. La differenza è che uno ha dato tutto per la Juve, entrato in punta di piedi ed uscito a testa alta. L’altro pecca di enorme presunzione e arroganza e della Juventus non conosce neanche il nome. Fine", è il pensiero di un altro. E poi ancora: "Da settembre ad oggi la Juventus ha vinto 5 partite in campionato. Le stesse del Lecce. Non c'è altro da aggiungere". I tifosi juventini contestano anche il gioco espresso finora, prerogativa di inizio stagione dell'ex centrocampista dell'Inter: "Questa è senza dubbio una delle Juventus più brutte che si siano mai viste, e non mi riferisco solo alla partita, ma all’intera stagione", scrive uno juventino in un post, "al netto delle assenze, siamo una squadra esteticamente sgradevole in campo, priva di idee, confusa e incapace di proporre un gioco". Tra le note positive ci sono il giovane Mbangula: "Non sarà un fenomeno, però il suo lo fa sempre. Altra buona prestazione. Di sicuro tra i migliori in campo per la Juventus questa sera", e soprattuto Kenan Yildiz, ultimo ad arrendersi nella grigia prova dei suoi nel derby.
(Adnkronos) - "Del Piano Mattei ci è piaciuta molto l'attenzione da parte del governo a un Continente in così forte sviluppo. Il Piano nel corso del 2024 è stato riempito piano piano di contenuti, e i contenuti hanno iniziato a dare risultati. E mano a mano che passava il tempo è stato come un aggregatore del sistema Paese, con le banche di investimento, la cooperazione economica, Confindustria. Tutti hanno iniziato a parlare del tema in modo più coordinato. Il Sistema Paese ha dato quindi attenzione, dal punto di vista dell'impresa, allo sviluppo del Continente. E quindi il Piano è diventato non solo strategico e importante per l'Italia, ma è riconosciuto come l'unico vero piano per l'Africa sia da tutto il mondo dell'economia reale che dal mondo finanziario". Così con Adnkronos/Labitalia, Massimo Dal Checco, presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, commenta le parole di oggi su Africa e Piano Mattei della premier Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa con la stampa parlamentare. Per Dal Checco quindi il Piano Mattei è diventato "un piano non più fatto solo di annunci e di che cosa si voleva fare, ma un piano concreto. Noi abbiamo fatto a settembre scorso un incontro con 70 aziende, al quale hanno partecipato tutti gli attori coinvolti". E per Dal Checco è fondamentale che "con questo piano la cooperazione italiana, che prima era rivolta esclusivamente a tutto il mondo no profit, si sia rivolta anche al mondo profit. Perché si è capito che lo sviluppo economico in questi Paesi fa molto bene, anche associato a quella che era tutta la parte no profit". Positivo per Dal Checco, l'ampliamento del Piano ad altri Paesi, come annunciato dalla premier. "Da due punti di vista: il primo motivo sicuramente per le imprese, per avere più opportunità di più Paesi dove si può essere appoggiati dal piano Mattei. Ma l'altra cosa secondo me molto importante, non solo dal punto di vista economico, è contribuire alla crescita dell'Africa in un'etica che è conforme alla nostra, in modo tale da avere più facilità di rapporto nel futuro", sottolinea. E il prossimo 22 gennaio Confindustria Assafrica & Mediterraneo terrà la propria assemblea pubblica che sarà occasione per fare il punto proprio con le imprese associate sul piano Mattei. (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - Riportare al centro la salute, il benessere e la dignità della persona per uno sviluppo veramente sostenibile che tenga conto, insieme ai principi Esg (Environmental, Social e Governance), della H di Human, ma anche di Health, Heart ed Happiness. Per un benessere individuale e collettivo che possa accogliere il progresso. Questo il filo conduttore del saggio ‘Ritrovare l’umano. Perché non c’è sostenibilità senza Health, Human and Happiness’ scritto da Massimo Lapucci, Manager e Senior Advisor, International Fellow su Artificial Intelligence all’Università di Yale, e da Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo, edito da Baldini+Castoldi-La Nave di Teseo. Gli autori partono dalle ‘origini della sostenibilità’ tornando indietro fino al secolo dei Lumi, passando per le rivoluzioni industriali e l’affermarsi della consapevolezza ambientale. Fino all’‘ultima frontiera: da Esg a Sdg 2030’: la definizione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, una road map per le persone ed il Pianeta dove Health e Human sono valori fondamentali. Una riflessione attraverso tre secoli di storia, guardando all’economia, allo sviluppo tecnologico, Ai compresa, alla spiritualità e alla società in generale, che vedono affermarsi i concetti di benessere (Happiness), empatia e compassione (Heart, in una parola) attraverso i quali evolve il paradigma Esg. Una visione rinnovata che comprende benessere individuale e collettivo, salute e felicità. “I benefici ventennali legati alla sostenibilità Esg, per quanto oggettivi, rischiano di essere vanificati da critiche e sospetti sulla loro effettiva efficacia - afferma Massimo Lapucci - Negli ultimi anni, i principi Esg sono stati talvolta inflazionati, alterati da esigenze di comunicazione, o addirittura strumentalmente erosi fino a renderli un adempimento burocratico o una mera quantificazione di bilancio. Ecco perché il nuovo paradigma Esg+H vuole innanzitutto stimolare la riflessione per il rinnovamento di uno strumento prezioso che, partendo dalla persona e in armonia con il Pianeta, possa ripercuotersi sul miglioramento delle condizioni di lavoro, economia e quindi della società nel suo complesso, per un futuro davvero sostenibile”. “In un mondo in continua evoluzione, le esigenze legate alla sostenibilità Esg non sono un fenomeno recente, ma un principio che affonda le radici nelle rivoluzioni industriali che ci hanno preceduto - afferma Stefano Lucchini - Ogni trasformazione economica ha portato con sé nuove sfide per l'ambiente e la società e oggi, più che mai, è fondamentale rinnovare il nostro approccio alla sostenibilità partendo da una considerazione semplice: non possiamo parlare di sostenibilità senza pensare all’essere umano nella sua interezza. La nuova dimensione Esg+H che proponiamo nel nostro saggio pone al centro la salute, il benessere e la dignità della persona, come base per un auspicato nuovo umanesimo".