INFORMAZIONIIstituto Marangoni Business School ed Enti di Formazione Italiana Ruolo: Group HR Recruiting & Development Manager Area: Altro Barbara Zaccaglino |
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(Adnkronos) - Lando Norris e il 'segreto' per la pole position al Gran Premio di Monaco. Il pilota della McLaren ha fatto segnare il miglior tempo in qualifica, oltre che il record della pista, e partirà dalla prima posizione della griglia a Montecarlo. L'inglese ha raccontato di non aver passato un periodo facile, soprattutto a livello psicologico, con prestazioni molto incostanti in pista nonostante la miglior macchina del circuito a disposizione. Norris si è infatti visto scavalcare nella classifica Piloti dal compagno di scuderia Oscar Piastri, ora primo a quota 146 e con 13 punti di vantaggio. Lando però sembra aver ritrovato stabilità e concretezza proprio a Monaco, e tra i segreti della sua pole da record c'è anche il distacco dell'ultimo periodo dai social media. Più volte il pilota McLaren aveva infatti mostrato di soffrire le tante critiche che piovevano su di lui dopo ogni gara, tanto da cadere anche in depressione a causa della pressione e dei tanti commenti negativi postati online. Norris ha quindi deciso di prendersi una pausa da ogni social network, limitando la sua presenza e postando foto su Instagram soltanto nei weekend di gara. "Ci sono molti fattori che hanno contribuito alla mia pole position", ha rivelato Norris dopo le qualifiche di Montecarlo, "sicuramente il distacco dai social è uno di questi".
(Adnkronos) - "Sarà una sedicesima edizione strepitosa, di un evento che è ormai diventato un punto di riferimento del dibattito economico sociale, politico, etico nel nostro Paese. Abbiamo già migliaia e migliaia di iscritti e altri ne arriveranno nei prossimi giorni. Aprirà i lavori il presidente della Regione Liguria, Bucci e avremo il vice presidente della commissione europea, Raffaele Fitto. Interverranno in presenza o in collegamento video i ministri Urso, Calderone, Roccella, Locatelli, Casellati, Bernini, Pichetto Fratin, Zangrillo. Siamo in attesa della conferma dei due vice premier Salvini e Tajani. Ci saranno i vice ministri Leo e Cirielli, e il sottosegretario Durigon, il direttore dell'Agenzia delle entrate, Carbone, quello dell'Inl, Papa. E ancora i direttori generali di Inps e Inail, Vittimberga e Fiori". Così Rosario De Luca, presidente del consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, ha presentato nel corso di una conferenza stampa la sedicesima edizione del Festival del lavoro, in programma dal 29 al 31 maggio prossimi ai Magazzini del Cotone di Genova. Secondo De Luca "è il momento storico che ci mette nelle condizioni di dovere affrontare assieme alle istituzioni e a tutte le altre componenti del nostro Paese, le parti sociali e la società civile, dei temi fondamentali per il nostro Paese come l'intelligenza artificiale, l'etica, la legalità, il nuovo mondo del lavoro che si sta già dipanando sotto i nostri occhi. E' chiaro che quindi questa sarà un'edizione del Festival del lavoro che ci porterà tante novità e temi di grande interesse", ha concluso.
(Adnkronos) - Trentino Alto Adige primo con distacco, Marche e Toscana, a seguire, sul podio. Questo l’ordine di arrivo della tappa 2024 di avvicinamento agli obiettivi che l’Europa si è data per il 2030: target di riduzione delle emissioni di gas serra, crescita delle energie rinnovabili e miglioramento dell’efficienza energetica legati alla transizione ecologica insieme all’impegno per fronteggiare la crisi climatica. Il 'ranking' è la sintesi conclusiva del secondo Rapporto su regioni italiane e transizione ecologica realizzato in occasione della decima edizione di Circonomia, in programma ad Alba dal 22 al 24 maggio. Il Rapporto, curato da Duccio Bianchi, fondatore dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia, è elaborato sulla base di un set di 30 diversi indicatori green. Nell’indice sintetico riassuntivo si riconferma il primato del Trentino/Südtirol, primo già nel Rapporto dello scorso anno, seguito da Marche - seconde come nel 2024 - Toscana (era quinta lo scorso anno), Lombardia (terza lo scorso anno) e Veneto (quarta lo scorso anno). Toscana, Lombardia e Veneto hanno valori molto ravvicinati, ma ben distaccati dalle successive regioni. Due grandi regioni del nord, Piemonte ed Emilia Romagna, sono a metà del ranking. La coda della classifica è monopolizzata da regioni del sud. Le regioni che in più del 50% degli indicatori hanno prestazioni migliori della media nazionale sono Marche (nel 77% dei casi), Trentino Alto Adige (67%), Toscana (63%), Liguria e Lombardia (nel 57% dei casi), Veneto e Abruzzo (nel 53% dei casi). Le regioni prime in più indicatori sono il Trentino Alto Adige (8 indicatori) e il Lazio (6) mentre le regioni che si collocano all’ultimo posto in più indicatori sono la Calabria (7) e la Liguria (4). Le differenze sono significative soprattutto tra le macroregioni, benché con alcune eccezioni al loro interno: non tutte le regioni del Mezzogiorno o del Nord seguono un analogo trend, anche per specificità produttive o di storia socio-politica. In sintesi, le regioni del Mezzogiorno (ma non la Sardegna) hanno impatti pro capite inferiori alla media italiana, mentre sistematicamente più alti sono gli impatti relativi al Pil e quindi la produttività di uso delle risorse, così come generalmente sono inferiori le prestazioni sugli indicatori di risposta e di mitigazione. Le regioni del Nord hanno prestazioni opposte a quelle delle regioni del Mezzogiorno: un impatto pro capite generalmente superiore alla media nazionale, ma anche una produttività d’uso delle risorse superiore alla media nazionale e una elevata capacità di mitigazione e risposta soprattutto sugli indicatori di economia circolare, anche se con differenze regionali. Le regioni dell’Italia centrale hanno percorsi più diversificati, anche per la eterogeneità del sistema produttivo. Complessivamente si tratta di regioni che si collocano sopra la media nazionale per impatti procapite e produttività d’uso delle risorse (con l’eccezione dell’Umbria) e anche per capacità di risposta e mitigazione (con l'eccezione del Lazio). “Dalla nostra ricerca esce un’immagine dell’Italia della transizione ecologica a chiaroscuri, con regioni all’avanguardia della conversione green e altre che arrancano. Serve uno scatto in avanti che coinvolga tutti i territori, solo così potremo essere al centro del green deal che non solo è indispensabile per fronteggiare la crisi climatica ma è una grande occasione di innovazione tecnologica e competitività economica. Come mostrano tanti esempi concreti, ‘convertire’ all’ecologia produzioni e consumi non è soltanto necessario per l’ambiente: è anche utilissimo a rendere più moderna e competitiva l’economia, a creare lavoro, a migliorare la vita quotidiana delle persone”, dice Roberto Della Seta, direttore del Festival.