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      (Adnkronos) - Era stato finanziato con quasi 7 milioni di euro l'intervento di restauro della Torre dei Conti di Largo Corrado Ricci a Roma crollata in parte oggi: per gli interventi infatti, relativi al punto 26 della 'Missione 1 - C3 Turismo e Cultura - 4.3 Caput Mundi: Next Generation Eu' del Piano nazionale di ripresa e resilienza erano stati previsti 6,9 milioni di euro, ponendo questa opera fra le più costose del programma Caput Mundi che vede come soggetto attuatore Roma Capitale. Lo scorso 13 agosto il sindaco Roberto Gualtieri sui suoi social aveva condiviso un video dei lavori in corso: "Al Largo Corrado Ricci, nel cuore dei Fori Imperiali, è in corso la rimozione dello storico impianto di carburanti. Un’operazione particolarmente delicata - scriveva Gualtieri - poiché situata proprio sopra i resti del Tempio della Pace, costruito dall’imperatore Vespasiano. Parallelamente proseguono gli scavi nel Giardino di Largo Corrado Ricci e il restauro della Torre dei Conti, destinata a diventare un centro culturale con aule studio e una terrazza panoramica. Tutti gli interventi, finanziati con fondi del Pnrr, rientrano nel progetto CarMe per la riqualificazione dell’intera area archeologica centrale. Roma si rigenera e continua a regalare bellezza". Nel video il sindaco poi sottolineava come "anche la Torre dei Conti, medievale, è in corso di restauro e diventerà un bellissimo centro culturale con aule studio per i giovani e una stupenda terrazza panoramica". Ma la lunga vicenda relativa agli scavi e ai lavori di Largo Corrado Ricci, fra il Colosseo e l'Altare della Patria, può essere fatta risalire addirittura al secolo scorso: questo infatti emerge dalla "manifestazione di interesse per l’individuazione di organismi da invitare alla successiva procedura negoziata (...) per l’affidamento dello scavo archeologico nel settore nord orientale del Foro della Pace, corrispondente all’area pedonale sistemata a giardino in Largo Corrado Ricci" e pubblicata il 19 maggio 2021 (cinque mesi prima dell'insediamento dell'attuale giunta guidata da Roberto Gualtieri, ndr) dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Nelle premesse del documento infatti, si legge che, fra il 1998 e il 2000 la stessa la Sovrintendenza "ha effettuato scavi archeologici nei Fori Imperiali mettendo in luce, tra le altre cose, anche parte del settore nordoccidentale del Foro della Pace, al confine con il Foro Romano". Successivamente, "nel 2005-2006 e poi nel 2015, con i fondi di Roma Capitale, ha realizzato altri sondaggi archeologici nell’area della piazza del Foro della Pace e lungo la fossa di spoliazione del muro perimetrale nord del complesso monumentale(...); negli anni 2014-2016 è stato realizzato un intervento di anastilosi di sette colonne in granito rosa di Assuan del portico occidentale che ha contribuito notevolmente alla conoscenza dell’alzato architettonico del monumento". Tanto che, "si intende realizzare uno scavo archeologico in quest’area di Largo Corrado Ricci". L'importo totale per i lavori era in totale di 484.623,26 euro, di cui 40.366,28 euro netti quali "Oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso".
      (Adnkronos) - "In arrivo un inasprimento dei controlli relativi alle agevolazioni previste dalla legge 104 per i lavoratori che assistono un familiare disabile (caregiver familiare)". A dirlo all'Adnkronos/Labitalia l'avvocata Lilla Laperuta, esperta di Diritto del lavoro e contratti pubblici, ricordando che "lo scorso 22 ottobre ha preso ufficialmente il via l'esame parlamentare del disegno di legge di Bilancio 2026. Il testo, dopo aver ricevuto il 'bollino' della Ragioneria Generale dello Stato, è stato presentato al Senato, dando il via a un iter che dovrà concludersi con l’approvazione definitiva da parte di entrambe le Camere entro il 31 dicembre 2025". "Il profilo del caregiver familiare - spiega - è stato riconosciuto e delineato normativamente per la prima volta dalla legge di bilancio 2018 (art.1, L. n. 205 del 2017), che al comma 255 lo definisce come persona che assiste e si prende cura di specifici soggetti, quali: il coniuge o una delle parti dell'unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto; il familiare o affine entro il secondo grado e anche un familiare entro il terzo grado, nei casi individuati dall'art. 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, (di seguito Legge 104) che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, sia non autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, ovvero gli sia riconosciuto un grado di invalidità in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata continuativa, definita come handicap grave". "L'handicap - precisa - è grave quando si profila come riduzione dell'autonomia personale, anche correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione. La Legge 104/1992 rappresenta un vero e proprio pilastro del welfare nazionale, un punto di riferimento fondamentale per chi si trova a dover assistere un familiare con disabilità. Diverse sono le agevolazioni a favore dei disabili e dei familiari che li assistono riconosciute da questo provvedimento e fra i benefici rientrano i permessi 104: permessi retribuiti, che permettono di astenersi dal lavoro per assistere una persona con disabilità grave". "La normativa - osserva l'avvocata Lilla Laperuta - pone un collegamento di tipo funzionale tra il godimento del permesso e le necessità e i doveri che caratterizzano l’attività di assistenza delle persone disabili in situazione di gravità. Di conseguenza, si concreta un abuso quando manca completamente un nesso causale tra l’assenza dal lavoro e l’assistenza al disabile. Adesso proprio al fine di contrastare l'uso irregolare dei benefici della legge 104 per i dipendenti statali, la futura Legge di Bilancio 2026 potenzia i controlli da parte dell'Inps, interessando anche i medici della sanità militare". "Nella specie - afferma - il referente normativo si rinviene nell’articolo 129 rubricato 'Norme di revisione e di razionalizzazione della spesa'. Si prevede che il datore di lavoro possa richiedere all’Inps di accertare la permanenza dei requisiti sanitari per i quali sono riconosciuti i permessi 104, ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni (comma 8). A sua volta l’Inps potrà avvalersi, per effettuare i predetti accertamenti del supporto del personale di Asl, istituti di ricovero e cura pubblici, aziende ospedaliere universitarie integrate con il Ssn così come dei medici della sanità militare. Bisognerà attendere un successivo decreto del ministero del Lavoro e delle politiche sociali per definire le modalità di attuazione delle nuove modalità di controllo". "Al fine di potenziare - avverte - il sistema dei controlli anche sulla fruizione del beneficio dei congedi straordinari e parentali di cui all’articolo 42 D. lgs 151/2001 nonché di quelli di cui all’articolo 8, comma 4, della legge 22 maggio 2017, numero 8, spettanti ai lavoratori pubblici e privati, le pubbliche amministrazioni sono tenute altresì ad inserire nell’ambito delle denunce mensili le informazioni relative sia all’evento fruito e sia al relativo dante causa, ovvero la persona o bambino cui si è prestata assistenza. E ciò al fine che ci siano 'duplicazioni' da parte di più soggetti nel beneficiare della medesima agevolazione".
      (Adnkronos) - “Abbiamo affrontato il tema acqua e il tema dell'efficientamento della risorsa idrica forti di una consapevolezza: oggi l’acqua è una risorsa scarsa, esposta a discontinuità, molto spesso anche solo per fattori di natura climatica. Inoltre, quando è assente, può rappresentare anche un fattore di discontinuità aziendale, soprattutto in certi settori merceologici. Al fondamentale tema ambientale, quindi, si affianca quello produttivo, altrettanto importante”. Così Anna Roscio, Executive director Sales & marketing Imprese di Intesa Sanpaolo, all’evento ‘Acqua, una risorsa strategica per l’impresa sostenibile’, organizzato da Intesa Sanpaolo e Acea a Roma nell’ambito della collaborazione tra le due realtà a sostegno del settore idrico. “Nell’accordo con Acea, quindi, abbiamo voluto creare delle soluzioni ‘chiavi in mano’ per le imprese, in particolare per quelle del settore agricolo e manifatturiero - spiega Roscio - La banca e fornisce le risorse finanziarie per investire nell’efficientamento dei processi produttivi sotto l’aspetto dei consumi di acqua e Acea, dal canto suo, fornisce la consulenza, la tecnologia e il supporto tecnico alle imprese che hanno necessità di migliorare i loro processi”.