(Adnkronos) - "Dobbiamo prima di tutto trovarla, questa barca, e cercare di non annegare nel frattempo", ha esordito il vicepresidente di Fiaso (Federazione italiana azienda sanitarie e ospedaliere), Paolo Petralia, nel suo intervento alla tavola rotonda 'Sumai: dove finisce la teoria e inizia la cura. Stakeholder a confronto', organizzata oggi da Sumai-Assoprof in occasione del 57esimo meeting degli specialisti ambulatoriali in corso a Roma. Petralia ha sottolineato che "il primo step per passare dalla teoria alla pratica è restituire tempo alla cura e, soprattutto, alla relazione di cura". "Nella parola relazione - ha spiegato - si trovano molte risposte: è lì che si costruisce l'alleanza tra medico e paziente e si restituisce pieno valore alla dignità della persona e del cittadino". Per Petralia, "l'integrazione significa interprofessionalità, non solo multidisciplinarietà". Il vicepresidente di Fiaso ha poi richiamato l'attenzione sui rischi di un uso acritico delle tecnologie: "Digitale e intelligenza artificiale sono strumenti utili, ma dobbiamo governarli per evitare il deskilling, la perdita progressiva di competenze. Il tempo che recuperiamo - ha precisato - deve essere restituito al paziente: solo così la nostra barca potrà avanzare nella stessa direzione".
(Adnkronos) - Si è aperto oggi a Roma il confronto tra Assosistema Confindustria e le organizzazioni sindacali per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro delle lavanderie industriali, delle centrali di sterilizzazione e dei servizi medici affini, relativo al triennio 2026–2028. Un appuntamento importante per l’intera filiera, che arriva in un momento particolarmente delicato per il settore, ancora alle prese con le conseguenze economiche e strutturali delle crisi degli ultimi anni. Il rinnovo contrattuale riguarda 30.000 addetti, compresi i lavoratori stagionali del comparto, e interessa un settore che sviluppa un fatturato complessivo di circa 1,9 miliardi di euro. Un comparto strategico per la sanità pubblica e privata, per l’hotellerie e per i servizi industriali, che garantisce ogni giorno continuità operativa e standard di sicurezza essenziali nei contesti più sensibili del Paese. “L’avvio di questa trattativa – dichiara Matteo Nevi, direttore generale di Assosistema Confindustria – si colloca in un contesto complesso, segnato da criticità che vanno ben oltre la volontà e la capacità di intervento delle imprese. Parliamo di dumping contrattuale, delle rigidità introdotte dal nuovo Codice degli Appalti, del mancato adeguamento dei corrispettivi nei contratti pubblici e del peso del costo dell’energia, che in Italia rimane fra i più alti d’Europa. Sono fattori che minano la tenuta economica delle aziende e rischiano di rendere insostenibile qualsiasi incremento del costo del lavoro non accompagnato da una revisione strutturale del sistema". Le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali – pari a 225 euro sul trattamento economico complessivo, cui si aggiungono aumenti dei contributi per i fondi di assistenza sanitaria e previdenziale e ulteriori giornate di permesso retribuito – determinerebbero un impatto economico insostenibile per un settore che opera in un mercato fortemente competitivo, in larga parte regolato da gare pubbliche con prezzi fissi e non revisionabili. “Siamo consapevoli dell’importanza del dialogo e del ruolo della contrattazione collettiva – prosegue Nevi – ma non possiamo ignorare che oltre l’80% degli appalti pubblici del settore è stato già bandito senza clausole di revisione prezzi. Questo significa che ogni aumento del costo del lavoro ricadrà interamente sulle imprese, senza possibilità di compensazione. È una situazione che richiede un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, comprese le centrali di committenza e il legislatore". A chiudere i lavori della prima giornata di confronto è stato Adriano Rubbi, capo delegazione di Assosistema Confindustria, che ha sottolineato la necessità di affrontare la trattativa con realismo e spirito costruttivo: “Quello che abbiamo chiesto oggi ai sindacati e ai loro delegati è un atto di responsabilità verso la situazione che stanno vivendo le nostre imprese. Ma soprattutto abbiamo chiesto di avviare il negoziato sulle nostre proposte di innovazione del contratto. Abbiamo bisogno di un contratto più snello, che riesca a intercettare le esigenze mutevoli del settore; un contratto più flessibile nella gestione del personale, che permetta un percorso di ingresso per i nuovi assunti e che consenta di recuperare produttività. Solo così possiamo costruire un sistema equilibrato, sostenibile e capace di guardare al futuro”. Rubbi ha inoltre aggiunto: “Ci saremmo aspettati, in una piattaforma di rinnovo, che anche il sindacato ponesse al centro non solo il tema degli aumenti salariali, ma anche quello dell’aumento della produttività e della competitività del settore. È questa la vera sfida che abbiamo davanti: coniugare crescita e sostenibilità economica per mantenere il contratto un riferimento stabile e applicabile a tutta la filiera”. Assosistema Confindustria ribadisce la necessità di un rinnovo contrattuale sostenibile, moderno e inclusivo, capace di preservare la tenuta del contratto e di garantire equilibrio tra competitività, qualità del servizio e tutela dei lavoratori. “Il nostro obiettivo – conclude Nevi – è difendere un contratto che resti il punto di riferimento del settore, evitando che la crescita del costo del lavoro determini una deriva verso altri contratti collettivi o modelli organizzativi distorsivi. Solo un approccio realistico e condiviso potrà assicurare continuità e stabilità a un comparto industriale strategico per la sanità e per i servizi del Paese”.
(Adnkronos) - “Ecomondo per la nostra azienda è un'occasione di incontro con clienti e fornitori, ma anche occasione di opportunità, perché in questi ultimi anni siamo cresciuti molto. Oggi, infatti, l'azienda tratta oltre un milione di tonnellate all'anno di rifiuti. Abbiamo avuto una crescita anche per linee esterne, abbiamo acquisito degli impianti che trattano anche rifiuti sanitari in quanto siamo recentemente entrati nel settore del trattamento di questi rifiuti”. Sono le dichiarazioni di Stefano Capra, titolare del Gruppo Dimensione Ambiente, all’edizione 2025 di Ecomondo, l'evento annuale leader nei settori della Green and Circular Economy, presso la fiera a Rimini, dal 4 al 7 novembre 2025. “All'interno del Gruppo c'è una società che si chiama Repack, che si occupa esclusivamente di recupero di imballaggi plastici di grandi dimensioni per il trasporto di liquidi, quindi fusti e cisterne. Su questo segmento di attività siamo riusciti a ottenere la produzione di un imballaggio prodotto esclusivamente con materiale riciclato - spiega Capra - E questo è un esempio di circolarità perché ritiriamo dei rifiuti da imballaggio dagli utilizzatori di prodotti chimici e forniamo il prodotto chimico all'interno di un imballaggio fatto con il rifiuto prodotto da chi ci conferisce il rifiuto. Questo migliora il bilancio di sostenibilità sia nostro che dei nostri clienti”. “Nel nostro Paese la circolarità è diventata ormai un solco dentro il quale ci si muove tutti, perché oggi essere green e circolari non è più solo una questione di moda, ma è un aspetto che viene richiesto dalle norme, dal mercato e anche dalla finanza, perché per riuscire a finanziarsi a costi sempre più bassi è fondamentale riuscire a essere sostenibili. L'Italia, poi, è uno dei Paesi che, a livello di ricircolo di materie prime e seconde, è fra i leader in tutta Europa”, conclude.