(Adnkronos) - "Assolto per aver fermato l’immigrazione di massa e difeso il mio Paese. Vince la Lega, vince il buonsenso, vince l’Italia". Così Matteo Salvini scrive sui social, subito dopo la sentenza di assoluzione con formula piena "perché il fatto non sussiste", del tribunale di Palermo per il caso Open Arms. Il vicepremier e leader della Lega era imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per non aver consentito lo sbarco dei migranti dalla nave della Ong per 19 giorni quando era ministro dell'Interno del primo governo Conte. L'accusa aveva chiesto una condanna a 6 anni. "E' stato sancito il principio che difendere i confini non era un reato ma assolutamente un mio dovere'', ha detto poi Salvini a 'Cinque minuti' su Rai uno. ''La mia reazione all'assoluzione? Ho scritto a mia figlia, a mio figlio, ai miei genitori e ho pensato ai tantissimi italiani che in questi mesi mi hanno detto 'non mollare, non mollare, hai fatto solo il tuo dovere...'. Onestamente ero tranquillo anche se quando ci si alza in piedi e il giudice in 30 secondi decide se sei una persona perbene o un delinquente, è qualcosa che non augurerei a nessuno. Quei 30 secondi che la sinistra mi ha regalato votando per il processo in Aula -afferma -, non li augurerei a nessuno''. ''Sicuramente sono curioso di sentire gli accusatori di sinistra, i professoroni che imperversano sulle tv e sui giornali e che fino a mezz'ora fa ritenevano che fossi un pericoloso delinquente, razzista, fascista. Sono curioso di sapere - prosegue il vicepremier - cosa diranno davanti ad una sentenza del Tribunale. Mi dispiace per i milioni di euro che il processo intentato da Pd e Cinque stelle è costato agli italiani''. ''Ringrazio il governo, ringrazio Giorgia e tutti i ministri. E ringrazio gli italiani semplici che hanno detto 'bravo Matteo, son contento per te...''. Salvini ringrazia anche l’avvocato Giulia Bongiorno e gli avvocati Luigi Carta, Francesco Colotti, Crescenzo Manna, Lavinia Squicquero, Ludmila Laudonio per lo straordinario lavoro, fa sapere una nota della Lega.
(Adnkronos) - Il progettoDiventerò, l’iniziativa pluriennale ideata dalla Fondazione Bracco nel 2012 per sostenere la formazione di giovani studenti, grazie all’Ufficio V della Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale del ministero degli Affari Esteri, varca i confini italiani. L’accordo siglato oggi a Milano tra il ministro degli Esteri Antonio Tajani e Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco, farà sì che il “progettoDiventerò nel mondo” possa essere sperimentato, a partire dal 2025, dalle scuole italiane statali di Zurigo, Parigi, Barcellona, Madrid, Atene, Istanbul, Adis Abeba, e a seguire in più di 40 scuole paritarie diffuse nei cinque continenti. L’iniziativa di Fondazione Bracco arriverà nelle scuole italiane all’estero (statali, paritarie e non paritarie) con l’obiettivo di stimolare la riflessione sull’importanza delle materie stem e favorire i percorsi scientifici al femminile. L’accesso delle donne al mondo della scienza è infatti ancora fortemente ostacolato da pregiudizi e stereotipi di genere. Secondo il Global Gender Gap Report 2024 del World Economic Forum, ci vorranno ancora almeno 134 anni per raggiungere la parità di genere a livello globale, con una significativa sotto-rappresentanza nei campi delle materie stem e nell’intelligenza artificiale. Secondo gli ultimi dati le donne rappresentano il 29% dei ruoli stem entry level e solo il 12,2% delle posizioni C-suite Eppure, le competenze stem sono particolarmente richieste dal mercato professionale, per questo Fondazione Bracco ha dato vita a un manifesto intitolato “Mind the Stem Gap”, che intende proprio favorire i percorsi femminili in questi settori di studio. “Questa iniziativa internazionale si inserisce nel progettoDiventerò, con il quale dal 2012 la nostra Fondazione ha sostenuto oltre 2.600 ragazze e ragazzi offrendo opportunità formative qualificanti per un valore di circa 4 milioni di euro” ha affermato Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco, in occasione della firma. “È fondamentale che le nuove generazioni - ha poi aggiunto - ricevano dalla scuola stimoli culturali in grado di accrescere la loro consapevolezza sui temi della parità tra generi, dell’inclusione scientifica e sociale, della sensibilità ambientale. Sono convinta che questa collaborazione con il Ministero degli Esteri potrà dare un contributo importante per la crescita di una cittadinanza globale, attenta alle proprie radici e insieme proiettata nel futuro”. Con la sottoscrizione dell’accordo sul “progettoDiventerò nel mondo” ogni classe o gruppo di studentesse e studenti, guidati dai propri insegnanti, potrà realizzare – prendendo spunto dal Manifesto “Mind the Stem Gap” – un elaborato digitale individuale o collaborativo in cui approfondire figure rilevanti di scienziate del proprio Paese e far emergere l’importanza delle carriere stem per la società del futuro.Sono previsti tre premi, uno per ogni ordine di scuola (primaria, secondaria di I grado e secondaria di II grado), e Fondazione Bracco metterà inoltre a disposizione dell’Istituto vincitore la possibilità di esporre una mostra fotografica inerente all’ambito stem.
(Adnkronos) - “La questione di fondo è quella di considerare i gestori della aree protette non come dei dispensatori di soli divieti, come frequentemente viene percepito, bensì come strumento operativo di sviluppo del territorio. Quanto si è discusso è un impegno a superare un limite culturale secondo il quale le aree protette vengono intese come zone in cui vigono soprattutto vincoli e divieti e non opportunità. Questa l’azione di fondo”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo in chiusura degli Stati Generali delle aree protette, evento organizzato dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica e da Federparchi. "Si tratta di un'azione culturale che deve far sentire tutti personaggi attivi per il territorio", sottolinea Pichetto. La legge quadro 394/91, "un’ottima legge, 33 anni fa, va adattata ad un modello diverso perché c’è stata una maturazione del sapere, del sentire e anche un peggioramento del quadro economico”, per avere “un nuovo quadro giuridico di indirizzo per i prossimi 20 anni adattandolo anche ai regolamenti europei che dobbiamo rispettare", conclude.