(Adnkronos) - Renato Brunetta, Alberto Angela, Corrado Augias, Luca De Meo, Francesca Pasinelli, Paolo Ruffilli, Mary de Rachewiltz, Marco Amore, Davide Maria Desario e la Heydar Aliyev Foundation sono i vincitori della XXXIX edizione del Premio Laurentum per le Arti. La cerimonia di premiazione, condotta da Clelia Patella e Giordano Fatali, si è tenuta nella Sala della Lupa della Camera dei Deputati, a Palazzo Montecitorio. Parterre d'onore alla cerimonia, oltre ai premiati presenti il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il direttore generale Rai e direttore del Premio Roberto Sergio, presidente di giuria Gianni Letta, l'amministratrice delegata dell'Adnkronos Angela Antonini Marra e il presidente della Commissione cultura della Camera Federico Mollicone. La manifestazione assume quest’anno una nuova denominazione, che riflette la volontà di abbracciare l’intero spettro delle arti e del pensiero contemporaneo. Da sempre orientato alla diffusione della cultura come bene condiviso, il Laurentum rinnova la sua missione di avvicinare il pubblico alla creatività nelle sue forme più alte e significative. L’iniziativa continua così ad affermarsi come punto di riferimento nel panorama culturale italiano, valorizzando personalità che con il loro impegno contribuiscono in modo autentico alla crescita intellettuale e civile del Paese. "È una rassegna che valorizza la creatività e che riconosce nella poesia un importante strumento di crescita personale e sociale", ha dichiarato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, aprendo la cerimonia. "La poesia italiana non è mai stata solo un esercizio letterario: ha accompagnato l’evoluzione del Paese, unendo generazioni, territori e linguaggi". In un contesto spesso dominato dalla rapidità e dalla frammentarietà della comunicazione, Fontana ha sottolineato l’importanza di "spazi in cui le parole non vengano consumate, ma scelte, meditate e condivise", ribadendo il valore della poesia come strumento capace di restituire profondità allo sguardo e dignità alla lingua. La cerimonia, come da tradizione, ha visto l’attribuzione dei principali riconoscimenti del Laurentum alla presenza della Giuria, presieduta da Gianni Letta, e composta da Angelo Bucarelli, Corrado Calabrò, Luca di Bartolomeo, Simona Izzo, Paolo Lagazzi, Davide Rondoni e Roberto Sergio, direttore del Premio. "Il Premio Laurentum si conferma un appuntamento centrale per la vita culturale del Paese", osserva Roberto Sergio, che aggiunge: “Ogni anno riconosciamo il valore di personalità che, con intelligenza e dedizione, contribuiscono all’arricchimento del nostro patrimonio culturale”. Il Premio Laurentum alla Carriera è stato conferito a Renato Brunetta, figura di riferimento del panorama istituzionale e accademico italiano. "Chi fa politica, chi dona pezzi di sé agli altri per cambiare le cose, è anche un po’ poeta", ha detto nell'accettare il premio. Nella rosa dei premiati anche il giornalista, autore e conduttore Corrado Augias è stato assegnato il Premio Laurentum ‘I Valori della Cultura’, per il suo contributo fondamentale alla diffusione del sapere e al dialogo culturale. “Attribuire questo riconoscimento a Corrado Augias significa valorizzare un lavoro intellettuale che da decenni aiuta il pubblico a comprendere la complessità del nostro tempo”, ha dichiarato Giovanni Tarquini, presidente del Centro Culturale Laurentum. Riconosciuto anche il valore del conduttore e divulgatore scientifico Alberto Angela, al quale è stato consegnato il Premio Laurentum 'Eccellenza nella Divulgazione Scientifica'. "La cultura resta quando hai perso tutto: è ciò che ti guida anche nelle difficoltà", ha dichiarato. Tra i premiati anche l'amministratore delegato di Kering Luca de Meo, che ha ricevuto il Premio Laurentum – Eccellenza Italiana nel Mondo (Industry). "Mi sono chiesto il perché di questo premio: io non sono un poeta. Poi ho razionalizzato: esiste un contatto tra lusso e cultura. Vi siete chiesti perché l’Italia è una capitale del lusso? Il lusso risiede nella profondità della nostra cultura, non è solo una questione estetica", ha detto de Meo dal palco. Per l’Impegno Solidale e la Visione, il riconoscimento è stato conferito al Consigliere di Amministrazione della Fondazione Telethon Francesca Pasinelli, per il contributo alla ricerca scientifica e all’innovazione sociale. "Mi sono chiesta che cosa ci faccio qui. Ora l'ho capito: non c’è nulla di più poetico di un bambino che nasce una seconda volta grazie alle cure", ha detto. In ambito letterario, il Premio Laurentum per la Poesia è stato attribuito al poeta Paolo Ruffilli, mentre il Premio Dante Alighieri – XV edizione è stato assegnato alla poetessa Mary de Rachewiltz, figlia di Ezra Pound. Il Premio Laurentum–Siae ‘Giovani Talenti’ – II edizione è stato conferito a Marco Amore. "Sostenere i giovani talenti significa investire nella vitalità creativa del Paese", ha dichiarato Salvo Nastasi, presidente Siae. Al direttore dell'Adnkronos Davide Maria Desario è stato assegnato il Premio Laurentum per la 'Comunicazione e l’Innovazione Giornalistica', per il suo contributo allo sviluppo di un’informazione responsabile e orientata al futuro. "Quando sono arrivato all'Adnkronos ho trovato una propensione a pensare al futuro e alla tecnologia, che ci sta cambiando il presente e il futuro. Noi non possiamo fermare la rivoluzione tecnologica: quello che possiamo fare è cavalcarla accettando la sfida, senza dimenticarci mai delle fonti e delle persone", ha detto nell'accettare il riconoscimento. La cerimonia si è conclusa con il Premio Speciale Laurentum – ‘Save the Cultural Heritage’, in collaborazione con ArtCloud Network International, attribuito alla Heydar Aliyev Foundation, rappresentata da Shamil Azizov, assistente del direttore dsecutivo. "La Fondazione è tra le realtà più attive nella salvaguardia del patrimonio culturale e nel dialogo interculturale", ha dichiarato Fabrizio Conti, direttore creativo di ArtCloud Network International. Il Premio Laurentum - realizzato con la collaborazione di Wellmakers Bnp Paribas e di Adnkronos come media partner - conferma anche quest’anno la propria centralità grazie al sostegno istituzionale ricevuto nel tempo, tra cui le medaglie del presidente della Repubblica, del presidente del Senato e del presidente della Camera, e il patrocinio di numerose istituzioni nazionali e culturali.
(Adnkronos) - È Magis il nuovo brand che prenderà il posto di Agsm Aim. Nasce dalla ricombinazione delle lettere del vecchio nome. L’ambizione: essere un brand capace di posizionare l’azienda tra i leader nazionali. Il nuovo brand è stato presentato ufficialmente durante la festa di Natale del Gruppo, che ha riunito oltre settecento collaboratrici e collaboratori. Erano presenti il consigliere delegato Alessandro Russo, il presidente Federico Testa, il vicepresidente Stefano Fracasso, il Consiglio di amministrazione della capogruppo e delle sei Business Unit. A condividere il momento del reveal anche i sindaci dei Comuni di Verona e Vicenza, soci del Gruppo, Damiano Tommasi e Giacomo Possamai. Nato da un lavoro complesso e durato più di un anno, il nuovo brand porta a compimento una riflessione sull’identità dell’azienda che ha ridefinito mission, vision e purpose. L’obiettivo è quello di accompagnare il nuovo piano industriale con l’ambizione di posizionare l’azienda tra i principali player nazionali. Magis, che nasce dalla ricombinazione delle lettere del vecchio nome Agsm Aim, in latino significa “di più”, ma anche “oltre”, “verso il meglio”, e parla di progresso, ambizione e trasformazione. Prende per mano e accompagna dentro una nuova storia di marca che nasce sulle fondamenta di oltre un secolo di storia. Come sottolinea il presidente Federico Testa, "oggi inizia il nostro futuro. Abbiamo scelto di fare un passo importante, che non è solo di immagine ma strategico. Il nuovo nome rappresenta quello che oggi siamo realmente: un’azienda pubblica solida, moderna, capace di costruire valore per i territori che la hanno generata e per quelli in cui opererà domani. Con il nuovo brand rafforziamo la nostra identità, rendendo più chiaro il nostro ruolo in un settore che richiede visione, responsabilità e capacità di innovare senza perdere di vista il legame con le comunità. Magis interpreta bene questa direzione: custodisce un’eredità lunga più di un secolo e la apre a nuove possibilità”. Per Alessandro Russo, consigliere delegato “Magis è il brand giusto per la nuova storia che l’azienda vuole raccontare sia sui suoi territori di riferimento sia a livello nazionale. Abbiamo lanciato un nuovo piano industriale ambizioso e abbiamo fatto emergere il nostro purpose: il ruolo che vogliamo avere come azienda. Vogliamo dare al cambiamento il passo dei cittadini, dei territori. Accompagnare i nostri clienti, le comunità, le imprese nella complessità di questa transizione. Per questo accanto a Magis, abbiamo voluto scrivere Benvenuta Transizione. E la prima transizione è quella che parte da noi, dalle nostre persone e da nostro piano industriale. Una sfida tutta al futuro e che parte proprio dal Veneto e da Vicenza e da Verona. E non è un caso perché in questa parte di Italia il futuro è qualcosa che sappiamo fare da sempre.” Il nuovo brand - si sottolinea - è frutto di uno studio approfondito sul riposizionamento identitario del Gruppo e della scrittura di Paolo Iabichino, scrittore pubblicitario, direttore creativo e fondatore dell'Osservatorio Civic Brands con Ipsos, che ha trasformato l’eredità dei due acronimi Agsm e Aim in un sistema narrativo e visivo coerente con i valori del Gruppo. Il reveal nelle città di Verona e Vicenza è accompagnato da una campagna teaser e di lancio con una presenza integrata su canali digitali, OOH e televisivi.
(Adnkronos) - Opere di bonifica e rimboschimento, casette-nido per gli uccelli, un catasto dei ghiacciai Alpini. Il Gruppo Sanpellegrino rinnova il proprio impegno per la tutela dell’acqua, degli habitat montani e della biodiversità in Alta Valtellina illustrando i primi risultati dello studio dei servizi ecosistemici e gli interventi implementati negli ultimi anni in queste aree colpite dalla tempesta Vaia nel 2018. L’eccezionale evento atmosferico aveva infatti abbattuto circa 115 ettari di foresta solo nel Comune di Valdisotto e, per la maggior parte, nella zona di Cepina dove di trova lo stabilimento di Levissima. I progetti di riforestazione sviluppati da Sanpellegrino insieme al Comune di Valdisotto, al Consorzio Forestale Alta Valtellina e all’Università degli Studi di Milano, avviati nel 2023, segnano un importante risultato, nel solco di un intervento più ampio che proseguirà fino al 2027 con ulteriori opere di bonifica, rimboschimento e bioingegneria del suolo per ridurre la caduta di massi e frane e limitare l’erosione. Dal 2028 al 2033 è inoltre prevista una terza fase dedicata alla manutenzione del bosco rigenerato dopo questi interventi. Parallelamente, il Gruppo Sanpellegrino, con il supporto dell’Università degli Studi di Milano e del Consorzio Forestale dell’Alta Valtellina, ha analizzato le opere effettuate nel biennio 2024-2025 - ed eseguito una valutazione dei servizi ecosistemici - ovvero i benefici che la natura fornisce e che contribuiscono alla stabilità ambientale ed al benessere dell’uomo. I primi risultati, presentati oggi, hanno evidenziato, attraverso indicatori ambientali ed economici, i danni provocati da Vaia e i benefici ripristinati grazie agli interventi di riqualificazione. In particolare, i 115 ettari di foresta danneggiata nel Comune di Valdisotto hanno portato a una perdita dello stock di legname superiore a 28mila metri cubi. Grazie alle prime tranche di lavori, ad oggi, sono stati fatti interventi su 51 ettari di bosco di cui: 18 ettari di recupero di piante schiantate o colpite dal bostrico (un coleottero la cui proliferazione è stata favorita dalla marcescenza degli alberi caduti), 9 ettari di rimboschimenti e 24 ettari di interventi preventivi. Sono stati rimossi 4.500 metri cubi di legno compromesso e piantati 15mila alberi appartenenti a otto specie differenti. Secondo lo studio sui servizi ecosistemici realizzato dall’Università degli Studi di Milano, le opere di riforestazione condotte nelle aree più colpite della zona di Cepina (Comune Valdisotto) consentiranno un aumento del valore della provvigione pari a 260mila euro: nello specifico passerà da 1.140.000 euro a 1.400.000 euro (calcolato sull’ultimo dato disponibile del prezzo del legname). Tutti questi interventi, valutati secondo indicatori scientifici, porteranno benefici quantificabili nel tempo, tra i quali anche un incremento del volume di acqua rigenerata stimato in circa 1,4 milioni di metri cubi (2023-2035). È in corso, inoltre, un’indagine sui servizi turistici dell’area di Bormio, basata su oltre 300 questionari, che consentiranno di valutare la percezione del territorio da parte di residenti e visitatori, il valore dei servizi socioeconomici, principalmente legati al turismo e la disponibilità a contribuire economicamente alla preservazione di questo habitat. Un altro progetto, messo in campo da Sanpellegrino, è quello delle 'Casette nido', realizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Milano, il Consorzio Forestale Alta Valtellina e il Parco Nazionale dello Stelvio, per contribuire alla tutela della biodiversità ornitologica nelle aree colpite da Vaia. La tempesta aveva compromesso in modo significativo anche la presenza di specie insettivore come la cincia nera, che nidifica esclusivamente in cavità presenti in alberi maturi. Per favorire la ricolonizzazione naturale, sono state installate 40 casette-nido attualmente monitorate dai ricercatori attraverso 50 punti di ascolto, che hanno permesso di osservare già le prime covate. In aggiunta, sono state posizionate 10 casette-nido dedicate alla civetta nana, un rapace simbolo delle alte quote e specie a rischio. Da oltre 17 anni Sanpellegrino, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e le istituzioni locali della Valtellina, sostiene la tutela degli ambienti montani locali. Questa collaborazione ha portato, negli anni, alla realizzazione del primo catasto di tutti i ghiacciai Alpini - con dati e informazioni sui 903 ghiacciai presenti sulle nostre montagne - e alla realizzazione di un programma di studio della criosfera. Le ricerche sono partite dal bacino glaciale Dosdè-Piazzi, da cui sgorga l’acqua Levissima, e dal 2014 le attività di campo includono anche il Ghiacciaio dei Forni, nel Parco dello Stelvio. “Proteggere i territori in cui sgorgano le nostre acque minerali è da sempre parte integrante del nostro impegno, ma oggi tutelare la biodiversità, minacciata dai cambiamenti climatici, come l'evento atmosferico estremo di Vaia, richiede uno sforzo ancora più grande. Continuiamo quindi ad adottare un approccio scientifico, lavorando insieme ai nostri partner per rigenerare i cicli idrologici e gli ecosistemi locali. Ci impegniamo, inoltre, a mettere a sistema, con le istituzioni e le realtà dei territori in cui siamo presenti, le esperienze già avviate, come il progetto per i ghiacciai - che portiamo avanti da più di 17 anni - il progetto Vaia, e a costruire insieme nuove partnership volte a sviluppare soluzioni innovative per affrontare le sfide future, ha dichiarato Ilenia Ruggeri, direttore generale del Gruppo Sanpellegrino. “L’obiettivo del Parco nazionale dello Stelvio è quello di rendere gli ecosistemi più resilienti, affinché siano in grado di assorbire gli impatti - ambientali, sociali o economici, che inevitabilmente attraversano un territorio vivo. La ricerca e le iniziative di sensibilizzazione, supportate anche da Levissima, nella nostra lunga collaborazione, ci consentono oggi di intervenire con misure calibrate sui luoghi e sui loro limiti ecologici e di trovare infine un equilibrio tra tutela, fruizione e sviluppo economico e locale”, ha affermato Franco Claretti, direttore Parco Nazionale dello Stelvio. “La Tempesta Vaia ha messo in evidenza la vulnerabilità degli ecosistemi forestali nei confronti dei sempre più frequenti eventi meteorologici estremi, rendendoci più consapevoli delle sfide future che i gestori forestali dovranno affrontare e inducendoci a ripensare le strategie di intervento tradizionali - ha aggiunto Michele Franzini, dottore Forestale del Consorzio Forestale Alta Valtellina - Il sostegno del Gruppo Sanpellegrino ci sta permettendo di affrontare con continuità questo percorso così importante, mentre la collaborazione con l’Università degli Studi di Milano sta orientando le nostre scelte, aiutandoci a definire con rigore scientifico delle azioni mirate per affrontare dei fenomeni così complessi”. “Con Levissima proseguiamo una collaborazione sui ghiacciai della Lombardia, e non solo, attiva da 17 anni, per misurare gli effetti del cambiamento climatico sulla loro riduzione e condizioni superficiali, grazie a stazioni meteo automatiche, droni e satelliti, utili anche per ricostruzioni 3D e mappatura dei rischi ambientali. Oggi questa esperienza sostiene una nuova sfida: stimare il valore economico dei servizi ecosistemici dell’Alta Valtellina, dalle foreste alla criosfera. Un lavoro innovativo che colma un vuoto scientifico e offre dati concreti per decisioni territoriali più consapevoli", ha dichiarato Antonella Senese, Università degli Studi Milano.