Barbara PapuzziChi è: PR & Communications Consultant Media Relations, National & International Press, Social Networks, Online Media |
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(Adnkronos) - Non tutti, in Russia, apprezzano la linea di Vladimir Putin nella guerra contro l'Ucraina. Con l'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca e la prospettiva di una via negoziale per chiudere il conflitto, a Mosca e dintorni non c'è una piena approvazione per la gestione dell'operazione militare speciale e per la visione del dopoguerra. Due diversi schieramenti, insoddisfatti per motivi diversi. Il think tank americano Isw (Institute for the study of war) dà ampio spazio all'analisi del media russo indipendente Meduza che descrive con gli aggettivi "delusa" e "stanca" l'elite russa, che attende la fine del conflitto ed è preoccupata per l'impatto a lungo termine delle sanzioni sull'economia del paese. Si fa riferimento a due fonti 'vicine all'amministrazione presidenziale', secondo cui a Mosca manca una chiara visione per il dopoguerra: per il Cremlino, la gestione della situazione dopo il conflitto rischia di diventare un rebus. In un quadro frammentato, elementi di spicco dell'apparato di sicurezza - d'altra parte - chiedono un ulteriore sforzo per accelerare nella fase cruciale della guerra. La Russia, secondo le informazioni che Meduza attribuisce ad una figura dell'amministrazione presidenziale, per i vertici dell'apparato di sicurezza non utilizza un numero sufficiente di uomini e dovrebbe procedere ad un'ulteriore mobilitazione, accompagnata dalla completa transizione verso un'economia di guerra. Nelle alte sfere, c'è chi ritiene necessario un salto di qualità dell'azione militare e non una linea aperta alla soluzione diplomatica. La Russia ha subìto perdite ingenti nel conflitto e nelle forze armate c'è la consapevolezza che è stato pagato un prezzo altissimo per ottenere progressi non proporzionati sul campo di battaglia: si avanza, con passi avanti 'tattici', senza un reale cambiamento decisivo degli equilibri. Sinora Putin non ha varato un'ulteriore mobilitazione e non appare favorevole ad un'ulteriore virata dell'economia verso un modello di guerra: l'apparato produttivo risente della carenza di manodopera e di figure specializzate, in un quadro economico appesantito dall'inflazione. L'Isw, che monitora il conflitto quotidianamente dal primo giorno, non ritiene corretta la valutazione che attribuisce gli scarsi progressi delle forze armate russe ad una carenza di uomini. "I russi hanno dimostrato recentemente che sono in grado di ottenere lenti progressi con assalti di fanteria nelle aree di Pokrovsk e Kurakhove directions", nell'est dell'Ucraina, "ma l'incapacità di condurre rapide operazioni meccanizzate ha impedito alle forze di Mosca di trasformare questi risultati tattici in profondi break nella retroguardia ucraina". In sostanza, le truppe di Mosca creano varchi che non riescono a sfruttare, con manovre di sfondamento che rimangono incompiute. In questo scenario, è l'analisi di Meduza, Putin non può essere interessato ad una soluzione pacifica del conflitto in tempi brevi. A Mosca non mancano dubbi sulla capacità di mantenere il controllo sulle regioni ucraine dichiarate annesse - Luhansk, Kherson, Zaporizhzhia, Dontesk - ma controllate solo in parte. E' indispensabile, per il presidente e non solo, archiviare l'operazione speciale con l'''immagine di una vittoria" da esibire. Per questo, i negoziati contemplati dal Cremlino sono solo quelli in cui a dettare le condizioni è Mosca.
(Adnkronos) - Il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi (Int) Riccardo Alemanno, anche nella sua veste di vice presidente vicario di Confassociazioni, dopo il question-time alla Camera, dove il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha dichiarato di voler approfondire la problematica relativa alla sospensione dei contributi previdenziali dei professionisti in malattia, ha scritto al Ministro evidenziando ancora una volta la discriminazione di una legge giusta nei principi, ma discriminante per centinaia di migliaia di professionisti. La sospensione del versamento dei contributi previdenziali, andrebbe a implementare le tutele delle professioniste e dei professionisti in stato di malattia, infortunio, maternità a rischio o che avessero figli minori in stato di malattia, come previsto dalla Legge 234/2021 commi da 927 a 944. Alemanno pertanto nella lettera scrive: "Plaudo alla sue parole, ma nello stesso tempo ricordo che la suddetta Legge e tutte le modifiche successive escludono i professionisti di cui alla Legge 4/2013 nonché quelli iscritti in registri o elenchi. Discriminazione che evidenzio dal varo della Legge e su cui è stato predisposto un intervento emendativo, fatto proprio e presentato da esponenti del Parlamento, ma mai approvato". Il problema della discriminazione legislativa Alemanno lo aveva già affrontato anche al tavolo sul lavoro autonomo professionale che si svolge proprio presso il Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali, consegnando una nota contenente la proposta modificativa che amplierebbe la tutela oltre che ai professionisti iscritti in albi, anche ai professionisti iscritti in registri, elenchi o che svolgano una delle attività professionali di lavoro autonomo di cui alla Legge n.4 del 14 gennaio 2013. Il presidente dell’Int e vice presidente vicario di Confassociazioni, chiedendo un incontro al Ministro Caderone, nella lettera ribadisce: "La modifica eliminerebbe la discriminazione ponendo giustamente sullo stesso piano, nella tutela in caso di malattia, infortunio, maternità a rischio o malattia dei figli minori, tutte le professioniste e i professionisti della nostra nazione".
(Adnkronos) - In collaborazione con TgPoste.it Poste Italiane è al primo posto per la sostenibilità in Europa nel settore assicurativo europeo ed è seconda a livello mondiale. Il gruppo - si sottolinea in una nota - consolida la propria leadership nella sostenibilità e conferma la presenza nel Dow Jones Sustainability Index World, e nel più selettivo Dow Jones Sustainability Index Europe, per la sesta volta consecutiva. Poste Italiane ha raggiunto un punteggio totale pari a 90, su una media del settore di 44 punti; ha inoltre, confermato il primo posto nel settore assicurativo europeo ed è seconda a livello mondiale, con il più alto punteggio in assoluto nella dimensione sociale (98 punti) e una crescita rispetto al 2023 di 18 punti nella dimensione ambientale. Il riconoscimento arriva dall’agenzia di Rating S&P Global sui risultati del Corporate Sustainability Assessment (CSA). Standard&Poor’s Global confronta i risultati delle politiche di sostenibilità delle aziende di più di 60 settori. Il Dow Jones Sustainability World Index traccia la performance del top 10% delle 2.500 maggiori aziende quotate all’interno del S&P Global Broad Market Index; mentre Il Dow Jones Sustainability Europe Index traccia la performance del top 20% delle 600 maggiori organizzazioni del continente europeo. L’ingresso negli indici Dow Jones Sustainability Index World e Europe e la leadership nella classifica mondiale del settore assicurativo di S&P Global si inseriscono tra i numerosi riconoscimenti ricevuti dal Gruppo Poste Italiane per le sue politiche di sostenibilità. A questo risultato si aggiungono l’ottenimento della medaglia di platino ricevuta da EcoVadis, il primo posto in tutte e tre le dimensioni dell’ESG Quality score di ISS, il mantenimento della valutazione di “AA” nel rating MSCI e la conferma del posizionamento nella categoria advanced ottenuto da parte di Moody’s, oltre all’inclusione di Poste Italiane all’interno dei più prestigiosi indici di sostenibilità internazionali, come l’ESG-Identity Corporate Index, Euronext Equileap Gender Equality Eurozone 100, FTSE4Good e Stoxx Global ESG Leaders. Poste Italiane, inoltre, ha mantenuto il proprio primato tra i leader della sostenibilità nell’ambito dell'indice MIB ESG lanciato nel 2021 da Euronext e Borsa Italiana, dimostrando l'impegno continuo verso una gestione responsabile e sostenibile.